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Contenuti:
Mozione n. 213 - 10^ legislatura
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
DECIMA LEGISLATURA
MOZIONE N. 213
LA REGIONE VENETO SI ATTIVI PER SOSTENERE L’APPROVAZIONE IN
PARLAMENTO DELLA FIGURA DEL CAREGIVER FAMILIARE
presentata il 9 marzo 2017 dai Consiglieri Negro, Casali, Bassi e
Conte
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- con il termine caregiver familiare si designa colui che
volontariamente e gratuitamente si prende cura, in ambito domestico, di una
persona cara in condizioni di non autosufficienza a causa di severe
disabilità. Le prestazioni sono rese a titolo gratuito e volontario, in
funzione di legami affettivi;
- prendersi cura di un proprio familiare è una scelta d’amore che
deve essere valorizzata e sostenuta dallo Stato e che il caregiver
familiare deve farsi carico dell’organizzazione delle cure e
dell’assistenza e può trovarsi, dunque, in una condizione di
sofferenza e di disagio riconducibili ad affaticamento fisico e
psicologico, solitudine, consapevolezza di non potersi ammalare, per le
conseguenze che la sua assenza potrebbe provocare, il sommarsi dei compiti
assistenziali a quelli familiari e lavorativi, possibili problemi
economici, frustrazione;
- queste persone vivono in una condizione di abnegazione quasi totale, che
compromette i loro diritti umani fondamentali: quelli alla salute, al
riposo, alla vita sociale e alla realizzazione personale e che
l’impegno costante del caregiver familiare prolungato nel
tempo può mettere a dura prova l’equilibrio psicofisico del
prestatore di cure ma anche dell’intero nucleo familiare in cui è
inserito;
PRESO ATTO CHE:
- il Premio Nobel 2009 per la medicina, Elizabeth Blackburn, ha dimostrato
che i caregiver familiari hanno una aspettativa di vita fino a 17
anni inferiore alla media della popolazione;
- secondo quanto emerso dalle ricerche condotte su questo delicato tema, i
caregiver familiari, logorati da un carico assistenziale senza pari,
sono stati costretti nel 66 per cento a lasciare del tutto il lavoro e nel
10 per cento dei casi a chiedere il part-time o il telelavoro;
- le legislazioni di molti Paesi europei prevedono specifiche tutele per i
caregiver familiari, tra le quali supporti di vacanza assistenziali,
benefici economici e contributi previdenziali, come avviene in Francia,
Spagna e Gran Bretagna, ma anche in Polonia, Romania, Bulgaria e
Grecia;
CONSIDERATO CHE:
- al Senato, in data 5 novembre 2015 è stato presentato il disegno di legge
2128/XVII, finalizzato a riconoscere e a tutelare il lavoro svolto dai
caregiver familiari e a riconoscerne il valore sociale ed economico
per la collettività;
- tale disegno di legge, a prima firmataria la senatrice Bignami, al 7
marzo 2017, è stato firmato da 93 Senatori della Repubblica, afferenti ad
una gran quantità di partiti e gruppi politici a dimostrare
l’importante trasversalità senza bandiere di questo DdL;
- il DdL 2128, ha iniziato il suo iter parlamentare il 24 gennaio 2017 in
Commissione Lavoro al Senato e che tra i firmatari sono presenti diversi
Senatori e Senatrici Venete;
- senza il lavoro svolto dai caregiver familiari in forma gratuita,
il costo economico delle tante persone che hanno bisogno di assistenza
continua sarebbe insostenibile per lo Stato;
- la centralità della famiglia nella cura della malattia e
nell’assistenza delle conseguenti disabilità risulta essere un dato
consolidato ai sensi della legge 8 novembre 2000, n. 328, si ritiene
opportuno e necessario riconoscere ai caregiver familiari una
condizione giuridica di tutele, equivalente almeno a quella riconosciuta ai
lavoratori domestici, come si debba, inoltre, tener conto del
riconoscimento delle competenze lavorative acquisite in ambito informale
riconosciute dal decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, e dalla
raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea sulla convalida
dell’apprendimento non formale e informale del 20 dicembre
2012;
- in Italia manca una piena coscienza e un’adeguata tutela per queste
figure, anche se come sancito dall’articolo 35 della nostra Carta
costituzionale: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme
ed applicazioni” e come stabilito dalla sentenza n. 28 del 1995 della
Corte costituzionale, che afferma: “il lavoro effettuato
all’interno della famiglia, per il suo valore sociale ed anche
economico, può essere ricompreso, sia pure con le peculiari caratteristiche
che lo contraddistinguono, nella tutela che l’articolo 35 della
Costituzione assicura al lavoro in tutte le sue forme” e ancora
“l’articolo 230-bis del codice civile che, apportando una
specifica garanzia al familiare che, lavorando nell’ambito della
famiglia o nell’impresa familiare, presta in modo continuativo la sua
attività, mostra di considerare in linea di principio il lavoro prestato
nella famiglia alla stessa stregua del lavoro prestato
nell’impresa”;
- con sentenza di Corte Costituzionale n. 275/2016 è stato sancito che non
è possibile che “ogni diritto, anche quelli incomprimibili, debbano
essere sempre e comunque assoggettati ad un vaglio di sostenibilità nel
quadro complessivo delle risorse disponibili”;
SOSTIENE
la suddetta iniziativa parlamentare, cofirmata da Senatori di tutti gli
schieramenti politici, in quanto i diritti incomprimibili succitati non
hanno colore politico ma in uno Stato civile necessitano di risposte
politiche atte a garantire a tutti eguali diritti e pari opportunità;
un tempestivo iter parlamentare della suddetta proposta per giungere, in
tempi brevi, ad una sua auspicabile approvazione;
RICHIEDE
l’impegno dei Parlamentari Veneti a farsi promotori del
riconoscimento e della tutela del valore sociale ed economico del lavoro a
tempo pieno di chi si occupa di persone non autosufficienti e ad attivarsi
affinché alla problematica sia assicurata la massima attenzione del
Parlamento e del Governo nazionale;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
all’invio immediato di una copia della presente Mozione
all’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato
della Repubblica.
SOMMARIO
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