Contenuti:
Resoconto n. 85 - 10^ legislatura
Resoconto 85a Seduta
pubblica
Martedì, 8 novembre 2016
SOMMARIO
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE
PRECEDENTI
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL
CONSIGLIO
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 220 presentata il 21 luglio 2016 dai consiglieri
Pigozzo, Zottis, Moretti, Azzalin, Dalla Libera, Fracasso,
Guarda, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia e Zanoni
""CRAC" DI VENETO NANOTECH: I NODI SONO
ARRIVATI AL PETTINE. COME INTENDE USCIRNE LA GIUNTA
REGIONALE?"
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Bruno PIGOZZO (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga
Veneta-Lega Nord)
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PRESIDENTE
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Bruno PIGOZZO (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 114 presentata l'11 gennaio 2016 dalla
consigliera Baldin "LA REGIONE DEL VENETO SI FACCIA
PROMOTRICE PER IL COMPLETAMENTO DELLA STRADA PROVINCIALE
"ARZERON" E DELLE ISTANZE DI ADEGUAMENTO DELLA ROMEA
PRESSO IL GOVERNO NAZIONALE"
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Ass.ra Elisa DE BERTI
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PRESIDENTE
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Erika BALDIN (Movimento 5
Stelle)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 177 presentata il 18 maggio 2016 dal consigliere
Ruzzante "PASS ZTL PER DISABILI: LA GIUNTA REGIONALE
INTERVERRÀ PER INTRODURRE UN'UNICA AUTORIZZAZIONE,
VALIDA PER TUTTE LE CITTÀ DEL VENETO?"
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.ra Elisa DE BERTI
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PRESIDENTE
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta orale
n. 2 presentata il 13 luglio 2016 dal consigliere Semenzato
"IL TRASPORTO PUBBLICO E' DI TUTTI: LOTTA AI FURBETTI DEL
BIGLIETTO. LA REGIONE PREM1 LE AZIENDE CHE EFFETTUANO MAGGIORI
CONTROLLI E RECUPERANO RISORSE PER PENDOLARI"
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Ass.ra Elisa DE BERTI
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PRESIDENTE
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Alberto SEMENZATO (Liga
Veneta-Lega Nord)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 213 presentata il 15 luglio 2016 dai consiglieri
Zanoni, Azzalin, Moretti, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zottis e
Fracasso "MAIS OGM IN PROVINCIA DI ROVIGO: QUALI CONTROLLI
LA REGIONE DEL VENETO STA ATTIVANDO SUL TERRITORIO
REGIONALE?"
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Andrea ZANONI (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Giuseppe PAN
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PRESIDENTE
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Andrea ZANONI (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 49 presentata il 5 ottobre 2015 dai Consiglieri
Barison e Giorgetti "LA GIUNTA REGIONALE RISOLVA IL
PROBLEMA DELLA GRAVE SITUAZIONE LEGATA ALLA CARENZA DEI POSTI IN
ORGANICO DI FATTO DEL PERSONALE DOCENTE PER L'ANNO
SCOLASTICO 2015-2016"
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Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza
Italia)
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PRESIDENTE
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Massimiliano BARISON (Forza
Italia)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 198 presentata il 28 giugno 2016 dal Consigliere
Ruzzante "VERRÀ GARANTITA, CON L'ASSESTAMENTO DI
BILANCIO 2016, L'EROGAZIONE DELLE RISORSE PER LO SPORTELLO
GESTITO DALLA "ASSOCIAZIONE CONTROMOBBING" DI
VENEZIA?"
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza
Italia)
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PRESIDENTE
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 98 presentata il 2 dicembre 2015 dai consiglieri
Semenzato e Michieletto: "INTRAPRENDERE PROVVEDIMENTI
URGENTI NEI CONFRONTI DELL'INSEGNANTE
"SGRAMMATICATA" PER GARANTIRE AI BAMBINI DI PRIMA
ELEMENTARE LA FORMAZIONE ADEGUATA E NECESSARIA DI CUI HANNO
BISOGNO"
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Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza
Italia)
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PRESIDENTE
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Alberto SEMENZATO (Liga
Veneta-Lega Nord)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 210 presentata il 14 luglio 2016 dal consigliere
Ruzzante: "QUALI INTERVENTI PER SCONGIURARE LA CHIUSURA DEI
CENTRI PER L'IMPIEGO DI ESTE E MOMTAGNANA (PD)?"
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Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza
Italia)
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PRESIDENTE
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 219 presentata il 21 luglio 2016 dai consiglieri
Negro, Casali, Conte e Bassi "LA REGIONE SI ATTIVI SUBITO
PER BLOCCARE ESUBERI E LICENZIAMENTI ALLA FERROLI"
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Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza
Italia)
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PRESIDENTE
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Giovanna NEGRO (Il Veneto del
Fare)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 170 presentata il 5 maggio 2016 dal consigliere
Ruzzante: "QUANDO VERRANNO EROGATI I CONTRIBUTI REGIONALI
PER GARANTIRE LA REGOLARE PROSECUZIONE DEI SERVIZI NEGLI ASILI
NIDO 'PAOLO DE NICOLA' DI CITTADELLA (PD) E
'ARCOBALENO' DI TOMBOLO (PD)?"
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Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia
Presidente)
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PRESIDENTE
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a interrogazione
immediatamente n. 234 presentata il 14 settembre 2016 dal
consigliere Dalla Libera "PERCHÉ LA REGIONE NON
LIQUIDA IL SALDO DEL CONTRIBUTO CONCESSO NEL 2014 ALL'ENTE
DENOMINATO MICRONIDO SCARABOCCHIANDO CON SEDE IN ODERZO
(TV)?"
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Pietro DALLA LIBERA (Veneto
Civico)
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PRESIDENTE
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Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia
Presidente)
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PRESIDENTE
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Pietro DALLA LIBERA (Veneto
Civico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 156 presentata Il 14 aprile 2016 dal consigliere
Ruzzante "IL PROGETTO MOLINO ROSSETTO È DAVVERO UTILE
PER I CITTADINI E PER IL TERRITORIO DEL COMUNE DI PONTELONGO
(PD)?"
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Cristiano CORAZZARI
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PRESIDENTE
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 176 presentata il 13 maggio 2016 dai consiglieri
Zanoni, Zottis, Ruzzante e Guarda "SOSTANZE
PERFLUOROALCHILICHE PFAS: LA GIUNTA REGIONALE QUANDO INTENDE
DEFINIRE I VALORI LIMITE DI EMISSIONE COME PREVISTO DALLA
NORMATIVA STATALE?"
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Andrea ZANONI (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Gianpaolo Enrico
BOTTACIN (Zaia Presidente)
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PRESIDENTE
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Andrea ZANONI (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 194 presentata il 23 giugno 2016 dal consigliere
Dalla Libera "PERCHÉ LA REGIONE NON LIQUIDA IL
CONTRIBUTO SPETTANTE AL COMUNE ODERZO (TV) - GRUPPO COMUNALE DI
PROTEZIONE CIVILE?"
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Pietro DALLA LIBERA (Veneto
Civico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Gianpaolo Enrico
BOTTACIN (Zaia Presidente)
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PRESIDENTE
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Pietro DALLA LIBERA (Veneto
Civico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 211 presentata il 14 luglio 2016 dal consigliere
Dalla Libera " LA REGIONE HA PROVVEDUTO A VERSARE LE SOMME
PREVISTE ALLE COMUNITÀ DEL VENEZIANO COLPITE DAL TORNADO
L'8 LUGLIO 2015?"
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Pietro DALLA LIBERA (Veneto
Civico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Gianpaolo Enrico
BOTTACIN (Zaia Presidente)
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PRESIDENTE
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Pietro DALLA LIBERA (Veneto
Civico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 200 presentata il 1 luglio 2016 dal consigliere
Pigozzo "Medici di medicina generale. Perché in
Provincia di Belluno non vengono erogati i contributi aggiuntivi
previsti per i medici che operano nelle zone
disagiate?"
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Bruno PIGOZZO (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Luca COLETTO (Liga
Veneta - Lega Nord)
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PRESIDENTE
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Bruno PIGOZZO (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 193 presentata il 21 giugno 2016 presentata dal
consigliere Ruzzante "INCENDIO CENTRO COMMERCIALE A
SANT'ANGELO DI PIOVE DI SACCO, IL PRESIDENTE ZAIA INTENDE
ACQUISIRE OGNI INFORMAZIONE UTILE A FARE CHIAREZZA SU QUESTA
GRAVE ED EMBLEMATICA VICENDA?"
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Ass.re Cristiano CORAZZARI
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PRESIDENTE
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Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 233 presentata il 14 settembre 2016 dai consiglieri
Zottis, Pigozzo e Azzalin "IL PASSAGGIO DI COMPETENZE DAI
COMUNI ALLE PROVINCE E ALLA CITTÀ METROPOLITANA HA
VELOCIZZATO L'ACQUISIZIONE E MIGLIORATO LA PRECISIONE DEI
DATI STATISTICI SUL TURISMO?"
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Ass.re Federico CANER
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PRESIDENTE
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Francesca ZOTTIS (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 227 presentata il 22 agosto 2016 dal consigliere
Zanoni "Centraline idroelettriche. È opportuna la
partecipazione societaria di Veneto Sviluppo in E.Z.M. idro
srl?"
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Andrea ZANONI (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga
Veneta - Lega Nord)
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PRESIDENTE
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Andrea ZANONI (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 205 presentata il 7 luglio 2016 dai consiglieri
Berti e Ruzzante "IL SINDACO BITONCI "TAGLIA LA
LINGUA" AI GIORNALISTI"?
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Ass.re Federico CANER
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 195 presentata il 23 giugno 2016 dal consigliere
Dalla Libera "PERCHÉ LA REGIONE NON LIQUIDA IL
CONTRIBUTO SPETTANTE AL COMUNE DI ODERZO (TREVISO)?"
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Pietro DALLA LIBERA (Veneto
Civico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Roberto MARCATO (Liga
Veneta - Lega Nord)
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PRESIDENTE
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Interrogazione a risposta
immediata n. 123 presentata il 22 gennaio 2016 dal consigliere
Finco "ACCERTARE LE RESPONSABILITÀ DELL'INCAUTO
ACQUISTO DELL'AUTOMEZZO DA ADIBIRE A SOCCORSO PUBBLICO
NELL'ALTO VICENTINO"
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Ass.re Gianpaolo Enrico
BOTTACIN (Zaia Presidente)
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PRESIDENTE
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Nicola Ignazio FINCO (Liga
Veneta - Lega Nord)
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PRESIDENTE
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PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI AI SENSI
DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO
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RINVIO ALLA SECONDA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A
"ISTITUZIONE DEL PARCO DELLA LAGUNA DI VENEZIA" ISCRITTA
ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO
STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 1) (DELIBERAZIONE N. 133/2016)
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RINVIO ALLA TERZA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A
"TUTELE REGIONALI IN MATERIA DI ORGANISMI GENETICAMENTE
MODIFICATI" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI
DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 2)
(DELIBERAZIONE N. 134/2016)
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RINVIO ALLA PRIMA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A
"COMUNITà DEL DELTA DEL PO" ISCRITTA
ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO
STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 3) (DELIBERAZIONE N. 135/2016)
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RINVIO ALLA SECONDA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A
"NORME PER L'ISTITUZIONE DEL PARCO REGIONALE DELLA
VALPOLICELLA" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI
DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 4)
(DELIBERAZIONE N. 136/2016)
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RINVIO ALLA SECONDA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A
"NORME PER L'ISTITUZIONE DEL PARCO REGIONALE DEL GARDA
VENETO E DELLE COLLINE MORENICHE" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL
GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI
LEGGE N. 5) (DELIBERAZIONE N. 137/2016)
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RINVIO ALLA SECONDA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A
"MODIFICHE DELLA LEGGE REGIONALE 8 MAGGIO
2009, n. 12 "NUOVE NORME
PER LA BONIFICA E LA TUTELA DEL TERRITORIO"" ISCRITTA
ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO
STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 6) (DELIBERAZIONE N. 138/2016)
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RINVIO ALLA PRIMA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A
"ZERO PRIVILEGI. RIMODULAZIONE DELLE INDENNITà DEI
CONSIGLIERI REGIONALI, ABOLIZIONE DELLA DIARIA, DELL'ASSEGNO
VITALIZIO, DELL'ASSEGNO DI REVERSIBILITà,
DELL'ASSEGNO DI FINE MANDATO, VENDITA DEL PARCO AUTO E NATANTI
E MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 30 GENNAIO
1997, n. 5 "TRATTAMENTO
INDENNITARIO DEI CONSIGLIERI REGIONALI", E DELLA LEGGE
REGIONALE 13 GENNAIO 2012, n. 4 "ABOLIZIONE DELL'ISTITUTO
DELL'ASSEGNO VITALIZIO, RIDUZIONE E SEMPLIFICAZIONE DEL
TRATTAMENTO INDENNITARIO DEI CONSIGLIERI REGIONALI""
ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20
DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 7) (DELIBERAZIONE N.
139/2016)
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RINVIO ALLA TERZA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A
"L'ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE INIZIALE NEL
SISTEMA REGIONALE VENETO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE" ISCRITTA
ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO
STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 51) (DELIBERAZIONE N. 140/2016)
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RINVIO ALLA PRIMA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLI
COMUNALI DI ESTE E OSPEDALETTO EUGANEO RELATIVA A "ISTITUZIONE
DEL NUOVO COMUNE DI ESTE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI ESTE E
OSPEDALETTO EUGANEO DELLA PROVINCIA DI PADOVA" ISCRITTA
ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO
STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 80) (DELIBERAZIONE N. 141/2016)
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RINVIO ALLA PRIMA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIO
COMUNALE DI CHIOGGIA RELATIVA A "INTERVENTO DECENNALE SPECIALE
A FAVORE DI CHIOGGIA PER LO SVILUPPO DELL'AREA METROPOLITANA
CON PADOVA E VENEZIA. REALIZZAZIONE DEI COLLEGAMENTI FERROVIARI.
FONDAZIONE A TUTELA DEI FIUMI E DEL LITORALE. QUALITà DELLA
SANITà E DEI SERVIZI SOCIALI" ISCRITTA ALL'ORDINE
DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI
LEGGE N. 84) (DELIBERAZIONE N. 142/2016)
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RINVIO ALLA PRIMA COMMISSIONE
CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLI
COMUNALI DI RESANA, GRANTORTO, SEGUSINO E SANTA LUCIA DI PIAVE
RELATIVA A "APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE QUADRO PER LA
PROTEZIONE DELLE MINORANZE NAZIONALI" ISCRITTA ALL'ORDINE
DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI
LEGGE N. 116) (DELIBERAZIONE N. 143/2016)
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DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A
"RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO
FINANZIARIO 2015" (PROGETTO DI LEGGE N. 185/2016) APPROVATO
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Alessandro MONTAGNOLI (Liga
Veneta-Lega Nord)
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PRESIDENTE
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Stefano FRACASSO (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga
Veneta-Lega Nord)
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PRESIDENTE
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PRESIDENTE
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PRESIDENTE
-
Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
-
PRESIDENTE
-
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga
Veneta-Lega Nord)
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PRESIDENTE
-
Piero RUZZANTE (Partito
Democratico)
-
PRESIDENTE
-
Bruno PIGOZZO (Partito
Democratico)
-
PRESIDENTE
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Stefano FRACASSO (Partito
Democratico)
-
PRESIDENTE
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Ordine del giorno presentato
dai consiglieri Fracasso, Moretti, Azzalin, Dalla Libera,
Ferrari, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e
Zottis relativo a "La Giunta regionale rediga correttamente
il conto del patrimonio secondo il regolamento dell'Unione
Europea" in occasione dell'esame del disegno di legge
relativo a "Rendiconto generale della Regione per
l'esercizio finanziario 2015" (Progetto di legge n.
185/2016) (Deliberazione n. 144/2016)
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Ordine del giorno presentato
dai consiglieri Fracasso, Moretti, Azzalin, Dalla Libera,
Ferrari, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e
Zottis relativo a "La Giunta regionale provveda ad una
corretta rilevazione contabile dei flussi finanziari tra la
Regione e le società partecipate" in occasione
dell'esame del disegno di legge relativo a
"Rendiconto generale della Regione per l'esercizio
finanziario 2015" (Progetto di legge n. 185/2016)
(Deliberazione n. 145/2016)
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Ordine del giorno presentato
dai consiglieri Ruzzante, Moretti, Azzalin, Dalla Libera,
Ferrari, Fracasso, Guarda, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e
Zottis relativo a "La Giunta regionale si attivi per la
riduzione degli oneri prodotti dagli strumenti finanziari
derivati" (Progetto di legge n. 185/2016) RESPINTO
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Jacopo BERTI (Movimento 5
Stelle)
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PRESIDENTE
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Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga
Veneta - Lega Nord)
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PRESIDENTE
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Stefano FRACASSO (Partito
Democratico)
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PRESIDENTE
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Maurizio CONTE (Lista Tosi per
il Veneto)
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PRESIDENTE
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Alessandro MONTAGNOLI (Liga
Veneta - Lega Nord)
-
PRESIDENTE
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DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A
"VARIAZIONE GENERALE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2016 - 2018
DELLA REGIONE DEL VENETO" (PROGETTO DI LEGGE N. 186/2016)
APPROVATO
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RISOLUZIONE PRESENTATA DAI
CONSIGLIERI MORETTI, DALLA LIBERA, FERRARI, AZZALIN, FRACASSO,
GUARDA, PIGOZZO, RUZZANTE, SALEMI, SINIGAGLIA, ZANONI E ZOTTIS
RELATIVA A "IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO INTITOLI UNA SALA
DI PALAZZO FERRO FINI A VALERIA SOLESIN, VITTIMA DEL
TERRORISMO" (RISOLUZIONE N. 23) (DELIBERAZIONE N. 146/2016)
TITOLO COME MODIFICATO
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RISOLUZIONE PRESENTATA DAI
CONSIGLIERI BERLATO E BASSI RELATIVA A "IL CONSIGLIO REGIONALE
DEL VENETO INTITOLI UNA SALA DI PALAZZO FERRO FINI AD ORIANA
FALLACI" (RISOLUZIONE N. 8) (DELIBERAZIONE N. 147/2016)
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PIANO DEGLI INTERVENTI A FAVORE DEI
VENETI NEL MONDO DA PERSEGUIRE NEL TRIENNIO 2016-2018. TRASMISSIONE
DELLA RELAZIONE SULL'ATTIVITà SVOLTA NEL TRIENNIO
2013-2015 (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 27)
(DELIBERAZIONE N. 148/2016)
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PIANO TRIENNALE DI MASSIMA
2016-2018 DEGLI INTERVENTI NEL SETTORE DELL'IMMIGRAZIONE
(PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 21) (DELIBERAZIONE N.
149/2016)
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Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.46
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 85a Seduta pubblica del Consiglio
regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n.
24754 del 27 ottobre 2016 e del prot. n. 25400 del 3 novembre 2016.
APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE
PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di
fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale
della 59a seduta pubblica di mercoledì 27 luglio 2016, il processo
verbale della 60a seduta pubblica di giovedì 28 luglio 2016, il
processo verbale della 61a seduta pubblica di venerdì 29 luglio 2016,
il processo verbale della 62a seduta pubblica di martedì 2 agosto
2016, il processo verbale della 63a seduta pubblica di mercoledì 3
agosto 2016, il processo verbale della 64a seduta pubblica di giovedì
4 agosto 2016, il processo verbale della 65a seduta pubblica di
martedì 30 agosto 2016, il processo verbale della 66a seduta pubblica
di mercoledì 31 agosto 2016, il processo verbale della 67a seduta
pubblica di giovedì 1° settembre 2016, il processo verbale della
68a seduta pubblica di mercoledì 7 settembre 2016, il processo verbale
della 69a seduta pubblica di giovedì 8 settembre 2016, il processo
verbale della 70a seduta pubblica di venerdì 9 settembre 2016, il
processo verbale della 71a seduta pubblica di mercoledì 14 settembre
2016, il processo verbale della 72a seduta pubblica di giovedì 15
settembre 2016, il processo verbale della 73a seduta pubblica di
martedì 20 settembre 2016, il processo verbale della 74a seduta
pubblica di giovedì 22 settembre 2016, il processo verbale della 75a
seduta pubblica di mercoledì 28 settembre 2016, il processo verbale
della 76a seduta pubblica di giovedì 29 settembre 2016, il processo
verbale della 77a seduta pubblica di venerdì 30 settembre 2016, il
processo verbale della 78a seduta pubblica di martedì 4 ottobre 2016,
il processo verbale della 79a seduta pubblica di mercoledì 5 ottobre
2016, il processo verbale della 80a seduta pubblica di giovedì 6
ottobre 2016, il processo verbale della 81a seduta pubblica di martedì
11 ottobre 2016, il processo verbale della 82a seduta pubblica di
mercoledì 12 ottobre 2016, il processo verbale della 83a seduta
pubblica di martedì 18 ottobre 2016 e il processo verbale della 84a
seduta pubblica di mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre 2016.
COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL
CONSIGLIO
Hanno comunicato congedo i consiglieri:
Marino FINOZZI
Luca ZAIA
I congedi sono concessi.
Progetti di legge regionale
Sono stati presentati alla Presidenza del Consiglio i
seguenti progetti di legge:
N. 189 del 20 ottobre 2016
Disegno di legge recante:
"DISEGNO DI LEGGE DI MODIFICA DELL'ART. 11 DELLA
LEGGE
REGIONALE 23 FEBBRAIO 2016, n. 7 "LEGGE DI STABILITÀ 2016 RECANTE
"INTERVENTI PER L'ASSISTENZA LEGALE DESTINATI AI CITTADINI VENETI
DANNEGGIATI DALLE BANCHE OPERANTI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE DEL
VENETO""
N. 190 del 20 ottobre 2016
Disegno di legge recante:
"PROPOSTA DI DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA
GIUNTA REGIONALE. RICONOSCIMENTO DELLA LEGITTIMITÀ DEL DEBITO FUORI
BILANCIO DERIVANTE DALLE PRESTAZIONI ESEGUITE DALLA POMILIO BLUMM SRL PER
LA GESTIONE DELLE CAMPAGNE INFORMATIVE "CONTROCONSUMO" E "SMARTFOOD" SULLE
TEMATICHE DELL'EXPO 2015 PRESSO GLI ISTITUTI SCOLASTICI DEL VENETO DI PRIMO
E SECONDO GRADO. DGR N. 2000/2014" (21/DDL)"
N. 191 del 20 ottobre 2016
Disegno di legge recante:
"DISPOSIZIONI REGIONALI PER IL TURISMO EQUESTRE
(22/DDL)"
N. 192 del 21 ottobre 2016
Disegno di legge relativo a:
"MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 19 GIUGNO 2014,
n. 15 "REFERENDUM CONSULTIVO SULL'AUTONOMIA DEL VENETO"
(19/DDL)"
N. 193 del 28 ottobre 2016
Presentato dal consigliere Berlato
"NORME REGIONALI PER UNA CORRETTA GESTIONE DEL
PATRIMONIO FAUNISTICO, AMBIENTALE E PRODUTTIVO DEL SETTORE AGRICOLO, ITTICO
E ZOOTECNICO DEL VENETO"
Interrogazioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le
seguenti interrogazioni:
a risposta scritta
N. 117 del 22 gennaio 2016
Presentata dal consigliere Brusco
"MONITORAGGIO AMBIENTALE DEL FRATTA-GORZONE:
RAPPORTO ARPAV 2014"
N. 264 del 14 luglio 2016
Presentata dai consiglieri Bartelle, Scarabel, Baldin,
Berti e Brusco
"OGM IN VENETO – TUTELARE
L'AGRICOLTURA VENETA, LA QUALITA' DEI PRODOTTI AGRICOLI E
DENUNCIA ALLA MONSANTO"
N. 293 del 2 settembre 2016
Presentata dai consiglieri Bartelle, Scarabel, Baldin,
Berti e Brusco
"PESTICIDI USATI DAI COMUNI E IN AGRICULTURA IN
VENETO PROVOCANO DANNI BIOLOGICI A CELLULE UMANE FETALI, QUALI MISURE
CAUTELATIVE ADOTTA LA GIUNTA?"
N. 294 del 2 settembre 2016
Presentata dal consigliere Berti
"FUSIONE TRA CONSORZIO ZIP (ZONA INDUSTRIALE DI
PADOVA) E INTERPORTO DI PADOVA SPA: LA GIUNTA VERIFICHE IL POSSIBILE DANNO
ERARIALE E TUTELI I DIPENDENTI."
N. 229 del 6 maggio 2016
Presentata dal consigliere Brusco
"PROBLEMI TECNICI BARRIERA IDRAULICA MITENI. LA
GIUNTA REGIONALE È A CONOSCENZA DELLE RISULTANZE ANALITICHE RELATIVE
AI CAROTAGGI E ALLA CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE A VALLE DELLO
STABILIMENTO?"
N. 266 del 15 luglio 2016
Presentata dal consigliere Brusco
"QUALI SONO I LIMITI AI PFAS CHE LA REGIONE HA
CONCESSO ALLO SCARICO DEL TUBONE A.RI.CA.?"
N. 179 del 21 marzo 2016
Presentata dal consigliere Scarabel
"SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA. ESISTE UNA GRAVE
SITUAZIONE EMERGENZIALE TALE DA DETERMINARE UN CONCRETO PERICOLO PER LA
SALUTE FISICA E PSICHICA DEI CITTADINI?"
N. 298 del 8 settembre 2016
Presentata dal consigliere Berlato
"LA GIUNTA REGIONALE VERIFICHI
L'IDONEITÀ E LA PREPARAZIONE DI TUTTE LE GUARDIE VOLONTARIE CHE
ESERCITANO LA LORO ATTIVITÀ NEI SETTORI DELLA CACCIA E DELLA
PESCA."
N. 164 del 3 marzo 2016
Presentata dai consiglieri Negro, Casali, Bassi e
Conte
"A QUANDO LE RUSPE PER LA VARIANTE SP 10 DELLA VAL
D'ILLASI?"
N. 329 del 19 ottobre 2016
Presentata dalla consigliera Bartelle
"FIUME PO, ISOLA DI BOTTRIGHE RISCHIO IDRAULICO.
C.I.PO INCARICATA DELLA RIMOZIONE NEL 2015, COM'È LO STATO DI
AVANZAMENTO LAVORI?"
N. 330 del 20 ottobre 2016
Presentata dal consigliere Bassi
"AUTOMEDICA DI CAPRINO: QUALE
FUTURO?"
N. 331 del 21 ottobre 2016
Presentata dalla consigliera Bartelle
"VACCINAZIONE - UNA SCELTA INFORMATA, NON UN
TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO E DISCRIMINANTE ALL'ACCESSO DE SERVIZI
PUBBLICI."
N. 332 del 21 ottobre 2016
Presentata dal consigliere Brusco
"COSA FA LA GIUNTA SULL'ATTIVITÀ DI CONTRASTO
AI FURTI E SULLA SICUREZZA NEL TERRITORIO REGIONALE?"
N. 333 del 25 ottobre 2016
Presentata dalla consigliera Bartelle
"CANNABINOIDI AD USO TERAPEUTICO, IN COMMISSIONE
SI APPROVA UNA RELAZIONE PRIVA DI CONTENUTI"
N. 334 del 26 ottobre 2016
Presentata dalla consigliera Negro ed altri
"LA GIUNTA REGIONALE INTENDE ASSOGGETTARE A
PROCEDURA V.A.S. IL P.U.A. AGRIVILLAGE?"
N. 335 del 27 ottobre 2016
Presentata dal consigliere Brusco
"LA REGIONE INTENDE METTERE IN SICUREZZA
L'INCROCIO DEL "BOTTEGHINO" A MOTTA DI COSTABISSARA (VI)?"
N. 336 del 27 ottobre 2016
Presentata dal consigliere Villanova
"PONTE DI VIDOR (TV): LA REGIONE STANZI LE RISORSE
NECESSARIE PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO PONTE"
N. 337 del 27 ottobre 2016
Presentata dal consigliere Possamai
"AREA DI SERVIZIO AUTOSTRADALE - MANCATA
EROGAZIONE CARBURANTI PRESSO L'AREA DI SERVIZIO "PIAVE OVEST""
N. 338 del 3 novembre 2016
Presentata dai consiglieri Baldin e Scarabel
"QUALI TUTELE PER I LAVORATORI VENETI DELLA BERCO
SPA?"
N. 339 del 3 novembre 2016
Presentata dal consigliere Brusco
"TAV: NODO DI VERONA INGRESSO OVEST - COME LA
REGIONE DEL VENETO VALUTA LE SCELTE DI RFI?"
N. 340 del 31 ottobre 2016
Presentata dal consigliere Brusco
"LA REGIONE SI AFFRETTI A TUTELARE IL PLATANO DEI
100 BERSAGLIERI IN LOCALITÀ PLATANO DI CAPRINO VERONESE."
N. 341 del 3 novembre 2016
Presentata dal consigliere Brusco
"TAV: SONO STATE RISPETTATE A PIENO TUTTE LE
PROCEDURE?"
N. 342 del 7 novembre 2016
Presentata dal consigliere Conte e altri
"COSTI APPLICATI DALLE ULSS AI CITTADINI VENETI
NEGLI OSPEDALI DI COMUNITÀ: LA GIUNTA È AL CORRENTE DELLE
DISPARITÀ DI TRATTAMENTO ECONOMICO?"
a risposta immediata
N. 256 DEL 20 OTTOBRE 2016
PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI ED ALTRI
PROLUNGAMENTO DELLA CICLOPISTA DEL BRENTA: LA REGIONE
INTENDE APPROFONDIRE LA VALUTAZIONE SULLA QUALITÀ DEL PROGETTO
PROMOSSO DALL'UNIONE MONTANA VALBRENTA ALLA LUCE DELLE CRITICITÀ
EVIDENZIATE DAL COMITATO DEI CITTADINI "SALVIAMO IL SENTIERO DEL BRENTA" E
DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE LOCALI?
N. 257 DEL 21 OTTOBRE 2016
PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA GUARDA ED ALTRI
FONDI POR-FESR: I DISSERVIZI NEL CLICK DAY DEL 19
OTTOBRE HANNO PENALIZZATO NUMEROSE AZIENDE. COME RIMEDIARE?
N. 258 DEL 27 OTTOBRE 2016
PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI ED ALTRI
DIGA DI FALZÈ DI PIAVE: PERCHÈ LA GIUNTA
REGIONALE NON TIENE CONTO DEGLI INTERVENTI PREVISTI NEL PIANO STRALCIO PER
LA SICUREZZA IDRAULICA DEL MEDIO E BASSO CORSO DEL PIAVE?
N. 259 DEL 31 OTTOBRE 2016
PRESENTATA DAL CONSIGLIERE AZZALIN
PARCO INTERREGIONALE DEL DELTA DEL PO: ASSESSORE
CORAZZARI E COMMISSARIO STRAORDINARIO PARTECIPANO AD INIZIATIVA DI PARTITO.
A QUANDO UN TAVOLO ISTITUZIONALE E NON PARTITICO PER IL COINVOLGIMENTO DEI
TERRITORI?
N. 260 DEL 3 NOVEMBRE 2016
PRESENTATA DAL CONSIGLIERE RUZZANTE
UNIFICAZIONE SALE PARTO DELLA CLINICA E DELLA DIVISIONE
OSTETRICA DELL'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA: SOLUZIONE DISAGEVOLE.
VERRÀ GARANTITA UN'ALTERNATIVA PER OTTENERE LA PIENA
EFFICIENZA?
N. 261 DEL 3 NOVEMBRE 2016
PRESENTATA DAL CONSIGLIERE SINIGAGLIA
MAMMOGRAFIE A CITTADELLA: PERCHÈ PRESSO L'ULSS 15
NON SI RISPETTANO I TEMPI D'ATTESA.
a risposta orale
N. 3 del 26 ottobre 2016
Presentata dai consiglieri Zanoni, Guarda,
Ruzzante
"BANDO DI GARA PER L'ALIENAZIONE DELL'EX ALBERGO
SAN MARCO NEL COMUNE DI TAMBRE (BL): PERCHÉ LA GIUNTA REGIONALE NON HA
DATO SEGUITO IN MODO MOTIVATO ALLA RICHIESTA DI APPROFONDIMENTI DELLA PRIMA
COMMISSIONE CONSILIARE?"
Mozioni
È stata presentata alla Presidenza del Consiglio la
seguente mozione:
N. 185 del 3 novembre 2016
Presentata dal consigliere Berlato
"LA REGIONE DEL VENETO CONTRO L'ISTITUZIONE DEL
NUOVO PARCO NAZIONALE DEL DELTA DEL PO"
Risoluzioni
È stata presentata alla Presidenza del Consiglio la
seguente Risoluzione:
N. 237 del 24 ottobre 2016
Presentata dal consigliere Guadagnini
"PIENO SOSTEGNO ALL'AZIONE UNILATERALE DEL
PARLAMENTO CATALANO FINALIZZATA ALL'APPLICAZIONE DEL DIRITTO DI
AUTODETERMINAZIONE."
INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Iniziamo la Seduta odierna con le risposte alle
interrogazioni.
Interrogazione a risposta immediata n. 220 presentata il 21 luglio 2016 dai consiglieri Pigozzo, Zottis, Moretti, Azzalin, Dalla Libera, Fracasso, Guarda, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia e Zanoni ""CRAC" DI VENETO NANOTECH: I NODI SONO ARRIVATI AL
PETTINE. COME INTENDE USCIRNE LA GIUNTA REGIONALE?"
"Premesso che:
- la società consortile per azioni "Veneto
Nanotech SCPA", costituita nell'anno 2003 e partecipata della
Regione Veneto per il 76,6 per cento, ha come oggetto
"l'istituzione di una organizzazione comune fra i partecipanti
finalizzata al coordinamento, alla promozione e allo svolgimento di
attività di ricerca e sviluppo nel settore delle nanotecnologie e
delle attività connesse e funzionali alle applicazioni industriali di
tali tecnologie";
- ad una fase iniziale che ha dato ottimi risultati
in coerenza con gli obiettivi sopra prefissati, ne è seguita una
seconda in cui la società è andata con il passare del tempo
sempre più in difficoltà fino a giungere alla situazione
denunciata in queste ore negli organi di stampa che parlano di vero e
proprio "crac" e possibile fallimento della società,
azzardando la previsione di un possibile "buco" di 10/12
milioni di euro nel caso non si raggiungesse un'intesa nella
procedura di liquidazione e di concordato preventivo in corso presso il
Tribunale di Padova;
- a fronte dei numerosi segnali di allarme sollevati
da più parti che le cose non andavano nella direzione giusta, la
Giunta ha continuato ad essere sorda circa la necessità di un radicale
riassetto e ristrutturazione della società per renderla più
competitiva a fronte del fatto che la stessa rappresentava
un'eccellenza veneta del settore della ricerca e
dell'innovazione tecnologica;
- sempre secondo gli organi di informazione, allo
stato delle cose potrebbe prefigurarsi la possibilità che i creditori
si rivalgano sulla Regione stessa per il recupero dei crediti mediante
un' azione di responsabilità motivata dal fatto che la Regione
risulta Ente di controllo di Veneto Nanotech, che ha compiuto atti che
hanno causato l'attuale crisi.
Considerato che oltre al problema economico rimane in
evidenza, come più volte segnalato in passato, il tema mai affrontato
e risolto dei posti di lavoro.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti
Consiglieri
chiedono alla Giunta regionale
come intende affrontare il grave problema venutosi a
creare nella società partecipata regionale "Veneto Nanotech
SCPA" che rischia di diventare un vero e proprio salasso per le
finanze regionali."
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione, che era stata formulata il 21
luglio 2016, probabilmente adesso la risposta è fuori tempo massimo,
però era interessante capire l'evoluzione di quella vicenda e la
realtà di Veneto Nanotech a che punto è. C'erano dei
contenziosi citati nell'interrogazione che destavano una serie di
preoccupazioni per un prosieguo oneroso anche nei confronti della Regione
per quanto riguarda la soluzione di quel contenzioso. Quindi sono ansioso
di capire, dalla risposta del Vicepresidente Forcolin, a che punto siamo.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta-Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
"Interpellata sulla questione la Veneto
Nanotech s.c.p.a. in liquidazione, la stessa ha fornito un riscontro sulla
base del quale viene di seguito riportato quanto enunciato:
1) il 12 febbraio 2015 l'Assemblea dei Soci di
Veneto Nanotech S.c.p.a. deliberava:
a) di ripianare integralmente le perdite sino a quel
momento maturate, per complessivi Euro 3.496.820,00, che al netto del
capitale e delle riserve già esistenti, ammontavano ad euro
2.776.713,00, nonché di procedere alla ricostituzione del capitale
sociale ad Euro 50.000,00, attraverso un aumento di capitale offerto in
sottoscrizione ai soci in proporzione alle rispettive partecipazioni
sociali e, per la parte del medesimo rimasta inoptata, da collocarsi presso
terzi investitori alle medesime condizioni;
b) di stabilire che, nella denegata ipotesi di
assenza di integrale sottoscrizione (in quanto l'aumento fu
deliberato come "inscindibile"), l'Amministratore Unico,
constatato il persistere dello stato di scioglimento della Società,
depositasse la relativa dichiarazione di presa d'atto e convocasse
nuovamente l'assemblea dei soci affinché deliberasse la messa in
liquidazione della Società.
La quasi totalità dei soci, ivi compreso il
Socio Regione del Veneto, decideva di non eseguire l'aumento di
capitale (non esercitava il diritto d'opzione, né sottoscriveva
la propria quota di ripianamento delle perdite e ricostituzione del
capitale). Solo il socio MBN Nanomaterialia S.p.A, peraltro portatore di
sole n. 145 azioni (pari a circa lo 0,29% del capitale sociale) esercitava
nel termine del 6 aprile 2015 il proprio diritto d'opzione,
sottoscrivendo la propria quota di ripianamento delle perdite e
ricostituzione del capitale. Ciò non produceva gli esiti sperati, in
quanto, essendo rimaste inoptate dai soci e dai terzi le restanti azioni,
entro il termine fissato del giorno 31 maggio 2015, l'aumento,
inclusa la copertura perdite, si dava per "non
eseguito";
2) l'Amministratore Unico della Società
assumeva in data 03/06/2015 la determina, ai sensi dell'art. 152
della legge fallimentare, di proporre avanti al Tribunale di Padova una
domanda di concordato preventivo c.d. "prenotativo", con
riserva di presentare il piano, la proposta e relativa documentazione, ex
art. 161, sesto comma, della legge fallimentare;
3) la Società quindi presentava in data 30
giugno 2015, il ricorso ai sensi dell'art. 161, sesto comma, della legge
fallimentare;
4) l'Assemblea dei soci deliberava, in data 6
luglio 2015, la messa in liquidazione della società;
5) il Liquidatore Unico assumeva quindi una nuova
determina, in data 4 dicembre 2015, ai sensi dell'art. 152, della
legge fallimentare, per la proposizione della domanda di concordato
preventivo (c.d. "pieno"), secondo il piano e la proposta
depositati presso il Tribunale di Padova in data 7 dicembre
2015;
6) il Tribunale di Padova, con provvedimento del 15
gennaio 2016 ammetteva la Società al beneficio del concordato
preventivo, fissando l'adunanza dei creditori per il giorno 27 maggio
2016, ore 12.00, poi rinviata al giorno 13 luglio 2016, ore
11.00.
7) In data 13 luglio 2016 si teneva l'adunanza
dei creditori; il Commissario Giudiziale esponeva la propria Relazione ex
art. 172 L.F., nella quale pur dando conto delle diverse
problematicità incontrate..." citate anche dal consigliere
Pigozzo "...evidenziava la correttezza delle appostazioni della
Società nella proposta concordataria; successivamente, trascorsi i 20
gg di legge, il Commissario in data 4/8/2016 dava evidenza di come la
votazione si fosse conclusa con un esito positivo per il concordato",
quindi vi è stato un esito assolutamente positivo.
Allo stato attuale, pertanto, la Società attende
di conseguire, successivamente alla votazione favorevole da parte dei
creditori, l'omologa da parte del Tribunale, al fine di ottenere il
via libera definitivo alla prosecuzione della procedura
concordataria.
Con riferimento alla paventata ipotesi che i
creditori della Società possano instaurare eventuali azioni legali di
rivalsa – si era letto anche nella stampa in quel periodo – nei
confronti della Regione Veneto, non si ritiene che gli stessi possano
fondatamente rivalersi su detto socio, trattandosi di società
consortile per azioni, quindi con una responsabilità patrimoniale di
ciascun socio limitata alla quota di capitale sociale sottoscritta, e non
rientrante tra le Società "in house" del medesimo Ente ed,
inoltre, non ritenendo applicabili al caso in esame altri istituti di
responsabilità. Si evidenzia infine che la Regione non ha mai espresso
neppure la maggioranza del consiglio di amministrazione della
Società.
In merito alla richiesta di informazioni
relativamente ai posti di lavoro, la Veneto Nanotech S.c.p.a. in
liquidazione ha riferito che la società che ha rilevato i rami
d'azienda ha assunto n. 5 ex dipendenti di Veneto Nanotech che operano nei
laboratori ECSIN di Rovigo ed ha in atto una collaborazione con n. 3 ex
ricercatori di Veneto Nanotech impegnati presso il laboratorio LANN di
Padova."
Questo era un po' per rassicurare anche le
richieste e le uscite sui media che avevano evidenziato possibili
questioni, dal punto di vista di esborsi milionari, perché si parlava
di 10-12 milioni di euro. Nulla di tutto questo e ci risulta che
l'esito del concordato sia positivo, pertanto non sono arrivate altre
relazioni in merito alla questione.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
La risposta giunge alla fine di un percorso che ha visto
Veneto Nanotech avere una parabola ascendente fino a un certo punto e poi
una picchiata vertiginosa verso la scomparsa.
Se da una parte l'esito del concordato citato
adesso dall'assessore, sembra positivo, però certamente sono
rimaste delle macerie pesanti per quanto riguarda le competenze maturate in
questa esperienza di ambito di ricerca che in buona parte non sono state
riassorbite nel percorso di incentivazione del settore della ricerca che
questa Regione dovrebbe portare avanti.
Fortunatamente anche in Veneto è stato costituito
quell'Hub della ricerca 4.0, che ha visto anche l'assessore
Marcato partecipare a questa conferma. Quindi ci auguriamo tutti che almeno
in extremis, almeno a babbo morto purtroppo, le competenze maturate possano
venire utilizzate e sfruttate sia nell'ambito della ricerca
universitaria e parauniversitaria e sia soprattutto – ed è un
punto che abbiamo discusso qui in Aula più volte e che non vediamo
ancora recepito – nel trasferimento tecnologico, che è la chiave
di volta dell'innovazione diretta allo sviluppo e al sostegno delle
imprese, delle industrie che si sono attestate fino ad oggi nella ricerca e
nell'innovazione.
Ci auguriamo che da parte dell'assessore Marcato
questa sensibilità venga portata avanti in accordo con
l'Università evitando ulteriori contenziosi ma soprattutto
sfruttando questa opportunità che il Governo ultimamente ha
confermato. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
Interrogazione a risposta immediata n. 114 presentata l'11 gennaio 2016 dalla consigliera Baldin "LA REGIONE DEL
VENETO SI FACCIA PROMOTRICE PER IL COMPLETAMENTO DELLA STRADA PROVINCIALE
"ARZERON" E DELLE ISTANZE DI ADEGUAMENTO DELLA ROMEA PRESSO IL
GOVERNO NAZIONALE"
"Premesso che:
- la strada provinciale Arzeron, unica alternativa
alla Romea, molto usata tutto l'anno dai pendolari ma soprattutto durante
la stagione estiva dai cosiddetti "pendolari del mare" e
turisti balneari è stata oggetto di importanti lavori di ampiamento
della carreggiata che però non sono ancora stati conclusi, mancando
infatti l'ultimo tratto, tra Valli di Chioggia e Santa Margherita di
Codevigo;
- il mancato completamento dei lavori di fatto
vanifica i benefici dei lavori già realizzati: la scorsa estate si
sono verificate continue ed estenuanti code per tutta la stagione, con
anche diversi incidenti stradali di rilevante entità a causa della
conformazione della strada nel tratto finale con un'unica corsia per
entrambi i sensi di marcia;
- oltre alla conclusione dei lavori di ampliamento
della carreggiata per l'ultimo pezzo oggetto di stralcio è necessario
intervenire sulla segnaletica, migliorandola, sistemare gli incroci, anche
con la realizzazione di una rotatoria al posto del semaforo sul ponte di
Codevigo e rifare i guardrail, aumentando così la sicurezza
complessiva;
- il completamento della Arzeron era prescritto,
quale opera complementare, all'autostrada Orte-Mestre, progetto non
ritenuto più strategica dal Governo nazionale.
Considerato che:
- non solo la strada provinciale Arzeron necessita di
interventi urgenti: nello scorso mese di maggio le Giunte comunali dei
Comuni di Codevigo, Campagna Lupia e Mira hanno deliberato un documento di
intesa tra Comuni per richiedere a Anas e Regione Veneto una serie di
interventi per la messa in sicurezza della Romea, nel tratto
Mestre–Chioggia. Ormai da troppi anni la Romea ha il triste primato
di essere una delle strade più pericolose d'Italia: si verificano una
media di cinque incidenti al giorno, con un indice di mortalità doppio
rispetto alle altre strade statali;
- le Amministrazioni intendono mettere - una volta di
più - a conoscenza di Anas e della Regione del Veneto le
criticità del territorio e le aspettative dei cittadini, chiedendo
nello stesso tempo uno studio di fattibilità sulla base delle esigenze
di sicurezza ma anche di compatibilità con il territorio: fermate dei
bus, mobilità lenta, attenzione alla rete viaria locale. Non ultima la
possibilità di dare una connotazione paesaggistica con interventi di
mitigazione ambientale che valorizzino i caratteri di green way anche
turistica di questa arteria. Un approccio quindi interdisciplinare che
chiede attenzione anche alla sicurezza idraulica dei territori posti ad
ovest della Romea.
Il programma prevede una decina di interventi, in
parte comuni e in parte individuati dalle Amministrazioni per rispondere
alle criticità nello specifico del proprio territorio, realizzabili su
un arco pluriennale di 7-8 anni con risorse distribuite nel tempo e
mantenendo la funzionalità della strada.
Considerato altresì che, non da ultimo, il 22
dicembre si è verificato un incidente, nei pressi dello svincolo per
Codevigo, che ha coinvolto quattro mezzi, tra cui un tir ed un autobus di
linea ACTV, creando rallentamenti e code per circa tre ore.
La sottoscritta Consigliera regionale
interroga la Giunta regionale
per sapere cosa intenda fare, per quanto di sua
competenza, per farsi promotrice presso ANAS e il Governo della Repubblica
per far sì che la strada provinciale Arzeron e la messa in sicurezza e
l'adeguamento del tratto veneto della statale E55-Romea vengano
completate."
La parola all'assessora Elisa De Berti.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
"La strada provinciale denominata
"Arzeron" è stata oggetto di numerosi interventi di
riqualificazione viaria, conclusi nel 2008, ed eseguiti in sinergia tra le
diverse Amministrazioni comunali, regionali e provinciali, nonché
anche con il contributo dell'ex Magistrato alle Acque.
La realizzazione dell'ultimo tratto mancante di
tale viabilità, consentirebbe di decongestionare il traffico nei
pressi di Chioggia permettendo, tra l'altro, un più agevole
accesso alla spiaggia di Sottomarina, oltre che rappresentando
potenzialmente una viabilità alternativa alla S.S. "Romea"
in caso di forte traffico, coda o incidenti.
Regione del Veneto, ha provveduto a dichiarare
l'importanza di tale tratto mancante inserendola nel parere di
compatibilità ambientale favorevole espresso con D.G.R. n. 4062 del
29/12/2009, quale opera complementare all'intervento previsto nel
Programma Infrastrutture Strategiche denominato "Corridoio
viabilità autostradale Civitavecchia-Orte-Mestre. Collegamento
Autostradale E45-E 55 Orte–Mestre."
Successivamente, ne ha ulteriormente sottolineato la
significatività, includendola nel Piano Triennale degli interventi per
l'adeguamento della rete viaria 2009-2011 integrativo, approvato con
Deliberazione di Consiglio regionale n. 115 del 19 settembre 2012, al n.
833 in area di priorità, con la denominazione "Strada
"Arzeron" terzo stralcio - messa in sicurezza e adeguamento
funzionale in comune di Chioggia".
Tale opera, prevede un costo indicativo di circa 25
M€, rispetto ai quali il Piano Triennale non riserva risorse, dal
momento che se ne ipotizzava la realizzazione nell'ambito delle
disponibilità economiche di cui al progetto
"Orte-Mestre".
Per quanto riguarda la S.S. 309 "Romea"
sono in corso da alcuni mesi diversi contatti con la società ANAS,
Compartimento della viabilità del Veneto, in quanto la stessa
società, nel premettere che è in via di predisposizione un Piano
di potenziamento e riqualificazione dell'intero itinerario E45/E55
compreso tra Orte e Mestre, nell'ambito del Piano pluriennale ANAS
2015-2019, ha comunicato il programma d'azione previsto
sull'itinerario E55, nel quale è ricompresa anche la S.S. 309
"Romea". Tale programma prevede sia interventi di manutenzione
e riqualificazione, con impatto ridotto sul territorio ed immediatamente
eseguibili, sia opere più rilevanti, che richiedono maggiore
approfondimento progettuale e processi autorizzativi.
La stessa ANAS ha comunicato che la realizzazione
degli interventi sopradescritti sulla E55, prevede un costo stimato in 600
milioni di €, ed è prevista nell'orizzonte temporale
2016-2019, con attivazione immediata.
Preme sottolineare che la questione relativa alla
pericolosità in cui versa la strada 309 "Romea" è
stata manifestata anche in occasione di un recente incontro tenutosi a
Roma, presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il 24 giugno
scorso, ad oggetto l'opera compresa nel Programma Infrastrutture
Strategiche denominata "Corridoio viabilità autostradale
Civitavecchia-Orte-Mestre. Collegamento Autostradale E45-E 55 Orte –
Mestre Progetto preliminare".
In tale sede, è stata formalmente depositata una
nota a verbale, nella quale, si sottolinea che, nell'attesa
dell'evoluzione della situazione relativa al project financing
"Civitavecchia-Orte-Mestre", si ritiene assolutamente
necessario e prioritario intervenire con la massima urgenza alla
riqualificazione e messa in sicurezza del tratto veneto della S.S. 309
"Romea".
Si è infatti evidenziato che l'arteria
stradale versa in condizioni critiche sia per i volumi di traffico, ed in
particolare per il notevole numero di mezzi pesanti transitanti, sia per la
numerosità degli incidenti, e nel complesso per la sicurezza degli
utenti.
L'amministrazione regionale, tramite gli uffici
competenti, assicura che manterrà monitorata l'evoluzione e lo
sviluppo del Piano di interventi previsto lungo la citata S.S. 309,
attraverso la stretta collaborazione con il Compartimento ANAS della
viabilità per il Veneto."
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elisa De Berti.
La parola alla consigliera Erika Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Assessore, volevo ringraziarla anche per la
disponibilità che sta dimostrando nei confronti dei cittadini dei
Comuni interessati da questo problema.
Vorrei aggiungere che siamo arrivati a un punto
cruciale, una svolta che dà finalmente la possibilità di mettere
davvero in sicurezza il tracciato della Romea attuale prevedendo anche di
sistemare quelle zone con maggior tasso di incidentalità e
mortalità per le quali credo si debba fare gli interventi maggiori,
proprio dovuti al fatto che lì vi sono gli incidenti e le morti in
numero maggiore rispetto ad altre parti.
Spero che questo principio possa essere preso in
considerazione anche dall'Amministrazione regionale affinché si
faccia portavoce presso il Ministero e naturalmente presso ANAS.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Erika Baldin.
Interrogazione a risposta immediata n. 177 presentata il 18 maggio 2016 dal consigliere Ruzzante "PASS ZTL PER DISABILI: LA
GIUNTA REGIONALE INTERVERRÀ PER INTRODURRE UN'UNICA
AUTORIZZAZIONE, VALIDA PER TUTTE LE CITTÀ DEL
VENETO?"
"Premesso che:
- è giunta al sottoscritto la segnalazione di
una cittadina disabile che ha esposto un problema legato
all'ottenimento del pass ZTL;
- la cittadina riferisce di aver fatto richiesta e di
aver presentato tutti i documenti al Comune di Padova per
l'ottenimento del suddetto pass;
- l'esito della richiesta è stato
positivo, ma il problema è sorto nel momento in cui la cittadina ha
avuto necessità di recarsi con l'automobile in una zone ZTL di
un'altra città, ovvero Vicenza;
- come riferito nella suddetta segnalazione, gli
uffici comunali vicentini hanno chiesto alla cittadina di inoltrare la
medesima documentazione già presentata al Comune di Padova;
- la cittadina lamenta quindi una situazione di forte
limitazione nelle sue possibilità di spostamento. "Un disabile
infatti - osserva - per entrare nelle diverse città della nostra
regione dovrebbe pianificare i suoi spostamenti giorni prima in modo da
poter fornire tutti i dati necessari ai diversi comuni".
Considerato che:
- è doveroso compito delle amministrazioni
pubbliche garantire alle persone disabili un sistema burocratico che riduca
al minimo i disagi e tuteli pienamente il loro diritto alla
mobilità;
- introdurre un sistema unificato di trasmissione
dati potrebbe consentire alle persone disabili di ottenere con una sola
richiesta, un pass ZTL valido per tutte le città del
Veneto.
Tutto ciò premesso il sottoscritto
Consigliere
chiede al Presidente della Giunta
regionale
se interverrà sulla vicenda facendo in modo che
i cittadini disabili ottengano un pass ZTL valido per tutte le città
del Veneto, al fine di evitare loro disagi e per facilitare gli spostamenti
di questa fascia di persone già ampiamente
penalizzate."
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
La questione mi è stata posta da diverse
associazioni e da parte di alcuni titolari di pass relativi al parcheggio
disabili.
È sicuramente noto all'Assessore che il pass
per i disabili viene rilasciato dall'autorità comunale. Il
problema è che un disabile non è costretto a stare
all'interno di un territorio. Ad esempio adesso a seguito
dell'approvazione della proposta di legge sull'Azienda Zero e
sull'unificazione delle U.L.S.S., la semplificazione che abbiamo
fatto porta e comporterà alcuni rapporti a livello provinciale.
Quindi la questione non è banale perché
significa impedire la mobilità, la possibilità di accedere a
rapporti con il territorio o a servizi del territorio per i
disabili.
Mi domandavo se vi era la possibilità, come mi
hanno detto e sono state fatte delle sperimentazioni su livelli provinciali
o addirittura su livelli regionali, che ci sia un accordo. Non mi riferisco
ai pass individuali. Molti posteggi sono individualizzati per i disabili.
Parlo di quelli generali che consentano l'accesso nei posti riservati
ai disabili o l'accesso in alcune aree non accessibili a tutti i
veicoli privati. Era questa la richiesta.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola all'assessora Elisa De Berti.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
"Al fine di dare riscontro
all'interrogazione in oggetto, si evidenzia che la Regione del
Veneto, in attuazione del processo di semplificazione amministrativa
attuato con D.G.R. n. 1599 dell'11.10.2011, ha istituito sin dal 2013
gruppi di lavoro tematici con il compito di valutare le varie istanze
presentate dai cittadini e/o associazioni portatrici di interessi
collettivi e proporre delle fattive soluzioni.
In particolare, tenuto conto delle competenze
attribuite ai Comuni dal Nuovo Codice della Strada, con D.G.R. n. 197 del
26.02.2013 si è proceduto all'approvazione di un Protocollo
d'intesa, sottoscritto in data 19.07.2013 tra la Regione del Veneto,
l'ANCI Veneto e i Comuni capoluogo di provincia, con
l'obiettivo di semplificare e uniformare le modalità di accesso
alle Zone a Traffico Limitato (ZTL).
Dai lavori del tavolo tecnico appositamente istituito
è emersa una situazione di disomogeneità, sia avuto riguardo alle
disposizioni contenute nelle varie ordinanze e regolamenti comunali, sia
con riferimento alla strumentazione tecnologica ed informatica utilizzata
per il controllo/monitoraggio degli accessi alle ZTL.
La situazione sopradescritta ha evidenziato il
bisogno di un maggior coordinamento e scambio delle informazioni, peraltro
già in possesso delle singole amministrazioni comunali, necessarie al
rilascio delle autorizzazioni per l'accesso alle ZTL, al fine di
agevolare l'operato svolto dagli uffici stessi e conseguentemente un
miglioramento dei servizi resi all'utenza.
Per tale motivo la Direzione Infrastrutture Trasporti
e Logistica (ex Sezione Mobilità) e la Direzione ICT e Agenda digitale
(ex Sezione Sistemi Informativi) hanno realizzato una piattaforma
informatica di cooperazione applicativa denominata "ZTL
Network" che consente il mutuo scambio delle targhe dei veicoli
autorizzati tra tutti i soggetti coinvolti.
Il progetto nasce con lo scopo di regolamentare gli
accessi nelle zone a traffico limitato con diversi obiettivi:
- consentire il libero transito alle aree ZTL di
tutti i Comuni del Veneto ai titolari dei veicoli adibiti ai servizi di
trasporto non di linea, quali taxi e noleggio con conducente (NCC), e ai
cittadini portatori di handicap;
- abbattere totalmente gli oneri burocratici a carico
di cittadini e imprese. La realizzazione del Network solleva il portatore
di handicap e l'operatore economico (taxi e NCC ) dall'obbligo
di dover comunicare preventivamente il transito nell'area ZTL di
altre città. Il cittadino non dovrà quindi più farsi carico
di tale incombenza;
- limitare, se non eliminare, l'emissione di
contravvenzioni errate evitando al cittadino di dover avviare una lunga e
faticosa azione di ricorso con relativa perdita di tempo e
denaro;
- rendere efficiente l'azione della PA,
all'esterno e all'interno, promuovendo la circolarità del
dato.
In sintesi con il circuito ZTL Network la Regione del
Veneto realizza il sistema federato delle white-list di tutti i Comuni del
Veneto.
Il modello sfrutta totalmente il paradigma della
cooperazione applicativa ed è stato disegnato al fine di non creare
repliche delle basi-dati esistenti.
Il circuito prevede che ogni Comune capoluogo di
provincia organizzi, coordini e raccolga le targhe delle autovetture
autorizzate dai Comuni di una determinata area geografica, di solito a
livello provinciale.
Regione del Veneto assume l'onere di detenere
l'indice, non l'informazione dettagliata, di tutte le targhe
presenti nelle white-list "provinciali".
Prima di emettere una sanzione l'Ente aderente
al circuito ora può consultare il registro regionale e recuperare
direttamente dal Comune che ha emesso l'autorizzazione le
informazioni complete riguardanti una determinata targa e conseguentemente
decidere se procedere o meno con la contravvenzione.
Oggi l'infrastruttura tecnologica è
completamente realizzata e dispiegata sul territorio quindi tutti i centri
provinciali sono attivi e abilitati ad erogare il servizio.
Con la realizzazione del circuito il Veneto è la
prima Regione ad aver attivato il servizio integrato di cooperazione
applicativa (quindi senza replica del dato) su scala regionale coinvolgendo
potenzialmente il 100% degli enti.
Il progetto ha ottenuto una menzione speciale,
nell'ambito della XI manifestazione dedicata alla PA Digitale
"Premio Egov 2015", in occasione dello SMAU 2015 di Milano, per
la categoria "Servizi digitali per una cittadinanza connessa".
Nella motivazione viene sottolineato che il progetto rappresenta un
"brillante esempio di cooperazione applicativa a regia regionale a
più livelli, tra municipalità diverse che scambiando i dati sugli
accessi e le relative autorizzazioni ZTL, rendono di fatto il sistema
integrato di circolazione per gli automobilisti un esempio da
emulare".
A ciò è seguita la predisposizione di una
bozza di Accordo di Adesione per l'esercizio coordinato nel Veneto
dei veicoli autorizzati ad accedere alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) che
sarà oggetto di futura volontaria sottoscrizione da parte degli enti
locali.
Per tale motivo con nota prot. n. 187367 del
12.05.2016 è stata trasmessa ai Comuni capoluogo del Veneto e
all'ANCI Veneto copia del succitato accordo, sul quale gli Enti sono
stati invitati a fornire il proprio parere.
Una volta ottenuto il parere favorevole degli Enti,
verrà sottoposto all'approvazione della Giunta Regionale il
provvedimento regionale che approva il modello di circuito regionale e le
linee guida per la gestione dei permessi di accesso alle ZTL
nell'ambito del progetto "ZTL Network".
Si conferma, pertanto, l'impegno della Giunta
Regionale a far si che vi sia una maggiore omogeneità
nell'operato delle singole Amministrazioni Comunali al fine di
facilitare gli spostamenti delle persone con disabilità
sull'intero territorio regionale, ed in particolare nell'ambito
delle zone ZTL delle città del Veneto."
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elisa De Berti.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta, che
ovviamente leggerò puntualmente. Non ho capito se questa azione,
perché mi ha parlato del 2013, ancora non ha prodotto un risultato
finale, quindi stiamo lavorando in questa direzione. Ho capito bene la
risposta dell'Assessore?
Sì.
Allora è bene che si vada in questa direzione, non
c'è ombra di dubbio, mi dichiaro parzialmente
soddisfatto.
Sicuramente porrò la questione ancora e la
porrò finché non vedrò che le persone e le associazioni mi
diranno che effettivamente quel servizio è stato attuato. Tra
l'altro lei ha aggiunto un altro tema che è assolutamente
corretto. Non c'è solo l'aspetto burocratico nel poter
accedere in un Comune all'interno delle ZTL ma c'è il
problema che, se per caso mi capita di accedere, prendo la multa, devo fare
un ricorso al Prefetto. Anche quelli sono costi, sono oneri burocratici per
i disabili che mi sembra ne abbiano già sufficientemente di problemi
per non aggiungergli anche questi.
Quindi mi leggerò il Protocollo d'intesa che
sta per essere attuato, vigilerò perché questo si verifichi e
magari in sede di Bilancio approveremo un ordine dei lavori unitario di
tutto il Consiglio per rafforzare la spinta verso la Giunta perché
questa cosa si faccia. È una scelta di civiltà che un disabile
non abbia limitazioni territoriali e comunali rispetto soprattutto
all'accesso ai servizi. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Interrogazione a risposta orale n. 2 presentata il 13 luglio 2016 dal consigliere Semenzato "IL TRASPORTO PUBBLICO E' DI
TUTTI: LOTTA AI FURBETTI DEL BIGLIETTO. LA REGIONE PREM1 LE AZIENDE CHE
EFFETTUANO MAGGIORI CONTROLLI E RECUPERANO RISORSE PER
PENDOLARI"
"APPRESO a mezzo stampa dell'ennesima
presenza di passeggeri extracomunitari senza biglietto dell'autobus
della linea 80 che da Sottomarina porta a Venezia e che grazie alle
proteste di alcuni passeggeri pendolari veneti sono stati fatti scendere
dal bus;
CONSIDERATO che
- nonostante negli ultimi mesi l'azienda
comunale di trasporto pubblico, in accordo con AVM e Comune di Venezia
abbia elaborato un complesso piano di contrasto all'evasione, i
"furbetti" del biglietto sono in aumento, soprattutto tra gli
extracomunitari;
- l'aumento dell'evasione sui mezzi
pubblici è legato direttamente al fattore dell'
impunibilità a tutto svantaggio di chi paga regolarmente
l'abbonamento;
- da un'indagine svolta dai vertici
dell'azienda di trasporti veneziana ha evidenziato un tasso di
evasione che oscilla tra i 3,5 e il 4,3% nel settore navale e tra il 4,6% e
il 6.3% nel settore automobilistico, mentre nel settore extraurbano le
percentuali sono molto più alte circa il 9,8%;
CONSTATATO che
- malgrado siano stati introdotti i tornelli sugli
imbarcaderi dell'ACTV, molti passeggeri, in particolare gruppi di
extracomunitari, entrano per l'uscita dei pontili creando tensioni
tra coloro che sono in attesa di salire sui mezzi di trasporto;
- numerose sono le segnalazioni da parte di utenti
ACTV, soprattutto in terraferma, indignati dell'elevatissimo numero
di extracomunitari che utilizzano ogni giorno i mezzi pubblici in questione
senza "validare" biglietto con il nuovo dispositivo IMOB,
RITENUTO che sarebbe opportuno predisporre azioni
più efficaci e severe verso coloro che fanno i furbi utilizzando i
servizi pubblici senza pagare:
tutto ciò premesso,
interroga la Giunta regionale
1) come intende intervenire presso i comuni e per
loro tramite presso le aziende di trasporto pubblico affinché siano
aumentati i controlli sui mezzi di trasporto urbano ed extraurbano anche
attraverso apposite convenzioni con le associazioni degli ex appartenenti
alle Forze dell'ordine;
2) per sapere se intende rivedere i criteri di
assegnazione del fondo per il TPL attraverso apposite premialità per
le aziende di trasporto che mettano in atto azioni di contrasto
all'evasione del pagamento del biglietto di viaggio, recuperando
risorse finanziarie da destinare al miglioramento dei servizi o a sconti
per i pendolari."
Il consigliere Semenzato la dà per
illustrata.
La parola all'assessora Elisa De Berti.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
"Premesso che, ai sensi della legge regionale
25/1998, è compito degli enti affidanti e dei soggetti affidatari dei
servizi di trasporto pubblico locale (TPL) promuovere iniziative volte a
prevenire e disincentivare i fenomeni di evasione tariffaria, lo stesso
testo normativo già prevede la possibilità per
l'accertamento delle violazioni commesse dagli utenti dei servizi di
TPL, di impiegare, oltre al personale dipendente delle aziende di trasporto
in possesso della apposita autorizzazione, anche guardie particolari
giurate allo scopo autorizzate. Ciò al fine di corroborare la presenza
di agenti accertatori sui mezzi di trasporto.
Con riferimento, poi, ai criteri di assegnazione del
fondo per il TPL, in ossequio alle disposizioni contenute
all'articolo 20 e 32 della richiamata legge regionale 25/1998, questi
sono definiti dalla Giunta regionale, sentita la competente commissione
consiliare.
Gli attuali criteri sono finalizzati a premiare le
aziende che perseguono l'efficientamento del servizio e il
miglioramento della qualità dell'offerta
all'utenza."
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elisa De Berti.
La parola al consigliere Semenzato.
Alberto SEMENZATO (Liga Veneta-Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Sono soddisfatto.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Semenzato.
Interrogazione a risposta immediata n. 213 presentata il 15 luglio 2016 dai consiglieri Zanoni, Azzalin, Moretti, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zottis e Fracasso "MAIS OGM IN PROVINCIA DI
ROVIGO: QUALI CONTROLLI LA REGIONE DEL VENETO STA ATTIVANDO SUL TERRITORIO
REGIONALE?"
"Premesso che:
- il Corpo Forestale del Veneto ha recentemente
disposto il sequestro e la distruzione di una piantagione di mais
transgenico situata nel Comune di Guarda Veneta in provincia di
Rovigo;
- le analisi eseguite dal laboratorio
dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle
Marche hanno rilevato la presenza in quest'area di
"Mon810", la più nota delle varietà OGM, prodotta
dalla multinazionale Monsanto;
- il Corpo forestale ricorda che "Gli organismi
geneticamente modificati sono esseri viventi il cui patrimonio genetico
è stato artificialmente alterato tramite aggiunta o modifica di
elementi genici, al fine di ottenere determinate caratteristiche nel nuovo
organismo e a tale riguardo l'agricoltura è uno dei settori
più sensibili";
- Legambiente, nell'evidenziare la gravità
della vicenda, fa presente che "(...) La coesistenza tra produzioni
transgeniche e convenzionali è rischiosa perché non si può
escludere il rischio di inquinamento genetico e, quindi, il danno economico
per i produttori non OGM e la perdita di biodiversità (...)".
Secondo l'associazione ambientalista è indispensabile attivare
ulteriori accertamenti per escludere ogni possibile contaminazione dei
terreni coltivati confinanti con quello sequestrato e per verificare che si
tratti di un caso isolato e non di una rete illecita di commercio di
sementi e granaglie geneticamente modificati;
- la Coldiretti polesana ha sottolineato come la
contaminazione da OGM dovuta anche alla propagazione di transgeni
attraverso il polline possa mettere in serio pericolo la biodiversità
e le produzioni tipiche locali.
Tenuto conto che:
- con il decreto interministeriale del 13 luglio
2013, il Governo italiano, ai sensi dell'articolo 54 del regolamento
(CE) n. 178/2002 e dell'articolo 34 del regolamento (CE) n.
1829/2003, ha stabilito il divieto per diciotto mesi di ogni coltivazione
OGM in tutto il territorio nazionale;
- con un successivo decreto interministeriale,
approvato agli inizi di gennaio 2015, il suddetto divieto è stato
prorogato per ulteriori diciotto mesi, anticipando di fatto il previsto
recepimento della nuova direttiva europea in materia di OGM approvata dal
Parlamento europeo il 13 gennaio 2015, che sancisce il diritto degli Stati
membri di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente
modificati sul territorio nazionale;
- il divieto è stato ribadito dal Consiglio di
Stato che lo scorso anno ha bocciato il ricorso di un imprenditore
friulano, il cui processo è al momento sospeso e i relativi atti sono
stati inviati alla Corte di giustizia dell'Unione europea.
Tenuto conto altresì che:
- l'agricoltura di qualità ed
ecosostenibile rappresenta un importante alleato per affrontare le attuali
sfide ambientali e per favorire lo sviluppo dell'economia
verde;
- anche l'agricoltura veneta può diventare
realmente competitiva attraverso un incremento delle produzioni di
qualità, rispettose dell'ambiente e della
biodiversità;
- la suddetta vicenda ha messo in luce un serio
problema che non può essere sottovalutato e l'importanza di
un'attenta e costante vigilanza sul territorio regionale per
contrastare ogni forma di illegalità ambientale.
Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri
regionali
interrogano la Giunta regionale
per sapere quali azioni amministrative, di
monitoraggio e di vigilanza intende attivare sul territorio regionale per
individuare eventuali altre coltivazioni illegali di OGM al fine di
disporne la distruzione, evitando possibili contaminazioni ambientali nelle
colture tradizionali e biologiche."
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
A luglio del 2016 ho inoltrato questa interrogazione
perché il Corpo Forestale del Veneto ha sequestrato, nel Comune di
Guarda Veneta in provincia di Rovigo, una piantagione di mais
transgenico.
Successivamente sono state fatte delle analisi da parte
dell'Istituto Zooprofilattico ed è stato rilevato che questo
tipo di mais era il: mais "Mon810", famoso mais transgenico
messo in commercio dalla Monsanto.
La coesistenza tra produzioni transgeniche convenzionali
è rischiosa perché non può escludere il rischio di
inquinamento genetico e quindi il danno economico per i produttori, che non
coltivano mais geneticamente modificato, ma anche per la perdita di
biodiversità.
La stessa Coldiretti polesana ha sottolineato come la
contaminazione da mais OGM, dovuta anche alla propagazione di transgeni
attraverso il polline, possa mettere in serio pericolo la biodiversità
e le produzioni tipiche locali.
Il Ministero con un decreto interministeriale del 13
luglio 2013, in attuazione di un articolo di un regolamento europeo sulla
materia delle produzioni geneticamente modificate aveva stabilito il
divieto di coltivazione per 18 mesi di questo tipo di mais in tutto il
territorio nazionale.
Successivamente, a gennaio 2015, questo divieto è
stato reiterato per ulteriori 18 mesi.
Tra l'altro il divieto è stato riconsiderato
dal Consiglio di Stato.
Quindi vorrei sapere: quali azioni amministrative di
monitoraggio e di vigilanza la Regione intende attivare?
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
La parola all'assessore Pan.
Ass.re Giuseppe PAN
Grazie, Presidente.
"La materia relativa agli
Organismi geneticamente modificati (Ogm) è disciplinata a livello
europeo dalla Direttiva 2001/18/CE e dai Regolamenti (CE) del Consiglio
1829 e 1830 del 22 settembre 2003.
- La Direttiva Comunitaria 2001/18/CE
sull'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente
modificati ha lo scopo di ravvicinare le legislazioni degli Stati membri
istituendo un regime autorizzativo preventivo all'immissione deliberata
nell'ambiente di Ogm.
- Il Regolamento (CE) 1829/2003,
istituisce una procedura comunitaria atta alla valutazione della sicurezza
degli stessi Ogm prima dell'immissione sul mercato comunitario al
fine di proteggere la salute umana e animale dagli eventuali effetti
negativi causati dagli alimenti e dai mangimi che contengono organismi
geneticamente modificati o sono costituiti o prodotti a partire da tali
organismi.
- Il Reg 1830/2003 infine norma la
tracciabilità e l'etichettatura di alimenti e mangimi ottenuti da
organismi geneticamente modificati.
Altra normativa di riferimento, che
deve essere considerata, per poter avere un quadro completo
sull'impiego degli Ogm è quella in materia di produzione delle
sementi e dei materiali di moltiplicazione agricoli, la Direttiva
2002/53/CE del Consiglio del 13 giugno 2002 relativa al catalogo comune
delle varietà delle specie di piante agricole da cui discende
che:
- le sementi e le piante alle quali
si applica la presente direttiva possano essere commercializzate
liberamente all'interno della Comunità dal momento della loro
inserzione nel catalogo comune;
- che i cereali devono rientrare in
questo catalogo comune e che lo stesso, catalogo, viene compilato in base
ai cataloghi nazionali degli Stati membri;
- che gli Stati membri vigilino
affinché, le sementi delle varietà ammesse, ai sensi della
direttiva, non siano soggette ad alcuna restrizione di mercato per quanto
concerne la varietà;
- che la registrazione sul catalogo
delle varietà avvenga indicando anche l'eventuale evento Ogm che
contraddistingue la varietà.
In Italia, come del resto in altri
paesi della Comunità, la coltivazione di sementi Ogm da molto tempo
è preclusa e inizialmente regolamentata attraverso strumenti normativi
(articolo 1 del decreto legislativo n.
212, del 24 aprile
2001) che imponevano
un'autorizzazione, rilasciata dal Ministero delle Politiche agricole
alimentari e forestali, alla coltivazione delle varietà Ogm. Tale
strumento normativo del resto non ha trovato riconoscimento da parte della
Corte di Giustizia Europea in quanto (Ordinanza della Corte (Nona Sezione)
8 maggio 2013) la messa in coltura di organismi geneticamente modificati,
quali le varietà del mais MON 810, non può essere assoggettata a
una procedura nazionale in quanto in contrasto con:
- l'autorizzazione che tali
varietà hanno ottenuto ai sensi dell'articolo 20 del regolamento
(CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre
2003;
- l' iscrizione di tali
varietà nel catalogo comune delle varietà delle specie di piante
agricole previsto dalla direttiva 2002/53/CE del Consiglio, del 13 giugno
2002;
- l'articolo 26 bis della
direttiva 2001/18/CE che non consente a uno Stato membro di opporsi alla
coltivazione sul proprio territorio di detti organismi geneticamente
modificati per il fatto che un'autorizzazione nazionale costituirebbe
una misura di coesistenza volta a evitare la presenza involontaria di
organismi geneticamente modificati in altre colture.
Al fine comunque di regolamentare la
coltivazione di sementi Ogm nel territorio italiano è stato impiegato
quanto disposto agli articoli 53 e 54 del Regolamento del Parlamento e del
Consiglio del 28 gennaio 2002 n 178 secondo cui lo Stato Membro quando
informi ufficialmente la Commissione circa la necessità di adottare
misure urgenti (di carattere sanitario, ambientale) e qualora la
Commissione non abbia agito in conformità a determinate disposizioni,
lo Stato membro può adottare misure cautelari provvisorie informandone
immediatamente gli altri Stati membri e la Commissione e mantenendo in
vigore le proprie misure cautelari provvisorie fino all'adozione delle
misure comunitarie.
Con il decreto-legge 24 giugno 2014,
n. 91 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 144 del 24 giugno 2014),
coordinato con la legge di conversione 11 agosto 2014, n. 116
all'articolo 4 comma 8 è stato disposto che "i divieti di
coltivazione introdotti con atti adottati, anche in via cautelare, ai sensi
degli articoli 53 e 54 del regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento
europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002, è punito con la multa da
euro 25.000 a euro 50.000." In particolare il primo divieto alla
coltivazione di sementi Ogm adottato con misure cautelari provvisorie, per
diciotto mesi, è stato imposto con Decreto Interministeriale a firma
congiunta del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del
Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del
Ministro della Salute del 12 luglio 2013 e successivamente prorogato di
altri 18 mesi con il Decreto Interministeriale del 22 gennaio
2015.
Da ultimo con la Direttiva 2015/412
del 11 marzo 2015 che modifica la Direttiva comunitaria 2001/18/CE,
recepita a livello nazionale con Legge 29/07/2015 n 115, viene sancito il
diritto degli Stati membri di limitare o proibire la coltivazione di
organismi geneticamente modificati sul territorio nazionale, anche se
questi sono autorizzati a livello europeo. Più precisamente gli Stati
membri contrari alla coltivazione di un nuovo Ogm sul proprio territorio
potranno comunicare la propria opposizione già durante la fase di
autorizzazione comunitaria, chiedendo, secondo una data procedura, di
modificarne il campo di applicazione geografico. Il 1° ottobre 2015
l'Italia ha notificato alla Commissione europea, in base alla
direttiva sopra citata, la richiesta di adeguamento dell'ambito
geografico di coltivazione, in modo da escludere totalmente il territorio
italiano, per 8 eventi Ogm autorizzati a livello europeo.
Con la Legge 29/07/2015 n 115 è
stato pertanto stabilito il divieto di coltivazione di sementi contenenti
eventi Ogm di cui è stato ottenuto l'adeguamento
dell'ambito geografico, il cui mancato rispetto è sanzionato con
multa da euro 25.000 a euro 50.000 e con l'obbligo di rimuovere, cura
e spese del trasgressore, le coltivazioni di sementi vietate.
Al quadro normativo illustrato, per
una esaustiva trattazione dell'argomento, deve aggiungersi il quadro
dei controlli amministrativi ai quali sono soggetti le sementi, gli
alimenti e i mangimi contenenti e/o derivati da organismi Ogm. Tali
controlli, con l'obiettivo di verificare la rispondenza di tali
prodotti alla normativa comunitaria, sono attribuiti alle Amministrazioni
regionali attraverso le Unità Locali Socio Sanitarie (ULSS),
all'interno del Piano nazionale alimenti animali (PNAA)
e all'Amministrazione statale attraverso
l'Ispettorato Centrale per la Qualità e la Repressione delle
Frodi (ICQRF) e il Corpo Forestale dello Stato (CFS). In dettaglio: - alle
ULSS è assegnata l'attività di controllo relativamente la
rispondenza dei mangimi e degli alimenti al regolamento 1830/03 e alla
conformità degli eventi Ogm riscontrati a quelli di cui ne è
stata autorizzata l'immissione deliberata nell'ambiente nel
territorio comunitario, ai sensi della Direttiva 2001/18/CE e del
Regolamento (CE) 1829/03. agli organi statali direttamente coordinati dal
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sono
assegnate
- all'ICQRF, la verifica
dell'etichettatura delle sementi e la rispondenza degli eventi Ogm
riscontrati a quelli di cui ne è stata autorizzata l'immissione
deliberata nell'ambiente nel territorio comunitario, ai sensi della
Direttiva 2001/18/CE e del Regolamento (CE) 1829/03;
- al CFS l'attività di controllo sul
divieto di coltivazione di varietà Ogm imposto dalla normativa statale
vigente.
Pertanto, con riferimento ai quesiti formulati dagli
interroganti, si comunica quanto segue:
1) quali azioni amministrative, di monitoraggio e di
vigilanza intende attivare sul territorio regionale per individuare
eventuali altre coltivazioni illegali di OGM al fine di disporne la
distruzione, evitando possibili contaminazioni ambientali nelle colture
tradizionali e biologiche
Per quanto esposto in premessa risulta evidente come
il quadro normativo di riferimento permetta esclusivamente, accanto
all'attività di controllo prevista dalla normativa comunitaria,
quella a carico del Corpo Forestale dello Stato sul rispetto del divieto
imposto ai sensi dell'articolo 20 della Legge 29/07/2015 n. 115. Si
evidenzia come solo attraverso uno strumento normativo con cui definire
competenze, attività e risorse finanziarie e umane sarebbe possibile
operare un'attività di controllo efficace. Da considerare
inoltre che in attuazione della Direttiva (UE) 2015/412 è in via di
approvazione (attualmente all'esame delle Regioni e delle Provincie
autonome) un decreto legislativo con il quale si definisce a livello
nazionale il quadro di riferimento legislativo entro cui potrebbe essere
inserita una attività regionale da istituire."
Il consigliere Zanoni ha citato alcuni decreti e vado
alla legge del 29.7.2015 n. 115 che ha stabilito il divieto di coltivazione
di sementi contenenti OGM e il cui mancato rispetto è sanzionato con
una multa da 25.000 a 50.000 euro con l'obbligo di rimuovere, a cure
e a spese del trasgressore, la coltivazione di queste sementi
vietate.
Al quadro normativo illustrato deve aggiungersi il
quadro dei controlli amministrativi, che forse è quello che interessa
di più in questo frangente per quello che è avvenuto in Provincia
di Rovigo. Se il Corpo forestale dello Stato è arrivato vuol dire che
questi controlli sono stati e sono efficaci e naturalmente hanno portato
alla ribalta questo problema.
Tali controlli hanno l'obiettivo di verificare la
rispondenza di tali normative comunitarie e sono attribuiti alle
Amministrazioni regionali attraverso le Unità locali socio-sanitarie,
quindi alle U.L.S.S., all'interno del Piano nazionale alimenti
animali, e all'Amministrazione statale attraverso l'Ispettorato
Centrale per la Qualità e la Repressione delle Frodi (ICQRF) e il
Corpo Forestale dello Stato che in dettaglio ha fatto questo
controllo.
Alle ULSS è assegnata l'attività di
controllo relativamente la rispondenza dei mangimi e degli alimenti al
regolamento 1830/03 e alla conformità degli eventi OGM riscontrati e a
quelli di cui ne è stata autorizzata l'immissione deliberata
nell'ambiente nel territorio comunitario, ai sensi della Direttiva
2001/18 della Comunità Europea e del Regolamento 1829/03.
Agli organi statali direttamente coordinati dal
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sono
assegnate:
- all'ICQRF, la verifica dell'etichettatura
delle sementi e la rispondenza degli eventi OGM riscontrati a quelli di cui
ne è stata autorizzata l'immissione deliberata
nell'ambiente nel territorio comunitario, ai sensi della Direttiva
2001/18/CE e del Regolamento 1829/03;
- al Corpo forestale dello Stato l'attività
di controllo sul divieto di coltivazione di varietà OGM imposto dalla
normativa statale vigente; quindi solo il Corpo forestale dello Stato
può fare questi controlli direttamente in campo e poi programmare la
distruzione di queste piantagioni che sono proibite. Grazie.
Quindi solo il Corpo forestale può fare questi
controlli di queste piantagioni.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Pan.
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Volevo capire più in dettaglio. Oltre al fatto del
Corpo forestale che è demandato a fare questi controlli, se la
Regione, magari attraverso le associazioni di categoria, aveva iniziato o
messo in campo qualche iniziativa preventiva di monitoraggio del
territorio, per capire se effettivamente, anche per tutelare il buon nome
delle nostre produzioni agricole col marchio "Made in Veneto",
era possibile mettere in campo autonomamente ulteriori controlli a livello
locale cioè sfruttando quella rete di aziende serie ma anche
associazioni di categoria che operano nel territorio proprio per cercare
non solo di controllare e pizzicare chi semina questo mais ma cercare anche
di fare prevenzione nel bene o nel male quello che accade in agricoltura
per quanto riguarda gli addetti ai lavori è sempre un qualcosa che si
viene a sapere, è difficile che venga fatto di nascosto.
Non so come siano avvenuti questi fatti, ma molto
presumibilmente ci sarà stata la soffiata di qualcuno che conosceva la
cosa e che ha chiamato il Corpo forestale.
La ringrazio per la risposta che leggerò
sicuramente con molto interesse ma la questione che volevo porre era se
è possibile mettere in campo delle azioni preventive per evitare di
trovarsi in situazioni come questa. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
Interrogazione a risposta immediata n. 49 presentata il 5 ottobre 2015 dai Consiglieri Barison e Giorgetti "LA GIUNTA
REGIONALE RISOLVA IL PROBLEMA DELLA GRAVE SITUAZIONE LEGATA ALLA CARENZA
DEI POSTI IN ORGANICO DI FATTO DEL PERSONALE DOCENTE PER L'ANNO
SCOLASTICO 2015-2016"
"Premesso che:
- in questa fase di attesa per l'attuazione, da
un lato, del nuovo Titolo V in materia d'Istruzione, dall'altro
del federalismo fiscale, la ripartizione delle competenze fra Stato,
Regioni e Comuni continua a far riferimento alle disposizioni del
cosiddetto federalismo amministrativo, emanate in applicazione della legge
n. 59 del 1997, del decreto legislativo n. 112 del 1998 e delle altre
disposizioni vigenti in materia che assegnano il ruolo operativo nella
gestione del personale agli Uffici Scolastici Regionali (USR) del Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
(MIUR);
- il DPR 81/2009 - "norme per la
riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo
delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'art. 64, comma 4, del
decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2008, n. 133" vincola legittimamente le Regioni
esclusivamente al rispetto del comma 2 dell'art. 1 che recita:
"Dall'attuazione del dimensionamento della rete scolastica e
dei punti di erogazione del servizio, con particolare riferimento alla
riduzione di quelli sottodimensionanti rispetto ai parametri previsti ai
sensi dei decreti del Ministro della pubblica istruzione in data 15 marzo
1997, n. 176, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale
n. 209 dell'8 settembre 1997, e in data 24 luglio 1998, n. 331,
pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 264
dell'11 novembre 1998, e del decreto del Presidente della Repubblica
18 giugno 1998, n. 233, rilevati per l'anno scolastico 2008/2009,
deve conseguire una economia di spesa non inferiore a 85 ml di euro entro
l'anno scolastico 2011/2012";
- con nota MIUR prot. n. 19646 del 6.7.2015 è
stato assegnato all'Ufficio Scolastico per il Veneto (USRV), per
l'organico di fatto a.s.2015/16, un numero di 47.882 posti e che tale
contingente, a detta dello stesso USRV, si è rilevato insufficiente a
rispondere alle esigenze insopprimibili di funzionalità minima del
servizio, necessitando oltre ai citati 47.882 già assegnati, almeno
ulteriori 200 posti;
- attualmente alla regione del Veneto sono stati
riconosciuti come organico aggiuntivo ulteriori 150 unità.
Considerato che:
- attualmente dai dati acquisiti all'Anagrafe
nazionale degli alunni SIDI MIUR, la popolazione scolastica iscritta e
frequentante le scuole paritarie del Veneto è di complessivi 114.099
alunni, corrispondente al 15,81% dell'intera popolazione scolastica
di età compresa tra i 3 e i 18 anni (formata complessivamente da
721.568 alunni; di questi, 606.375 frequentano la scuola statale e 114.099
la scuola paritaria);
- la maggioranza degli alunni iscritti alla scuola
paritaria si trova nelle scuole dell'infanzia (86.601 alunni pari al
64,37%) e che lo Stato in questo caso è sollevato da un impegno
finanziario gravoso ma pur sempre doveroso nei confronti dei cittadini
della nostra Regione;
- nonostante quanto sopra esposto il MIUR ha
destinato alle scuole del Veneto soltanto di 150 posti nell'organico
di fatto del personale docente per a.s. 2015/16, mentre all'Emila
Romagna ne sono stati assegnati 716, al Piemonte 500 e alla Toscana 320;
tutte regioni queste che per abitanti e popolazione scolastica non
presentano differenze sostanziali con il Veneto.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri
regionali
interrogano la Giunta regionale
affinché prenda posizione e si attivi con il
MIUR per risolvere il problema, imponendo una ridefinizione del contingente
insegnanti assegnati al Veneto al fine di contenere l'allarme sociale
e le proteste dei genitori, insegnanti e amministratori
locali."
Viene data per illustrata.
La parola all'assessora Elena Donazzan.
Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)
Grazie, Presidente.
"Le competenze delle Regioni nell'ambito
dell'istruzione riguardano: la programmazione dell'offerta
formativa, la programmazione della rete scolastica, la fissazione del
calendario scolastico e l'erogazione di contributi a scuole non
statali.
Non esiste quindi un potere programmatorio
regionale.." aggiungo purtroppo "...riguardo all'organico
del personale docente. Attualmente la dotazione organica del personale
scolastico, ai sensi del DPR n. 81 del 20 marzo 2009, recante "Norme
per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace
utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'articolo 64, comma
4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008, n. 133", viene definita dal Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR)
attraverso gli Uffici Scolastici Regionali, ai quali la normativa vigente
attribuisce la competenza esclusiva, almeno fino al momento in cui
verrà pienamente attuata la riforma del Titolo V della Costituzione
che trasferirà tali funzioni agli enti territoriali".
"Il MIUR con nota n. 19400 del 3 luglio 2015
forniva, per l'Anno Scolastico 2015-2016, istruzioni e indicazioni in
materia di adeguamento delle consistenze degli organici di diritto alle
situazioni di fatto.
L'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
(USRV) preso atto del contingente organico del personale docente assegnato,
che risultava insufficiente a coprire il fabbisogno delle istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado, con nota MIUR/AOODRVE/Uff. III/8157/C21
del 7 luglio u.s. (e integrazione del giorno successivo) e nota
MIUR/AOODRVE/Uff. III/8682/C21 del 17 luglio u.s., provvedeva a segnalare
al MIUR la necessità di incrementare il contingente di posti
aggiuntivi per l'adeguamento dell'organico docente alla
situazione di fatto.
L'Assessore regionale all'Istruzione,
alla Formazione, al Lavoro e Pari Opportunità, nei limiti delle
competenze regionali, con note prot. n. 288700 del 13 luglio u.s. e prot.
n. 304281 del 23 luglio u.s., sosteneva la richiesta dell'USRV
specificando anche che la pubblicazione dei dati relativi
all'organico aggiuntivo previsto dal MIUR (150 unità) risultava
del tutto impropria alle necessità del territorio.
Di seguito, con nota prot. n. 318528 del 4 agosto
2015 del Direttore del Dipartimento Formazione, Istruzione e Lavoro della
Regione del Veneto si chiedeva, ai sensi della Legge n. 241/1990 e ss.mm.,
di avere copia del provvedimento con il quale il MIUR aveva disposto
l'assegnazione alle Regioni del contingente aggiuntivo per valutare
le eventuali iniziative ad azioni da mettere in atto. Tali istanze non
hanno ancora avuto riscontro da parte del Ministero di
riferimento..." intendo dire che la Regione Veneto è dovuta
intervenire con una richiesta di accesso agli atti per vedere le differenti
azioni fatte nei confronti delle singole Regioni perché si riscontrava
una difformità di trattamento "..., tanto che anche il
Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Dott.
Sergio Chiamparino, si è fatto promotore, nei confronti del Ministro
Giannini, perché venga data una risposta in merito alle reiterate
lamentele della Regione del Veneto circa il mancato riscontro sulle
richieste succitate (nota prot. 4454/C9ISTR del 7 ottobre 2015)"
quindi diverse lettere dell'assessore e nota del
dirigente.
"Questa diatriba sorta con il Ministero
competente, legata alla preoccupazione di assicurare ai nostri studenti un
compiuto diritto allo studio, si è nel frattempo acuita avendo la
Regione proposto un ricorso per la declaratoria di illegittimità
costituzionale di varie disposizioni della Legge 13 luglio 2015 n. 107,
recante "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e
delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti"
ritenendo tale legge lesiva, in alcune sue parti, dell'autonomia
amministrativa regionale in materia di istruzione e formazione
professionale nonché del canone di leale collaborazione.
Al fine però di dare un quadro esaustivo della
situazione in cui versa la scuola della nostra Regione si evidenzia anche
il problema legato alla prevista diminuzione a livello nazionale della
dotazione del personale amministrativo tecnico ausiliario (ATA) pari a 2020
unità.
In sede di Conferenza Unificata la Regione,
preoccupata delle ricadute che tale diminuzione poteva avere sul buon
andamento dell'attività scolastica, dava parere sfavorevole
sulla proposta di Decreto interministeriale riguardante le dotazioni
organiche personale ATA per l'anno scolastico in corso, lamentando
l'assenza del necessario confronto tra il MIUR e le Regioni sul tema
e la mancanza del dettaglio regionale dei tagli proposti a livello
nazionale.
Per l'Anno Scolastico 2016-2017 la situazione
che si sta delineando è analoga a quella sin qui descritta e per
questo l'Assessore regionale all'Istruzione, alla Formazione,
al Lavoro e Pari Opportunità, al fine di definire una strategia comune
volta a risolvere la grave situazione oggetto dell'interrogazione, ha
incontrato nei giorni scorsi il Direttore Generale dell'Ufficio
Scolastico Regionale per il Veneto, l'Unione delle Province Italiane,
l'ANCI veneto ed i Segretari Generali regionali delle sindacali
FLC-CGIL, CISL-SCUOLA, UIL-SCUOLA, SNALS-CONFSAL E
FGU-GILDAUNANMS."
L'interrogazione del Capogruppo di Forza Italia
era legata ai due anni scolastici 2016-2017. La situazione è stata
analoga a quella descritta, pertanto siamo intervenuti con un ulteriore
atto formale coinvolgendo l'Ufficio scolastico regionale per il
Veneto, quindi il Ministero, di cui condividiamo preoccupazioni e numeri,
l'UPI-Unione delle Province, l'ANCI, i segretari generali delle
sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, SNALS, Gilda, tutte del settore
scuola.
Questo per dire che – lo dico in aggiornamento
alla Seduta di oggi - sulla grave mancanza di organico: noi siamo alla
seconda settimana di novembre e non vi è ancora l'organico
totale previsto per le scuole del Veneto.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elena Donazzan.
La parola al consigliere Barison.
Massimiliano BARISON (Forza Italia)
Grazie, Presidente.
Mi dichiaro soddisfatto della risposta
dell'Assessore e soprattutto la ringrazio per l'impegno e per
gli atti che ha fatto verso il Governo in modo da raggiungere
l'obiettivo di risolvere il problema degli insegnanti nella nostra
Regione. Mi dispiace che dall'altra parte il Governo non abbia fatto
la sua parte.
Ancora una volta trascura uno dei servizi fondamentali
come quello della scuola e soprattutto non dà delle risposte al
Veneto, ai cittadini e ai nostri figli. Penso che questo sia un qualcosa di
inaccettabile.
Mi auguro che ci siano altre sollecitazioni anche da
parte delle altre Regioni perché non è assolutamente corretto e
giusto che la scuola sia maltrattata in questo modo da questo
Governo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Barison.
Interrogazione a risposta immediata n. 198 presentata il 28 giugno 2016 dal Consigliere Ruzzante "VERRÀ GARANTITA, CON
L'ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2016, L'EROGAZIONE DELLE RISORSE PER
LO SPORTELLO GESTITO DALLA "ASSOCIAZIONE CONTROMOBBING" DI
VENEZIA?"
"Premesso che:
- da alcuni anni la "Associazione
Contromobbing" di Venezia gestisce presso la sede del Municipio di
Mestre un servizio di sostegno a lavoratori o persone licenziate che
rientra nel progetto denominato "Sportello assistenza e ascolto
prevenzione e aiuto contro ogni disagio lavorativo";
- il suddetto progetto rientra nell'ambito
degli interventi previsti dalla legge regionale n. 8/2010
"Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della
salute psico-sociale della persona sul luogo di lavoro";
- nell'ultimo quadriennio sono state 827 le
persone che hanno iniziato ad usufruire dei servizi offerti dallo sportello
per la prima volta. A queste vanno aggiunti coloro i quali avevano iniziato
ad essere aiutate negli anni precedenti e che negli ultimi anni hanno
continuato ad effettuare colloqui con lo staff (composto da operatrici
dell'associazione, uno psicologo, un sociologo, un medico legale e un
avvocato), per un totale di circa 2.000 persone;
- in tutti questi anni la Regione Veneto, attraverso
il Comune di Venezia, ha finanziato le attività del suddetto
sportello;
- per l'annualità 2015 tuttavia la Regione
non ha erogato il budget previsto di 50.000 euro;
- il mantenimento delle attività, malgrado
stiano proseguendo grazie alla buona volontà di operatori che non
ricevono compensi o rimborsi spese, è fortemente a rischio se nel giro
di poco tempo non verranno erogati i finanziamenti regionali.
Tutto ciò premesso il sottoscritto
Consigliere
chiede al Presidente della Giunta
regionale
se, in occasione del prossimo bilancio di
assestamento 2016, verrà garantita l'erogazione delle risorse
necessarie per il mantenimento delle suddette attività di assistenza
svolte dalla "Associazione Contromobbing" di
Venezia."
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Anche questa mi è stata segnalata. Lo ricordo
perché sicuramente il Presidente del Consiglio si ricorderà
– nel suo ruolo di Assessore al Bilancio nella passata Legislatura
– che più volte abbiamo utilizzato uno Sportello unico, che fa
servizio per tutto il Veneto e non solo per il Veneto, situato nel Comune,
ma gestito da una associazione di volontariato perché tale è
questo sportello di assistenza, ascolto e prevenzione di aiuto contro il
disagio lavorativo in particolar modo legato ai fenomeni di mobbing e
tutela della salute psicosociale della persona sul luogo di lavoro.
Sono circa 2 mila le persone che si sono rivolte a
questo Sportello. Non sempre si tratta di casi di mobbing effettivo
però hanno trovato un punto di riferimento, di aiuto, di sostegno, di
ascolto anche di carattere psicologico.
Per anni abbiamo finanziato questa attività che
veniva svolta all'interno del Comune di Venezia per tutta la Regione
e non solo. Chiedo se è intenzione da parte della Giunta di proseguire
questa attività che ritengo comunque utile e importante.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola all'assessora Elena Donazzan.
Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)
Grazie, Presidente.
"Con l'articolo 71 della Legge regionale
16 febbraio 2010, n. 11 (Legge finanziaria per l'esercizio
finanziario 2010), la Regione del Veneto ha inteso promuovere
sperimentazioni ed azioni pilota nell'ambito del contrasto dei
fenomeni di mobbing e di tutela della salute psico-sociale delle persone
sui luoghi di lavoro, autorizzando la Giunta regionale a concedere un
contributo straordinario al Comune di Venezia, stanziando per
l'esercizio 2010, una somma di € 25.000,00.
L'Amministrazione comunale di Venezia,
beneficiaria del contributo regionale, con il progetto "Sportello
Assistenza e ascolto prevenzione e aiuto contro il mobbing ed ogni disagio
lavorativo" ha inteso sostenere le azioni intraprese
dall'Associazione Contromobbing di Mestre (VE), da anni operativa nel
settore, favorendo l'istituzione di uno sportello denominato
"Stop Mobbing point", quale punto di accoglienza a favore
dell'utenza in situazioni di disagio lavorativo (stress, mobbing,
inattività lavorativa, disoccupazione), ubicato presso la sede
Municipale di Mestre, in via Palazzo, 1.
L'apertura al pubblico dello Sportello è stata
gestita dalle operatrici e operatori dell'Associazione Contromobbing, che
hanno garantito un orario d'apertura pomeridiana di almeno 30 ore
settimanali. Il servizio offerto ha comportato la presa in carico dei
singoli casi, la gestione degli incontri con le parti interessate (aziende,
enti, ecc.) allo scopo di acquisire ogni informazione utile a prevenire o a
rimuovere le cause del disagio, il coordinamento delle attività dei
professionisti che collaborano con lo sportello (psicologo, avvocato,
psichiatra, psicologo del lavoro, sociologo), il supporto all'utenza
nell'espletare le pratiche burocratiche richieste per accedere a
servizi di assistenza sociale e contributiva.
È stata effettuata altresì, attività
di monitoraggio attraverso apposite schede di rilevazione delle presenze e
degli accessi allo Sportello, per la successiva analisi e valutazione del
fenomeno.
A sostegno dell'iniziativa, negli esercizi
successivi, sono stati stanziati e assegnati al Comune di Venezia
contributi nella misura di € 50.000,00 per l'anno 2011, €
25.000,00 per l'anno 2012, € 25.000,00 per l'anno 2013 ed
€ 50.000,00 per l'anno 2014, per un totale complessivo nelle 5
annualità di € 175.000,00, che sono stati utilizzati per il
proseguimento dell'attività di Sportello antimobbing gestito
dalla predetta Associazione Contromobbing di Mestre (VE).
Per quanto riguarda gli esercizi successivi, il
Bilancio di previsione 2015 e il Bilancio pluriennale 2016-2018 non hanno
previsto ulteriori stanziamenti a favore dell'intervento, per le
seguenti motivazioni:
- contrazione complessiva delle risorse finanziarie
disponibili che ha interessato tutti i settori di competenza regionale,
incluso il settore dei servizi sociali;
- carattere straordinario del contributo riconosciuto
al Comune di Venezia e all'iniziativa da esso promossa;
- necessità di ricondurre la tematica, di cui si
riconosce la valenza e nel contempo la complessità, ad una visione
sistemica e coordinata della materia che includa anche il carattere
ordinario, e non straordinario, delle risorse finanziarie ad essa
destinate."
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elena Donazzan.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
È tutto vero quello che l'assessore ha detto
ed è anche vero che non è che possiamo, una volta avviato un
finanziamento, mantenerlo costante nel tempo per sempre. Su questo non
c'è ombra di dubbio, però alle tre questioni che pone lei
gliene pongo tre io:
1) visto che abbiamo erogato un finanziamento a questa
associazione, credo sia sempre cosa buona e giusta farsi dare dalle
associazioni alle quali eroghiamo un servizio - un riscontro
dell'attività? A me pare di sì.
2) Il fenomeno del mobbing lavorativo oggi per la sua
esperienza è un fenomeno che è in crescita o che è in
diminuzione? Cioè i diritti sul mercato del lavoro e sul mondo del
lavoro e i lavoratori sono più protetti o meno protetti, quindi hanno
bisogno di un supporto dal punto di vista sociale? Io non ho dubbi –
e sono sicuro neanche lei - a dare una risposta a questa domanda.
3) È vero che non possiamo sempre erogare i 50 mila
euro previsti, però credo che una cifra che consenta la prosecuzione
di questa esperienza, magari nel prossimo Bilancio, e che consenta in
qualche modo di dare una risposta a queste esigenze la possiamo trovare.
Non stiamo parlando di cifre di milioni di euro e ne diamo di cifre di
queste dimensioni ad altre esperienze associative, glielo assicuro.
Ricavare un contributo che sia paragonabile ai primi anni, cioè ai 25
mila o ai 30 mila euro, secondo me sarebbe cosa giusta per tentare di
mantenere questo supporto nei confronti del mondo del lavoro e mercato del
lavoro in una fase particolarmente delicata.
Ricordo che è all'interno del Comune di
Venezia ma dà un servizio per tutto il territorio della
Regione.
Quindi mi dichiaro parzialmente soddisfatto e mi
dichiarerò soddisfatto dopo l'approvazione del Bilancio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Interrogazione a risposta immediata n. 98 presentata il 2 dicembre 2015 dai consiglieri Semenzato e Michieletto: "INTRAPRENDERE PROVVEDIMENTI URGENTI NEI CONFRONTI
DELL'INSEGNANTE "SGRAMMATICATA" PER GARANTIRE AI BAMBINI
DI PRIMA ELEMENTARE LA FORMAZIONE ADEGUATA E NECESSARIA DI CUI HANNO
BISOGNO"
"Premesso che:
- la Scuola primaria "Papa G.M. Sarto" di
Veternigo, a settembre 2015, conta 178 alunni distribuiti in 9
classi;
- l'Istituto è un punto di riferimento da
generazioni per tutti i cittadini della frazione di Veternigo, a Santa
Maria di Sala in provincia di Venezia, e per tutti i suoi
bambini.
Appreso a mezzo stampa che:
- i genitori dei 38 alunni che frequentano le classi
prime dell'Istituto Papa Sarto hanno deciso di tenere i propri figli
a casa in segno di protesta nei confronti di una insegnante ritenuta, a dir
loro, inadeguata al ruolo;
- tutti i genitori hanno riscontrato nei primi mesi
di lezioni gravi lacune nei bambini attestando una difformità di
preparazione rispetto ai loro pari età che frequentano altri istituti.
Hanno, inoltre, rilevato che nei quaderni erano presenti errori grossolani
assimilati da tutti i piccoli alunni dopo averli copiati alla
lavagna;
- l'insegnante in questione era già stata
contestata in passato nella scuola di Sant'Angelo.
Constatato che:
- la docente è sotto esame da parte della
direzione regionale e che l'ispezione sarebbe dovuta terminare a
ottobre, ma che è ancora in corso e potrebbe finire a
dicembre;
- la dirigente scolastica, ad oggi, non ha ancora
attuato provvedimenti nei confronti della maestra, tanto meno un momentaneo
ed immediato cambio di mansioni.
Appurato che i genitori degli alunni stanno
minacciando lo spostamento in blocco dei bambini ad altri istituti,
lasciando Veternigo senza classi prime e, di conseguenza negli anni a
seguire, di classi seconde, terze, quarte e quinte.
I sottoscritti Consiglieri regionali
interrogano la Giunta regionale
per sapere quali azioni intende intraprendere per
garantire e consentire anche nella scuola primaria "Papa Sarto"
di Veternigo un corretto e qualificato percorso formativo, scongiurando
così il trasferimento in blocco dei 38 bambini in altri plessi della
zona."
Viene data per illustrata.
La parola all'assessora Elena Donazzan.
Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)
Grazie, Presidente.
"Le competenze delle Regioni nell'ambito
dell'istruzione riguardano: la programmazione dell'offerta
formativa, la programmazione della rete scolastica, la fissazione del
calendario scolastico e l'erogazione di contributi a scuole non
statali. Non esiste quindi un potere programmatorio regionale riguardo
all'organico del personale docente.
Attualmente l'attribuzione della dotazione
organica del personale scolastico, ai sensi del DPR n. 81 del 20 marzo
2009, recante "Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e
il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai
sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133",
viene definita dal Ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca attraverso gli Uffici Scolastici
Regionali, ai quali la normativa vigente attribuisce la competenza
esclusiva, almeno fino al momento in cui verrà pienamente attuata la
riforma del Titolo V della Costituzione che trasferirà tali funzioni
agli enti territoriali.
Si comprende pertanto la profonda preoccupazione dei
genitori circa il percorso scolastico che i loro figli stanno percorrendo
nella realtà, per loro nuova, della scuola primaria, ma si deve anche
evidenziare che quanto richiesto a questa Giunta non può trovare
risposta presso le strutture regionali poiché in proposito la Regione
non ha una competenza propria come precedentemente
evidenziato."
Aggiungo che nell'autonomia scolastica prevista
dalla normativa attuale è anche compito del dirigente scolastico
quello di intervenire nello specifico di problematiche sollevate dai
genitori. Il mio consiglio è che i genitori si attivino nei confronti
del dirigente scolastico.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elena Donazzan.
La parola al consigliere Semenzato.
Alberto SEMENZATO (Liga Veneta-Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Sono soddisfatto della risposta dell'assessora
Donazzan, che ringrazio, però penso che nel prossimo periodo di questi
casi ce ne saranno molti altri a causa della buona scuola di Renzi.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Semenzato.
"Premesso che:
- i Centri per l'Impiego rappresentano un
servizio essenziale sui territori per contrastare la disoccupazione e
favorire l'inserimento e l'integrazione nel mercato del lavoro
delle persone con disabilità e degli altri soggetti aventi diritto al
collocamento obbligatorio;
- da tempo, nella provincia di Padova, viene
evidenziata alla Regione Veneto una situazione allarmante. In questo senso,
lo scorso 16 marzo la presidente della Commissione Provinciale del Lavoro,
Elisa Venturini, aveva inviato all'assessore regionale Elena
Donazzan, e ai dipartimenti competenti in materia, una lettera con la quale
la suddetta Commissione sollecitava "(...) la tempestiva adozione dei
più opportuni provvedimenti organizzativi, all'interno
dell'ampia rete dei soggetti erogatori di servizi per il lavoro, che
comprendano, in via preliminare, l'adeguamento dell'organico ed
una tempestiva decisione sulla destinazione e sulla collocazione del
personale addetto ai Servizi per l'impiego provinciali
(...)";
- con lettera di risposta datata 24 marzo 2016,
l'assessore Donazzan scriveva che "(...) la situazione attuale
di criticità dei Servizi pubblici per l'impiego è
conosciuta ed è oggetto della massima attenzione da parte della
Regione. Proprio per questo motivo, è quanto mai urgente addivenire
alla stipula della convenzione ex art. 5 della legge regionale n. 19/2015 ,
convenzione che deve regolare nel biennio 2015 e 2016 i rapporti tra la
Regione e le Amministrazioni Provinciali nel settore del mercato del lavoro
(...)";
- nella succitata lettera di risposta,
l'assessore Donazzan evidenziava inoltre che "Questo atto
consentirà non solo di dare concretezza alla gestione dei Servizi per
l'impiego, che stanno attraversando un periodo di grande
trasformazione, ma anche e soprattutto di attuare al più presto, una
volta valutate le disfunzioni esistenti, intervento di potenziamento dei
Servizi stessi utilizzando le risorse del Fondo Sociale Europeo" ed
annunciava che "Proprio per addivenire alla stipula della convenzione
ex art. 5, il cui testo è già stato condiviso in sede tecnica con
le amministrazioni provinciali sempre nel dicembre scorso, ho convocato un
incontro con i Presidenti delle Province e della Città Metropolitana
il 31 marzo p.v.";
- lo scorso 23 giugno sempre l'assessore
regionale al lavoro, Elena Donazzan, ha annunciato lo stanziamento di 5,5
milioni di euro alla copertura degli oneri del personale dei centri per
l'impiego, precisando che "Ora le Province hanno certezza di
risorse, da parte della Regione, per poter siglare la convenzione con il
Ministero del lavoro che assicura continuità ai Centri per
l'impiego. Da parte nostra abbiamo tenuto fede agli impegni
garantendo un terzo dell'impegno finanziario previsto. Spetta ora al
ministero mantenere la parola data e assicurare i restanti due terzi, come
prevede il protocollo siglato a Venezia con il ministro
Poletti".
Considerato che:
- allo stato attuale, appare di particolare emergenza
la situazione in cui versano i Centri per l'Impiego della bassa
padovana, ovvero quelli Este e Montagnana: dalla Commissione Provinciale
infatti è arrivato l'annuncio che queste due sedi chiuderanno
nei mesi estivi e non verranno riaperte a settembre, mentre la sede di
Abano è già chiusa;
- gli accessi al CPI di Este nel 2015 sono stati
17.287 mentre a Montagnana sono stati 8.388, a testimonianza del notevole
flusso di utenza che si rivolge a questo servizio nell'area della
bassa padovana.
Tutto ciò premesso il sottoscritto
Consigliere
chiede al Presidente della Giunta
regionale
come interverrà per scongiurare la chiusura dei
Centri per l'Impiego di Este e Montagnana, assicurando così la
continuità di un servizio di essenziale importanza per il territorio
della bassa padovana."
Viene data per illustrata.
La parola all'assessora Elena Donazzan.
Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)
Grazie, Presidente.
"Fin dal conferimento dallo Stato alle Regioni
e Province delle competenze in materia di lavoro, avvenuto con D.lgs
469/1997, il personale impiegato nei Centri per l'Impiego della
Provincia di Padova è sempre stato, proporzionalmente alla popolazione
residente, minore rispetto a quello delle altre Province del Veneto, con
una media degli operatori presenti per ogni Centro per l'Impiego
inferiore a quella degli altri centri allocati nelle altre
Province.
Ad oggi nel Centro per l'Impiego di Montagnana,
dove fino a pochi mesi fa operavano 4 dipendenti, è impiegato un solo
dipendente, mentre, nel vicino Centro per l'Impiego di Este,
attualmente sono impiegati due dipendenti, oltre al responsabile del
Centro, il quale ricopre anche l'incarico di responsabile del Centro
per l'Impiego di Monselice.
A fronte di tale situazione organizzativa, la
Provincia di Padova, al fine di garantire, durante il periodo estivo,
l'attività continuativa del Centro per l'Impiego di Este e
non potendo distaccare personale da altri Centri per l'Impiego presso
quello di Montagnana, ha optato per la chiusura temporanea dello stesso,
destinando l'unica unità operativa impiegata a Montagnana a
supporto dello staff del contiguo Centro per l'Impiego di Este. Tale
soluzione, oltre a scongiurare la chiusura del Centro ha, inoltre,
consentito ai dipendenti di Este di poter fruire dei periodi di ferie
spettanti durante i mesi estivi.
Si precisa che l'attività svolta dai
Centri per l'Impiego, a seguito della Legge 7 aprile 2014 n. 56,
(Legge del Rio), non fa più parte delle funzioni fondamentali
dell'ente Provincia e in base al D.lgs 24 settembre 2015 n. 150, uno
dei decreti attuativi del Jobs act, i Centri per l'Impiego sono
definiti uffici regionali. Tuttavia, al fine di assicurare i livelli
essenziali delle prestazioni in materia di lavoro, nonché la
continuità di funzionamento dei Centri per l'Impiego, è
stata definita una fase di transizione per gli anni 2015 e 2016, che
potrebbe essere prorogata anche per il 2017..." aggiungo, aggiornando
la risposta, che è stata già aggiornata al 2017 secondo gli
intendimenti del Governo "...dove è previsto che le Province
conservino la responsabilità organizzativa e amministrativa della
gestione dei Centri per l'Impiego e del relativo personale. La
Regione, pertanto, nel presente momento storico, non può intervenire
per evitare la chiusura temporanea del Centro per l'Impiego di
Montagnana. Quando..." se e quando "...i Centri per
l'Impiego saranno affidati e dipenderanno pienamente dalla Regione,
si potrà valutare l'opportunità di una riorganizzazione
degli stessi e la realizzazione di un piano di rafforzamento del servizio
pubblico per l'impiego."
Aggiungo qualche cosa a questa risposta. Aggiunto che
come è noto in legge finanziaria della Regione Veneto abbiamo dovuto
anche sopperire ai costi dei Centri per l'impiego che oggi gravano
quasi interamente sulle Regioni. Con un accordo con il Ministero del Lavoro
che tratta le materie del lavoro in maniera differenziata rispetto alla
complessità delle dipendenze della Provincia e dei costi sulle
Province. Noi oggi ci accolliamo un terzo dei costi per i dipendenti dei
Centri per l'impiego e non abbiamo alcuna possibilità di
riorganizzare.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elena Donazzan.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Lei sa, Assessore, che proprio su questo tema quest'Aula
si è espressa al di là dei colori politici e dal di là della
posizione che si è espressa rispetto al Jobs Act. Per la questione dei
Centri per l'impiego non c'è solo l'aspetto
occupazionale di chi ci lavora dentro ma c'è anche
l'aspetto del servizio e della funzione che svolgono.
In un territorio come quello della Bassa Padovana è
grave ridurre questo servizio, perché non parliamo di aree che sono a
un livello occupazionale ai tassi più elevati d'Europa ma
parliamo di una delle zone problematiche del Veneto. Quindi se si dovranno
riorganizzare, mi auguro che questo lo si possa fare molto presto.
Credo che si debba decidere che questa materia del
lavoro diventi di competenza di chi è più vicino al territorio
perché poi ci sono delle specificità del territori alle quali si
deve rispondere. I problemi della Sardegna non sono i problemi del Veneto,
i problemi della Valle d'Aosta non sono i problemi del nostro
territorio.
Riorganizziamo ma a partire dai livelli e dai tassi di
disoccupazione di quel territorio, perché di solito si fa
l'errore di accentrare questi servizi nelle città. Tutti i dati
dell'Europa ci spiegano che invece i livelli occupazionali sono
più garantiti perché c'è una molteplicità di
servizi e di attività che vengono svolte in quel territorio.
Io credo invece che proprio questi servizi, che non
rappresentano solo una risposta al lavoro ma rappresentano anche una
vicinanza al giovane disoccupato, vadano decentrati a partire da dove ci
sono dati sulla disoccupazione più elevati e quindi saremo a
disposizione per questo obiettivo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
"Premesso che si è recentemente appresa la
notizia che alla ditta Ferroli di San Bonifacio in Provincia di Verona
risulterebbero 536 possibili esuberi nel nuovo organigramma
aziendale.
Considerato che:
- il colosso del calore veronese si trova in crisi
finanziaria da anni;
- ad aprile 2015 il governatore uscente e poi
riconfermato, Luca Zaia, aveva dichiarato nel periodo di campagna
elettorale che, in merito alle difficoltà che stava attraversando la
Ferroli "Al tavolo con le banche la Regione farà da
garante" facendo visita al presidio permanente dei dipendenti, a San
Bonifacio, e affermando: "Il nostro obiettivo non è la
mobilità ma dare a voi e alle famiglie un nuovo
futuro";
- già lo scorso anno si ventilavano esuberi e
licenziamenti aziendali e Zaia, accompagnato da una decina di compagni di
partito, alleati di governo e candidati al Consiglio regionale, aveva
dichiarato ai dipendenti e a Paola Ferroli, allora neo presidente
dell'azienda, la disponibilità ad aprire un tavolo con
"Veneto Sviluppo" per risolvere i problemi, definendo gli
ammortizzatori sociali "una battaglia d'ufficio" e
annunciando l'attivazione di un piano industriale attraverso la
finanziaria "Veneto Sviluppo";
- ad oggi la situazione non è ancora stata
risolta ma anzi si prospettano 536 possibili esuberi senza che alcun
intervento concreto sia stato realizzato da parte della Regione e della
maggioranza che la governa.
Ritenuto che sia quanto mai necessario e urgente
avviare un tavolo di lavoro con le istituzioni del territorio, della giunta
regionale e del governo nazionale per scongiurare l'ipotesi degli
oltre 500 esuberi e licenziamenti, eventualità drammatica per molte
famiglie veronesi.
I sottoscritti consiglieri
interrogano la Giunta regionale
per sapere se intenda attivarsi con i vertici
aziendali e gli enti territoriali ed istituzionali per bloccare e rivedere
l'ipotesi degli oltre 500 esuberi."
La consigliera Giovanna Negro la dà per
illustrata.
La parola all'assessora Elena Donazzan.
Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)
Grazie, Presidente
"L'attenzione della Regione del Veneto
per la vicenda riguardante Ferroli S.p.A. è costante da diverso tempo,
in particolare attraverso la propria Unità di Crisi. Nel 2015 è
stata garantita collaborazione al Ministero dello Sviluppo Economico,
partecipando ai vari tavoli ministeriali che sono stati convocati; è
stato sensibilizzato Veneto Sviluppo al fine di un coinvolgimento per
valutare eventuali forme di supporto economico al Gruppo Ferroli. La
Regione ha quindi dato la propria disponibilità ad attivare gli
strumenti di politica attiva in favore dei lavoratori (percorsi di
potenziamento delle competenze dei lavoratori ed eventuali percorsi di
outplacement), che sono stati espressamente previsti nell'accordo per
la Cassa Integrazioni Guadagni Straordinaria del 9 dicembre 2015. Vi è
stata un'attività di raccordo costante e continuo con il Gruppo
e le Organizzazioni Sindacali finalizzata al monitoraggio della situazione
e alla calendarizzazione degli incontri per l'attivazione degli
strumenti regionali disponibili. Si è svolta anche
un'attività di raccordo con le istituzioni locali, in
particolare con la costituzione, a ottobre 2015, del Consiglio di
Sorveglianza Socio Istituzionale del Gruppo Ferroli (Alano di Piave),
secondo un modello che sarà ora proposto anche ai comuni del veronese
per la gestione della crisi che si è aperta a luglio 2016 con la
presentazione di un piano industriale che prevede un consistente numero di
esuberi. Infine, per settembre 2016, la Regione convocherà il Tavolo
regionale sulla crisi di Ferroli. La vicenda è seguita con la massima
attenzione."
Aggiorno i Colleghi firmatari perché questa è
una risposta portata in Giunta il 29 agosto. Gli aggiornamenti sono: questa
mattina c'è stato un incontro dell'Unità di Crisi con
Veneto Sviluppo e l'amministrazione di Ferroli. Un incontro riservato
ma per garantire la massima conoscenza delle informazioni e delle
scelte.
Aggiorno che su Alano di Piave la scelta è stata di
chiudere definitivamente lo stabilimento. La Regione del Veneto ha
finanziato in parte il piano di outplacement, a cui hanno già dato
adesione 70 lavoratori su 120; di questi 120 quasi una ventina, 18 nello
specifico, sono formalmente dentro la procedura di Ferroli ma stanno
lavorando in un'altra realtà produttiva.
Verona è la realtà che ci preoccupa di
più, cioè San Bonifacio. L'Amministrazione sta
riorganizzando e sta tenendo costantemente informate le organizzazioni
sindacali e questa mattina abbiamo ragionato di come poter essere utili.
Quindi, Alano di Piano seguirà la sua strada e per San Bonifacio
attiveremo il medesimo Comitato di sorveglianza; nel frattempo abbiamo
fatto una riunione plenaria a settembre con tutte le parti.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elena Donazzan.
La parola alla consigliera Giovanna Negro.
Giovanna NEGRO (Il Veneto del Fare)
Grazie, Presidente.
Grazie Assessore.
Questa interrogazione l'ho fatta qualche anno fa
quindi è datata, capisco anche la risposta e mi dichiaro
soddisfatta.
Ritengo opportuno fare un inciso: si parla di 400
esuberi su San Bonifacio. È un numero veramente importante per la
nostra zona anche per la qualità delle persone che sono coinvolte.
Hanno una istruzione molto spesso limitata alla terza media e pertanto di
difficile ricollocazione. Il fatto di aver intrapreso dei corsi di
formazione sicuramente è uno strumento che condivido appieno. Ritengo
doveroso attivare questo tavolo per confrontarsi caso per caso, in quanto
avremo anche molti casi sociali da coinvolgere. Quindi ci sarà un
lavoro del sociale anche importante. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Giovanna Negro.
Interrogazione a risposta immediata n. 170 presentata il 5 maggio 2016 dal consigliere Ruzzante: "QUANDO VERRANNO EROGATI I
CONTRIBUTI REGIONALI PER GARANTIRE LA REGOLARE PROSECUZIONE DEI SERVIZI
NEGLI ASILI NIDO 'PAOLO DE NICOLA' DI CITTADELLA (PD) E
'ARCOBALENO' DI TOMBOLO (PD)?"
"Premesso che:
- l'associazione "Arcobaleno"
gestisce due asili nido presenti sul territorio padovano: si tratta del
'Paolo De Nicola' di Cittadella e del 'Arcobaleno'
di Onara di Tombolo;
- per tale attività la suddetta associazione
attende dalla Regione Veneto lo sblocco di contributi già
assegnati;
- per l'asilo 'Paolo De Nicola'
devono ancora essere liquidati 38.713,19 euro per l'anno 2014 (come
stabilito con DDR n. 166 del 02.12.2014) oltre a 25.674,05 per l'anno
2015 (come stabilito con DGR n. 2012 del 23.12.2015). Per l'asilo
'Arcobaleno' invece devono ancora essere liquidati 18.077,40
euro per l'anno 2015 (come stabilito con DGR n. 2012 del
23.12.2015);
- complessivamente le mancate erogazioni di fonte
regionale ammontano a 82.464,64 euro. Oltre a queste, l'associazione
Arcobaleno attende lo stanziamento di contributi da fondi statali per altri
13.762,49 euro;
- in totale l'associazione deve ancora ricevere
risorse pari a 96.227,13 euro.
Considerato che l'esposizione economica in cui
si trova la suddetta associazione rischia di metterne in discussione la
sopravvivenza e ha già portato ad un ritardo di due mensilità nel
pagamento degli stipendi al personale qualificato dei due asili nido.
E' evidente che, a cascata e nel prolungarsi delle mancate
erogazioni, a risentirne negativamente sia il servizio. Il tutto,
penalizzando ingiustamente i piccoli ospiti delle strutture e le loro
famiglie.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
regionale
chiede alla Giunta regionale
quando verranno erogati i contributi di competenza
regionale all'associazione Arcobaleno, in modo da garantire sia la
regolare prosecuzione dei servizi nei due asili nido sopracitati sia il
pagamento degli stipendi al personale qualificato."
Il consigliere Ruzzante la dà per
illustrata.
La parola all'assessore Manuela Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
"Con DDR n. 166 del 2.12.2014 sono stati
assegnati al Comune di Cittadella (PD) per l'asilo nido "Paolo
de Nicola" € 38.713,19, di cui già erogato un anticipo di
€ 15.143,79 con mandato di pagamento n. 635 del 16.2.2016.
Con DDR n. 2 del 30.12.2015 sono stati assegnati
€ 25.674,05, già erogati con mandato di pagamento n. 4246 del
11.5.2016.
Con successivo DDR n. 56 del 30.12.2015 sono stati
assegnati ulteriori € 8.071,58, già erogati con mandato di
pagamento n. 6040 del 27.5.2016.
Relativamente alla Parrocchia S. Biagio di Onara di
Tombolo, per il nido integrato "Arcobaleno" sono stati
assegnati con DDR n. 166 del 2.12.2014 € 28.474,44, di cui erogato un
anticipo di € 11.138,53 con mandato di pagamento n. 649 del
17.2.2016.
Con DDR n. 2 del 30.12.2015 sono stati assegnati
€ 18.077,40, già erogati con mandato di pagamento n. 4734 del
13.5.2016.
Con successivo DDR n. 56 del 30.12 2015 sono stati
poi assegnati ulteriori € 5.690,91, già erogati con mandato di
pagamento n. 6484 del 3.6.2016.
Per quanto riguarda il saldo del DDR n. 166 del 2014,
si è provveduto con DDR n. 50 del 31.08.2016."
Rispetto all'interrogazione sappiamo che
c'è stato un po' di concausa anche in Consiglio regionale
per cui non abbiamo dato pronta risposta. Comunque ad oggi tutti i
contributi relativi ai nidi 2015 e quello che mancava del 2014 sono stati
liquidati, quindi siamo andati a pareggio. Poi do anche il resoconto con il
mandato, il riferimento temporale e l'importo.
Siamo andati a pareggio per quanto riguarda
l'erogazione 2015 e 2014, stiamo iniziando quella relativa al 2016.
Sono già stati presentati i decreti e quant'altro. Dovremo
tornare in linea, perché sappiamo che il 2015, causa decreto 118,
causa un po' riorganizzazione della struttura, ha subito dei
ritardi.
Ora dovremo tornare in linea come erano le erogazioni
negli anni precedenti.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Manuela Lanzarin.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione è stata fatta il 5 maggio
2016 quando il problema era di queste dimensioni. Il problema non è
che si è del tutto risolto ancora oggi. È vero che sono stati
erogati quei fondi a cui facevo riferimento nell'interrogazione,
però adesso si sono accumulati i ritardi del 2016.
Mi auguro che quanto è stato detto e preannunciato
delle risorse che possano essere utilizzate per i pagamenti, in particolar
modo nel campo del sociale e della sanità, possano in qualche modo
risolvere il problema. Non possiamo pagare, come avveniva fino a pochissimo
tempo fa, a 36 mesi o a 30 mesi o a 26 mesi o a 24 mesi. Stiamo parlando di
servizi alla persona che devono essere erogati con una puntualità
estrema e che devono essere erogati mese per mese.
Un conto è una azienda che fa dei lavori pubblici,
ha un giro d'affari e di risorse dentro le quali programma i ritardi
dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e comunque abbiamo tentato di
ridurre anche quei tempi di pagamento; altra cosa è il servizio
individuale alla persona. Non è che il ritardo può riverberarsi
addosso alle persone, in questo caso ai bambini addirittura di due asili
nido. Quelli a cui facevo riferimento erano il Paolo De Nicola di
Cittadella e l'Arcobaleno di Tombolo.
Mi auguro di non dover più fare interrogazioni di
questo tipo. Il pagamento nei confronti di questi servizi deve avvenire in
tempi saggi, in tempi giusti. Non è che si pretende che venga pagato
il giorno prima dell'erogazione del servizio, però non possono
trascorrere mesi. Io ho fatto l'interrogazione il 5 maggio 2016 su
contributi di gennaio 2014. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Interrogazione a interrogazione immediatamente n. 234
presentata il 14 settembre 2016 dal consigliere Dalla Libera
"PERCHÉ LA REGIONE NON LIQUIDA IL SALDO DEL CONTRIBUTO CONCESSO
NEL 2014 ALL'ENTE DENOMINATO MICRONIDO SCARABOCCHIANDO CON SEDE IN
ODERZO (TV)?"
"Premesso che:
- con decreto n. 166 del 02/12/2014, la Regione
Veneto ha concesso all'ente denominato Micronido Scarabocchiando con
sede in Oderzo (TV) € 17.933,13 per l'attività ordinaria
2014;
- di quel contributo la Regione Veneto ha disposto
con DGR N. 2157 del 18.11.2014 a favore del suddetto ente il pagamento
della somma di € 7.015,02 lordi, con ritenute di euro 280,60 per un
netto di euro 6.734,42 (Avviso emissione mandato N. 0000595/0000005
esercizio 2016) con la seguente causale: "Assegnazione dei contributi
in conto gestione per l'anno 2014 a favore dei servizi per la prima
infanzia riconosciuti dalla Regione del Veneto, ai sensi della L.R. n.
32/1990 , L.R. n. 2/2006 e la L.R. n. 22/2002
";
- considerato che a tutt'oggi il saldo
dell'attività dell'anno 2014 di € 10.918,11 non
è stato erogato all'ente Micronido Scarabocchiando.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere
regionale
chiede al Presidente della Giunta
regionale
quali azioni urgenti intenda adottare per liquidare
al più presto la pratica non ancora evasa, erogando il contributo
già concesso."
La parola al consigliere Dalla Libera.
Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)
Grazie, Presidente.
Mi riporto all'interrogazione, la richiesta era un
sollecito per il versamento di questo contributo a questa associazione che
ne ha bisogno. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Dalla Libera.
La parola all'assessora Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
"Con DDR n. 166 del 2.12.2014 è stato
assegnato alla società "I colori di Betty and Claire",
quali gestori del Micronido Scarabocchiando di Oderzo (TV), un contributo
pari ad € 17.933,13, di cui già erogato un anticipo di €
7.015,02 con mandato di pagamento n. 595 del 15.2.2016.
Per quanto riguarda il restante saldo pari ad €
10.918,11, si è provveduto con liquidazione di spesa n. 12488 del
14.9.2016."
A questa struttura è stato dato il primo acconto e
adesso è stato saldato anche il secondo accanto, perché si
parlava di fondi 2014 che erano stati accantonati per le motivazioni che ho
detto prima.
Ricollegandomi a quello che ha detto il collega
Ruzzante, condivido, nel senso che sicuramente non possiamo permetterci
quello che è successo a cavallo 2014-2015, quindi con le ripercussioni
nel 2016. Io ho trovato anche una modalità troppo farraginosa
perché c'è un rimpallo tra i servizi sociali, la
ragioneria, etc.. Adesso c'è anche la nuova organizzazione.
Cerchiamo di alleggerire l'istruttoria della singola domanda e stiamo
valutando, anche se non è facile, di trovare qualche altro modo di
erogazione che sia più snello rispetto a quella che può essere in
capo alla struttura regionale. Stiamo facendo i ragionamenti proprio per
ovviare a tutti i problemi che si sono verificati.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Manuela Lanzarin.
La parola al consigliere Dalla Libera.
Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)
Grazie, Presidente.
Grazie per la risposta e grazie per avere
provveduto.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Dalla Libera.
"Premesso che:
- nel marzo 2015 la Giunta comunale di Pontelongo
(PD) ha sottoscritto un "preaccordo" con la famiglia
proprietaria del Molino Rossetto Spa per l'avvio di un progetto di
recupero e riqualificazione dell'area in cui ha sede lo stabilimento
dell'azienda. Il progetto prevede lo spostamento dell'attività
artigianale in un'altra zona e la conversione della cubatura
esistente in residenziale, previa bonifica dell'area;
- per la famiglia Rossetto, proprietaria
dell'azienda da cinque generazioni, l'accordo rappresenta una
scelta strategica per un rinnovamento della produzione con nuove
tecnologie, realizzabile solo attraverso un ampliamento dello
stabilimento;
- per il Comune di Pontelongo il progetto
risolverebbe i problemi del traffico pesante e delle emissioni inquinanti
derivanti dalle attività dell'azienda.
Considerato che:
- il progetto prevede la realizzazione di uno
stabilimento molto più ampio a circa duecento metri dall'attuale
e in un'area residenziale in cui sono presenti numerose abitazioni
civili. Di conseguenza i livelli acustici e le emissioni di sostanze
inquinanti, che da anni arrecano notevoli disagi e problemi ai residenti,
non subiranno alcuna riduzione. Anche il volume del traffico pesante
resterà inalterato senza i necessari interventi sulla viabilità
del territorio interessato;
- numerosi cittadini del Comune di Pontelongo
esprimono preoccupazione e perplessità in ordine al suddetto progetto
e chiedono un intervento delle istituzioni pubbliche affinché sia
sospesa ogni decisione nel merito.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
regionale
chiede alla Giunta regionale
se non ritenga opportuno intervenire nelle sedi
competenti affinché sia sospesa ogni decisione in merito al progetto
Molino Rossetto, le cui criticità e incongruenze rischiano di
danneggiare i cittadini e il territorio del Comune di
Pontelongo."
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Mi rendo conto che fare interrogazioni su questi temi
è sempre delicato perché trattasi di attività lavorative e
in una fase delicata come questa bisogna sempre in qualche modo
promuoverle. Il problema è la collocazione. Stiamo discutendo
all'interno della Seconda Commissione Ambiente il tema del consumo
zero di territorio, è fondamentale che le attività di impresa non
vadano in contrasto con i diritti di una popolazione.
Qui stiamo parlando di un territorio come quello di
Pontelongo, che è in aperta campagna, ci sono distese infinite di
territorio che possono essere utili anche alle attività
imprenditoriali; siamo invece a proporre o a riproporre una ipotesi di
allargamento di una attività produttiva nel centro di Pontelongo,
erano collocazioni antiche, vecchie, che avevano un senso 30, 40, 50 anni
fa. Oggi, onestamente, bisogna pensare che queste attività non vadano
in contrasto con i diritti della popolazione dal punto di vista ambientale,
dal punto di vista delle emissioni acustiche o delle emissioni di sostanze
inquinanti. Quindi credo che si possano contemplare tutti e due i diritti:
i diritti all'attività di impresa, ma anche il diritto alla
popolazione di non vedersi nei centri storici dei paesi e dei comuni
attività che rischiano di andare in contrasto con i diritti dei
cittadini.
Me l'hanno sollevata più volte i cittadini
del Comune di Pontelongo, mi auguro che la Giunta dia un segnale in questa
direzione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola all'assessore Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
"In relazione alla sopracitata interrogazione
n. 156/2016 si rileva che, da informazioni assunte presso l'Ufficio
Tecnico Comunale di Pontelongo (PD) risulta che con deliberazione della
Giunta comunale di Pontelongo n. 19 del 10 marzo 2015 "Approvazione
preaccordo con "Molino Rossetto S.P.A e direttive al responsabile
dell'area di posizione "LLPP. Manutenzioni ed edilizia
privata" sono stati disciplinati gli incontri e le trattative che
potranno essere avviate tra il Comune e la Ditta "Molino Rossetto
S.P.A" che in data 22 dicembre 2004 ha presentato un'istanza
volta ad attivare uno studio di accordo di programma ai sensi degli artt.
6-7 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 .
Il succitato preaccordo è stato firmato in data
31 marzo 2015. Successivamente al Comune di Pontelongo (PD) è
pervenuta una proposta di accordo procedimentale attualmente ancora in fase
di valutazione.
L'accordo verrà successivamente esaminato con la
Provincia di Padova quale Ente competente alla gestione della
pianificazione urbanistica.
Va rammentato infatti che con deliberazione 29
dicembre 2009 n. 4234, ai sensi dell'art. 23 della l.r. n. 11/2004 , la
Giunta regionale ha approvato il Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Padova e, per effetto di tale
provvedimento, le competenze urbanistiche sono state trasferite alla stessa
a partire dalla sopraccitata data di approvazione, per cui Consigliere
interrogante potrà rivolgersi, per eventuali ulteriori informazioni
e/o osservazioni, alla Provincia di Padova."
Quindi c'è l'accordo del Comune e ora
la questione urbanistica è in capo alla provincia di Padova.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Corazzari.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ovviamente, Assessore, non mi sfugge che le competenze
dal punto di vista urbanistico spettano alla provincia di Padova, però
lei dovrebbe spiegarmi perché stiamo discutendo un provvedimento, su
proposta addirittura del Presidente della Giunta regionale, per il consumo
zero di suolo? Perché se le competenze sono delle province dovremo
discuterlo nelle sette province del Veneto.
È evidente che c'è un atto di indirizzo
urbanistico che spetta ancora, per fortuna, alla Giunta regionale. Lo
vedremo alla fine di quell'iter, ma sono abbastanza fiducioso,
cioè sono convinto che si possa arrivare ad una discreta, buona, legge
che impedisca il continuo consumo di territorio.
Tra l'altro abbiamo anche degli strumenti per
poter andare a fare una verifica: l'ARPAV, per esempio, che io ho
più volte sollecitato su questo caso specifico per andare a
verificare.
A volte non sempre i cittadini o i comitati hanno
ragione, qualche volta esagerano la situazione. Siccome ritengo che in
questo a caso a Pontelongo non stiano esagerando, forse una misurazione
dell'ARPAV dei rumori, delle polveri e degli agenti inquinanti su
quel territorio credo sarebbe una cosa utile. Poi discuteremo con il Comune
di Pontelongo e con la provincia di Padova l'autorizzazione a questo
eventuale allargamento dell'attività produttiva.
Non mi dichiaro per nulla soddisfatto della sua
risposta, mi dispiace, ma ci sono degli strumenti che la Regioni può
mettere in campo per regolamentare le attività produttive e per
regolamentare il consumo di suolo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Interrogazione a risposta immediata n. 176 presentata il 13 maggio 2016 dai consiglieri Zanoni, Zottis, Ruzzante e Guarda "SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE PFAS: LA GIUNTA REGIONALE QUANDO
INTENDE DEFINIRE I VALORI LIMITE DI EMISSIONE COME PREVISTO DALLA NORMATIVA
STATALE?"
"Premesso che
la Regione del Veneto, sulla base dell'articolo
101 del decreto legislativo Il. 152/2006 e nell'esercizio della sua
autonomia, può definire valori limite di emissione di sostanze
perfluoroalchiliche (PFAS) diversi da quelli indicati nell'allegato 5
della parte terza del suddetto provvedimento. In particolare, tenendo conto
dei carichi massimi ammissibili e delle migliori tecniche disponibili,
può stabilire valori limite per ogni sostanza inquinante e per gruppi
o famiglie di sostanze affini sia in concentrazione massima ammissibile,
sia in quantità massima per unità di tempo;
- con il decreto legislativo n. 172/2015 il Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha
recepito la direttiva europea nei termini previsti e ha fissato gli
standard di qualità ambientale nei corpi idrici superficiali anche per
quanto riguarda la presenza delle sostanze PFAS;
- la Regione del Veneto sulla base delle succitate
disposizioni è nelle condizioni di definire i valori limite di
emissione delle sostanze perfluroalchiliche per garantire il raggiungimento
degli obiettivi di qualità nei corpi idrici regionali;
Tenuto conto che:
- il MATTM, con nota prot. 2309 del 19 febbraio 2015,
aveva già dato indicazioni alla Regione del Veneto affinché una
volta definiti gli standard di qualità ambientali per i PFAS potesse
definire autonomamente i limiti di emissione in applicazione
dell'articolo 101 del D.Lgs n. 152/2006;
- lo schema di decreto ministeriale di recepimento
della Direttiva 2014/80/UE, che modifica la Direttiva 2006/118/CE sulla
protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal
deterioramento, ha definito i valori soglia sui PFAS;
- tale schema di provvedimento è stato inviato,
con nota prot. n. 6538 dell'il aprile 2016, al Ministero dello
Sviluppo economico e al Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali. La conclusione dell'iter legislativo è prevista entro
la scadenza stabilita dalla citata direttiva (luglio 2016).
Tutto ciò premesso
i sottoscritti consiglieri regionali interrogano la
Giunta regionale
per sapere quando definirà finalmente senza
ulteriori ritardi i valori limite di emissione delle sostanze
perfluoroalchiliche (PFAS) come previsto dalla normativa
statale."
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Si tratta di sostanze perfluoroalchiliche. Questa è
una interrogazione datata maggio 2016. Da maggio 2016 a novembre sono
intercorsi dei provvedimenti. L'interrogazione chiedeva alla Regione
Veneto, in base a determinate disposizioni del Ministero
dell'ambiente, se è nelle condizioni di definire valori limite
di emissione di sostanze perfluoroalchiliche e attuare questi
provvedimenti.
Lo stesso Ministro dell'ambiente con una nota del
19 febbraio aveva dato indicazione alla Regione Veneto affinché una
volta definiti gli standard di qualità ambientale per i PFAS –
sostanze perfluoroalchiliche - venissero definitivamente stabiliti in modo
autonomo i limiti di emissione in applicazione dell'articolo 101 del
decreto legislativo 152.
C'era anche uno schema di decreto ministeriale.
Questo schema era stato inviato alla Regione nell'aprile del 2016;
nel frattempo, però, sono intervenuti i Ministeri competenti e anche
gli uffici della Regione Veneto che hanno provveduto ad adottare alcune
limitazioni prevedendo alcuni limiti per quanto riguarda queste sostanze
perfluoroalchiliche. Limiti che sono stati anche considerati di manica
larga da più di qualcuno. Nonostante ciò sono stati oggetto, per
quanto riguarda i documenti che li hanno istituiti, di interventi da parte
della stessa azienda che è nell'occhio del ciclone, cioè la
Miteni, e anche da altre sono stati oggetto di ricorsi al TAR e quindi la
situazione si è evoluta.
La domanda non è più attuale perché era:
questi limiti verranno previsti dalla Regione Veneto? Adesso sarebbe utile
sentire il responso di questi tribunali.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
La parola all'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo Enrico BOTTACIN (Zaia
Presidente)
Grazie, Presidente.
"La questione afferisce al problema della
presenza di sostanze alchiliche perfluorate (PFAS) e derivati con
composizione chimica simile, nelle acque superficiali e sotterranee, in
parte anche destinate al consumo umano, in particolare nell'area
della Provincia di Vicenza, del distretto industriale di Valdagno e della
Valle del Chiampo, nonché di una serie di Comuni limitrofi
appartenenti alle Province di Padova e Verona.
A tale proposito va evidenziato, come già
più volte ribadito in molteplici occasioni in risposta a precedenti
interrogazioni consiliari in materia che, in seguito alle segnalazioni
pervenute con la documentazione dei risultati della prima ricerca esposta
dall'IRSA-CNR nel 2013, la Giunta regionale si è immediatamente
attivata per avviare le opportune indagini nei territori interessati,
coinvolgendo con tempestività innanzitutto l'ARPAV.
L'Agenzia regionale si è quindi prontamente adoperata per
effettuare le necessarie analisi territoriali ed approfondire la conoscenza
del fenomeno, nonché per organizzare un'efficace azione di
monitoraggio delle falde acquifere, con particolare riferimento ai punti di
utilizzo della risorsa idrica a fini potabili. Va segnalato che ARPAV ha
sollecitamente ricercato e messo a disposizione anche un'adeguata
metodica analitica per la ricerca di tali composti, altrimenti non
disponibili – in Italia non disponibili dal Ministero - ed è
subito stato messo in sicurezza il Servizio Idrico Integrato mediante
interventi impiantistici atti a garantire la qualità dell'acqua
potabile erogata. – Sottolineo che questa problematica dei PFAS
riguarda anche moltissime altre Regioni d'Italia che a oggi non si
sono attivate minimamente, per esempio la Toscana. -
Con tali premesse, i cui elementi conoscitivi sono
già stati più volte esposti negli atti della Giunta regionale,
relativamente ai quesiti posti con l'interrogazione in oggetto, si
evidenzia quanto segue:
- Ai sensi dell'art. 101 comma 2 del D.Lgs.
152/2006, le Regioni possono stabilire valori limite di emissione diversi,
in senso più restrittivo, da quelli di cui all'allegato 5 alla
parte III del decreto stesso, mentre la competenza per
l'individuazione di limiti per sostanze diverse da quelle elencate
nel succitato allegato 5 è di competenza del MATTM (Ministero Ambiente
e Tutela del Territorio e del Mare) e la loro applicazione andrebbe
necessariamente riferita all'ambito nazionale. A conferma del fatto
che la fissazione dei limiti compete al Governo, il MATTM, a seguito di
numerosi solleciti da parte della Regione del Veneto, ha modificato con il
DM n. 172 del 13/10/2015, pubblicato nella G.U. il 27/10/15, che di
conseguenza è in vigore dal 11/11/15, l'allegato 1 alla parte
terza del D.Lgs. 152/06, definendo nuovi SQA (standard di qualità
ambientale) o modificando i valori di riferimento per quelli
precedentemente individuati. Il decreto però considera solo 6 sostanze
della famiglia PFAS: PFBA, PFPeA, PFHxA, PFBS, PFOA (tab 1/B: Standard di
qualità ambientale sostanze non appartenenti all'elenco di
priorità) e PFOS (tab 1/A Standard di qualità ambientale per le
sostanze pericolose prioritarie): mancano quindi all'appello tutte le
altre sostanze della famiglia dei PFAS, inoltre si riferisce alle sole
acque superficiali, quindi non si applica alle acque sotterranee. Il
decreto in parola non stabilisce i limiti allo scarico finalizzati al
conseguimento degli SQA.
- Pur avendo fissato il MATTM solamente gli SQA per
le sostanze PFAS, da ritenersi esclusivamente prodromici alla fissazione di
valori limite ai singoli scarichi, il Direttore dell'Area Tutela e
Sviluppo del Territorio della Regione Veneto, con Decreto n. 5 del
22/07/2016 ha provveduto a stabilire nuovi limiti allo scarico per il
collettore A.Ri.C.A. analoghi a quelli proposti dall'ISS (Istituto
Superiore di Sanità) con nota prot. 0009818 del 06/04/2016, come
imposto dal MATTM con nota prot. n. 0013824 del 20/07/2016.
Si evidenzia quindi che la Regione Veneto ha
provveduto, per l'autorizzazione allo scarico di propria diretta
competenza, a fissare limiti di emissione specifici per tutte le sostanze
PFAS.
Con riguardo alle previsioni normative nazionali, che
hanno prodotto il DM 172/15 ed il successivo DM 06/07/2016, si ricorda
quanto segue:
- La nota del MATTM prot. n. 2309 del 19/02/15 non
poteva riferirsi al DM 172/2015, posteriore di quasi 8 mesi;
- Sia il DM 172/15, che fissa gli SQA per alcune
sostanze PFAS nelle acque superficiali, che il DM 06/07/16 che fissa gli
SQA per alcune sostanze PFAS nelle acque sotterranee e di
transizione/costiere, sottendono la disciplina generale, che prevede un
percorso preventivo di monitoraggio della durata di 12 mesi seguito dalla
analisi specifica delle fonti di pressione, cui può far seguito,
qualora necessario, la fissazione di limiti specifici per ciascun corpo
idrico. Tale attività è in corso con la collaborazione di
ARPAV.
Si evidenzia infine come il MATTM, che ha avuto
notizia dell'inquinamento da PFAS ben prima della Regione Veneto,
negli ultimi tre anni non abbia mai ritenuto necessario fissare limiti allo
scarico per le sostanze PFAS."
Ribadisco per la centocinquantesima volta che come dice
il decreto legislativo è il Governo che deve mettere i limiti e noi
l'abbiamo chiesto fin da subito. Lo chiedeva perfino l'ex
assessore Conte!
PRESIDENTE
Grazie, assessore Bottacin.
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Assessore, ho seguito l'evolversi della vicenda e
i successivi atti che sono intercorsi sia da parte del Ministero sia da
parte della Regione. Adesso sarebbe comunque utile da parte della Regione
difendere quegli atti perché ci sono più ricorsi, mi pare
addirittura siano 5. Ce ne sono al Magistrato superiore alle Acque, al TAR
del Veneto e addirittura anche un ricorso straordinario al Presidente della
Repubblica. Tutti contro queste misure.
Tanto per puntualizzare. Anche in altre Regioni ci sono
problemi e non ci sono stati provvedimenti tempestivi per quanto riguarda i
limiti. Purtroppo il caso Veneto è il caso più eclatante per
quanto riguarda la vastità, l'entità e anche le percentuali
di concentrazione, perché nelle altre Regioni sono casi più
puntuali. Nel nostro, purtroppo, abbiamo il coinvolgimento di decine di
comuni e addirittura in un'area con un plume inquinante della falda
acquifera che investe addirittura tre province: Vicenza, Verona e
Padova.
Sarà interessante se potrà aggiornarci
sull'esito di tutti questi ricorsi contro questi atti che hanno messo
questi primi limiti. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
Interrogazione a risposta immediata n. 194 presentata il 23 giugno 2016 dal consigliere Dalla Libera "PERCHÉ LA
REGIONE NON LIQUIDA IL CONTRIBUTO SPETTANTE AL COMUNE ODERZO (TV) - GRUPPO
COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE?"
"Premesso che:
- con DGR n. 2415 del 16/12/2013 e n. 2809 del
29/12/2014: "Protezione Civile. Concessione di contributi per il
potenziamento delle attività di Protezione Civile sul territorio
regionale", è stato approvato il piano di potenziamento del
Sistema Regionale di Protezione Civile ed è stata approvata la
graduatoria di merito e il finanziamento dei progetti;
- il Comune di Oderzo (TV) - Gruppo Comunale di
Protezione Civile è tra gli Enti beneficiari della succitata
graduatoria;
- con DGR n. 104 del 24/09/2015, la Regione Veneto ha
approvato di liquidare la somma di € 11.979,01 quale primo acconto
pari al 50% del contributo assegnato.
Considerato che a tutt'oggi la somma non è
stata erogata.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere
regionale
chiede al Presidente della Giunta
regionale
quali misure urgenti intenda adottare per erogare il
contributo suddetto già concesso."
La parola al consigliere Dalla Libera.
Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)
Grazie, Presidente.
Mi richiamo all'interrogazione e sono a ribadire
la richiesta.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Dalla Libera.
La parola all'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo Enrico BOTTACIN (Zaia
Presidente)
Grazie, Presidente.
"Con Deliberazione di Giunta regionale n. 2415
del 16 dicembre 2013 è stato approvato un bando per
l'assegnazione di contributi alle Organizzazioni di Volontariato di
Protezione Civile iscrittesi all'Albo regionale dei gruppi volontari
di Protezione Civile tra il 01.01.2011 e il 31.12.2013 per la realizzazione
di progetti finalizzati al potenziamento e incremento delle dotazioni ad
uso di emergenza.
Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 2809 del 29
dicembre 2014 è stata approvata la graduatoria di merito ed il
finanziamento dei progetti, presentati dalle Organizzazioni di
Volontariato, per un totale complessivo di € 1.030.382,23.
Alla posizione n. 19 è risultato il Comune di
Oderzo (TV) - Gruppo Comunale di Protezione Civile, con un contributo di
€ 23.958,02.
Con Decreto del Direttore della Sezione Protezione
Civile n. 104 del 24 settembre 2015 è stata disposta la liquidazione
del primo acconto del 50% per un importo di € 11.979,01.
La liquidazione è stata disposta con n. 23352
del 20 novembre 2015 e, appena avuta la disponibilità di cassa, si
è proceduto con il mandato di pagamento n. 8730 del 23 giugno
2016.
Al Comune di Oderzo ne è stata data ufficiale
comunicazione con nota regionale prot. n. 255136 del 30 giugno
2016."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Bottacin.
La parola al consigliere Dalla Libera.
Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)
Grazie, Presidente.
Assessore, volevo chiedere: sono state pagate tutte e
due le rate?
La prima e anche la seconda, o solo la prima?
Appena c'è la disponibilità di cassa ci
sarà la seconda. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Dalla Libera.
Interrogazione a risposta immediata n. 211 presentata il 14 luglio 2016 dal consigliere Dalla Libera " LA REGIONE HA
PROVVEDUTO A VERSARE LE SOMME PREVISTE ALLE COMUNITÀ DEL VENEZIANO
COLPITE DAL TORNADO L'8 LUGLIO 2015?"
"Premesso che:
- l'8 luglio 2015 si è abbattuta una
tromba d'aria con venti a 300 km l'ora in Riviera del Brenta
che ha colpito le zone di Dolo, Pianiga, Mira, Arino, Sambruson, Cazzago e
altre provocando devastazione, danni ingentissimi, feriti e una
vittima;
- la Regione Veneto ha stanziato diversi milioni di
euro per far fronte agli enormi danni derivati ai Cittadini,
all'apparato produttivo ed economico della Riviera e al patrimonio
delle ville venete.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere
regionale
chiede al Presidente della Giunta
regionale
se ha provveduto a versare le somme previste a
sostegno delle comunità del veneziano colpite dal tornado e in caso
negativo indichi quali misure urgenti intenda promuovere per provvedere a
un tempestivo versamento."
La parola al consigliere Dalla Libera.
Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)
Grazie, Presidente.
La questione è nota, è il tornado del luglio
2015. Volevo chiedere a che punto era l'erogazione dei contributi e
degli aiuti alle popolazioni coinvolte.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Dalla Libera.
La parola all'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo Enrico BOTTACIN (Zaia
Presidente)
Grazie, Presidente.
"Come noto l'8 luglio 2015 si sono verificati
eventi atmosferici eccezionali di notevole intensità che hanno colpito
il Veneto e principalmente il territorio dei Comuni di Dolo, Mira e
Pianiga, causando ingenti danni alle infrastrutture pubbliche, alle civili
abitazioni, ai beni mobili, alle attività produttive ed
all'agricoltura.
In prima risposta alla suddetta situazione di
emergenza sono state rimborsate spese per interventi di prima emergenza a
favore dei Comuni colpiti, per la somma di €. 971.593,94, a valere
sulle risorse stanziate dal bilancio regionale, capitolo 102110
"Fondo regionale di protezione civile, trasferimenti correnti" di cui
alla deliberazione di giunta regionale n. 845 del 9 luglio 2015.
Con la Legge Regionale n. 13 del 22 luglio 2015 sono
state destinate, altresì, risorse per € 3.000.000,00 al fine di
consentire la realizzazione degli interventi necessari a fronteggiare
l'emergenza, con priorità agli interventi di ricostruzione e di
ristrutturazione degli immobili privati ubicati nei Comuni della Riviera
del Brenta colpiti da tali eventi; le suddette risorse sono state
successivamente allocate nel capitolo di spesa n. 102449 denominato
"interventi per fronteggiare l'emergenza causata dagli
eccezionali eventi meteorologici del giorno 8 luglio
2015".
Con deliberazione della Giunta Regionale n. 1858 del
16 dicembre 2015, sono stati definiti i criteri e le modalità
procedurali per l'erogazione dei contributi regionali a favore di
privati finalizzati al ripristino dei danni causati dagli eventi in
argomento, coerentemente con le finalità fissate dalla Legge Regionale
n. 4/97 e smi.
In particolare, per quanto attiene al riparto dei
fondi regionali di cui alla L.R. n. 13/2015 , la citata
DGR n. 1858/2015 e relativo Allegato A definisce i seguenti criteri: a)
abitazione non principale nella percentuale del 10% del danno come
determinato dalla medesima DGR, entro il limite massimo di €
77.461,00; b) abitazione principale nella percentuale stimata in prima
istanza del 15.66% del danno come determinato dalla medesima DGR, entro il
limite massimo di € 77.461,00, per singola abitazione, la cui
determinazione definitiva è demandata al Direttore della Sezione
Sicurezza e Qualità, all'esito della precisa quantificazione, da
parte dei Comuni di Mira, Dolo e Pianiga, della stima dei danni rapportata
alle spese ritenute ammissibili in base ai citati criteri di cui alla DGR
medesima.
Successivamente con Decreto n. 54/2015 del Direttore
della sezione Sicurezza e Qualità in, incaricato
dell'attuazione, si è proceduto alla definizione della
percentuale di 15,689886% per i contributi a favore di abitazioni
principali di privati e alla conferma della percentuale del 10% per i
contributi a favore di abitazioni non principali, nonché, al riparto
tra i Comuni, Dolo, Mira e Pianiga della somma di € 3.000.000,00 ed
al contestuale impegno e liquidazione delle somme. In particolare, nel
dicembre del 2015, con specifiche liquidazioni a valere sul capitolo di
bilancio sopra citato, sono state erogate, per i successivi pagamenti a
favore dei soggetti beneficiari con le modalità di cui alla DGR, le
seguenti somme:
- € 2.007.956,52 a favore del Comune di
Dolo;
- € 110.898,89 a favore del Comune di
Mira;
- € 881.144,59 a favore del Comune di
Pianiga.
La citata DGR n. 1858/2015, stabilisce inoltre,
conformemente alla L.R. n. 4/97, i criteri per l'assegnazione di
eventuali ulteriori contributi, da destinare ai beni mobili registrati di
privati distrutti o danneggiati in modo da non poter essere più
utilizzati, nella misura massima del 50% del danno e con il limite di
€ 7.747,00.
La determinazione dell'importo massimo delle
obbligazioni di spesa è stato demandato al dirigente regionale
competente per materia sulla base delle effettive disponibilità di
bilancio.
Con L.R. n. 7 del 23 febbraio 2016, art. 17, sono
state stanziate ulteriori risorse finanziarie, per € 600.000,00, da
destinare prioritariamente agli interventi di riparazione e sostituzione
dei beni mobili registrati danneggiati dagli eventi eccezionali
verificatisi l'8 luglio 2015 nei Comuni della Riviera del Brenta,
iscritte nel primo semestre 2016, sul capitolo n 102449 del bilancio
regionale, esercizio finanziario 2016.
Conseguentemente con note n. 233441, n. 233355 e n.
233413 del 15/06/216 è stato richiesto ai Comuni interessati di Dolo
Mira e Pianiga informazioni integrative sui danni subiti dai soggetti
privati ai beni mobili registrati al fine di poter disporre apposito
provvedimento di riparto della somma disponibile. La citata ricognizione si
è conclusa il 28/07/2016 ed attualmente è in corso l'esame
dei dati per la predisposizione del citato provvedimento di riparto,
secondo i criteri definiti con la sopracitata DGR n. 1858/2015, nonché
di contestuale impegno delle somme e liquidazione a favore dei Comuni
interessati."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Bottacin.
La parola al consigliere Dalla Libera.
Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)
Grazie, Presidente.
Sono abbastanza soddisfatto e naturalmente chiedo che
continui l'erogazione dei contributi alle popolazioni colpite.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Dalla Libera.
Interrogazione a risposta immediata n. 200 presentata il 1 luglio 2016 dal consigliere Pigozzo "Medici di medicina
generale. Perché in Provincia di Belluno non vengono erogati i
contributi aggiuntivi previsti per i medici che operano nelle zone
disagiate?"
"Premesso che la legge regionale 26 ottobre 2007,
n. 30 ("Interventi regionali a favore dei comuni ricadenti nelle
aree svantaggiate di montagna e nell'area del Veneto
orientale"), all'articolo 4 prevede che "(...) la Giunta
regionale, sentita la competente Commissione consiliare, individua tutti
gli strumenti atti a garantire che nelle unità locali socio-sanitarie
(ULSS) il cui ambito territoriale insiste su territori dei comuni di cui
all'articolo 2, comma 1, lettera a) (...)" (comuni ubicati in
area montana, con priorità per quelli con popolazione non superiore ai
cinquemila abitanti o frazioni di comuni ubicati in area montana con meno
di cinquecento abitanti che presentano situazioni di disagio
socio-economico) "(...) sia garantita la capillare copertura nei
territori dei comuni medesimi, dei medici di medicina
generale.(...)".
Considerato che:
- un articolo di stampa pubblicato in data odierna
dà eco all'allarme lanciato dal presidente dell'Ordine dei
Medici di Belluno, Umberto Rossa, dal fiduciario di categoria, Fabio
Bortot, e dal direttore del Distretto Sanitario dell'Ulss n. 1,
Sandro De Col, in merito all'emergenza che scatterà entro i
prossimi 5-6 anni in quel territorio, quando la metà dei medici di
famiglia andrà in quiescenza e non sarà facile
sostituirli;
- attualmente in provincia di Belluno esercitano la
loro professione 87 medici di medicina generale (con un bacino di utenza di
111.221 pazienti) e 11 pediatri di libera scelta (con un bacino di utenza
di 9.160 pazienti);
- il presidente dell'Ordine dei Medici ed il
fiduciario di categoria ricordano che, mentre un tempo il numero dei
pazienti per ogni medico non superava le 1.500 unità, adesso ben
l'80% dei M.M.G. supera abbondantemente tale quota, perciò il
loro lavoro è diventato sempre più arduo e
difficoltoso;
- i tre rappresentanti di categoria segnalano il
fatto che molti dei medici che arrivano da fuori provincia in breve tempo
decidono di andarsene perché "(...) l'Ulss 1 e
l'Ulss 2 non hanno mai voluto applicare una norma regionale del 2000
che prevede contributi aggiuntivi per chi lavora in zone disagiate
(...)";
- nell'articolo di cui sopra, Rossa e Bortot
fanno infatti notare come "(...) effettuare il lavoro tra i monti
(...)" sia molto "più oneroso dal punti di vista
dell'impegno e dei costi. (...)" E spiegano che "(...)
qui da noi si è sempre rinviato da una Direzione generale
all'altra. In un primo momento c'è stato un rimpallo di
responsabilità tra Ulss e Regione su chi dovesse pagare, poi Venezia
ha deciso che fosse l'Azienda a pagare dal suo budget. E siccome i
conti sono sempre più risicati non si applicherà mai.
(...)";
- sempre nel medesimo articolo Rossa e Bortot fanno
notare che il territorio bellunese dovrà fare i conti anche con la
diminuzione dei medici disponibili nelle case di riposo, "dato che il
lavoro è pesante e richiede una disponibilità di 12 ore al giorno
(...)"; "(...) quello che un medico riceve come compenso
all'ora per l'attività, è fermo da 15 anni ed ammonta
a 0.15 euro. Una cifra irrisoria che al mese equivale a 45 euro. Ma in
molti continuano ancora a farlo per spirito di servizio.
(...)".
Tutto ciò premesso, il sottoscritto
Consigliere
chiede alla Giunta regionale
per quale motivo nei territori di riferimento delle
Aziende Sanitarie n. 1 e 2 ancora non viene applicata la normativa
regionale che prevede contributi aggiuntivi per i Medici di Medicina
Generale che operano nelle zone disagiate."
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ne abbiamo parlato nelle settimane di discussione del
PDL 23 della particolarità della situazione dei servizi di territorio
in montagna ma c'era stato segnalato questo problema, quindi
ritenevamo opportuno capire se effettivamente si tratta di una negligenza,
o se ci sono altre motivazioni alla base di questa disfunzione che
c'è stata segnalata. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
La parola all'assessore Coletto.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
"In relazione all'oggetto, è stato
chiesto all'AULSS n. 1 di Belluno e all'AULSS n. 2 di Feltre di
relazionare sulla situazione in essere ed eventuali
criticità.
L'AULSS 1 di Belluno in data 27.9.2016 ha
rappresentato la seguente situazione:
- presso l'Azienda operano 82 medici di
assistenza primaria (dei quali 3 con incarico provvisorio) e 12 pediatri
(tutti con incarico definitivo);
- le zone carenti in corso di assegnazione e da
pubblicare al 1° semestre 2016 per l'assistenza primaria sono
pari a 12, mentre per la pediatria vi è solo una zona
carente;
- gli assistiti in carico ai medici di assistenza
primaria sono 109.557 (media: 1.336 assistiti per medico, a fronte del
massimale individuale di 1.500 previsto dalla normativa vigente, derogabile
fino a 1.800 assistiti), gli assistiti in carico ai pediatri sono 9.497
(media: 791 assistiti per medico, a fronte del massimale di 800 pazienti di
cui alla normativa di settore, anch'esso derogabile ex
ACN);
- nel prossimo quinquennio cesseranno la propria
attività per raggiungimento del limite massimo di 70 anni 7 medici di
assistenza primaria, mentre non è prevista a tale titolo la cessazione
di alcun pediatra;
- relativamente all'assistenza programmata
presso le strutture residenziali extra ospedaliere non si segnalano
criticità particolari; la regolamentazione applicata è quella
contenuta nelle vigenti disposizioni regionali che stabiliscono sia il
compenso spettante ai medici sia la frequenza giornaliera ed il numero di
ore di presenza nelle strutture in base al numero degli ospiti
assegnati.
L'AULSS 2 in data 27.9.2016 ha rappresentato la
seguente situazione:
- presso l'Azienda operano n. 53 medici di
assistenza primaria e n. 10 pediatri di libera scelta, tutti
titolari;
- le zone carenti richieste per il 1° semestre
2016 sono 2 per l'assistenza primaria e nessuna per la pediatria (la
richiesta di fatto ha anticipato 2 presunti prossimi pensionamenti, al fine
di garantire maggiore continuità dell'assistenza senza ricorrere
a sostituzioni);
- gli assistiti in carico ai medici di assistenza
primaria sono 72.730 (media: 1.372 utenti per medico), quelli in carico ai
pediatri sono 8.414 (media: 841 pazienti per medico);
- l'età media dei medici di medicina
generale e dei pediatri è di 57 anni e 10 mesi; nel prossimo
quinquennio cesseranno la propria attività per il raggiungimento del
limite massimo di 70 anni, n. 5 medici di assistenza primaria e nessun
pediatra;
- relativamente all'attività di assistenza
programmata nelle "case di riposo" non si evidenziano
particolari criticità nell'attribuire incarichi presso suddette
strutture, infatti la graduatoria aziendale presenta n. 21 medici di
medicina generale disponibili (pari al 40% del totale) e di questi n. 5
medici non hanno ancora alcun incarico.
Per quanto riguarda le zone disagiate e
disagiatissime, le Aziende hanno infine precisato che nel corso degli anni
si è riunito più volte il Tavolo paritetico provinciale
costituito tra le AULSS n. 1 di Belluno e 2 di Feltre, ma non si è
giunti all'individuazione di una iniziativa condivisa.
E' attualmente in fase di definizione una nuova
proposta che le Aziende prevedono di presentare alle Organizzazioni
sindacali verso la fine di ottobre p.v."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Coletto.
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Grazie all'Assessore per la risposta puntuale e
documentata con tanto di ricognizione per quanto riguarda il numero di
medici, sia di medicina generale sia pediatri e anche assistiti.
Nell'ultima parte della sua risposta, in effetti,
il problema ritorna, nel senso che quello che era stato sollevato
dall'interrogazione era proprio questa difficoltà di trovare una
strategia condivisa attraverso questo tavolo paritetico.
L'interrogazione ha colto nel segno. Ci auguriamo che questa
iniziativa, che era stata avviata, possa arrivare a determinare un percorso
concreto di attivazione di tutto il territorio montano, in questo caso
delle due U.L.S.S. 1 e per 2 e che saranno l'U.L.S.S. Montana dal
primo gennaio 2017, per far sì che non ci siano discrepanze in questo
territorio particolarmente disagiato dovuto alla dispersione abitativa e
alla distanza fisica nei vari luoghi dove portare l'assistenza
territoriale.
Quindi parzialmente soddisfatto, manca ancora
quest'ultimo passaggio, ci auguriamo che arrivi presto.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
Interrogazione a risposta immediata n. 193 presentata il 21 giugno 2016 presentata dal consigliere Ruzzante "INCENDIO
CENTRO COMMERCIALE A SANT'ANGELO DI PIOVE DI SACCO, IL PRESIDENTE
ZAIA INTENDE ACQUISIRE OGNI INFORMAZIONE UTILE A FARE CHIAREZZA SU QUESTA
GRAVE ED EMBLEMATICA VICENDA?"
"Premesso che:
- nella notte del 9 giugno, si è verificato un
incendio di vaste proporzioni presso un centro commerciale a
Sant'Angelo di Piove di Sacco, lungo la strada statale Piovese. La
struttura ospita un punto vendita della catena di abbigliamento
"Sorelle Ramonda", oltre ad un bar, un centro estetico ed un
supermarket;
- i danni risultano ingenti e dai primi rilievi
è emersa come causa più probabile dell'incendio quella
dell'esplosione di una bombola di gas lasciata aperta.
Considerato che se la suddetta ipotesi venisse
confermata, ci troveremmo di fronte ad un caso di dolo. Diventerebbero
quindi leciti e doverosi gli interrogativi sulla matrice dell'azione
dolosa e, in particolare, se vi sia o meno la mano delle organizzazioni
criminali, da anni impegnate ad estendere le loro ramificazioni nel tessuto
economico ed industriale delle regioni del Nord, tra cui, naturalmente,
anche il Veneto.
Ritenuto che la legge regionale 28 dicembre 2012,
n. 48 , "Misure per l'attuazione coordinata delle politiche
regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso,
della corruzione, nonché per la promozione della cultura della
legalità e della cittadinanza responsabile", non ha finora
trovato piena applicazione, vanificando così l'impianto su cui
si regge l'intera legge.
Tutto ciò premesso il sottoscritto
consigliere
Chiede al Presidente della Giunta
regionale
Se è sua intenzione acquisire, presso gli uffici
competenti, ogni informazione utile a fare chiarezza sulla suddetta grave
vicenda."
Il consigliere Ruzzante la dà per
illustrata.
La parola all'assessore Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
"Va qui riportato quanto già precisato in guisa di premessa alla risposta fornita ad altro atto di sindacato ispettivo su tema del tutto analogo, e precisamente la interrogazione a risposta immediata n. 92 del 25 novembre 2015 - presentata dal consigliere Zanoni –, nella parte in cui è chiarito che "[...] va
anzitutto dedotto che le competenze nello specifico contesto di politica di
sicurezza sono costituzionalmente attribuite allo Stato e sono attuate dal
Governo e si inseriscono, nel solco di un'azione che è
certamente, e necessariamente, trasversale rispetto alle materie
costituzionalmente attribuite alla Regione; tuttavia, l'assetto delle
materie, così come costituzionalmente delineato, esclude che si possa
immaginare una competenza diretta delle regioni tutte in ordine al
contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso, non essendo
annoverabile un ruolo immediato e diretto delle stesse come ricavabile dal
complesso delle molteplici fonti del sistema di contrasto alla
criminalità organizzata di stampo mafioso. In sostanza, il ruolo della
Regione non è, e non può essere, quello di svolgere attività
preventive, investigative e repressive proprie degli apparati di polizia e
dell'Autorità giudiziaria; essa, infatti, può
esclusivamente svolgere azioni di prevenzione e contrasto in quanto intese
come alcunché di diverso rispetto a quelle esercitate degli attori
summenzionati; in sostanza, il ruolo regionale, così come
positivizzato dalla Legge regionale n. 48/2012 , è finalizzato a
integrare le azioni e far interagire i diversi attori istituzionali,
inclusa la società civile, sul piano della sensibilizzazione, della
formazione, della condivisione di buone pratiche amministrative, al fine di
creare una barriera difensiva che consta, appunto, di attività di
prevenzione sociale di carattere complementare, utile nel creare corpi
sociali di resistenza, una vasta alleanza tra soggettività e
un'integrazione tra attori istituzionali e società civile, per
svolgere il concreto ruolo di antimafia sociale in guisa da eliminare o
comunque ridurre sensibilmente i fattori sui quali le mafie possono trovare
appiglio, anche in territorio veneto: da qui, ad esempio, la partecipazione
concreta e fattiva della Regione ad Avviso pubblico – Enti locali e
Regioni per la formazione civile contro le mafie.
Posto che non possono non destare perplessità la
semplicistica inferenza circa la pretesa origine dolosa dell'incendio
(eventualmente, la bombola lasciata aperta, come segnalato
nell'interrogazione, può esserlo stato a causa di mera
negligenza) e l'intravisto collegamento di tale ipotetica
causalità alla presenza della criminalità organizzata, va
ribadito che le verifiche del caso sono di competenza
dell'Autorità giudiziaria, e, come anzidetto, esula dal ruolo
della regione la richiesta di informazioni su vicende e fatti sui quali,
oltretutto, si attesta il segreto istruttorio; né, d'altronde,
tali poteri di richiesta possono essere fatti discendere alla invocata
legge
regionale 28 dicembre 2012, n. 48 ."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Corazzari.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Mi dispiace, oggi l'assessore Corazzari per me non
ne becca una.
Assessore, capiamoci su questo: questo Consiglio
regionale ha approvato la legge 48/2012 sul contrasto al crimine mafioso.
In questa Regione ci sono stati 43 roghi alle aziende che si occupano dei
rifiuti e lei mi dice che non è competenza della Regione?! Ma quando
mettevate 24 milioni sulla sicurezza per che cosa li mettevate,
scusi?!
Fino al 2009 si mettevano 24 milioni, da quando è
arrivato Zaia sono crollati i soldi per la sicurezza.
Forse davate più attenzione ai temi della
sicurezza, perché la risposta dell'assessore Corazzari va in una
direzione diametralmente opposta.
Le rispondo alla mia interrogazione. Questo caso non
è connesso, perché l'interrogazione l'ho fatta il 21
giugno e le Autorità giudiziarie hanno dimostrato che questo caso non
è connesso, ma i 43 roghi nelle aziende che si occupano di rifiuti
forse sì. Direi di sì e direi che la Giunta regionale dovrebbe
occuparsi di queste cose. Tra l'altro, se apro il DEFR c'è
un intero capitolo sui temi della sicurezza, sulla collaborazione tra
Regione e forze di Polizia.
È bene che vi occupiate di questo tema perché
è un tema con il quale dobbiamo fare i conti, perché i 43 roghi
nelle aziende che si occupano dei rifiuti è un tema che riguarda il
Veneto, non può non riguardare il Veneto e riguarda la Giunta
regionale del Veneto.
(Interruzione dall'Aula)
Si rilegga la risposta, assessore Bottacin, la risposta
del suo collega, perché questa risposta lei l'ha votata in
Giunta! Lei l'ha votata questa risposta, la rilegga!
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Interrogazione a risposta immediata n. 233 presentata il 14 settembre 2016 dai consiglieri Zottis, Pigozzo e Azzalin "IL
PASSAGGIO DI COMPETENZE DAI COMUNI ALLE PROVINCE E ALLA CITTÀ
METROPOLITANA HA VELOCIZZATO L'ACQUISIZIONE E MIGLIORATO LA
PRECISIONE DEI DATI STATISTICI SUL TURISMO?"
"Premesso che:
- il Veneto è la prima regione italiana per
flussi turistici;
- il settore del turismo rappresenta per il Veneto un
patrimonio inestimabile sul piano economico, sociale e
culturale.
Visto che:
- il comma 2 dell'articolo 27 bis della
l.r. n.
11/2013 , come modificato dalla l.r. n. 18/2016 , recita:
"Coloro che intendono locare gli alloggi , sono tenuti a comunicare
alla Città metropolitana di Venezia o alla provincia competente per
territorio e non più ai Comuni nel quale l'alloggio è
situato, secondo le procedure definite dalla Giunta regionale: a) il
periodo durante il quale si intende locare l'alloggio, il numero di
camere e di posti letto; b) gli arrivi e le presenze turistiche, per
provenienza".
Considerato che:
- la stagione estiva volge al termine e la tempestiva
disponibilità di precisi dati statistici sul turismo è
indispensabile per avviare la pianificazione degli investimenti nel
settore, sia da parte della Regione, che degli altri enti preposti e,
soprattutto, delle imprese;
- è altresì importante disporre di
informazioni statistiche ricorrenti ed esaustive anche per meglio
contrastare i fenomeni di concorrenza sleale che si vanno diffondendo nel
settore, mortificando l'impegno dei numerosi operatori del turismo
veneto;
- la pubblicizzazione dei dati sul turismo è una
prerogativa di democrazia economica messa a dura prova dallo strapotere
delle grandi organizzazioni di prenotazioni ricettive (ad es. Booking.com)
o da quelle della moneta elettronica, che invece possono disporre in ogni
momento di enormi flussi di dati per utilizzi esclusivi.
Tutto ciò premesso e considerato i sottoscritti
consiglieri regionali
chiedono alla Giunta regionale
quale efficacia abbia avuto la modifica normativa di
cui al comma 2 dell'articolo 27 bis della l.r. n. 11/2013 , in termini
di precisione e di velocità di acquisizione dei dati statistici sul
turismo."
La consigliera Francesca Zottis la dà per
letta.
La parola all'assessore Caner.
Ass.re Federico CANER
Grazie, Presidente.
"L'organizzazione regionale in materia di
anagrafe delle imprese del turismo e di rilevazione dei dati statistici
prevede l'utilizzo di due procedure informatiche realizzate dalla
Regione e continuamente aggiornate, per rispondere all'esigenza della
Regione stessa e delle imprese turistiche di poter conoscere e programmare
le attività promozionali e comunicative nei mercati
internazionali.
Dal punto di vista organizzativo,
l'attività complessiva si articola in sette nodi provinciali che
provvedono alla costituzione ed aggiornamento dell'anagrafe regionale
delle imprese del turismo e il nodo centrale regionale, che monitora ed
elabora le informazioni al sistema imprenditoriale veneto. Su tale
procedura poggia la rilevazione dei dati dei flussi turistici che prevede
che tutti gli operatori, titolari di struttura ricettiva classificata a
norma della legge regionale 14 giugno 2013, n. 11 "Sviluppo e
sostenibilità del turismo veneto", inviino "on line"
i dati relativi alle presenze e arrivi di turisti, italiani e stranieri,
utilizzando esclusivamente la rete internet, mediante una procedura messa a
disposizione dalla Regione, senza, quindi, alcun invio di documentazione
cartacea.
Una procedura specifica riguarda invece le locazioni
turistiche di cui alla 9 dicembre 1998, n. 431, per le quali la Regione
è intervenuta con l'articolo 27 bis, modificato da ultimo dalla
legge n. 18/2016, prevedendo una specifica disciplina per le procedure di
comunicazione di taluni dati, tra cui gli arrivi e le presenze turistiche,
per provenienza.
Il passaggio di competenze in materia di
comunicazione di dati sulle locazioni turistiche dai Comuni alle
Province/Città metropolitana ha mantenuto la stessa tipologia di dati
da trasmettere e quindi lo stesso livello di precisione, prevedendo la
costituzione di una specifica anagrafica regionale delle strutture locate e
l'utilizzo, da parte dei locatari, della procedura informatica di
comunicazione alla Regione dei dati di arrivi e presenze turistiche, per
provenienza.
A seguito della legge regionale 27 giugno 2016,
n. 18 , articolo 17, per uniformità di trattamento delle
informazioni statistiche, e di omogeneità dei flussi informativi,
è stato previsto che anche i dati sulle locazioni turistiche siano
direttamente inviati alle Province/Città metropolitana di Venezia,
eliminando pertanto il tempo di attesa nell'inoltro della
comunicazione di locazione dal Comune alla Provincia/Città
metropolitana.
Si ritiene, pertanto, che tale semplificazione
velocizzi l'acquisizione dei dati, consenta una migliore
organizzazione delle informazioni ora concentrate nei nodi provinciali, e
più in generale a livello regionale, favorisca una speditezza nella
gestione delle attività, fermo restando quanto previsto
dall'articolo 35, comma 7 della legge regionale n. 11/2013
circa lo scambio reciproco fra Province/Città metropolitana e comuni
delle informazioni acquisite nell'esercizio delle rispettive
funzioni.
Di converso non si può non evidenziare che tale
nuova favorevole disposizione operativa impatta con l'attuazione
della legge regionale 29 ottobre 2015, n. 19 in materia di riordino
delle funzioni amministrative provinciali, per le quali le province e la
città Metropolitana di Venezia hanno determinato delle difficoltà
esecutive, rallentando di fatto l'ordinaria operatività e
impedendo alla Regione e alle imprese turistiche di usufruire, in maniera
completa e tempestiva, dei dati sui flussi turistici."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Caner.
La parola alla consigliera Francesca Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Mi ritengo parzialmente soddisfatta, nel senso che
sicuramente la procedura è quella che lei mi ha illustrato e le
difficoltà sono quelle che lei ha indicato. Segnalo che ulteriori
difficoltà stanno anche nella tipologia dei dati e anche nella
disaggregazione dei dati stessi, che alle volte risultano forse
macroaggregati e questo non facilita una lettura in termini di decisioni di
investimenti da parte, per esempio, di albergatori o degli operatori stessi
nell'ambito turistico. Quindi, forse, una analisi più
dettagliata della tipologia dei dati sarebbe opportuna. E dopo un augurio
di trovare la modalità per avere tempistiche ancora migliori di quelle
che c'erano in precedenza. Questa è una difficoltà che
ritorna direttamente su quelle che sono le scelte degli operatori privati,
anche se la stagione è stata parzialmente positiva rispetto agli anni
precedenti.
Quindi, parzialmente soddisfatta per questi due motivi:
per la tipologia dei dati e per la tempistica, augurandomi che ci sia una
velocizzazione e una attenzione maggiore verso alcune richieste che sono
pervenute. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Francesca Zottis.
"Premesso che:
- tra le nuove domande di derivazione idrica per
scopi idroelettrici in territorio bellunese, due risultano essere state
presentate dal proponente E.Z.M. Idro Srl di Padova;
- la suddetta società vede tra i tre soci
fondatori la Enrive Spa, partecipata al 50% dalla società finanziaria
della Regione, Veneto Sviluppo, e l'Impresa di Costruzioni ing. G.
Mantovani Spa.
Considerato che lo sfruttamento delle risorse idriche
è un fenomeno che la Regione ha il dovere di controllare e limitare e
non di incoraggiare attraverso partecipazioni societarie con soggetti
imprenditoriali che investono nel settore delle centraline
idroelettriche.
Tutto ciò premesso il sottoscritto
consigliere
chiede al Presidente della Giunta
regionale
se, alla luce della situazione sopra descritta non
ritenga politicamente ed eticamente inopportuna la partecipazione
societaria della finanziaria Veneto Sviluppo in E.Z.M. Idro
Srl."
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Tra le varie domande di derivazione idrica – e ce
ne sono sempre di più - per scopi idroelettrici in territorio
bellunese, due risultano essere state presentate dal proponente EZM Idro
S.r.l. di Padova. Questa società vede tra i soci fondatori la Enrive
S.p.A., partecipata al 50% dalla società finanziaria della Regione
Veneto Sviluppo, e l'Impresa di Costruzioni ing. Mantovani
S.p.A..
Considerato che lo sfruttamento delle risorse idriche
è un fenomeno che la Regione ha il dovere di controllare ed
eventualmente limitare, se in contrasto con le esigenze di tutela
ambientale, e non di incoraggiare attraverso partecipazioni societarie con
soggetti imprenditoriali che investono nel settore delle centrali
idroelettrici, si chiede se alla luce della situazione sopra descritta se
non si ritenga politicamente e eticamente inopportuna questa partecipazione
societarie della finanziaria Veneto Sviluppo in EZM Idro S.r.l..
A tutto questo va aggiunto il fatto che per quanto
riguarda la realizzazione di queste centrali idroelettriche ci sono delle
pre-procedure di infrazione che attualmente mi risultano ancora aperte,
cioè i cosiddetti EU-Pilot, che proprio hanno sollevato la
legittimità sia di determinati progetti ma soprattutto di determinate
procedure utili ad arrivare da parte degli enti amministratori locali
italiani a concedere queste autorizzazioni, che hanno portato ad una
situazione di massimo sfruttamento dei nostri corsi d'acqua,
soprattutto per quanto riguarda la provincia di Belluno.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Sull'opportunità di intervenire ci sarebbero
tante cose da dire. Magari nelle cronache di queste giorni, il Consigliere
magari su richieste particolari dovrebbe fare anche delle riflessioni
personali.
Rientrando sulla questione dell'interrogazione e
tralasciando le premesse, riferisco che sulla base di quanto rappresentato
da Veneto Sviluppo, allo stato attuale la EZM IDRO S.r.l. ha avviato il
processo per ottenere le dovute licenze ed autorizzazioni per costruzione
di impianto; poiché lo stesso non è stato completato, la
società non risulta al momento operativa.
Infine, si ricorda che Veneto Sviluppo,
nell'esercizio della propria attività di impresa, opera in
completa autonomia gestionale dalla Regione Veneto, che non interviene
quindi nelle singole decisioni di investimento della società. Nella
valutazione di ogni progetto di investimento, le strutture di Veneto
Sviluppo seguono un iter di analisi che passa attraverso una formale
istruttoria codificata da procedure e regolamenti interni, fino
all'approvazione finale dei propri organi deliberativi e nel rispetto
delle leggi vigenti.
"In data 14/05/2015 Enrive S.p.A, società
costituita in controllo congiunto da Veneto Sviluppo S.p.A. e Sinloc
S.p.A., ha costituito una newco denominata EZM Idro S.r.l. dedicata alla
progettazione, autorizzazione, costruzione di impianti idroelettrici. Tale
newco presenta la seguente compagine sociale: ENRIVE SPA 33,3%; ZOLLET
INGEGNERIA SRL 33,3%; IMPRESA DI COSTRUZIONI ING. E. MANTOVANI SPA
33,3%.
EZM Idro S.r.l. nasce dalla visione di codeste tre
società di unire la propria professionalità ed esperienza in modo
sinergico e finalizzato alla individuazione, sviluppo, progettazione,
realizzazione e gestione di impianti di piccola dimensione.
La società presenta un capitale sociale pari a
€ 300.000, di cui versati € 75.000, ha sede a Padova in via
Gaspare Gozzi 2/g, ed è attiva dal 27/10/2015.
L'oggetto sociale di EZM Idro S.r.l. è
rappresentato da quanto segue:
a) progettazione, autorizzazione, realizzazione e
gestione, anche attraverso la partecipazione in società veicolo aventi
detto oggetto sociale, di impianti elettrici. La società potrà
esercitare anche l'attività propria delle "ESCo" e
potrà altresì agire come prestatore di servizi di ricerca,
selezione e sviluppo delle iniziative fino al reperimento di tutti i fondi
per il finanziamento di ciascuna opera a favore di società veicolo
(SPV), aventi per scopo sociale la realizzazione e la gestione dei singoli
progetti;
b) attività di ricerca, studiare, promuovere e
diffusione di interventi relativi a impianti di produzione energetica,
interventi nel campo del risparmio energetico, della tutela
dell'ambiente;
c) approvvigionamento, produzione, distribuzione e
vendita di energia elettrica e termica a soggetti della filiera diversi
dagli utenti finali, ai sensi delle disposizioni vigenti in
materia;
d) attività post-contatore, ivi incluse a titolo
esemplificativo e non esaustivo le attività di gestione calore,
servizi energia.
L'ingresso di Enrive Spa è riconducibile
alla sua mission di promotore e partner finanziario e tecnico al fine di
sviluppare progetti e iniziative nel settore delle energie rinnovabili,
dell'efficienza e del risparmio energetico nel territorio veneto con
un focus sulla realizzazione di impianti industriali e centrali elettriche
di medie dimensioni anche nell'ambito del mini-idroelettrico e
idroelettrico.
Sulla base di quanto rappresentato da Veneto
Sviluppo, allo stato attuale la EZM IDRO S.r.l. ha avviato il processo per
ottenere le dovute licenze ed autorizzazioni per costruzione di impianto;
poiché lo stesso non è stato completato, la società non
risulta al momento operativa.
Infine, si ricorda che Veneto Sviluppo,
nell'esercizio della propria attività di impresa, opera in
completa autonomia gestionale dalla Regione Veneto, che non interviene
quindi nelle singole decisioni di investimento della società. Nella
valutazione di ogni progetto di investimento, le strutture di Veneto
Sviluppo seguono un iter di analisi che passa attraverso una formale
istruttoria codificata da procedure e regolamenti interni, fino
all'approvazione finale dei propri organi deliberativi e nel rispetto
delle leggi vigenti."
La risposta credo sia chiara nell'autonomia
gestionale di Veneto Sviluppo.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
A mio avviso restano le perplessità, Assessore. In
ogni caso è una questione delicata e a mio avviso
l'opportunità di partecipare a queste società
effettivamente andrebbe valutata. A maggior ragione, le dico, perché
il nostro è un ruolo anche di controllo di queste attività e
quindi possono nascere anche dei conflitti di interesse tra controllato e
controllore, che possono in qualche modo anche coincidere.
Tra l'altro, in una situazione dove purtroppo,
come capita in tanti altri settori in particolare dell'ambiente,
siamo sotto il mirino dell'Unione Europea e mi pare siano aperti
addirittura due procedimenti eu-pilot per la violazione delle normative
comunitarie sullo sfruttamento dei corsi d'acqua, credo sarebbe
opportuno valutare più attentamente. La notizia che mi dà è
abbastanza confortante perché mi dice che il progetto non è
andato avanti. Effettivamente una attenzione in più rispetto ad un
settore come questo che ha creato tanti malumori anche a livello
territoriale per la tutela dei nostri fiumi e dei nostri corsi
d'acqua, e considerando il fatto che siamo sotto sorveglianza da
parte dell'Unione Europea per la violazione di queste norme
porterebbe a fare scelte diverse.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
"Premesso che:
- il sindaco di Padova Massimo Bitonci in data 30
giugno 2016 ha firmato una delibera comunale, che non ha precedenti a
Padova, che va a regolamentare l'ingresso dei giornalisti, fotoreporter e
operatori televisivi in Municipio;
- la delibera disciplina che i giornalisti entrino in
Municipio solo con un badge che viene dato in portineria su consegna di
documento di identità. L'accesso dei giornalisti viene coordinato
dall'Ufficio Stampa del Comune che comunica un calendario di conferenze
stampa al termine della Giunta, in più come terzo punto non viene
consentito l'accesso né la sosta all'interno del Palazzo Comunale
fuori dagli orari fissati per le conferenze stampa. Di fatto il Municipio
è proibito ai giornalisti di radio, tv e carta stampata.
Constatato che:
- Padova è conosciuta come una città di
libertà, di cultura, di intelligenza;
- Palazzo Moroni non è proprietà privata di
Bitonci, ma innanzitutto la Casa dei padovani, è la Casa Comune non
privata e da molto prima che l'ex sindaco di Cittadella la
occupasse;
- Palazzo Moroni dovrebbe essere una casa di vetro,
la casa della trasparenza, che garantisce l'accesso agli atti
pubblici da parte di tutti i cittadini compresi i giornalisti;
- ora è toccato ai giornalisti e domani a chi
toccherà il divieto di varcare la soglia del Municipio? Questo è
un chiaro metodo di governare la città, che forse si accorge essergli
sfuggita di mano, con il terrore;
- nemmeno durante gli anni di piombo in città
è stata fatta una scelta del genere, mentre oggi con proclami e
delibere di stampo terroristico si tende a governare Padova con una censura
degna del califfato.
Considerato che il presidente della Regione, Luca
Zaia, da sempre attento e rispettoso della libertà di stampa non si
è espresso minimamente sulla scelta del suo Sindaco che ha deciso di
consentire la libertà di cronaca soltanto "su invito" e
nel corso delle conferenze stampa.
Visto che:
- la notizia ha ottenuto un enorme clamore mediatico,
che ha portato a uno scontro durissimo fra il Sindaco e i giornalisti
padovani di tutte le testate;
- questo scontro ha avuto una "vita
parallela" sui social, dove i giornalisti e i cittadini hanno parlato
a lungo e in modo molto critico di questa scelta.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri
regionali
interrogano la Giunta regionale
per sapere cosa intende fare il Presidente Luca Zaia
contro un atto di tale violazione delle libertà."
La parola all'assessore Caner.
Ass.re Federico CANER
Grazie, Presidente.
"Nell'ambito del Comune di Padova,
l'accesso dei giornalisti viene coordinato dall'Ufficio stampa che comunica
il calendario delle conferenze stampa.
Con Deliberazione della Giunta comunale di Padova del
30 giugno 2016 si è disposto che l'accesso ai giornalisti nel
Municipio fosse consentito solo con badge consegnato in portineria previa
presentazione di documento di identità.
Sul punto, si deve peraltro rilevare che rientra
nell' autonomia delle Amministrazioni locali, sancita non solo dalla
Costituzione, ma anche dal Testo unico degli Enti Locali di cui al Decreto
Legislativo n. 267/2000, la possibilità di regolamentare
l'accesso alle sedi istituzionali attraverso le forme ritenute
più idonee per garantire la sicurezza e la continuità
dell'azione amministrativa.
Conseguentemente, il Presidente della Giunta
regionale non può intervenire in questioni che non rientrano nella sua
competenza istituzionale.
Va comunque precisato che, a seguito della pressione
dell'opinione pubblica, dei principali organi di stampa, e dello
stesso ordine dei giornalisti, l' Amministrazione comunale di Padova
ha adottato il 4 luglio 2016 una Deliberazione che ha modificato il
disciplinare pubblicato cinque giorni prima, con l'istituzione di un
badge personalizzato per i giornalisti e la realizzazione di una nuova sala
stampa per i cronisti all'interno di Palazzo Moroni."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Caner.
Il consigliere Berti è soddisfatto della
risposta.
"Premesso che:
- il Comune di Oderzo ha vinto il bando regionale
"Programma integrato per la rivitalizzazione del centro storico e
urbano e la riqualificazione delle attività commerciali del Comune di
Oderzo" - DGR n. 2741 del 24 dicembre 2012;
- la rendicontazione finale è stata trasmessa
dal Comune di Oderzo il 26.01.2016 Prot. n. 0002233/2016 ed è stata
acquisita agli atti dalla Regione il 28/01/2016 al Protocollo generale n.
332131;
- l'importo del contributo rideterminato a
fronte della minor spesa di investimento sostenuta, è pari a €
108.275,45;
- il contributo erogato al Comune di Oderzo sarà
così ripartito: € 71.355,45 al Comune di Oderzo; €
27.120,00 all'Associazione Forò; € 9.800,00 alla
Fondazione Oderzo Cultura.
Considerato che a tutt'oggi le somme non sono
state erogate.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere
regionale
chiede al Presidente della Giunta
regionale
quali azioni urgenti intenda adottare per erogare il
contributo suddetto già concesso."
La parola al consigliere Dalla Libera.
Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)
Grazie, Presidente.
Mi riporto all'interrogazione e aspetto la
risposta dal simpatico Assessore.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Dalla Libera.
La parola all'assessore Marcato.
Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
"Con DDR della Sezione Commercio n. 146 del
26/11/2013 è stato assegnato al Comune di Oderzo un contributo pari ad
euro 119.377,52 per un investimento previsto di euro 257.215,04 finalizzato
alla realizzazione del programma integrato di rivitalizzazione del centro
storico ed urbano e alla riqualificazione delle attività commerciali,
di cui al bando approvato con DGR n. 2741 del 24/12/2012.
In data 28/10/2015 prot. n. 404578 il Comune
presentava la rendicontazione intermedia e con successiva nota prot. n.
526606 del 28/12/2015 provvedeva ad integrare tale documentazione che
risultava essere incompleta ai fini dell'erogazione
dell'acconto pari al 50% del contributo concesso.
La rendicontazione finale veniva trasmessa dal Comune
di Oderzo con nota acquisita al prot. generale n. 332131 in data
28/01/2016.
L'ufficio competente, conclusa
l'istruttoria relativa alla rendicontazione complessiva del progetto,
comunicava al Comune di Oderzo, con nota prot. n. 80412 del 29/02/2016, le
risultanze istruttorie sulla base delle quali, a seguito della minor spesa
di investimento sostenuta, l'importo del contributo veniva
rideterminato in euro 108.275,45.
Successivamente, non riscontrando osservazioni in
merito da parte del Comune, l'ufficio competente
provvedeva:
- in data 6/4/2016 con DDR della Sezione Commercio n.
19 a liquidare l'importo di acconto pari ad euro 59.688,76 -
liquidazione n. 1764 del 7/4/2016 – mandato n. 005477 emesso il
20/05/2016;
- in data 5/5/2016 con DDR della Sezione Commercio n.
49 a liquidare il saldo corrispondente ad euro 48.586,69 –
liquidazione n. 4399 del 5/5/2016 - ricevuta in ragioneria in data
12/05/2016.
Pertanto risulta già erogato al Comune di Oderzo
l'importo di € 59.688,76 in data 20/05/2016 e attualmente
liquidata ed in fase di erogazione, da parte degli uffici della ragioneria,
la rimanente somma di € 48.586,69."
Faccio un invito ai Consiglieri: per quanto riguarda
queste richieste, senza fare interrogazioni che hanno un decorso temporale
lungo, gli uffici sono a disposizione dei Comuni per dare risposte
immediate sui termini delle liquidazioni. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Marcato.
"Visto:
- la deliberazione della Giunta regionale n. 176/IIM
del 4 novembre 2013 di risposta alla richiamata interrogazione.
Appreso dal Comandante dei VV.FF. provinciale di
Vicenza, ancora in un incontro di un anno fa, che avrebbe provveduto a
sostituire il mezzo con uno più idoneo da utilizzare solo nel
distaccamento di Schio, considerato che tale territorio conta un centinaio
di contrade collegate da strade strette e tortuose difficili da raggiungere
in caso di necessità.
Constatato che a tutt'oggi il mezzo in
questione per le sue dimensioni fuori misura viene usato raramente per
altre esigenze in diverse aeree della provincia di Vicenza, ma non allo
scopo cui doveva essere destinato; nonostante un contratto di comodato
d'uso tra Ministero dell'Interno e Dipartimento dei Vigili del
fuoco ne vincoli l'impiego solo al territorio di Schio.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere
regionale interroga la Giunta regionale per sapere quali iniziative intende
intraprendere al fine di verificare le responsabilità
dell'inutile acquisto del mezzo di soccorso pubblico il cui costo ha
costituito uno spreco di denaro pubblico senza poter destinare tali
preziose risorse al territorio scledense."
Il consigliere Finco la dà per illustrata.
La parola all'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo Enrico BOTTACIN (Zaia
Presidente)
Grazie, Presidente.
"Con Deliberazione di Giunta regionale n. 3559
del 24 novembre 2009 è stato assegnato un contributo straordinario a
favore dell'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari -
Sezione Provinciale di Vicenza - Delegazione di Schio, destinato
all'acquisto di un automezzo di soccorso a trazione integrale
attrezzato ad autopompa a serbatoio.
In relazione alle esigenze presentate
dall'Associazione e considerato che il territorio vicentino era
già dotato di piccoli automezzi in grado di intervenire nella zona di
principale competenza, la scelta di un automezzo APS MAN 13.290 4x4 è
stata fatta nell'intento di accrescere le risorse idriche ed
antincendio dell'area.
Riguardo l'impiego solo nel territorio di Schio
si evidenzia che il punto VI. dell'art. 9) "Modalità di
utilizzo delle dotazioni" del Disciplinare approvato con il relativo
Decreto di impegno di spesa del Dirigente Regionale dell'Unità
di Progetto Protezione Civile n. 162 del 21 dicembre 2009, dispone:
"La Regione, per il tramite della Direzione Regionale dei Vigili del
Fuoco, può richiedere l'intervento delle dotazioni assegnate,
con il relativo personale addetto, in caso di emergenza o di esercitazione
di protezione civile, anche al di fuori dell'ambito di appartenenza
territoriale dell'Organizzazione stessa, compatibilmente con quanto
previsto dai compiti istituzionali e dalle direttive impartite dal Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco".
Il contratto di comodato d'uso citato nell'interrogazione a risposta immediata n. 123 tra la Delegazione di Schio dell'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vicenza non vincola l'impiego al solo territorio di Schio bensì stabilisce al punto
"4) Dislocazione: Il Comodatario (Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco di Vicenza) si impegna a mettere in uso il bene presso la sede
concordata preventivamente con il Comodante (Delegazione di Schio
dell'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari). Tale sede
viene fissata presso il Distaccamento Vigili del fuoco di Schio. Eventuali
modifiche della dislocazione potranno essere preventivamente ed
esplicitamente autorizzate dal Comodante". Si precisa che per
dislocazione si intende la collocazione del mezzo, ovvero dove questo
è ricoverato quando non utilizzato in attività di soccorso, e non
già dove il mezzo debba essere impiegato durante le attività di
soccorso tecnico urgente.
Con nota prot. n. 11057 del 17.06.2016, acquisita
agli atti del protocollo regionale al n. 238240 del 20.06.2016, la
Direzione Interregionale Veneto e Trentino Alto Adige del Dipartimento dei
Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero
dell'Interno informa che il mezzo è stato impiegato in circa
1.200 interventi, con una percorrenza di circa 26.000 km, evidenziandone il
costante utilizzo e l'utilità dello stesso nel garantire il
servizio di soccorso tecnico a supporto delle attività
nell'intera provincia di Vicenza, dunque non certo nel territorio
scledense.
Tutto ciò premesso, non si ritiene che
l'acquisizione del mezzo sia stata incauta e
inutile."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Bottacin.
La parola al consigliere Finco.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Grazie Assessore.
Ovviamente non voglio scaricare la colpa su di lei
perché questa è una vecchia storia che risale ancora al
2009-2010, quindi sono passati ben 2 Assessori prima di lei. Sta di fatto
che il problema rimane. Sono stati spesi 300 mila euro che dovevano servire
per risolvere il problema dell'Alto Vicentino di raggiungere le zone
più impervie con mezzi adeguati, però ad oggi ci troviamo che
questo mezzo viene scaricato da una parte all'altra della provincia
di Vicenza perché a detta di chi lo utilizza quotidianamente è un
mezzo scomodo, che non ha alcuna utilità e quindi per far vedere che
viene utilizzato viene scaricato da Vicenza a Bassano, da Bassano a Schio e
da Schio ad Arzignano. Sta di fatto che, a mio parere, abbiamo sprecato 300
mila euro che dovevano servire a ristorare una zona con contrade in
località raggiungibili con mezzi più adeguati di quello
acquistato. Probabilmente qua è stata fatta una scelta folle e
assolutamente sbagliata. Quello che più dispiace è che queste
scelte vengono fatte e poi nessuno ne paga le conseguenze. Comunque ne
prendiamo atto, non mi ritengo soddisfatto della risposta, però la
risposta non è assolutamente dell'assessore Bottacin, ma di chi
nel 2009 ha autorizzato questo acquisto folle.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Finco.
Abbiamo terminato le interrogazioni poste oggi
all'ordine del giorno.
Adesso dobbiamo passare all'elenco dei progetti di
legge di iniziativa popolare iscritti ai sensi dell'articolo 20 dello
Statuto. In pratica, dobbiamo rinviare in Commissione questi testi di
progetti di legge che sono all'ordine del giorno delle Commissioni e
che hanno dei termini, in teoria, per la valutazione e
l'approvazione. È un problema di Regolamento che abbiamo
già detto anche in sede di Capigruppo. Vedo delle cose che avevo visto
per la prima volta nel 2005 all'interno di questa Aula che rimangono
non affrontate. probabilmente perché hanno perso anche di
attualità e significato.
Se i Presidenti di Commissione e anche i Vicepresidenti,
avessero sotto mano l'elenco non sarebbe male. Comunque vi leggo i
titoli dei vari progetti di legge. Dobbiamo fare una votazione per ogni
progetto di legge da rinviare in Commissione.
PROGETTI
DI LEGGE ISCRITTI AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO
RINVIO ALLA SECONDA
COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
RELATIVA A "ISTITUZIONE DEL PARCO DELLA LAGUNA DI VENEZIA" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 1) (DELIBERAZIONE N. 133/2016)
La parola al consigliere Calzavara, Presidente della
Seconda Commissione consiliare.
Francesco CALZAVARA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio in Commissione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Calzavara.
Dovete comunicare i tempi!
Se non si comunica nessuna data, è per default 180
giorni. Se è meno, il Presidente della Commissione lo comunica.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
RINVIO
ALLA TERZA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA
POPOLARE RELATIVA A "TUTELE REGIONALI IN MATERIA DI ORGANISMI
GENETICAMENTE MODIFICATI" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 2) (DELIBERAZIONE N. 134/2016)
La parola al consigliere Sergio Antonio Berlato,
Presidente della Terza Commissione consiliare.
Sergio Antonio BERLATO (Fratelli
D'Italia-AN-Movimento per la cultura rurale)
Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berlato.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
RINVIO
ALLA PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA
POPOLARE RELATIVA A "COMUNITà DEL DELTA DEL PO" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 3) (DELIBERAZIONE N. 135/2016)
La parola al consigliere Stefano Fracasso,
Vicepresidente della Prima Commissione consiliare.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio in Commissione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
RINVIO
ALLA SECONDA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA
POPOLARE RELATIVA A "NORME PER L'ISTITUZIONE DEL PARCO
REGIONALE DELLA VALPOLICELLA" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 4) (DELIBERAZIONE N. 136/2016)
La parola al consigliere Francesco Calzavara, Presidente
della Seconda Commissione consiliare.
Francesco CALZAVARA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Calzavara.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
RINVIO
ALLA SECONDA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA
POPOLARE RELATIVA A "NORME PER L'ISTITUZIONE DEL PARCO
REGIONALE DEL GARDA VENETO E DELLE COLLINE MORENICHE" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 5) (DELIBERAZIONE N. 137/2016)
La parola al consigliere Francesco Calzavara, Presidente
della Seconda Commissione consiliare.
Francesco CALZAVARA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Calzavara.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
RINVIO
ALLA SECONDA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA
POPOLARE RELATIVA A "MODIFICHE DELLA LEGGE REGIONALE 8 MAGGIO 2009, n.
12 "NUOVE NORME PER LA BONIFICA E LA TUTELA DEL
TERRITORIO"" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 6) (DELIBERAZIONE N. 138/2016)
La parola al consigliere Francesco Calzavara, Presidente
della Seconda Commissione consiliare.
Francesco CALZAVARA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Calzavara.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
RINVIO
ALLA PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA
POPOLARE RELATIVA A "ZERO PRIVILEGI. RIMODULAZIONE DELLE
INDENNITà DEI CONSIGLIERI REGIONALI, ABOLIZIONE DELLA DIARIA,
DELL'ASSEGNO VITALIZIO, DELL'ASSEGNO DI REVERSIBILITà,
DELL'ASSEGNO DI FINE MANDATO, VENDITA DEL PARCO AUTO E NATANTI E
MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 30 GENNAIO 1997, n. 5 "TRATTAMENTO
INDENNITARIO DEI CONSIGLIERI REGIONALI", E DELLA LEGGE REGIONALE 13 GENNAIO
2012, n. 4 "ABOLIZIONE DELL'ISTITUTO DELL'ASSEGNO
VITALIZIO, RIDUZIONE E SEMPLIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO INDENNITARIO DEI
CONSIGLIERI REGIONALI"" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 7) (DELIBERAZIONE N. 139/2016)
La parola al consigliere Berti.
Jacopo BERTI (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Volevo chiedere se, votando contrario, c'è la
possibilità di discutere immediatamente la proposta di legge, invece
di rimandarla in Commissione?
PRESIDENTE
Lei è a favore della discussione immediata? Vuole
motivare questa cosa? Tre minuti di tempo.
La parola al consigliere Berti.
Jacopo BERTI (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
La motivazione è che: prima si dà voce ai
cittadini e meglio è.
Sono anni che è bloccata nel rimpallo tra
Commissione e ordine del giorno. È una raccolta di firme che è
avvenuta da moltissimo tempo e quindi troviamo sia doveroso discuterla in
Aula.
Un progetto di legge è stato presentato dal
Movimento 5 Stelle, uno è stato presentato anche dal PD. Il
Governatore Zaia ci ricordiamo che in campagna elettorale ci ha fatto una
testa così sull'abolizione dei vitalizi, riduzione dei costi
della politica etc. etc., adesso è il momento di discuterla.
Addirittura questa è una legge scevra da qualsiasi
indicazione politica perché è una legge di iniziativa popolare,
quindi direi che è doveroso, essendo noi rappresentanti dei cittadini
di tutto il Veneto, andare a discutere quelle che sono le richieste che
arrivano da loro. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berti.
La parola al consigliere Fracasso, Vicepresidente della
Prima Commissione consiliare.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
A questo punto io come Vicepresidente devo chiedere
comunque il rinvio in Commissione e rimettermi alla decisione
dell'Aula.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
È un rinvio dal punto di vista tecnico perché
penso che, anche un argomento del genere, affrontarlo senza il lavoro fatto
in Commissione sarebbe per lo meno discutibile.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Per richiamo al Regolamento.
Semplicemente per chiarire e perché resti agli atti
dell'Aula. Il collega Fracasso, in assenza del Presidente della Prima
Commissione, ha espresso il parere a nome della Prima Commissione e aveva
indicazione di dire: rinvio all'Aula.
Il Gruppo del Partito Democratico ha votato a favore
della proposta del collega Berti.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
RINVIO
ALLA TERZA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA
POPOLARE RELATIVA A "L'ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
INIZIALE NEL SISTEMA REGIONALE VENETO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 51) (DELIBERAZIONE N. 140/2016)
La parola al consigliere Berlato, Presidente della Terza
Commissione consiliare.
Sergio Antonio BERLATO (Fratelli
D'Italia-AN-Movimento per la cultura rurale)
Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio in Commissione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berlato.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Voto favorevole di Riccardo Barbisan.
RINVIO
ALLA PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI
CONSIGLI COMUNALI DI ESTE E OSPEDALETTO EUGANEO RELATIVA A
"ISTITUZIONE DEL NUOVO COMUNE DI ESTE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI
ESTE E OSPEDALETTO EUGANEO DELLA PROVINCIA DI PADOVA" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 80) (DELIBERAZIONE N. 141/2016)
La parola al consigliere Fracasso, Vicepresidente della
Prima Commissione consiliare.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio in Commissione. Questo è quello
già discusso ampiamente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 180 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
RINVIO
ALLA PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL
CONSIGLIO COMUNALE DI CHIOGGIA RELATIVA A "INTERVENTO DECENNALE
SPECIALE A FAVORE DI CHIOGGIA PER LO SVILUPPO DELL'AREA METROPOLITANA
CON PADOVA E VENEZIA. REALIZZAZIONE DEI COLLEGAMENTI FERROVIARI. FONDAZIONE
A TUTELA DEI FIUMI E DEL LITORALE. QUALITà DELLA SANITà E DEI
SERVIZI SOCIALI" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 84) (DELIBERAZIONE N. 142/2016)
La parola alla consigliera Erika Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Questa è una proposta di legge che arriva dal
Comune in cui risiedo, quindi gradirei venisse presa in considerazione da
tutti.
Nel caso in cui non si potesse farlo, gradirei che si
stabilissero dei tempi certi per la discussione in Commissione. Mi dispiace
che oggi non sia presente il consigliere Finozzi, glielo
riferirò.
Questa è una proposta, vorrei ricordarlo, che va ad
agganciarsi anche al discorso che si faceva prima nella mia interrogazione
all'assessora Elisa De Berti per quanto riguarda la messa in
sicurezza della Romea. Questa proposta contiene appunto l'ampliamento
e la messa in sicurezza della strada provinciale Arzeron. Quindi chiedo
cortesemente che mi si dia una risposta in merito in tempi brevi o qui o in
Commissione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Erika Baldin.
Comprendo la sua sensibilità sul tema e la conosco,
faccio solo una precisazione: manca la scheda finanziaria in
accompagnamento alla legge e quindi sarebbe difficile affrontarla oggi in
Aula.
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Torno a chiarire che intervengo a nome del Presidente
della Prima Commissione, quindi non a nome del mio Gruppo.
In questo caso, e lo anticipo anche per il punto
successivo, non posso che chiedere il rinvio in Commissione di 90
giorni.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni
per i lavori di Commissione.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
RINVIO
ALLA PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI
CONSIGLI COMUNALI DI RESANA, GRANTORTO, SEGUSINO E SANTA LUCIA DI PIAVE
RELATIVA A "APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE QUADRO PER LA PROTEZIONE
DELLE MINORANZE NAZIONALI" ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 DELLO STATUTO (PROGETTO DI LEGGE N. 116) (DELIBERAZIONE N. 143/2016)
Il Vicepresidente Fracasso ha già chiesto prima il
rinvio.
A nome del collega Finozzi - che mi ha raccomandato di
farlo in questa votazione - questo progetto di legge n. 116 verrà
esaminato e penso votato nella prossima Seduta di Prima Commissione
consiliare.
La parola al consigliere Conte.
Maurizio CONTE (Lista Tosi per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Con questa assicurazione, chiedo quindi di mettere 30
giorni come termine così rientra in maniera completa in quello che
è il percorso della legge.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Conte.
È d'accordo il Vicepresidente sui 30
giorni?... Mi pare di sì.
La parola al consigliere Berlato.
Sergio Antonio BERLATO (Fratelli
D'Italia-AN-Movimento per la cultura rurale)
Grazie, Presidente.
Colleghi, il mio intervento riguarda questo ma tutti gli
altri provvedimenti che abbiamo affrontato di iniziativa popolare che
periodicamente ci tornano all'ordine del giorno del Consiglio.
C'è una oggettiva possibilità di verificare che alcuni di
questi provvedimenti ritornano all'ordine del giorno del Consiglio
presentati anche nella passata Legislatura ma sono largamente superati
dagli eventi. C'è uno strumento tecnico per evitare che il
Consiglio sia periodicamente interessato a questa vicenda: basta che le
Commissioni votino il non passaggio agli articoli, laddove si ritenesse
opportuno farlo proprio per il superamento del provvedimento e del senso
stesso del provvedimento che è stato presentato.
Se le Commissioni votano il non passaggio agli articoli
non ci ritroveremo qui sistematicamente a portarci dietro iniziative che
sono o datate o decisamente superate.
Quindi propongo ai Presidenti di tutte le Commissioni di
valutare la giacenza di tutte queste iniziative e liberare definitivamente
il Consiglio da queste incombenze che altrimenti periodicamente ci
ritroviamo a dover affrontare.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berlato.
Pongo in votazione la proposta di rinvio in Commissione
di 30 giorni.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendo la Seduta e ci ritroviamo con la ripresa dei
lavori alle 14.30.
Alle 14.25 Capigruppo in Sala del Leone. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.56
La Seduta riprende alle ore 15.12
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori.
La parola alla consigliera Alessandra Moretti.
Alessandra MORETTI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori. Ne ho accennato
nel corso della Conferenza dei Capigruppo chiedendo l'inserimento
all'ordine dei lavori di oggi della mozione sull'intitolazione
a Valeria Solesin di una sala del Consiglio regionale di Palazzo
Ferro-Fini.
Valeria Solesin è morta uccisa il 13 novembre 2015
per mano dei terroristi, abbiamo celebrato insieme – eravamo in tanti
- i funerali di Stato di questa ragazza.
Il 13 novembre 2015 è morta ammazzata questa
giovane ricercatrice veneziana e abbiamo votato tutti insieme
all'unanimità una mozione con cui il Consiglio regionale si
impegnava a ricordarla. Ci sono stati i funerali di Stato di questa ragazza
a San Marco e ricordo ai Colleghi che sono stati dei funerali di Stato
imponenti che hanno visto tantissimi anni prima quelli di Daniele
Manin.
Signor Presidente, data l'importanza ma data anche
l'urgenza, visto che un anno dalla tragedia del Bataclan ricorre
appunto il prossimo 13 novembre, credo che questo Consiglio possa
certamente trovare 5 minuti per votare all'unanimità questa
mozione.
Vorrei anche ricordare ai Colleghi che questa mozione
è sì stata presentata dal Partito Democratico ma, come più
volte ho chiesto a tutti i Colleghi e a tutte le forze politiche, questa
mozione può essere la mozione di tutti noi. Il ricordo di Valeria
Solesin non è il ricordo di qualcuno ma è il ricordo di tutti, e
noi abbiamo anche il dovere di ricordare questa ragazza all'interno
di questo Palazzo affinché la sua memoria possa essere tramandata
anche alle future generazioni di Consiglieri regionali che avranno il
compito e l'onore di stare e di discutere in queste aule.
Quindi proprio in ragione del fatto che nessuno qui
vuole mettere il cappello sopra questa mozione ma c'è proprio
una richiesta di farla propria da parte di tutti, credo che sia doveroso da
parte nostra che questa mozione venga inserita subito. Troviamo 5 minuti
che precedano l'ordine dei lavori da lei indicato, votiamo questa
mozione e ci assicuriamo che il 13 novembre il Consiglio regionale abbia
offerto alla memoria di questa ragazza un riconoscimento importante e
significativo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Alessandra Moretti.
Comprendo la sua richiesta però, come spiegato
già in Conferenza dei Capigruppo e mi dispiace che vengano ripetute le
stesse cose, adesso partiamo con il PDL n. 185 che è il Rendiconto e
col PDL n. 186 che è la variazione generale di Bilancio di
previsione.
Iniziamo adesso con questi punti all'ordine del
giorno.
La parola al consigliere Zorzato.
Marino ZORZATO (Area Popolare Veneto)
Grazie, Presidente.
Devo dire che la riunione dei Capigruppo di oggi
l'ho capita poco perché una richiesta banale che garantiva tempi
certi per approvare una mozione mi sembrava il minimo da concedere a un
voto probabilmente unanime.
1) Vorrei capire anche il Gruppo della Lega che cosa ne
pensa sull'argomento. Se anche il Gruppo della Lega è
d'accordo con noi sul voto unanime non riesco a capire perché 5
minuti, per fare una cosa che è opportuna, non si debbano fare.
2) Le chiederei, visto che in Conferenza dei Capigruppo
non ho visto questa risposta, di capire come lavoreremo oggi e
domani?
Perché questa domanda? Ho ricevuto un invito dal
Presidente Zaia di partecipare a una manifestazione, quindi mi deve dire
come posso organizzarmi.
Non è polemica. Poi uno se vuole ci va altrimenti
fa a meno, ma le due cose assieme non ci stanno e non è che uno lo sa
stasera alle 22.00 sulla base di come è andata oggi.
L'ordine dei nostri lavori è una regola che
va al di là di maggioranza e opposizione. Quindi chiedo: a) domani
mattina si lavora o no? b) chiedo al Capogruppo della Lega, rispetto alla
proposta del PD, che diventerebbe proposta d'Aula, ha
obiezioni?
Se questo Consiglio non ha obiezioni, non vedo
dov'è il problema di fare in 5 minuti un atto che, se non
facciamo oggi e lo facciamo lunedì prossimo, siamo volutamente tardivi
e volutamente omissivi.
Se non si vuole fare lo si dica. Se si vuole fare in
ritardo lo si dica.
Non è un problema tecnico, Presidente, ma è un
problema politico il sapere se si vuole o no in 5 minuti approvare una
mozione.
È un problema politico sapere come lavoriamo oggi e
domani.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zorzato.
La parola al consigliere Scarabel.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Non vorrei creare polemiche anche su questo
argomento.
Non ero presente alla Conferenza dei Capigruppo
però ero presente il giorno dei funerali di Stato, insieme a
tantissimi di voi se non quasi tutti. Credo che sarebbe importante
arrivare, prima dell'anniversario di questo triste evento, con questo
provvedimento che impiega veramente 5 minuti.
Credo che 5 minuti del nostro tempo siano veramente poca
cosa e ne abbiamo occupati già di più cercando di spiegare le
motivazioni.
Se si può arrivare prima del 13 novembre sarebbe un
bel gesto.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Scarabel.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Richiamo al Regolamento.
È evidente che la Conferenza dei Capigruppo non si
è conclusa con un giudizio unanime per quello che riguarda
l'ordine del giorno e soprattutto il cambio dell'ordine del
giorno. Lei ha proposto una modifica dell'ordine del giorno che era
stato inviato a tutti i Consiglieri ed è altrettanto evidente che per
modificare quell'ordine del giorno è necessaria
un'unanimità a questo punto, perché siamo a Consiglio
convocato.
Noi non l'abbiamo posta sul piano del ricatto.
Abbiamo compreso fino in fondo la richiesta della maggioranza di anticipare
il Bilancio. Anche se la pausa molto lunga che è stata fatta dimostri
che c'è qualche difficoltà nell'affrontare la
questione delle nomine da parte della maggioranza. Abbiamo ricordato, come
proposto dalla Capigruppo Alessandra Moretti – che c'è una
scadenza alla quale tutti noi veneti dovremmo guardare, lei per primo
Presidente Ciambetti. Questo Consiglio regionale aveva impegnato lei e la
Giunta regionale a ricordare degnamente a un anno di distanza i fatti che
sono avvenuti a Parigi e in particolar modo una nostra concittadina che era
a fare la ricercatrice a Parigi e che non può essere dopo un anno
già dimenticata da questa Giunta e da questo Consiglio.
La richiesta che abbiamo avanzato è quella di
ricordarla per sempre in questo Palazzo, esattamente quello che ha fatto la
città di Venezia perché a 150 anni di distanza dalla morte di
Daniele Manin l'ha voluta ricordare nella sua piazza più
importante, che è Piazza San Marco, non per sminuire altre ipotesi o
altre proposte, direi che 150 anni di distanza per ricordare una persona
dimostrano il valore della proposta di intitolare una Sala di questo
Palazzo a Valeria Solesin anche a monito delle future generazioni per
quello che è successo, perché siamo rimasti colpiti tutti.
E' un atto di fatto bellico a distanza di 70 anni dalla fine della
guerra.
Credo, da questo punto di vista, che questo Consiglio
abbia il dovere di votare prima di domenica che è il primo
anniversario.
Credo che vi offriamo una possibilità
unanime.
Non vuole essere la mozione del Partito Democratico ma
vuole essere una mozione dell'intero Consiglio firmata da tutti i
Capigruppo e votata all'unanimità, poi il prossimo Consiglio si
potranno votare altre cose all'unanimità ma questa va fatta
entro il giorno 13.
Siccome nessuna garanzia è stata posta nella
Conferenza dei Capigruppo, chiedo che si convochi la Conferenza dei
Capigruppo - questo è il mio richiamo al Regolamento - per inserire al
primo punto all'ordine del giorno la mozione che dedichi una Sala del
Consiglio regionale a Valeria Solesin.
Credo che non fare questo sarebbe un'offesa alla
storia e alla memoria.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Mi pare che la polemica innescata non faccia bene
sicuramente al nome di Valeria Solesin.
Questa Giunta e questo Consiglio non hanno assolutamente
dimenticato quello che hanno votato quasi un anno fa.
La parola all'assessora Manuela Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Siccome anche la Giunta è stata chiamata in causa,
intervengo proprio per sottolineare che, rispetto a quello che è
successo e rispetto agli impegni che avevamo preso, noi non ci siamo
dimenticati.
I contatti con la famiglia Solesin li ho tenuti io. Si
parlava di un contributo poi da specificare come investirlo e proprio la
settimana scorsa l'abbiamo un po' definito con la famiglia
Solesin e con i rappresentanti di Emergency, che ha realizzato e ultimato
l'ospedale materno-infantile in Afghanistan. Il contributo regionale
sarà dato per attrezzature nel reparto materno-infantile - quindi in
linea con quello che è stato il percorso educativo e formativo di
Valeria Solesin – e probabilmente sull'acquisto, lo stiamo
valutando adesso, di materiale per bambini specifico come possono essere
attrezzature proprio in quel reparto.
Lo stiamo completando con la famiglia Solesin e con il
gruppo di Emergency ed è stato in parte anche recepito – lo
abbiamo visto in Prima Commissione – nel Piano per la Cooperazione
internazionale, che arriverà in Consiglio, dove all'interno
c'è anche la parte nel ricordo di Valeria Solesin.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Manuela Lanzarin.
La Conferenza dei Capigruppo la abbiamo appena chiusa
dove ho spiegato, come peraltro già preannunciato giovedì sera
che la priorità nei lavori d'Aula di oggi era data al Rendiconto
e alla variazione di Bilancio. Quindi iniziamo col PDL n. 185, proseguiamo
col PDL n. 186 e, ripeto, valuteremo oggi durante i lavori d'Aula
cosa faremo domani, dove arriveremo.
Adesso iniziamo con i PDL n. 185 e PDL n. 186.
DISEGNO
DI LEGGE RELATIVO A "RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER
L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2015" (PROGETTO DI LEGGE N. 185/2016) APPROVATO
Relazione di maggioranza della Prima Commissione
consiliare
"Signor Presidente, colleghi
consiglieri,
il Rendiconto generale è uno strumento
imprescindibile, attraverso cui il Consiglio regionale può conoscere e
valutare l'attività svolta dall'esecutivo nei dodici mesi
trascorsi.
Quello relativo all'esercizio 2015, oggetto del
disegno di legge oggi alla nostra attenzione, consta di ben sei volumi
ricchi di dati ed informazioni: vi troviamo, tra l'altro,
un'esauriente relazione tecnico-contabile, il conto del bilancio (a
sua volta composto dal quadro generale riassuntivo, dal conto consuntivo
dell'entrata e della spesa), il conto generale del patrimonio con molti
allegati estremamente importanti e l'elenco dei beni suscettibili di
utilizzazione economica (con specifica della consistenza al 31 dicembre dei
beni immobili relativi al demanio regionale, al patrimonio disponibile e al
patrimonio indisponibile).
Le poste finali evidenziate dal Rendiconto
dell'esercizio 2015 sono le seguenti:
- il fondo cassa risulta pari a 1.470 milioni (erano
1.067,7 l'anno precedente);
- i residui attivi sono determinati in 5.934,2
milioni (erano 6.113,3);
- i residui passivi sono determinati in 7.220,9
milioni (erano 7.858,5);
- il fondo pluriennale vincolato per spese correnti
ammonta a complessivi 499,9 milioni (di cui 129,5 per spese correnti e
370,4 per spese in conto capitale): fornisce copertura ad altrettanti
impegni assunti, per esigibilità differita, negli esercizi 2015 e
successivi e nasce dall'esigenza di applicare il principio della
competenza finanziaria cosiddetta "potenziata", rendendo
evidente la distanza temporale che intercorre tra l'acquisizione dei
finanziamenti e l'effettivo impiego di tali risorse;
- il risultato di amministrazione, determinato
sommando il fondo cassa con i residui attivi e sottraendo le altre voci,
è negativo per 316,5 milioni.
Considerando che al 31/12/2014 il saldo in questione
era negativo per 677,3 milioni – antecedentemente al riaccertamento
straordinario dei residui attivi e passivi, effettuato dalla Giunta
regionale con deliberazione n. 1853/2015 (ai sensi dell'articolo 3,
comma 7, del d.lgs. n. 118/2011) – si evidenzia un significativo
miglioramento del risultato di gestione.
Detto del risultato di amministrazione 2015, occorre
tener conto delle poste finanziarie accantonate e di quelle vincolate per
legge.
La quota accantonata è pari a 1.989,6 milioni,
di cui:
- il fondo anticipazioni di liquidità ammonta a
1.571,2 milioni: tale quota rappresenta le anticipazioni ricevute, ai sensi
del decreto legge n. 35/2013, da parte dello Stato nel 2013 e nel 2014 al
netto della quota rimborsata nell'esercizio 2014, destinate al
pagamenti dei debiti del Servizio Sanitario Regionale (come previsto
dall'articolo 1, commi 692-700, della legge n. 208/2015);
- il fondo crediti di dubbia esigibilità ammonta
ad 87,3 milioni: un paragrafo specifico della relazione tecnica (vedasi il
Volume 1) provvede a dettagliarne la quantificazione;
- il fondo residui radiati a finanziamento regionale
ammonta a 62,5 milioni ed è pari al 100% dell'importo dei
residui stessi, così come rideterminato in occasione del
riaccertamento ordinario; è importante sapere che l'operazione
in questione va effettuata annualmente (in base a quanto previsto dal
d.lgs. n. 118/2011) in vista dell'approvazione del Rendiconto; nel
caso dell'esercizio 2015, la Giunta ha preso atto del riaccertamento
effettuato dalle sue strutture con deliberazione n. 967 del 29/6/2016, dopo
aver acquisito il parere del Collegio dei Revisori dei conti;
- il fondo rischi legali ammonta a 6,4 milioni ed
è frutto di una valutazione effettuata dall'Avvocatura regionale
sulla base di criteri prudenziali, fondati sull'esperienza storica
maturata attraverso l'ammontare dei pagamenti effettuati, connessi a
condanne subite;
- le garanzie fideiussorie concesse dalla Regione
assommano 1,1 milioni;
- la tassa automobilistica da restituire allo Stato
(ex legge n. 296/2006, art. 1) ammonta a 261 milioni.
La quota vincolata per legge è pari a 878
milioni, di cui:
- 92,8 milioni per vincoli fissati da leggi e da
principi contabili;
- 757,8 milioni derivanti da
trasferimenti;
- 27,3 milioni per vincoli formalmente attribuiti
dall'ente.
Pertanto il disavanzo finanziario al 31/12/2015
risulta determinato in 3.184,2 milioni.
Al netto della contabilizzazione del citato fondo
anticipazioni di liquidità, il disavanzo è pari a 1.612,9
milioni, in netto miglioramento rispetto a quello al 31/12/2014 che
ammontava a 2.039,3 milioni.
Come riportato anche nella relazione del Collegio dei
Revisori dei conti - che, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge regionale
n. 47/2012 , ha esaminato il disegno di legge relativo al Rendiconto
2015 trasmessogli dalla Giunta - tale disavanzo è riconducibile a
mutui autorizzati e non contratti, e non è quindi imputabile a
disavanzo di gestione.
Con la suddetta relazione, datata 5 ottobre 2016, il
Collegio ha inoltre attestato la corrispondenza del rendiconto alle
risultanze della gestione finanziaria, esprimendosi favorevolmente circa la
sua approvazione.
Al tempo stesso ha formulato alcune, puntuali,
osservazioni circa il fondo perdite societarie, i rapporti di debito e
credito con gli organismi partecipati, nonché la ricognizione degli
agenti contabili esterni (raccomandando che essa trovi completa definizione
in una puntuale elencazione delle varie fattispecie); ha auspicato inoltre
che l'Avvocatura regionale adotti rapidamente un sistema informatico
di monitoraggio dei rischi legali.
Da ultimo, il 26 ottobre scorso la Sezione regionale
di controllo della Corte dei Conti si è espressa sul Rendiconto 2015
attraverso il giudizio di parificazione, istituto tipico
dell'ordinamento statale e delle regioni a statuto speciale,
introdotto dal decreto legge n. 174/2012.
Il giudizio può ritenersi lusinghiero, pur
constatando che sono state segnalate alcune criticità, tra cui quella
relativa al conto del patrimonio: l'amministrazione regionale
dovrà, di qui in avanti, impegnarsi a completare la ricognizione dei
beni regionali per determinarne l'effettiva valorizzazione e rilevare
la dimensione economico-patrimoniale dei fatti gestionali.
Il Collegio dei Revisori, da parte sua,
verificherà lo stato di avanzamento dell'applicazione delle
misure nella direzione indicata dalla Corte, relazionando periodicamente
all'esecutivo.
Nel precisare che, anche con riferimento
all'esercizio 2015, la Regione del Veneto ha raggiunto
l'obiettivo di finanza pubblica fissato dalla legge statale, chiudo
auspicando che il Rendiconto 2015 possa essere approvato celermente, per
consentire l'adozione di successivi provvedimenti la cui mancata
approvazione in tempi ristretti si rivelerebbe dannosa per
l'amministrazione.
La Prima Commissione consiliare, nella seduta di
giovedì 3 novembre 2016, ha concluso i propri lavori in ordine al
progetto di legge approvandolo a maggioranza. Hanno espresso voto
favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord,
Zaia Presidente e Forza Italia; hanno espresso voto contrario i
rappresentanti dei gruppi consiliari Partito Democratico e Movimento Cinque
Stelle."
La parola al consigliere Montagnoli.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta-Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Presidente e Colleghi, con questo PDL n. 185 andiamo ad
analizzare il Rendiconto di gestione della Regione dell'anno
2015.
Innanzitutto alcuni numeri.
Le entrate accertate nel 2015 sono state di 13 miliardi
e 799 milioni delle quali riscosse 10,832 milioni e da riscuotere 2,967
miliardi.
Le spese invece sono state di 13,452 miliardi: 9,776
miliardi pagate e 3,675 ancora ad pagare.
Da questo deriva i valore dei residui attivi che alla
data del 2015 corrispondono a 5,934 miliardi e un totale di residui passivi
di 7,220 miliardi.
La situazione di cassa, che unitamente ai residui ci
dà poi il saldo del Bilancio 2015, partivamo da 1 miliardo e 67
milioni a fine 2014, chiudiamo il fondo cassa a fine anno 2015 con 1
miliardo e 470 milioni di euro. Sicuramente è una somma
considerevole.
Da questi dati la prima cosa che appare agli occhi
rispetto al dato 2014 è come si chiude il Bilancio 2015, penso
positivo, tenendo conto che noi lo valutiamo da quando siamo in carica con
l'attuale Consiglio e soprattutto l'attuale Giunta, e ci
ritroviamo un risultato finale di 316 milioni come risultato di
amministrazione in netto miglioramento rispetto all'esercizio
precedente. Questo penso sia il primo dato positivo che consegniamo ai
veneti perché nel 2014 avevamo più di 600 milioni di risultato
negativo e chiudiamo il 2015 con un miglioramento sicuramente
notevole.
Questo porta a un disavanzo finanziario a fine 2015 di 3
miliardi e 184 milioni, chiarendo però che è composto di due voci
principali dovute non a responsabilità del Veneto ma a una norma
nazionale. Noi abbiamo dimostrato che i soldi in cassa li abbiamo, per cui
questi 3,100 miliardi sono frutto di 1 miliardo e 575 del Fondo
anticipazione liquidità sulla sanità. L'altra parte
cioè 1 miliardo e 612 è l'ammontare dei debiti autorizzati
ma non concessi. Questa è una valutazione per capire, soprattutto in
momenti in cui si discute di referendum e di togliere competenze alle
Regioni per passarle a Roma, se tutte le Regioni d'Italia hanno la
possibilità come noi di fare dei debiti e poi di non attuarli pur
avendo i soldi in cassa, attraverso la gestione di Bilancio.
Questo significa Regione virtuosa e questa sarebbe una
delle cose da mettere nel cappello delle riforme costituzionali: premiare i
virtuosi. Noi abbiamo un disavanzo contabile di 3,100 miliardi ma frutto di
due cose che con il Veneto qui c'entra poco.
Comunque, nonostante questi dati, sicuramente il
risultato è positivo rispetto all'anno precedente.
Sono stati rispettati tutti i 6 parametri, lo sapete
sono cassa e competenza, nelle varie funzionalità.
Il parere è favorevole del Collegio dei Revisori
dei conti.
Tra le voci principali che abbiamo nel Rendiconto, anche
queste dovute alla nuova normativa, ci sono: il fondo crediti di dubbia
esigibilità che corrisponde di 87 milioni; il fondo residui radiati al
31.12.2015 di 62 milioni di euro; il fondo rischi legali per 6,414 milioni;
1 milione e 105 sono le garanzie fideiussorie concesse dalla Regione. A
Bilancio ci sono 261 milioni della tassa automobilistica che dobbiamo
ritornare allo Stato centrale. Un indice positivo sicuramente è quello
della tempestività dei pagamenti perché vede nell'intero
Bilancio il dato medio di 22,46 giorni di tempestività dei
pagamenti.
Sicuramente siamo all'interno di tutti i valori
relativi al contenimento della spesa ad incarichi su studi, consulenze e
anche su quello della relazione pubblica.
I Revisori si soffermano anche sulla questione dei
derivati che tanto ci hanno occupato nell'esame del Bilancio
l'anno scorso, ricordo anche con attacchi che non dovevano essere
fatti alla Giunta regionale. Oggi noi abbiamo due derivati, Regione Veneto
2003 e 2005 fatti anni fa. Qui prendo spunto non tanto dalle parole mie ma
da quello che ha detto il Presidente del Collegio dei Revisori: oggi noi
siamo nell'impossibilità di rinegoziare questi contratti dei
derivati.
L'assessore Forcolin si sta impegnando a livello
nazionale per far passare un concetto di premiare gli Enti virtuosi. Sono
stati fatti anni fa ma chi è sotto un certo tasso non può andare
a rinegoziarli. Chiediamo, insieme col sostegno anche
dall'opposizione che governa a livello nazionale, che si possa
consentire alle realtà virtuose di essere messe nelle stesse
situazioni delle altre realtà che hanno usufruito in maniera molto
più pesante di quelli che sono questi strumenti. È il Governo
nazionale che ha fatto queste iniziative sullo spunto di alcune lobby che
adesso sostengono il referendum per il sì. Magari qualche domandina ce
la potremmo fare.
È un Bilancio consultivo che è frutto anche
del riaccertamento straordinario dei residui.
Rispettiamo tutti i dati sul pareggio di Bilancio, il
vincolo sulle spese del Patto di stabilità, il tetto
dell'indebitamento.
La situazione a fine 2015 prevede un indebitamento della
nostra Regione di 1 miliardo e 125 milioni con la quota rimborsata di 68
milioni nel 2015.
Si sa – e questo è stato rilevato dai
Revisori dei Conti ma anche dalla Corte dei Conti - che la Giunta anche con
mandato del Consiglio sta operando celermente sia sulle società a
partecipazione regionale che sugli Enti strumentali con l'elenco
della situazione ad oggi.
Per quanto riguarda i costi del personale sono in
diminuzione. Il personale della Regione Veneto a fine 2015 è 2.532
Giunta e Consiglio con una spesa annua di 136 milioni, è in
diminuzione del 12% rispetto all'anno precedente.
Ricordo quando anch'io ero in Parlamento che il Governo
Berlusconi è caduto nel novembre 2011 con un debito pubblico di 1.771
milioni e oggi ne abbiamo più o meno 2.200. Se tutte le Regioni
d'Italia e soprattutto lo Stato avessero applicato in questi anni i
sistemi di virtuosità della nostra Regione, dove è calato
l'indebitamento, dove sono calati i costi del personale, dove è
stata messa in moto l'attività sulle partecipazioni e sulle
controllate, dove c'è un saldo di cassa importante 1 miliardo e
470, penso che questo Paese non sarebbe messo così male.
Tra l'altro sappiamo che il Veneto, anche dai dati
e dalle verifiche che si fanno, sta subendo la situazione a livello
nazionale per quanto riguarda la quantificazione e la qualificazione del
proprio debito.
Le voci principali di Bilancio sono 63 milioni di
impegno sugli organi istituzionali, 23 milioni le relazioni istituzionali,
2,726 milioni sulla solidarietà, 140 mila euro sulla sicurezza e
ordine pubblico – e mi auguro che riusciremo nel tempo a mettere un
po' più di risorse sulla sicurezza, anche se sappiamo che la
competenza nostra è molto limitata -, poi 183 milioni le risorse umane
e strumentali, 80 milioni agricoltura e sviluppo rurale, 22 milioni e mezzo
lo sviluppo di sistema produttivo delle piccole e medie imprese, 9,331
milioni sul lavoro, 7,920 milioni energia, 1 milione e 384 il commercio,
2,917 il turismo, 32 milioni la tutela del territorio, circa 30 milioni per
le politiche per l'energia.
La voce principale evidentemente è quella della
sanità con un impegno di 8,421 miliardi con pagamenti di 7,957.
Avete visto che la Giunta ha depositato un emendamento
che sistema alcuni numeri di Bilancio. Non c'è dubbio che questa
maggioranza e questa Giunta, che è in carica da giugno 2015, può
presentare ai veneti un Bilancio sano che ha migliorato notevolmente la
situazione rispetto al 2014. Questo è certificato anche dalla parifica
della Corte dei Conti che ha sollevato ancora alcune criticità sul
patrimonio e su alcuni limiti sull'indebitamento, però abbiamo
un saldo cassa importante di residui attivi e passivi ridotti rispetto
all'anno precedente, l'indebitamento di costi del personale
assolutamente dentro la norma.
Penso che possiamo con orgoglio dire che siamo virtuosi
e chiederemo di poter spendere le nostre risorse tenendo conto che a questo
Bilancio di 13 miliardi e 700 milioni dovremmo aggiungere un qualcosa che
il Presidente Luca Zaia mai ha voluto fare che è stato nominato con
"Veneto Tax Free", cioè quel 1 miliardo e 194 milioni
frutto della non applicazione dell'addizionale regionale. Quelle
tasse che la Regione ha deciso di non far applicare, rimangono nelle tasche
dei cittadini. Questo penso sia un altro segnale di buona gestione e buona
virtuosità.
Il disavanzo contabile che appare è frutto solo di
operazioni di finanza pubblica ma il fatto che noi abbiamo 1 miliardo e 600
milioni di mutui autorizzati non contratti per il fatto che con la gestione
ottimale del Bilancio riusciamo annualmente, come vedete dal 2011, a calare
la quota di indebitamento, penso sia assolutamente un segnale
importante.
È evidente che se avessimo quei famosi 21 miliardi
di tasse, penso che tante e tante altre risposte con questa gestione
potremo darle ai nostri cittadini veneti.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Montagnoli.
Relazione di minoranza della Prima Commissione
consiliare.
"Signor Presidente, colleghi
consiglieri,
iniziamo con la relazione che riguarda il rendiconto
sui dati quantitativi.
Il relatore di maggioranza vi si è ampiamente
soffermato, quindi li toccheremo in maniera più rapida, sottolineando
qualche dato qualitativo di questa relazione e di questo Rendiconto.
Iniziamo dagli effetti positivi in termini di leggibilità dei conti e
di comparazione tra i conti del Veneto con quelli delle altre Regioni, che
l'introduzione del decreto 118/2011 sta portando.
Il primo elemento che sottolineo qui ai Colleghi
riguarda il tema dei residui passivi: c'è una riduzione dei
residui passivi, anche per effetto appunto del nuovo sistema di
contabilità.
La relazione dei Revisori dice che dei residui del
2014 il 50 per cento è stato smaltito, sappiamo qual era la
difficoltà dei pagamenti a fronte del fatto che il Patto di
stabilità fino all'anno scorso prevedeva praticamente i 6
parametri, ciononostante rimangono 3 miliardi e mezzo di euro sul 2014 e
3,6 miliardi sul 2015, per un totale di 7 miliardi di euro che sono
comunque una somma importante a residuo passivo che - lo metto come
elemento oggettivo non tanto di giudizio politico - vuol dire che ci sono
creditori che aspettano. Probabilmente in questa prima parte del 2016
qualcosa è stato anche smaltito, ma teniamo presente che abbiamo
questo arretrato importante da affrontare.
Il secondo elemento riguarda l'insieme di quei
fondi che il 118 ha introdotto e che, in previsione, un po' ingessano
il Bilancio aumentando tuttavia anche le garanzie e quindi dobbiamo sempre
tenerne conto: le anticipazioni di liquidità sono 1 miliardo e mezzo,
poi ci sono i crediti di dubbia esigibilità.
Ci soffermiamo sul fondo per i rischi legali,
perché nella relazione del Collegio dei Revisori non abbiamo visto
nessun accenno al contenzioso aperto sulla realizzazione del Sistema
Ferroviario Metropolitano Regionale. È un contenzioso che è
già costato diversi milioni di euro al Veneto, che avremmo preferito
fossero spesi per fare appunto le rotaie, le stazioni e quello che
c'era da fare.
Sappiamo che la partita non è chiusa, in
audizione l'assessore Elisa De Berti qualche mese fa diceva su questo
punto: "finché non si chiude il lodo io non prendo delle
iniziative in senso di attuazione di quella che era la
previsione".
E lo stesso Collegio nella relazione dice:
"manca un sistema puntuale di monitoraggio dei rischi
legali".
Intanto, qui non si faccia menzione di questo rischio
che crediamo sia quantitativamente rilevante, un po' quello che
abbiamo pagato e un po' quello che pagheremo, inoltre è il caso
di tenere ben presente questa faccenda sia per quello che comporta in
termini di esborso per le casse della Regione, che preferiremmo fosse sul
lato degli investimenti ferroviari, sia perché di fatto ha
completamente bloccato tutta l'attuazione dell'SFMR. Abbiamo
proposto, in tempi non sospetti, che fosse meglio non parlare più di
SFMR, perché credo che a questo punto riprendere quel progetto con gli
impegni di 20 anni fa, sia molto complicato.
Detto questo, possiamo affermare che i tempi di
pagamento medi di 22 giorni appaiono soddisfacenti, una nota positiva
altresì certificata dal Collegio dei Revisori: effettivamente 22
giorni per un Ente pubblico regionale è assolutamente di
rispetto.
L'altra nota del Collegio è quella
relativamente ai tempi di approvazione dei documenti di Bilancio di
programmazione e in relazione, nello specifico, alla contrattazione
integrativa.
Il Collegio dice: se vengono fissati gli obiettivi
per i dirigenti con tanto di riconoscimento legittimo della
premialità, ma poi i documenti di programmazione che quegli obiettivi
descrivono - quindi ai quali i dirigenti sarebbero tenuti a corrispondere -
arrivano quando si è già a metà anno, è chiaro che non
c'è corrispondenza tra premialità sulla produttività
dei dirigenti e quello che fa il Consiglio.
Quest'anno ci troviamo in una situazione
diversa rispetto all'anno scorso, il Bilancio è stato presentato
alle Commissioni venerdì, peraltro noi abbiamo sempre chiesto che la
presentazione e anche l'approvazione del Bilancio avvenga entro il 31
dicembre in modo che dal 1° gennaio ci sia la piena operatività e
anche in questo senso gli obiettivi che vengono assegnati ai dirigenti
possano essere chiari fin dall'inizio: dunque questi sono gli
obiettivi, se li raggiungete entro l'anno seguente avrete anche il
riconoscimento della contrattazione integrativa, altrimenti non è
nemmeno corretto che ci siano.
Gli strumenti di finanza derivata, pur nei vincoli,
hanno comportato una fuoriuscita di un flusso di circa 10 milioni nel corso
del 2015. È comunque un flusso importante in uscita, sappiamo quando
sono nati, sul tema siamo intervenuti più volte e anche oggi
interverremo con delle proposte a quest'Aula.
Poi nel corso del 2015 c'è stato il
riaccertamento straordinario che ha portato a una revisione dei residui
attivi da 6,1 miliardi a 5,4 miliardi, (c'è stata una certa
pulizia), e dei residui passivi da 7,8 miliardi a 6,8 miliardi.
Di questo riaccertamento segnalo che c'è
una prevalenza della difficoltà sui residui attivi perché di
questa diminuzione da 6,1 miliardi a 5,4 poco meno della metà sui
residui attivi eliminati, 274 milioni sono stati eliminati e 364 reimputati
ad esercizi successivi, cosa vuol dire? Una difficoltà a incassare
rispetto alla montagna di residui attivi che sono stati sottoposti
all'accertamento straordinario, mentre su quelli passivi la
quantità eliminata è molto più bassa, quindi vuol dire che
sappiamo bene e meglio chi sono i creditori di quanti non siano i debitori
rispetto alla Regione in base a questa operazione fatta nel
2015.
Sul pareggio di Bilancio si è già espresso
il collega Montagnoli, in particolare su competenza, cassa, entrate e spese
finali, entrate e spese correnti, effettivamente un meccanismo che bisogna
ammettere essere infernale, da cui pare che siamo comunque usciti
bene.
Già nel Bilancio del 2016 c'è solo
l'elemento di competenza, questo permette sia di ridurre i tempi di
pagamento e quindi di avere anche una maggiore agilità, sia di
attivare quel patto verticale che viene anche segnalato e che deve essere
uno strumento che probabilmente nei confronti dei Comuni viene anche reso
maggiormente funzionale.
Un'altra nota che invece io considero non
positiva di questo Rendiconto riguarda le società partecipate,
perché la legge sul riordino delle società partecipate è del
luglio 2011, sono passati cinque anni e il risultato a Rendiconto è
questo: tre sono state dismesse, 22 sono ancora da dismettere, 13 da
concludere la liquidazione, 7 hanno in corso procedure concorsuali e 24
sono quelle da mantenere.
Allora, tolte quelle da mantenere, in cinque anni
l'azione di riordino delle società partecipate ai sensi della
legge del 2011 devo dire che ha dato dei risultati molto limitati,
tant'è vero che il contenimento della spesa è stato di 1
milione e 69 mila euro. Voglio dire che, rispetto a quello che si discusse
nel 2011, l'effetto e l'azione sono assolutamente minimi.
Ancora oggi ci troviamo alle prese con delle situazioni complicatissime,
penso a Veneto Agricoltura senza contare la fine di Veneto Nanotech etc.,
quindi da questo punto di vista mi pare che il consuntivo tiri una linea
negativa rispetto all'attività dell'esecutivo.
Poi tutto ciò che riguarda i commissariamenti:
sono stati commissariati due Enti Parco, gli ESU, le ATER, per un certo
periodo ARPAV, Veneto Agricoltura, persino le ULSS anche se per motivi
diversi perché eravamo in discussione del progetto di
legge.
Lo strumento del commissariamento è uno
strumento straordinario, se possiamo immaginare o comprendere che nel caso
delle ULSS ci fossero delle proposte di legge in discussione e il
Presidente avesse inteso di commissariare fino a che la legge non fosse
arrivata ad approvazione, in altri casi non sussisteva nessuna motivazione
di straordinarietà.
Per esempio nel caso delle ATER la legge di riforma
è già stata fatta, ARPAV ha superato il commissariamento 15
giorni fa quando abbiamo votato il direttore in quest'Aula, sulla
situazione dei Parchi mi pare difficile sostenere che ci sia una legge in
approvazione, insomma sembra che la situazione si trascini da molto tempo e
quindi da questo punto di vista non sussistono i motivi di
straordinarietà per un uso così estensivo del
commissariamento.
La valutazione del patrimonio è elemento di non
parifica della Corte dei Conti, comunque nel corso del 2015 c'è
stata una rivisitazione dei criteri, per esempio utilizzando il patrimonio
netto invece del valore nominale per le società partecipate che ha
portato a una riduzione del patrimonio di 221 milioni.
Per concludere, evidenziando i punti che collimano
tra la relazione del Collegio dei Revisori e le note di non parifica della
Corte dei Conti, pare che siano sostanzialmente riconducibili sia alla
corretta valutazione del patrimonio, sia agli accantonamenti dei fondi per
le perdite societarie.
Nonostante in Commissione il Presidente del Collegio
dei Revisori abbia affermato che i dati che loro hanno a disposizione siano
stati acquisiti solo successivamente, questi dati darebbero un esito
migliore della situazione sia sulla perdita delle società partecipate
sia sul sistema di monitoraggio dei rischi e delle cause legali, a cui
abbiamo già fatto riferimento, in particolare per la situazione del
Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale.";
La parola al consigliere Fracasso, correlatore.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Presidente, l'illustrazione sulla parte di
variazione poi ci sono altri temi proprio di dibattito che affronteremo,
quindi io inizio con la relazione che riguarda il Rendiconto sui dati
quantitativi.
Il collega Montagnoli si è ampiamente soffermato
quindi io li toccherò ma in maniera più rapida sottolineando
qualche dato qualitativo di questa relazione e di questo Rendiconto. Inizio
proprio dagli effetti che l'introduzione del 118/2011 sta portando.
È scritto anche nella relazione del Collegio dei Revisori che
effettivamente questa modifica dei sistemi di contabilità, pur con
delle difficoltà iniziali, a mio avviso sta dando dei risultati
positivi in termini di leggibilità innanzitutto dei conti e anche di
comparazione tra i conti del Veneto con quelli delle altre Regioni, sia in
termini di consultivo che di Bilancio di previsione.
Il primo elemento che sottolineo qui ai Colleghi
riguarda il tema dei residui passivi.
Diceva il Collega che c'è una riduzione dei
residui passivi e questo è vero, anche per effetto appunto del nuovo
sistema di contabilità.
La relazione dei Revisori dice che dei residui del 2014
il 50% sono stati smaltiti. Sappiamo qual era la difficoltà dei
pagamenti a fronte del fatto che il Patto di stabilità fino
all'anno scorso prevedeva praticamente 6 parametri. Ci rendiamo conto
di questo. Ciononostante rimangono 3 miliardi e mezzo sul 2014 e 3,6
milioni sul 2015, fanno 7 miliardi che è comunque una somma importante
a residuo passivo che vuol dire che ci sono creditori che aspettano.
Probabilmente in questa prima parte del 2016 qualcosa è stato anche
smaltito, ma teniamo presente che abbiamo questo arretrato importante da
affrontare.
Il secondo elemento riguarda l'insieme di quei
fondi che il decreto 118 ha introdotto che, in previsione, un po'
ingessano anche il Bilancio aumentando tuttavia anche le garanzie. Quindi
dobbiamo sempre tenerne conto: le anticipazioni di liquidità sono 1
miliardo e mezzo, i crediti di dubbia esigibilità...
Io mi soffermo sul fondo per i rischi legali. Nella
relazione – mi riferisco alla relazione del Collegio dei Revisori
– non ho visto nessun accenno al contenzioso aperto sulla
realizzazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. È un
contenzioso che è già costato diversi milioni al Veneto, che
avremmo preferito fossero spesi per fare appunto le rotaie, le stazioni e
quello che c'era da fare.
Sappiamo che non è chiusa la partita. Mi ricordo in
audizione che l'assessora Elisa De Berti qualche mese fa diceva su
questo punto: "finché non si chiude il lodo io non prendo delle
iniziative in senso di attuazione di quella che era la
previsione".
Nella relazione il Collegio stesso dice: "manca un
sistema puntuale di monitoraggio dei rischi legali".
Qui non si fa menzione di questo rischio che
c'è, esiste, e credo sia un rischio anche quantitativamente
rilevante direi che è il caso di tenere ben presente questa faccenda
sia per quello che comporta l'esborso per le casse della Regione, sia
perché di fatto ha completamente bloccato tutta l'attuazione
dell'SFMR. Io ho proposto, in tempi non sospetti, che addirittura era
meglio cambiargli nome e non parlare di SFMR, parliamo di un'altra
cosa. Credo che a questo punto riprendere quel progetto con quegli impegni
com'era nato, ormai 20 anni fa, sia molto complicato.
Secondo rilievo. Sui tempi di pagamento medi devo dire
che 22 giorni mi pare un tempo buono. Questo è contenuto nella
relazione. È una nota positiva da sottolineare certificata dal
Collegio dei Revisori: effettivamente 22 giorni per un Ente pubblico
regionale è assolutamente di rispetto.
L'altra nota del Collegio è quella
relativamente ai tempi di approvazione dei documenti di Bilancio di
programmazione e in relazione, nello specifico, alla contrattazione
integrativa.
Il Collegio dice: se vengono fissati gli obiettivi per i
dirigenti con tanto di riconoscimento legittimo della premialità, ma
poi i documenti di programmazione che quegli obiettivi descrivono - quindi
ai quali i dirigenti sarebbero tenuti a corrispondere - arrivano quando si
è già a metà anno, è chiaro che non c'è
corrispondenza tra premialità sulla produttività dei dirigenti e
quello che fa il Consiglio.
Quest'anno ci troviamo in una situazione diversa
rispetto all'anno scorso. Il Bilancio è stato presentato alle
Commissioni venerdì, peraltro noi abbiamo sempre chiesto che la
presentazione e anche l'approvazione del Bilancio avvenga entro il 31
dicembre in modo che dal 1° gennaio ci sia la piena operatività.
In questo senso gli obiettivi che vengono assegnati ai dirigenti possano
essere chiari fin dall'inizio: questi sono gli obiettivi, se li
raggiungete entro l'anno seguente avrete anche il riconoscimento
della contrattazione integrativa, altrimenti non è nemmeno corretto
che ci siano.
Gli strumenti di finanza derivata, pur nei vincoli,
hanno comportato una fuoriuscita di un flusso di circa 10 milioni nel corso
del 2015. È comunque un flusso importante in uscita, sappiamo quando
sono nati. Sul tema siamo intervenuti più volte e anche oggi
interverremo con delle proposte a quest'Aula.
Poi nel corso del 2015 c'è stato il
riaccertamento straordinario che ha portato a una revisione dei residui
attivi da 6,100 miliardi a 5,4 miliardi e dei residui passivi a 7,8
miliardi a 6,8 miliardi.
Di questo riaccertamento segnalo che c'è una
prevalenza della difficoltà sui residui attivi. Di questa diminuzione
da 6,100 miliardi a 5,4 poco meno della metà, 274 milioni sono stati
eliminati e 364 reimputati ad esercizi successivi, cosa vuol dire? Una
difficoltà a incassare rispetto alla montagna di residui attivi che
sono stati sottoposti all'accertamento straordinario, mentre su
quelli passivi la quantità eliminata è molto più bassa.
Quindi vuol dire che sappiamo bene e meglio chi sono i creditori di quanti
non siano i debitori rispetto alla Regione in base a questa operazione
fatta nel 2015.
Sul pareggio di Bilancio ha già detto il collega
Montagnoli, competenza cassa entrate e spese finali, entrate e spese
correnti, effettivamente un meccanismo che bisogna ammettere è
infernale, comunque siamo usciti bene da queste forche caudine.
Già nel Bilancio del 2016 c'è solo
l'elemento di competenza. Questo permette sia di ridurre i tempi di
pagamento e quindi di avere anche una maggiore agilità e di attivare
quel patto verticale che viene anche segnalato e che deve essere uno
strumento che probabilmente nei confronti dei Comuni viene anche reso
maggiormente funzionale.
Un'altra nota che invece io considero non positiva
di questo Rendiconto riguarda le società partecipate. La legge sul
riordino delle società partecipate è del luglio 2011, sono
passati cinque anni e il risultato a Rendiconto è questo: tre sono
state dismesse, 22 sono ancora da dismettere, 13 da concludere la
liquidazione, 7 hanno in corso procedure concorsuali e 24 sono quelle da
mantenere.
Tolte quelle da mantenere, in cinque anni l'azione
di riordino delle società partecipate ai sensi della legge del 2011
devo dire ha dato dei risultati molto ma molto limitati, tant'è
vero che il contenimento della spesa è stato di 1 milioni e 69 mila
euro. Voglio dire che, rispetto a quello che si discusse nel 2011,
l'effetto e l'azione è assolutamente minimo. Ancora oggi
ci troviamo alle prese con delle situazioni complicatissime, penso a Veneto
Agricoltura senza contare la fine di Veneto Nanotech etc.. Quindi da questo
punto di vista mi pare che il consuntivo tiri una linea negativa rispetto
all'attività dell'esecutivo.
Poi tutta la partita che riguarda i commissariamenti:
sono stati commissariati due Enti Parco, gli ESU, le ATER, per un certo
periodo ARPAV, Veneto Agricoltura, anche le U.L.S.S. ma per motivi diversi
perché eravamo in discussione del progetto di legge.
Lo strumento del commissariamento è uno strumento
straordinario. Se possiamo immaginare o comprendere che nel caso delle
U.L.S.S. c'erano delle proposte di legge in discussione, il
Presidente ha inteso che fino a che la legge, comunque fosse, non arrivasse
ad approvazione di commissariare, in altri casi a mio avviso non
c'è nessuna motivazione di straordinarietà.
Per esempio nel caso delle ATER la legge di riforma
è già stata fatta, ARPAV ha superato il commissariamento 15
giorni fa quando abbiamo nominato il direttore in quest'Aula. Sulla
situazione dei Parchi mi pare difficile sostenere che c'è una
legge in approvazione. Mi pare una situazione che si trascina da molto
tempo e quindi da questo punto di vista non trovo i motivi di
straordinarietà per un uso così estensivo del
commissariamento.
Sulla valutazione del patrimonio. Questo è elemento
anche di non parifica della Corte dei Conti. Nel corso del 2015
c'è stata una rivisitazione dei criteri per la valutazione del
patrimonio per esempio utilizzando il patrimonio netto invece del valore
nominale per le società partecipate che ha portato a una riduzione del
patrimonio di 221 milioni.
Detto questo e tornando sui punti che collimano tra la
relazione del Collegio dei Revisori e anche le note di non parifica della
Corte dei Conti, mi pare che sia sostanzialmente riconducibile sia la
questione del patrimonio, cioè della corretta valutazione del
patrimonio, sia degli accantonamenti dei fondi per le perdite societarie
seppure in Commissione il Presidente del Collegio dei Revisori ha detto che
i dati, che loro hanno a disposizione sono dati non portati in relazione ma
che hanno acquisito successivamente, darebbero un esito migliore della
situazione della perdite società partecipate e sia sul sistema di
monitoraggio dei rischi e delle cause legali di cui ho già fatto
riferimento in particolare per la situazione del Sistema Ferroviario
Metropolitano Regionale.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
Siamo sul Rendiconto, c'è un emendamento
della Giunta.
Emendamento n. B0001 presentato dalla Giunta, che
prevede:
dopo l'articolo 10 è inserito il
seguente:
"Art. 10 bis – Rendiconto
consolidato.
1. Ai sensi dei commi 8 e 9 dell'articolo 11 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 "Disposizioni in materia
di armonizzazione dei sistemi conta bili e degli schemi di Bilancio delle
Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e
2 della legge 5 maggio 2009, n. 42" è approvato l'allegato
"Rendiconto consolidato comprendente i risultati della gestione del
Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2015".
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta-Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Sarò brevissimo.
Ha già illustrato in modo esaustivo il collega
Montagnoli i temi del Bilancio ed è entrato in alcune dinamiche il
collega Fracasso.
Come previsto dal decreto legislativo 118, la Giunta ha
predisposto e depositato stamattina un emendamento che è corposo ma in
realtà è la sommatoria comprendente i risultati del Bilancio
regionale assieme al Rendiconto del Consiglio regionale per
l'esercizio 2015.
Credo che la prassi voglia che ci sia un passaggio in
Prima Commissione prima di rientrare in Aula e poi votare il
provvedimento.
Sulle altre considerazioni mi rimetto
all'esaustivo intervento del collega Montagnoli, che
ringrazio.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
È stato depositato l'emendamento che va ad
inglobare il Bilancio del Consiglio nel Rendiconto generale.
Serve che l'Ufficio di Presidenza della Prima
Commissione si riunisca per dare il parere per poi votarlo in Aula, quindi
sospendo la Seduta.
Riprendiamo alle ore 16.00.
La Seduta è sospesa alle ore 15.57
La Seduta riprende alle ore 16.20
PRESIDENTE
Il Consiglio riprende alle 16.30.
La Seduta è sospesa alle ore 16.20
La Seduta riprende alle ore 16.48
PRESIDENTE
Signori, riprendiamo la Seduta.
Sull'emendamento presentato dalla Giunta do un
minuto di tempo per eventuali subemendamenti.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Presidente, sul Rendiconto non presentiamo emendamenti
ma presentiamo tre ordini del giorno che riprendono sostanzialmente
ciò che la Corte dei Conti ci ha detto in sede di valutazione del
Rendiconto del Consiglio regionale. Non sono né più né meno
quello che abbiamo fatto anche l'anno scorso.
Fra l'altro ci tengo a far notare che l'aver
recepito, lo dico in senso positivo, ciò che la Corte dei Conti aveva
segnalato in maniera molto corposa lo scorso anno ci ha consentito in
qualche modo quest'anno nel Rendiconto di avere meno osservazioni da
parte della Corte dei Conti a riconoscimento di un percorso che è
stato avviato, che è stato fatto non su tutto ma almeno su alcuni
punti e su alcuni elementi.
Quindi questi tre ordini del giorno non fanno altro che
recepire quanto la Corte dei Conti ci ha segnalato.
Il primo ordine del giorno è quello relativo al
patrimonio. Voi sapete che nell'osservazione della Corte dei Conti
non è stato firmato il patrimonio. Noi chiediamo che si riporti il
patrimonio all'interno del Regolamento dell'Unione Europea come
richiesto nella requisitoria del 26 ottobre 2016 da parte del procuratore
regionale della Corte dei Conti.
Quindi impegniamo la Giunta, tra l'altro già
un certo tipo di lavoro è stato fatto nel corso di questi mesi, si
è addirittura – almeno secondo quello che è stato detto
dalla Corte dei Conti - moltiplicato per 2 il patrimonio. Nella
rivalutazione del patrimonio della Regione Veneto questa rivalutazione ha
generato un aumento del conto patrimoniale per quello che riguarda i valori
del patrimonio della Regione. Quindi crediamo sia stata fatta
un'azione positiva, perciò invitiamo la Giunta ad andare in
questa direzione.
Il secondo in ordine del giorno è quello relativo
alle corrette rilevazioni contabili dei flussi finanziari tra la Regione e
le società partecipate. Anche qui prevediamo quanto la Corte dei Conti
in qualche modo ci ha indirizzato e indicato cioè: a registrare, tra
le spese correnti del Bilancio regionale, gli importi riconosciuti alle
società partecipate o controllate a titolo di corrispettivo per i
servizi da queste ultime erogati alla Regione stessa e direttamente
trattenuti dai fondi trasferiti, le somme introitate per conto della
Regione dalle società partecipate o controllate a titolo di canoni,
tariffe, pedaggi e non riversate; affinché questi siano elementi da un
lato di trasparenza e dall'altro di correttezza dei conti e dei
rilievi finanziari della Regione soprattutto nel rapporto dei flussi
finanziari tra la Regione e le società partecipate.
Il terzo ordine del giorno è una vecchia questione
che abbiamo più volte posto, cioè quella relativa ai derivati.
È una stipula che è stata fatta a cavallo tra il 2005 e il 2006.
Anche quest'anno per i due collar noi paghiamo un tasso di interesse
decisamente superiore perché siamo assolutamente fuori da qualsiasi
logica di mercato. Per l'esercizio 2015 gli oneri derivanti dai
flussi differenziali di interessi per i derivati sono pari a 10 milioni e
357 mila euro che buttiamo fuori dalla finestra, regaliamo al sistema
bancario. Oltretutto non sono neanche banche del nostro territorio, quindi
li regaliamo proprio fuori da ogni logica.
Con questo ordine del giorno noi impegniamo la Giunta
regionale a rinegoziare le condizioni contrattuali dei contratti collar al
fine di ridurre gli effetti negativi sul Bilancio regionale.
Poi può darsi che non ci si riesca, può darsi
che le situazioni siano talmente capestro che diventano negative, ma il non
tentarci secondo me è un errore gravissimo.
Io credo che sia giunta l'ora di smetterla di
regalare soldi ogni anno del Bilancio della Regione alle banche: 10 milioni
e passa di euro quest'anno. Ogni anno nel Bilancio di previsione sono
un po' meno perché prevedete 8-9 milioni che poi diventano 9 e
mezzo, poi diventano 10. Il risultato è che ogni anno c'è
un flusso di risorse. Pensate quante cose potremo fare con 10 milioni e
mezzo di euro anziché regalarli alle banche che non ne hanno
assolutamente bisogno.
Abbiamo presentato questi tre ordini del giorno,
chiediamo su questo di poter votare e mi auguro ci sia anche un parere
favorevole da parte della Giunta o comunque un impegno ad andare nella
direzione auspicata anche dalla Corte dei Conti. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta-Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Ringrazio per l'esiguo numero di ordini del giorno
che sono stati presentati e per la responsabilità con la quale abbiamo
lavorato in Commissione e in quest'Aula per il Rendiconto.
Sul primo ordine del giorno che parla del patrimonio,
quindi dei beni del patrimonio, siamo assolutamente favorevoli quindi
preannuncio già, con il collega relatore Montagnoli, il voto
favorevole.
Il secondo ordine del giorno se fosse un po'
più chiaro perché nell'"impegna la Giunta a
registrare tra le spese correnti del Bilancio regionale gli importi
riconosciuti alle società partecipate o controllate a titolo di
corrispettivo per i servizi da queste ultime erogati alla Regione stessa e
direttamente trattenuti dai fondi trasferiti" non vi sono problemi,
ma se il secondo passaggio potesse essere chiarito maggiormente perché
non riusciamo a capire cosa vorrebbe intendere. Sull'ultimo passaggio
dell'ordine del giorno n. 2 "a garantire la corretta
rilevazione" ovviamente favorevole.
Ordine del giorno n. 3 siamo favorevoli a
"rilevare correttamente gli strumenti finanziari". È il
decreto 118 che ci chiede questo pertanto anche la Corte dei Conti.
"A rinegoziare le condizioni contrattuali" abbiamo detto in
Commissione che ad oggi è difficile perché la partita ha un costo
rilevante, ma stiamo trattando a livello di tavolo romano perché vi
ricordo che il fondo nazionale oggi prevede solo la chiusura per quelle
Regioni che hanno una somma superiore ai 250 milioni di euro, che suona
tanto come una beffa perché la Regione Veneto è Regione virtuosa
e al di sotto di questa soglia ma oggi non può attingere a questo
fondo nazionale.
Per cui sarà compito di tutti – lo estendo
anche alla parte di opposizione a questo Consiglio – lavorare nelle
Commissioni Affari finanziari del Governo affinché questa soglia possa
essere determinata o gestita anche sotto i 250 milioni di euro. Lo stiamo
vedendo con una proposta che va dai 50 ai 250 proprio per tenere quel range
che oggi la Regione Veneto ha e non viene premiata, mentre vengono premiate
quelle Regioni che hanno speso molto di più, quindi sopra soglia,
sopra i 250 milioni di euro.
Questa è la nostra posizione, pertanto il passaggio
di rinegoziare ad oggi è assolutamente difficile se non interviene una
norma nazionale che ci consente di stemperare e allineare questo tipo di
esborso che la Regione Veneto avrebbe e che oggi non è premiato da un
fondo che premia solo chi ha un esborso superiore ai 250 milioni e non
sotto, come la Regione Veneto.
Quindi la prima parte è okay, sulla seconda parte
non siamo favorevoli.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Accolgo la proposta del Vicepresidente Forcolin. Sul
primo è favorevole e non ci sono problemi; sul secondo ordine del
giorno possiamo espungere dal testo il secondo capoverso, manteniamo il
primo e il terzo.
Il secondo impegno, dalle parole "le somme
introiettate" fino a "non riversate" lo possiamo
togliere. Accolgo la proposta che mi ha fatto l'assessore Forcolin,
anche per velocizzare i tempi.
Sul terzo ho capito il senso dell'intervento, lo
manteniamo, ci sarà parere contrario. Abbiamo accolto la parte
positiva del primo punto, ma lo manteniamo così com'è
perché per noi questa è una battaglia culturale politica.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Mi pare che siamo arrivati ad una condivisione
dell'ordine del giorno.
Non ci sono agli interventi sul rendiconto.
Siamo all'emendamento n. B0001, che è
l'inserimento del Bilancio del Consiglio nel Rendiconto.
La parola al consigliere Pigozzo, che in Ufficio di
Presidenza si occupa del Bilancio del Consiglio.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Solo per rendere edotta tutta l'Aula rispetto al
motivo tecnico dell'inserimento di questo emendamento che integra il
Rendiconto generale della Regione con il Rendiconto del risultato di
gestione del Consiglio regionale che abbiamo votato, dopo il PDL 23 ed
è stato votato all'unanimità quella sera
dall'Aula.
Quindi, l'inserimento voluto dal decreto 118
dentro al Bilancio della Regione del Rendiconto del Consiglio è il
motivo tecnico di questo Emendamento.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
Dichiaro chiusa la discussione generale sul Rendiconto,
passiamo alla votazione degli articoli.
Articolo 1.
Pongo in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Pongo in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Pongo in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Pongo in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Pongo in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 6.
Pongo in votazione l'articolo 6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 7.
Pongo in votazione l'articolo 7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 8.
Pongo in votazione l'articolo 8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 9.
Pongo in votazione l'articolo 9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 10.
Pongo in votazione l'articolo 10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Siamo sull'emendamento n. B0001.
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Per dichiarazione di voto sull'emendamento. Il
nostro sarà un voto di astensione perché sappiamo di avere votato
il Rendiconto del Consiglio, tuttavia c'è un voto che è
politico sul Rendiconto complessivo del Bilancio e quindi su questo
emendamento il nostro sarà un voto di astensione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
Parere favorevole del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n.
B0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 11.
Pongo in votazione l'articolo 11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
A questo punto ci sono più ordini del
giorno.
Ordine del giorno
presentato dai consiglieri Fracasso, Moretti, Azzalin, Dalla Libera,
Ferrari, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis
relativo a "La Giunta regionale rediga correttamente il conto del
patrimonio secondo il regolamento dell'Unione Europea" in
occasione dell'esame del disegno di legge relativo a
"Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario
2015" (Progetto di legge n. 185/2016) (Deliberazione n. 144/2016)
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL
VENETO
Premesso che il Procuratore regionale della Corte dei
Conti nella sua requisitoria del 26 ottobre 2016, in sede di giudizio di
parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per
l'esercizio finanziario 2015, ha rilevato in merito al Conto
patrimoniale che: "rimane ancora molto lavoro da far e (...) per completare
la ricognizione del complesso dei beni regionali e determinare l'effettiva
valorizzazione degli stessi o meglio, nell'ottica della
contabilità economica recepita con il nuovo sistema contabile
armonizzato, per rilevare la dimensione economica-patrimoniale dei fatti
gestionali ".
Premesso che la Corte dei Conti - Sezione regionale
di controllo per il Veneto il 26 ottobre 2016 in sede di giudizio di
parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per
l'esercizio finanziario 2015 ha rilevato che: "Allo stato, non
può dirsi che la Regione operi una corretta rilevazione dei beni
patrimoniali, la quale non può prescindere dalla conoscenza della
consistenza del patrimonio immobiliare. E ciò è tanto più
grave in presenza dì un patrimonio immobiliare complesso e articolato
come quello in esame (...). "(...) Le carenze evidenziate presentano
ancora oggi una indubbia gravità, atteso che il patrimonio
immobiliare, oltre a costituire un elemento fondamentale ai fini
economico-finanziari, infatti, presenta particolari ricadute sull'intera
attività di un ente territoriale, in quanto la piena valorizzazione
del patrimonio può concorrere a finanziare politiche di investimento,
senza l'obbligo di ricorso all'indebitamento bancario o come leva per
diminuirne il costo; l'utilizzo e la valorizzazione del patrimonio di
proprietà può favorire l'attivazione di interventi e
politiche di sviluppo e, infine, una efficiente gestione del patrimonio di
proprietà permette un incremento delle entrate correnti e la riduzione
complessiva della spesa (...). "Quanto ai punti concernenti le "Poste
finanziarie del Conto Patrimonio ", in riferimento alle quali sono
state evidenziate criticità, la Regione non ha fornito alcuna
giustificazione o chiarimento
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a effettuare un'identificazione analitica dei
beni del patrimonio regionale e definirne il reale valore di mercato
nonché i costi manutentivi da sostenere, al fine di consentire una
efficace razionalizzazione dell'uso delle risorse pubbliche e
realizzare un'oculata pianificazione strategica di medio
periodo;
ad adottare per il conto del patrimonio i criteri di
classificazione e valutazione previsti dal regolamento UE (sistema SEC
2010) vincolante per il nostro ordinamento."
Parere favorevole del relatore.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n.
B0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno
presentato dai consiglieri Fracasso, Moretti, Azzalin, Dalla Libera,
Ferrari, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis
relativo a "La Giunta regionale provveda ad una corretta rilevazione
contabile dei flussi finanziari tra la Regione e le società
partecipate" in occasione dell'esame del disegno di legge
relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio
finanziario 2015" (Progetto di legge n. 185/2016) (Deliberazione n. 145/2016)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti - Sezione regionale
di controllo per il Veneto il 26 ottobre 2016 in sede di giudizio di
parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per
l'esercizio finanziario 2015 ha rilevato che "L'analisi
dei rapporti finanziari tra Regione e partecipate ha fatto emergere il
permanere delle irregolarità già riscontrate in merito alla
corretta qualificazione di alcuni flussi finanziari ci si riferisce, in
particolare ai ricavi derivanti da canoni e affitti di varia natura per
l'utilizzo dei beni demaniali (rete viaria in gestione alla società)
introitati da Veneto Strade s.p.a., destinati poi agli interventi sulla
rete viaria (regionale e provinciale) in gestione. Questi generano un
flusso che non trova riscontro nel bilancio regionale, come invece dovrebbe
essere, considerato che la società medesima svolge un
'attività dì riscossione in relazione ad una funzione
delegata dalla Regione nonché ai contributi in conto funzionamento in
favore sempre dì Veneto Strade s.p.a., ma anche della Sistemi
Territoriali s.p.a., sostanzialmente riconducibili ad una forma di
finanziamento. Analoghe considerazioni in ordine alla mancata rilevazione
dei flussi, con il conseguente impatto sul bilancio regionale, sono state
formulate con riferimento ai canoni, pedaggi e tariffe inerenti
l'esercizio delle attività dì gestione delle vie navigabili
che la Sistemi Territoriali s.p.a., in base a quanto previsto dal contratto
dì servizio (art. 6), riscuote, non riversandoli agli enti proprietari
(Regioni e Province) e contabilizzandoli come "proventi" da
impiegare per lo svolgimento delle attività previste dal predetto
contratto, nonostante gli stessi concorrano a determinare il corrispettivo
del servizio e corrispondano, quindi, dal lato Regione, ad una spesa. In
altri casi, il flusso costituisce una forma dì assunzione di
indebitamento della società, come nel caso dì Veneto Acque
s.p.a., di Veneto Sviluppo s.p.a. e di Sistemi territoriali s.p.a.. Ancora;
in altri casi (Veneto Sviluppo s.p.a.) il corrispettivo
dell'attività svolta (c.d commissione per la gestione dei fondi
di rotazione affidati alla società) non produce un flusso in uscita
dal bilancio regionale né un costo per la medesima, in palese
contrasto con la stessa natura dei fondi, quali dotazioni di liquidità
messi a disposizione per il raggiungimento dì determinali scopi. Ma vi
è di più. Sul piano contabile, infatti, la gestione di tali fondi
si configura come una gestione fuori bilancio, in quanto gli stessi sono
utilizzati per attività di finanziamento agevolato, concessioni di
garanzie e controgaranzie, concessioni di contributi a fondo perduto su
incarico e secondo le indicazioni operative della Regione per l'attuazione
di politiche regionali. Infatti, le relative risorse si collocano al di
fuori del sistema gestionale diretto della Regione, con immaginabili
conseguenze anche sotto il profilo della garanzia del mantenimento del
vincolo dì destinazione che le assiste. Sempre sul piano contabile,
sono state rilevate carenze sotto il profilo della rendicontazione quanto
mai necessaria, atteso che la società gestisce risorse pubbliche
secondo lo schema del mandato con rappresentanza. Come già osservato
lo scorso amo, la mancata e/o corretta rilevazione contabile dei flussi da
e verso la Regione influisce sul bilancio regionale concretizzandosi nella
mancata registrazione di entrate e di spese. Sempre sotto il profilo dei
rapporti finanziarie sono state riscontrate rilevanti criticità anche
in ordine agli affidamenti diretti in favore dì alcune
società
IMPEGNA LA
GIUNTA REGIONALE
a registrare tra le spese correnti del bilancio
regionale gli importi riconosciuti alle Società partecipate o
controllate a titolo di corrispettivo per i servizi da queste ultime
erogati alla Regione stessa, e direttamente trattenuti dai fondi
trasferiti;
a garantire una corretta rilevazione contabile dei
flussi finanziari tra la Regione e le società partecipate, assicurando
la doverosa trasparenza sul mantenimento del vincolo di destinazione delle
risorse."
Parere favorevole del relatore, con la modifica che
l'assessore Forcolin e il consigliere Ruzzante hanno prima
concordato.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n.
B0003.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno
presentato dai consiglieri Ruzzante, Moretti, Azzalin, Dalla Libera,
Ferrari, Fracasso, Guarda, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis
relativo a "La Giunta regionale si attivi per la riduzione degli
oneri prodotti dagli strumenti finanziari derivati" (Progetto di legge n. 185/2016) RESPINTO
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti - Sezione regionale
di controllo per il Veneto il 26 ottobre 2016 in sede di giudizio di
parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per
l'esercizio finanziario 2015 ha rilevato, con riferimento agli
strumenti finanziari derivati, incompletezza della nota informativa
allegata al bilancio dì previsione 2015, per la parte destinata a
rappresentare gli oneri e gli impegni finanziari stimati e stanziati in
bilancio, che lascia intravedere carenze sul piano della programmazione e
della valutazione rispetto ad una componente (i flussi negativi prodotti
dai due derivati in essere) dì non scarsa rilevanza
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a rilevare correttamente gli strumenti finanziari
derivati nel Conto del Patrimonio, così come previsto dalle norme
internazionali contabili;
a rinegoziare le condizioni contrattuali dei
contratti derivati del tipo collar al fine di ridurne gli effetti negativi
sul bilancio regionale."
La parola al consigliere Berti.
Jacopo BERTI (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Per chiedere la sottoscrizione come Gruppo al primo
firmatario dell'ordine del giorno ed inoltre per dire che al secondo
punto noi voteremo favorevole. È corretto quello che ha detto
l'Assessore dicendo che serve una norma nazionale per permettere che
sia però lo Stato a pagare i danni, però questo confligge con la
tanto sbandierata autonomia che reclama il Veneto. Il Veneto va in giro a
dire "ci arrangiamo da soli, siamo autonomi, fateci fare quello che
vogliamo". Questa cosa se l'è firmata la Regione Veneto,
è fatto tutta da sola la Regione Veneto e poi corre a Roma a piangere
per avere i soldi.
È una cosa che ha fatto la Regione Veneto in
autonomia, Roma non c'entra niente. Nel momento in cui c'è
da togliersi dalle peste un vero autonomista dice "io mi arrangio da
solo, soprattutto quando le cose me le sono fatte da solo". Mi
aspetto quantomeno una presa di posizione e una volontà forte di
risolvere il problema, non di correre a Roma a chiedere i soldi con il
cappello in mano perché è una cosa quantomeno avvilente. Se uno
è un vero autonomista spero che porti avanti con forza e convinzione
dicendo "è stato fatto un errore, ci abbiamo ripensato, noi
l'abbiamo fatto e noi lo risolviamo". Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berti.
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Il collega Berti merita una risposta veloce.
L'abbiamo visto espertissimo in derivati e poco esperto in
tutt'altro rispetto alla massa complessiva del Bilancio regionale. Il
Fondo nazionale è un fondo che ha permesso a diverse Regioni che
avevano una soglia superiore ai 250 milioni di euro di ripianare con questi
contributi le Regioni sprecone.
Noi siamo sotto soglia, quindi chiediamo che anche le
Regioni virtuose possano avere una sorta di contributo e lei, invece, la
chiama una forma di non autonomia? Le ricordo che i 21 miliardi di euro di
residuo fiscali per il momento li ha ancora Roma, quando torneranno a casa
in Veneto non avremo bisogno di nessuno.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n.
B0004.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio non approva.
Ci sono dichiarazioni di voto?
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Per annunciare il voto negativo sul Rendiconto del
Gruppo del Partito Democratico. Le motivazioni sono già state
illustrate nel mio intervento da controrelatore e le riassumo brevemente.
Specificatamente, riguardano la qualità del Rendiconto non tanto i
termini quantitativi e sottolineo particolarmente quello che va
riconosciuto come un fallimento rispetto alla razionalizzazione delle
società partecipate approvate in quest'Aula nel 2011. Ad oggi il
Rendiconto ci dice che solo 3 di quelle oltre 20 società sono state
effettivamente razionalizzate, il resto è tutto rimasto come era.
Questa era l'azione politica vera dell'Esecutivo e della Giunta
che è venuta a mancare.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Conte.
Maurizio CONTE (Lista Tosi per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Una dichiarazione di voto che ci vedrà
contrari.
Volevo far presente al collega Zorzato, che si è
astenuto in tutte le votazioni, che non era il nostro bilancio. Per far
passare il nostro bilancio, che ci ha imposto all'epoca l'ex
Assessore al Bilancio, le ricordo quella famosa operazione di 50 milioni,
abbiamo rinunciato a risorse fondamentali per quanto riguarda le nostre
materie.
Se avessero ripristinato quei capitoli sarei
d'accordo a votare a favore di questo Rendiconto, ma visto che
avevano destinato risorse che poi non hanno impegnato e non hanno garantito
quelle che erano e sono le necessarie risorse per certi settori - parlo
soprattutto della parte ambientale -, ritengo che è impossibile da
parte nostra riconoscere in quello una nostra compartecipazione. Inoltre,
successivamente alle ultime elezioni, la maggioranza ha fatto una scelta:
ha tagliato quelle famose risorse che non erano marchette, perché vedo
che ora nelle delibere che stanno arrivando qualche impegno di spesa
relativo ad alcune di quelle previsioni ci sono. Forse non tutte allora
erano marchette, forse solo quelle riguardanti un Comune come quello di San
Martino di Lupari. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Conte.
La parola al consigliere Montagnoli.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Per dire a nome della maggioranza che esprimiamo voto
favorevole. A seguito dell'emendamento della Giunta il dato finale
del Bilancio 2015 varia, perché è stato aggiunto anche
l'utile del Consiglio regionale come risparmio di spesa: il conto
chiude con un miliardo 498 milioni in cassa e bisognerebbe vedere se tutte
le Regioni di questo paese hanno questi soldi in cassa. Migliora anche il
disavanzo che da 316 va a 304 milioni e conseguentemente il disavanzo
complessivo scende a 3 miliardi 173, ma sappiamo frutto di quelle due
operazioni.
Quindi, sicuramente un bilancio positivo, frutto anche
dell'attività di questa Amministrazione e di questa Giunta che,
seguendo anche i rilievi della Corte dei Conti, dalla seconda metà del
giugno 2015 ha messo in moto una serie di virtuosità che verranno non
cancellate dal referendum nazionale, ma implementate con l'autonomia
sperando che quei 20 miliardi restino qua in maniera autonoma adesso e un
domani indipendente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Montagnoli.
Non ci sono altri interventi.
Pongo in votazione il PDL 185.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Sospendiamo la Seduta per una Conferenza dei Capigruppo
per spiegare l'emendamento che riguarda la variazione di bilancio e
per il proseguo dei lavori dopo l'approvazione del PDL 186.
Riprendiamo alle ore 17.25.
La Seduta è sospesa alle ore 17.16
La Seduta riprende alle ore 18.10
DISEGNO
DI LEGGE RELATIVO A "VARIAZIONE GENERALE AL BILANCIO DI PREVISIONE
2016 - 2018 DELLA REGIONE DEL VENETO" (PROGETTO DI LEGGE N. 186/2016) APPROVATO
PRESIDENTE
Riprendiamo i nostri lavori dal PDL 186:
"Variazione generale al bilancio di previsione 2016 – 2018
della Regione del Veneto".
Relazione di maggioranza.
"Signor Presidente, colleghi
consiglieri,
il disegno di legge che ci apprestiamo ad esaminare
apporta al bilancio di previsione 2016-2018 (legge regionale 24 febbraio 2016,
n. 8 ) alcune variazioni negli stanziamenti di spesa ritenute opportune
in relazione all'andamento delle politiche regionali. Con riferimento allo
stato di previsione delle entrate non si rilevano variazioni; da registrare
la sola modifica riclassificatoria di un capitolo di entrata (n. 100793
"Recupero da Veneto Sviluppo spa di risorse del fondo di rotazione di
cui all'art. 101 della legge regionale 04/11/2002, n. 33") mediante
la contestuale istituzione di un nuovo capitolo di entrata (n. 100900
"Trasferimenti da Veneto Sviluppo spa per il recupero delle risorse
relative al fondo di rotazione di cui all'art. 101 della legge regionale
33/2002"); ciò ai fini di quanto previsto dal decreto
legislativo 118/2011.
Con riferimento allo stato di previsione delle spese,
i principali incrementi agli stanziamenti del bilancio di previsione 2016
riguardano le seguenti Missioni:
- n. 4 "Istruzione e diritto allo
studio", per 2,4 milioni di euro;
- n. 5 "Tutela e valorizzazione dei beni e
delle attività culturali", per 1,1 milioni;
- n. 9 "Sviluppo sostenibile e tutela del
territorio e dell'ambiente", per 4,7 milioni;
- n. 10 "Trasporti e diritto alla
mobilità", per 5,8 milioni;
- n. 12 "Diritti sociali, politiche sociali e
famiglia", per 0,2 milioni;
- n. 16 "Agricoltura, politiche agroalimentari
e pesca", per 3,7 milioni;
- n. 18 "Relazioni con le altre autonomie
territoriali e locali", per 1,2 milioni.
In compensazione, le principali riduzioni agli
stanziamenti del bilancio di previsione 2016 riguardano le seguenti
Missioni:
- n. 1 "Servizi istituzionali, generali e di
gestione", per 1,1 milioni;
- n. 15 "Politiche per il lavoro e la
formazione professionale", per 6,3 milioni;
- n. 20 "Fondi e accantonamenti", per 11
milioni.
Il disegno di legge si compone di 3 articoli, oltre
alla dichiarazione d'urgenza, che fissa l'entrata in vigore della
legge al giorno successivo alla sua pubblicazione.
I passaggi successivi all'approvazione saranno
rappresentati dalla variazione, con appositi provvedimenti amministrativi,
sia del Documento Tecnico di Accompagnamento al Bilancio di previsione
2016-2018, sia del Bilancio Finanziario Gestionale 2016-2018.
La Prima Commissione consiliare, nella seduta di
giovedì 3 novembre 2016 ha concluso i propri lavori in ordine al
progetto di legge approvandolo a maggioranza. Hanno espresso voto
favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari LV-LN, Zaia Presidente,
Forza Italia, Siamo Veneto e il voto contrario dei rappresentanti dei
gruppi consiliari Partito Democratico, Lista Tosi per il Veneto, Il Veneto
del Fare-Lista Tosi e Movimento Cinque stelle."
La parola al consigliere Montagnoli, per
l'illustrazione.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
È una variazione di bilancio, ne avevamo già
parlato con i Colleghi, fatta dalla Giunta per poter spendere entro
quest'anno e dare le risposte a quanto le strutture hanno
segnalato.
È una variazione di circa una decina di milioni
suddivisa tra i vari capitoli: "Istruzione e diritto allo
studio" 2 milioni e 4 milioni; "Tutela e valorizzazione dei
beni e delle attività culturali" un milione e 100;
"Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente"
4 milioni e 7; "Trasporti e diritto alla mobilità" 5
milioni e 8; "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia"
200 mila euro; "Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca"
3 milioni e 7; "Relazioni con le altre autonomie territoriali e
locali" 1 milione e 2; a cui farà seguito una proposta
emendativa da parte del Vicepresidente.
La volontà è quella di approvarlo per far
sì che vengano impegnati e spesi i soldi nel territorio
velocemente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Montagnoli.
Sono stati depositati emendamenti sia da parte della
Giunta che da parte del correlatore, do 5 minuti di tempo per eventuali
subemendamenti.
Relazione di minoranza.
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
"La proposta di variazione, che comprendiamo
essere molto legata anche alla tempestività della possibilità
dell'impegno delle cifre, interviene per circa 18 milioni, al netto
di variazioni in diminuzione e in aumento, mi pare. Peraltro, su alcune
voci viene anche incontro ad istanze che noi avevamo sollevato già in
sede di Bilancio di previsione: penso all'incremento di un milione e
100 sui fondi della cultura, che era stata un po' la battaglia che
avevamo fatto in sede di Bilancio di previsione 2016; sul diritto allo
studio e sulla mobilità, in particolare la mobilità ferroviaria
l'avevamo segnalata tra le più gravi, secondo noi, mancanze di
quel Bilancio, riguardava tutta la missione della mobilità e del
trasporto locale. Invece, tra le voci che ci hanno preoccupato sia in sede
di esame nelle Commissioni e che torniamo a sollevare qui ci sono quelle
che riguardano la missione politiche per il lavoro e formazione
professionale che vede una riduzione di 6 milioni e 3.
A fronte di questo, abbiamo già presentato meno
di una decina di emendamenti che invece insistono su temi che riteniamo
urgenti, a partire da alcuni come il terremoto in centro Italia che ha
risollevato tutta l'attenzione che riguarda la sicurezza delle
strutture pubbliche. Noi torniamo a chiedere un maggiore impegno su questo
fronte con un emendamento che riguarda uno stanziamento per
l'edilizia scolastica.
Poi, sempre in termini di scuola, chiediamo la
copertura dell'intero fabbisogno dei fondi per le scuole primarie e
gli asili nido, paritarie e nidi. Anche su questo c'è un nostro
emendamento.
Sulla cultura ritorniamo a segnalare le
difficoltà della Fondazione Teatro Fenice di Venezia e Arena di
Verona; ma nell'incontro che abbiamo avuto con l'Assessore su
questo versante ci sono anche delle notizie positive che vengono dalla
Giunta.
Poi sottolineiamo la situazione di difficoltà di
Veneto Strade, anche le notizie di stampa di questi giorni che paventano
una possibile soluzione non più veneta nella gestione delle strade ci
preoccupa e sappiamo essere legata ad una difficoltà finanziaria della
società per la gestione delle strade regionali e di quelle provinciali
trasferite, per questo portiamo un emendamento per incrementare i fondi a
Veneto Strade.
Tutto il tema dei Consorzi di Bonifica, delle opere
fatte dai Consorzi di Bonifica per conto della Regione, su questo,
peraltro, l'incontro di prima invece ha dato delle aperture positive
su questa nostra richiesta.
Infine, due emendamenti di importo minore che
riguardano i Contratti di fiume. Sui Contratti di fiume avevamo fatto delle
richieste ancora in Bilancio di previsione che, a nostro avviso, sono state
disattese in fase di attuazione.
Non ultimo un emendamento della collega Cristina
Guarda relativo allo stanziamento sui cosiddetti grandi eventi. È
stata anche costituita una commissione che deve valutare, programmare e
selezionare i grandi eventi di questa Regione, ma ad oggi su quel capitolo
non ci sono stanziamenti.
Questo per illustrare , ripeto, con molta
brevità gli emendamenti che abbiamo presentato. È in arrivo
l'emendamento della Giunta, dopo che l'Assessore
l'avrà presentato mi riservo di fare ulteriori
valutazioni."
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
Mi pare che l'invito del correlatore sia stato
colto e quindi l'Assessore illustra quanto ha appena
depositato.
La parola al all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
L'emendamento presentato prima ai Capigruppo
riguarda un impegno di 12 milioni e 100 mila euro e si riferisce,
sostanzialmente, al PDL Zaia per l'indizione del referendum
nell'annualità 2016. Se ricordate, nel Bilancio di previsione
erano stati imputati i primi 2 milioni e con il PDL Zaia era stato poi
rimpinguato di 12 milioni portandolo a 14 milioni.
Ad oggi il Presidente non ha ancora firmato il decreto
liberando pertanto questa somma per il 2016, anche se avete avuto già
modo di vedere, nella presentazione di venerdì scorso in Commissione,
che questa cifra è stata inserita nel Bilancio di 2017, pertanto il
tema non è accantonato ma diventa di attualità nel 2017. Questo
importo di 12 milioni e 100, quindi, viene riutilizzato come è stato
detto dal relatore consigliere Montagnoli, con il provvedimento di
variazione del bilancio; quindi non Assestamento tecnico, operativo post
parifica, post DEFR, che sarebbe arrivato in Aula tardi rispetto agli
impegni e alle liquidazioni di fine anno. Questa variazione di bilancio,
insieme a questo sostanziale e sostanzioso emendamento, va a mettere le
strutture nelle condizioni di poter impegnare e liquidare delle somme entro
il corrente anno.
I 12 milioni e 100 sono così distribuiti: per
quanto riguarda le politiche giovanili, Missione 6 "Sport e tempo
libero": un milione 460, sono disposizioni generali in materia di
sport e tempo libero, ovvero per un bando che aveva fatto per piccole opere
per i Comuni e con questo milione 460 si scorrerebbe tutta la graduatoria
del bando.
Missione 5 "Tutela e valorizzazione dei beni delle
attività culturale": 400 mila euro, stiamo parlando del settore
partecipazione della Regione alle fondazioni di diritto privato
l'Arena di Verona e la Fenice di Venezia.
Missione 9 "Sviluppo sostenibile e tutela del
territorio e dell'ambiente", 3 milioni e 900 mila euro, diviso
in due voci: 3 milioni 426 per i Consorzi di Bonifica, 500 mila euro
"Servizio idrico integrato", legge di stabilità legge,
legge n. 7. Stiamo parlando dell'emungimento delle acque per quei
Comuni che hanno in casa queste risorse. Quindi nel Bilancio di previsione
avevamo erogato 500 mila euro, in variazione mettiamo altri 500 mila per
gli impegni che ci eravamo presi nei confronti di questi Sindaci che
avevano altre richieste più importanti negli scorsi anni, ma che
quest'anno trovano ristoro un milione, 500 più 500.
Missione 10 "Trasporto e diritto alla
mobilità", trasporto ferroviario": 6 milioni 314 mila
euro, legati alla questione del lodo Not Ingeneering che va a chiudersi con
questi fondi che vengono accantonati dai 12 milioni e 100 che dicevo prima.
Pertanto, la sommatoria dei 400 mila "Valorizzazione dei beni e delle
attività culturali", 1 milione 640 "Sport giovani",
3 milioni e 9 Consorzi di Bonifica ed emungimento e 6 milioni e 3 Net
Ingeneering, quindi programma n. 1 missione 10 "Trasporto e diritto
alla mobilità", danno un totale di 12 milioni e 100 che sono
quelli oggetto dell'emendamento presentato ai Capigruppo e che ora
viene presentato all'intero Consiglio.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
L'Assessore ha illustrato l'emendamento di
Giunta e proprio in previsione di questo non abbiamo depositato due
emendamenti, quello che chiedeva i fondi per la bonifica e sulla Fenice,
mentre confermiamo il deposito degli altri cinque.
Dell'intera manovra quello che ci lascia con
l'amaro in bocca sono questi 6 milioni e 300 mila del lodo SFMR. Una
storia lunghissima che inizia nel 1990, Piano dei trasporti della Regione
Veneto, dove si dice che bisogna risolvere il congestionamento delle
strade, si fa la metropolitana di superficie e da lì parte. Contratto
nel '95, se non vado errato, 630 miliardi di allora, Lo Stato si
impegna a mettere il 50% e arriviamo al 2016. Una storia lunghissima che ha
portato nell'Assestamento 2014 allo stanziamento di 40 milioni per
chiudere i primi 3 lodi. Quaranta milioni non per mettere giù i
binari, le traversine e le pensiline del servizio ferroviario, ma per
pagare le spese legali: 30 milioni e mezzo a Net Ingeneering e 9 milioni e
mezzo ad Astaldi.
Poi c'era il quarto lodo. Mi ricordo che già
all'inizio del 2015 era annunciato il quarto lodo per 6 milioni,
quindi immagino - ma chiedo anche all'Assessore competente - che
questi 6 milioni siano per chiudere il quarto lodo. Con questo siamo a 46
milioni e rotti di spese legali di un sistema ferroviario metropolitano
regionale che è stato un completo fallimento. Anche con la perdita dei
180 milioni circa che erano stati messi dallo Stato, e sono andati
ovviamente su per il camino.
Quindi, ripeto, un fallimento che dovrebbe indurre ad
una revisione a mio avviso radicale di quel progetto. Tra l'altro,
affidato da Metropolitana S.p.A. ad una società costituita dalla
Regione credo nel '95–'96 nemmeno tramite gara, ma con
affidamento diretto a Net Ingeneering, quindi una sorta di concessionario
unico.
Buttati via 46 milioni. Adesso vorrei capire come si
risolve il rapporto contrattuale, se si ha intenzione di risolverlo, con
Net Ingeneering o, se si continua con Net Ingeneering come si procede.
Perché molte delle opere sono nell'elenco delle incompiute nel
rapporto sui lavori pubblici regionali degli ultimi tre anni.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
La parola all'assessora De Berti.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
Sicuramente, la questione di Net Ingeneering credo sia
molto più nota al consigliere Fracasso che da anni ne sente parlare
che non alla sottoscritta e sicuramente è una questione non
ingarbugliata di più e effettivamente è una problematica da
risolvere.
Sapete benissimo che sulla questione treni ho sempre
dimostrato una particolare sensibilità e c'è assolutamente
la necessità di sbloccare e migliorare anche l'efficienza del
trasporto ferroviario in Veneto. Tutto questo negli ultimi anni è
stato rallentato dalla problematica dei vari lodi, e confermo che questo
è sostanzialmente il pagamento delle spese legali del quarto lodo che
si è chiuso a giugno, che era in merito al pagamento per la direzione
lavori e l'acquisto di materiale rotabile a Net Ingeneering dei 22
treni Stadler in uso a Sistemi territoriali. Posto che abbiamo perso il
quarto lodo il contratto Net Ingeneering rimane ad oggi tutt'ora
vigente.
Tenete presente che in questo momento, con la
riorganizzazione delle strutture, i miei dirigenti sono stati cambiati. Con
l'Avvocatura aspettavamo l'esito del lodo perché
nell'attesa della sentenza non era possibile intervenire. È
stata emessa la sentenza per il quarto lodo e abbiamo perso. La situazione
era critica, cioè quattro lodi, quattro condanne non è
sicuramente semplice, però stiamo facendo un tavolo riunioni per
cercare di trovare una soluzione perché così sicuramente non si
può andare avanti e non si può neanche temporeggiare. Spero
nell'arco di breve tempo di riuscire a portare in Consiglio regionale
buone notizie e dirvi che la situazione Net Ingeneering viene risolta. Vi
chiedo un po' di tempo per fare gli ulteriori approfondimenti
giuridici e tecnici della questione, perché la situazione è
veramente complicata.
Consigliere Fracasso, confermo che con i 6 milioni e 3
paghiamo le spese legali del quarto lotto lodo ed è
l'ultimo.
PRESIDENTE
Grazie, assessora De Berti.
La parola al consigliere Sinigaglia.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Volevo solo un chiarimento su un emendamento proposto
dalla Giunta che riguarda il bando sport di recente istituzione. Se non mi
sbaglio scadeva il 10 o il 20 ottobre, siccome i soldi che impegniamo sono
legati alla rendicontazione e quindi all'erogazione entro fine anno,
volevo capire se c'è la certezza che questo percorso verrà
realizzato. Se non mi sbaglio, non sono riuscito a trovare il bando,
c'è la necessità di rendicontare entro il 20 dicembre.
Quindi non so se c'è la certezza che questo milione e 4
andrà a buon termine; oppure se ci sono delle deroghe previste in modo
da tranquillizzare chi ha fatto la richiesta per l'impiantistica
sportiva.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Sinigaglia.
La parola all'assessore Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
Questo bando, che vedeva 790 mila euro impegnati,
prevedeva tra i requisiti la rendicontazione dei lavori entro il 20
dicembre. Ricordiamo che si tratta di piccoli lavori di manutenzione,
quindi anche se si tratta di spese di investimento si tratta di interventi
che hanno una dimensione molto limitata; tanto che la stessa
premialità del bando era impostata sulla base di dare maggiori
punteggi ai più piccoli interventi, quindi rinnovamento
dell'impiantistica elettrica, termoidraulica e quant'altro
riguardasse gli impianti sportivi.
Le domande che abbiamo ricevuto avevano tra i requisiti
di ammissibilità tutta quella documentazione che prevedeva per i
Comuni di adempiere al termine prescritto del 20 dicembre per la
rendicontazione, a fronte della quale, poi, per noi rendere esigibile
l'impegno di spese e fare tutto il lavoro relativo all'impegno
entro l'anno in corso secondo quella che è la normativa
fiscale.
La problematica dei tempi ristretti era a noi ben nota.
Abbiamo cercato di strutturare il bando proprio in modo tale da poter dare
la possibilità a quei Comuni che già avevano realizzato
interventi, o che avevano in corso di realizzazione interventi di questo
tipo di potervi partecipare. Quindi sulla base anche di un approfondimento
che abbiamo svolto sia con gli uffici nella parte dei lavori pubblici, sia
per quanto riguarda la parte di Bilancio, abbiamo certezza di poter
ultimare quello che è tutto il lavoro di istruttoria e di impegno dei
fondi entro la fine dell'anno come da normativa.
Certamente, qualora il Comune adduca delle motivazioni
che fondino la possibilità di richiedere la proroga è
altresì previsto nel bando la possibilità di poter prorogare
questi termini. Qualora ciò però sia motivato e fondato sulla
base dell'impossibilità del rispetto del termine del 20
dicembre. Quindi anche questa rientra tra le condizioni che permetterebbero
comunque di impegnare le somme che qui vengono destinate.
Aggiungo il fatto che la tematica in oggetto sarebbe
stata comunque per la dotazione base, che erano i 790 milioni euro,
così come un milione e 390 mila euro che vengono destinati oggi.
Quindi questa tematica è una tematica che avevamo ben presente fin
dall'inizio.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Corazzari.
La parola alla consigliera Patrizia Bartelle.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
La disciplina normativa in materia di armonizzazione dei
sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, decreto
legislativo 118/2011, fissa al 30 aprile ed al 31 luglio i termini per
l'approvazione del Rendiconto per l'esercizio finanziario da
parte della Giunta e del Consiglio regionale. La Corte dei Conti segnala,
pertanto, il considerevole ritardo con il quale la Giunta regionale ha
approvato il DDL sul Rendiconto generale.
Visto che se ne è parlato in questa sede, riporto
inoltre il giudizio sugli strumenti di finanza derivata in cui si rileva
l'incompletezza della nota informativa allegata al Bilancio di
previsione per la parte destinata a rappresentare gli oneri e gli impegni
finanziari stimati stanziati in bilancio, che lascia intravedere carenze
sul piano della programmazione e della valutazione rispetto ad una
componente: i flussi negativi prodotti dai due derivati in essere di non
scarsa rilevanza.
Per quanto attiene la gestione finanziaria del settore
sanitario, la Giunta regionale avrebbe dovuto approvare i bilanci
preventivi ed economici annuali degli enti del sistema sanitario regionale
e della gestione sanitaria accentrata, nonché il bilancio preventivo
economico annuale e consolidato entro il 31 dicembre dell'anno
precedente e quello di riferimento, nonché pubblicarli entro 60 giorni
dalla data di approvazione sul sito internet della Regione.
In riferimento al patrimonio regionale, si nota come
l'aggiornamento degli inventari sia un elemento necessario al fine di
operare le correrete rilevazioni degli elementi del conto del patrimonio.
Tuttavia permangono carenze di indubbia gravità. È necessario
avere a disposizione informazioni complete ed adeguate emergenti dai
documenti contabili nei quali avvengono le registrazioni di tutti i fatti
di gestione del bene, gli inventari appunto.
Essendo la spesa sanitaria circa l'84% del
bilancio regionale, parrebbe logico accludere ai bilanci che ci apprestiamo
a votare anche gli inventari delle U.L.S.S.. Infine, l'esigenza di
individuare soluzioni che assicurano al settore sanitario stabili e
continuative fonti di finanziamento, si allinea con la mia richiesta di
mettere a frutto il patrimonio immobiliare delle U.L.S.S. non svendendolo,
ma gestendolo con logiche di mercato.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Patrizia Bartelle.
La parola al consigliere Azzalin.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Arriviamo con un'aria un po' stanca alla
discussione su questa variazione di bilancio. Forse non ci fa bene
trattenerci troppo a lungo su singole discussioni, quasi a dire: facciamo
in fretta perché dobbiamo andare avanti. Forse c'è del vero
in questo, nel senso che probabilmente avremo modo di ricaricarci nella
discussione sul Documento di Economia e Finanza e nel Bilancio prossimo.
Credo che nelle prossime settimane la tensione deve essere altra e credo
anche che dovremmo approfondire meglio alcune questioni.
Il mio voto è contrario. Devo dire che è
carente la posizione e l'illustrazione della Giunta perché fa un
po' di necessità virtù. Ci sono alcune cose non
approfondite con dettaglio e con quella che dovrebbe essere
l'accuratezza amministrativa e soprattutto politica. Da un lato
abbiamo 15 milioni non spesi e dall'altro 25 milioni di richieste.
Giustamente, l'Assessore al Bilancio dice "questi soldi vanno
spesi subito, per cui sulla base delle richieste noi finanziamo e quindi
risolviamo questa cosa". Oggettivamente, presa così, perché
essere contrari?
L'elemento di principale perplessità e di
incompletezza nell'informazione è: perché non sono stati
spesi questi soldi? Abbiamo fatto una analisi? L'anno scorso
l'abbiamo fatta. Quest'anno non è che ci abbiamo messo
tanto a fare il bilancio, cos'è che non ha funzionato nella
macchina amministrativa? La previsione di quegli interventi o
l'efficienza a dare risposte e metterle in pratica e cioè
spenderli? Questo è un nodo che rimane sospeso e quindi dovremo
cercare di entrare nel merito.
Per quanto riguarda le richieste, nulla da dire,
c'è solo l'imbarazzo della scelta si potrebbe dire. Per
esempio, sulla bonifica. Noi avevamo preparato un emendamento,
l'avevamo pensato ma non lo presenteremo per un semplice motivo:
c'è già un impegno di spesa sostanzioso, diceva il mio
collega Fracasso, ed è presente nel maxi emendamento della Giunta di 3
milioni e 4 ma per pagamenti di lavori effettuati per conto della Regione
dai Consorzi e non pagati. Questa era una cosa che avevamo sollevato a
tempo debito e avevamo detto: qual è l'attenzione della Giunta
rispetto a questo? Perché si danno degli incarichi e poi non si
mantengono gli impegni? Si fa in modo di avere una esposizione bancaria da
parte dei Consorzi che li espone ad una situazione anche debitoria. Non ho
il quadro complessivo, ma credo che questi 3 milioni e 4 siano veramente
una boccata d'ossigeno, almeno in alcune situazioni.
Dovremo fare attenzione e predisporre e pensare di avere
una priorità nel bilancio futuro. Rispetto agli stanziamenti normali,
correnti nel corso dell'anno futuro dovremo mettere a disposizione
dei Consorzi i soldi non solo per pagare i debiti ma anche per quelle che
sono le cose che bisognerà fare. L'altro giorno è stato
organizzato e io ho partecipato il convegno di celebrazione del 50esimo
dell'alluvione nel punto laddove c'è stata la rottura del
mare che ha invaso l'Isola della Donzella. Per tre mesi ci sono stati
migliaia e migliaia di sfollati, centinaia e centinaia di milioni di danni
e quant'altro.
Lì è stata fatta una disamina, so che
interessa poco, ma vi tedierò a tempo debito di nuovo su queste cose
perché repetita iuvant, è bene non perdere la memoria, si fanno
apposta quei convegni e si fanno apposta anche determinati interventi per
cercare di ribadirne l'importanza e di fare in maniera che
l'attenzione della politica sia tale e non solamente finzione, o
quanto meno solidarietà pelosa che non si sbilancia e non stabilisce
delle priorità.
In quel convegno è stata detta una cosa molto
semplice: le prime difese a mare sono le lagune, il sistema lagunare. Dopo
c'è la prima difesa, il primo argine di difesa subito dopo le
lagune, poi ce n'è un altro nell'entroterra. Oggi in
quella terra - laddove il territorio è a rischio alluvioni,
inondazioni - gli unici rischi che possono arrivare arriveranno dal mare e
allora bisogna pensare ad una protezione continua.
Colleghi, questa non è una cosa che possiamo
snobbare, però è dal 2010 che non viene spesa una lira da parte
della Regione sulla vivificazione delle lagune e gli scanni si stanno
interrando. Ed è inutile parlare, collega Corazzari, della bocca a
mare del Porto di Pila se la laguna di Barbamarco vede soppressi i
provvedimenti scanni! Da questo punto di vista non facciamo un interesse,
non guardiamo con lungimiranza agli interessi né di quei pescatori,
né della sicurezza delle case dei cittadini che abitano nel Delta del
Po e nel Polesine. Quindi facciamo un ragionamento di prevenzione a 360
gradi!
Queste cose le sappiamo e lo sa benissimo
l'Assessore perché è informato adeguatamente, si è
ampiamente documentato. La manutenzione è un fatto esiziale per quei
luoghi e se manca non andiamo da nessuna parte, i problemi si acuiranno
negli anni. Questo è il punto.
Quindi, su questa cosa della bonifica non ve la potete
cavare solo dicendo "abbiamo pagato i debiti, abbiamo già
dato". Metto le mani avanti perché dobbiamo tornarci sul
bilancio e su questo un ragionamento politico di priorità lo dobbiamo
fare.
Collega Finco, lei ha fatto una strenua lotta per avere
l'U.L.S.S. nella sua zona. Quindi, lei consentirà che a nostra
volta faremo una strenua lotta perché quel territorio sia tutelato e
soprattutto sia parimenti da un punto di vista considerato. Detto questo
archiviamo questa cosa per adesso.
L'altra questione: Net Ingeneering. Già
diceva il consigliere Fracasso però è bene ricordarlo: certamente
non può essere annoverato come esempio di efficiente amministrazione
da parte delle Giunte di Centro–Destra.
È derubricata dal punto di vista mediatico questa
cosa, perché ormai tutto brucia e le notizie vengono... ma sono
milioni e milioni che potevano essere risparmiati da parte della Regione.
Adesso si mette la parola "fine", anche se c'è
qualche coda mi sembra di capire dal punto di vista formale rimane, come ha
detto l'Assessore, però la cosa quantomeno si archivia e non
genererà altri debiti per i cittadini veneti, che già hanno
sofferto di queste inefficienze amministrative.
L'altro punto è il referendum. Qui si apre
una prateria, potremo iniziare e finire domani e poi riprendere e lo faremo
nel bilancio. Lo faremo perché quei 14 milioni dovremo andare a vedere
dove si possono spendere meglio per risolvere i problemi dei veneti.
Milione per milione vi dimostreremo come quei soldi possono essere spesi
più proficuamente.
Una volta tanto facciamo dell'Amministrazione un
qualcosa di meno propagandistico: questa storia del referendum ci
terrà a lungo impegnati dialetticamente sul piano del confronto
politico, però nella fase di bilancio non lasceremo da parte questa
questione, perché non è una questione che non c'entra,
perché chiedere all'oste: è buono il tuo vino? Ma chi
volete che ci dica che non vuole autonomia? Vuoi tu più autonomia? Ma
ci prendiamo in giro?! Ritorniamo alle origini di questa cosa, non stiamo
sul fatto formale "mettiamo i soldi per una consultazione
popolare"! Andiamo alle origine, andiamo a vedere ed entriamo nel
merito di come vengono spesi questi soldi! Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Azzalin.
La parola all'assessore Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
Mi ricordava il collega Forcolin che, nell'ambito
di questo provvedimento, ci sarà un'ulteriore sensibilità
per il territorio del Delta che è data dal supporto che diamo per la
questione dei ponti di barche, pertanto un voto contrario mi stupirebbe
molto da parte del consigliere Azzalin.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Corazzari.
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Visto che è rientrata l'assessora Elisa De
Berti, c'era una questione che il collega Fracasso, nel presentare
alcuni emendamenti, aveva sollevato cioè la questione Veneto
Strade.
Ne abbiamo parlato anche in Commissione e sappiamo che
questo è un punto critico nel sistema regionale perché questo
tipo di realtà, che era stata pensata con un'ottica anche
innovativa a suo tempo, negli ultimi anni sta navigando in acque abbastanza
travagliate. Visto anche la presentazione del DEFR dove su questo punto non
abbiamo riscontrato alcuna indicazione, volevamo capire – e
l'emendamento che abbiamo presentato aveva anche questo significato
cioè di portare all'attenzione dell'Aula – il
destino di questa struttura regionale dove effettivamente le ricadute dei
malfunzionamenti della insufficiente disponibilità finanziaria
economica di questo Ente trovano poi un riscontro immediato nella scarsa
manutenzione della rete stradale, in particolare quella più soggetta
ad alterazione come le aree di montagna piuttosto che le manutenzioni di
alcune grandi arterie del nostro territorio.
Su questa richiesta di inserire 1 milione come ulteriore
finanziamento probabilmente l'Assessore risponderà che da qui a
fine anno non riusciremo a spenderli e quindi non è tecnicamente
è fattibile, però volevamo capire dall'assessora Elisa De
Berti: su questo punto, attualmente ancora nebbioso, quali saranno le
prospettive da qui al prossimo anno? Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
La parola all'assessora Elisa De Berti.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
Prima faccio una piccola premessa, perché temo di
non essermi spiegata bene prima.
Quando si parlava dei 6,3 milioni della sentenza del
lodo, ho detto: sì, è la sentenza di condanna del lodo. Ma dei
6,3 milioni, 120 mila euro sono per spese legali, il resto sono
praticamente il pagamento delle fatture con interessi ed IVA. Non sono 6,3
milioni di interessi legali. Chiusa parantesi.
Per quanto riguarda Veneto Strade. Al di là del
fatto che confermo comunque sempre la strategicità della società,
siamo praticamente l'unica Regione che ha una società che si
occupa della manutenzione delle strade, della rete viaria. Credo che sia un
valore aggiunto assolutamente fare in modo di tenerla, però
c'è il dato di fatto che già sapete. Se fino ad oggi le
Province avessero onorato come avrebbero dovuto le convenzioni che sono
state stipulate con Veneto Strade, fino al 2016 Veneto Strade non avrebbe
assolutamente avuto problemi e avrebbe continuato ad investire come ha
sempre investito. Vi ricordo che è molto polverizzata la società
Veneto Strade perché ci sono le Province con il 50%, il 20% quattro
autostrade e il 30% è della Regione.
Se le Province avessero rispettato e non avessero negli
anni sempre calato gli importi delle convenzioni, 25-26 milioni dovevano
darli le Province, circa 15 milioni li metteva la Regione, comunque la
manutenzione sia della rete regionale che della rete provinciale Veneto
Strade l'avrebbe tranquillamente fatta senza nessun problema.
L'anno scorso è scaduta la convenzione con la
Provincia di Verona che aveva manifestato la volontà di valutare
comunque un'eventuale proroga per il 2016 per andare a scadenza con
tutte le altre Province, tranne la Provincia di Belluno che scade nel 2025.
Quest'anno scadono tutte le convenzioni, rimane in piedi solo quella
di Belluno che comunque comporta circa 14 milioni di euro.
La Provincia di Belluno quest'anno ha messo
qualche milione, per il 2017 dobbiamo fare adesso un incontro con le
Province perché la Provincia di Belluno è quella che alla fine
costa di più. Tenete presente i problemi di neve che ci sono stati
l'anno scorso, c'erano i fine settimana dove lo sgombro della
neve sulle strade anche provinciali costava dai 300 ai 400 mila euro,
quindi con la neve c'erano delle manutenzioni da sostenere. Però
non è pensabile che Veneto Strade continui a fare la manutenzione sia
delle strade regionali che delle strade provinciali e paga solo la Regione.
Le Province non tirano fuori un soldo consapevoli che la Regione non ha le
risorse da tirare fuori.
Comunque non mi sembra mai neanche di aver visto i
Presidenti di Provincia che battono i pugni o vanno al Ministero per
rappresentare la problematicità della manutenzione delle strade
provinciali.
In questo momento stiamo facendo degli approfondimenti
per cercare di trovare una soluzione che comunque sia nella direzione di
mantenere la vitalità della società, anche perché stiamo
parlando di 269 dipendenti di cui un centinaio di dipendenti sono arrivati
solo dalla Provincia di Belluno.
Faccio un passo indietro. A giugno la Provincia di
Belluno mi aveva consegnato, senza nessun approfondimento prima, una
convenzione dove, non si sa il perché, loro - Ministero, ANAS,
Provincia di Belluno e teoricamente Veneto Strade, che nemmeno si era
seduta al tavolo per la redazione di questa convenzione –
sostanzialmente stabilivano che tutte le strade regionali e provinciali ex
ANAS della Provincia di Belluno andavano praticamente tutte in gestione ad
ANAS.
Al di là del fatto dell'approfondimento di
questa convenzione che era comunque non sottoscrivibile da parte della
Regione perché nelle premesse, al di là che diceva che ANAS ha le
competenze, le capacità ed è più brava di Veneto Strade
nella manutenzione e nel compito per cui è preposta, non teneva conto
né delle convenzioni in essere e neppure della legge che istituisce
Veneto Strade.
Fatto un approfondimento con ANAS, sostanzialmente ne
è emerso praticamente che non si riusciva più a capire questa
convenzione da chi fosse stata promossa. Non aveva più un padre
putativo. Era stata definita irricevibile anche dalla Provincia di Belluno,
quindi sostanzialmente quella convenzione è stata presa e messa in un
cassetto.
Adesso facciamo le cose serie, cioè gli
approfondimenti vanno fatti con gli Enti interessati e non si può
pensare che la Provincia di Belluno si attivi presso ANAS per decidere per
la Regione Veneto.
Sicuramente una soluzione deve essere trovata.
Comunque stiamo facendo gli approfondimenti per arrivare
ad una soluzione che sia definitiva.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elisa De Berti.
Non vedo altri interventi, quindi è chiusa la
discussione generale del PDL n. 186.
L'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione ha
bisogno di ritrovarsi per dare un parere sugli emendamenti. Sono le ore
18.57, la Commissione ha tempo fino alle ore 19.05 per dare un parere sugli
stessi.
Invito l'assessore Forcolin, il Vicepresidente
Fracasso e il relatore Montagnoli di andare in Sala Giunta.
Invece i Capigruppo in Sala del Leone per i lavori della
prossima settimana.
La Seduta è sospesa alle ore 18.57
La Seduta riprende alle ore 19.13
PRESIDENTE
La Prima Commissione ha dato i pareri sugli emendamenti.
Io chiederò al relatore i pareri sugli emendamenti.
Siamo sugli emendamenti così come
distribuiti.
Articolo 1
Su questo articolo insistono degli emendamenti.
Emendamento n. A0008 presentato dalla Giunta
regionale, che prevede:
l'articolo 1, comma 2, allegato 2, è
così modificato:
"All'allegato n. 2 si apportano le allegate
variazioni compensative:
SPESA
MISSIONE 05 – TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E
DELLE ATTIVITÀ CULTURALI
Cassa 2016: +400.000,00
Competenza 2016 : +400.000,00
PROGRAMMA 02 – ATTIVITÀ CULTURALI E
INTERVENTI DIVERSI NEL SETTORE CULTURALE
Cassa 2016: +400.000,00
Competenza 2016: +400.000,00
SPESE CORRENTI:
Cassa 2016: +400.000,00
Competenza 2016: +400.000,00
L.R. 1999, N. 20 – ART. 3 – PARTECIPAZIONE
DELLA REGIONE ALLE FONDAZIONI DI DIRITTO PRIVATO "ARENA" DI
VERONA E "LA FENICE" DI VENEZIA:
Cassa 2016: (+400.000,00)
Competenza 2016: (+400.000,00)
MISSIONE 06 – POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO
LIBERO
Cassa 2016: +1.460.000,00
Competenza 2016: +1.460.000,00
PROGRAMMA 01 – SPORT E TEMPO LIBERO
Cassa 2016: +1.460.000,00
Competenza 2016: +1.460.000,00
SPESE CORRENTI:
Cassa 2016: (+100.000,00)
Competenza 2016: (+100.000,00)
L.R. 2015 N. 8 – ART. 13 – DISPOSIZIONI
GENERALI IN MATERIA DI ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA:
Cassa 2016: (+100.000,00)
Competenza 2016: (+100.000,00)
SPESE IN CONTO CAPITALE:
Cassa 2016: (+1.360.000,00)
Competenza 2016: (+1.360.000,00)
L.R. 2015, N. 8 – ART. 11 – DISPOSIZIONI
GENERALI IN MATERIA DI ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA:
Cassa 2016: (+1.360.000,00)
Competenza 2016: (+1.360.000,00)
MISSIONE 09 – SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL
TERRITORIO E DELL'ABIENTE:
Cassa 2016: +3.926.000,00
Competenza 2016: +3.926.000,00
PROGRAMMA 01 – DIFESA DEL SUOLO:
Cassa 2016: +3.426.000,00
Competenza 2016: +3.426.000,00
SPESE CORRENTI:
Cassa 2016: (+2.091.000,00)
Competenza 2016: (+2.091.000,00)
L.R. 2009, N. 12 – ART. 32 – NUOVE NORME PER
LA BONIFICA DEL TERRITORIO:
Cassa 2016: (+2.091.000,00)
Competenza 2016: (+2.091.000,00)
SPESE IN CONTO CAPITALE:
Cassa 2016: (+1.335.000,00)
Competenza 2016: (+1.335.000,00)
L.R. 2003, N. 27 – ART. 2 – DISPOSIZIONI
GENERALI IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI DI INTERESSE REGIONALE E PER LE
COSTRUZIONI IN ZONE CLASSIFICATE SISMICHE:
Cassa 2016: (+1.000.000,00)
Competenza 2016: (+1.000.000,00)
L.R. 2003, N. 3 – ART. 17 – LEGGE
FINANZIARIA REGIONALE PER L'ESERCIZIO 2003 – INTERVENTI
STRUTTURALI SULLA RETE IDROGRAFICA NON PRINCIPALE:
Cassa 2016: (+335.000,00)
Competenza 2016: (+335.000,00)
PROGRAMMA 04 – SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
Cassa 2016: +500.000,00
Competenza 2016: +500.000,00
SPESE CORRENTI:
Cassa 2016: (+500.000,00)
Competenza 2016: (+500.000,00)
L.R. N. 2016, N. 7 – ART. 2 – LEGGE DI
STABILITÀ REGIONALE 2016:
Cassa 2016: (+500.000,00)
Competenza 2016: (+500.000,00)
MISSIONE 10 – TRASPORTI E DIRITTO ALLA
MOBILITÀ
Cassa 2016: +6.314.000,00
Competenza 2016: +6.314.000,00
PROGRAMMA 01 – TRASPORTO FERROVIARIO
Cassa 2016: +6.314.000,00
Competenza 2016: +6.314.000,00
SPESE CORRENTI:
Cassa 2016: (+664.000,00)
Competenza 2016: (+664.000,00)
NOTE: L.R. 2008, N. 1 ART. 45 – REALIZZAZIONE DEL
SECONDO STRALCIO DEL SISTEMA FERROVIARIO METROPOLITANO REGIONALE
(SFMR):
Cassa 2016: (+664.000,00)
Competenza 2016: (+664.000,00)
SPESE IN CONTO CAPITALE:
Cassa 2016: (+5.650.000,00)
Competenza 2016: (+5.650.000,00)
NOTE: L.R. 2008, N. 1 – ART. 45 –
REALIZZAZIONE DEL SECONDO STRALCIO DEL SISTEMA FERROVIARIO METROPOLITANO
REGIONALE (SFMR):
Cassa 2016: (+5.650.000,00)
Competenza 2016: (+5.650.000,00)
MISSIONE 20 – FONDI E ACCANTONAMENTI
Cassa 2016: -12.100.000,00
Competenza 2016: -12.100.000,00
PROGRAMMA 03 – ALTRI FONDI
Cassa 2016: -12.100.000,00
Competenza 2016: -12.100.000,00
SPESE CORRENTI:
Cassa 2016: (-12.100.000,00)
Competenza 2016: (-12.100.000,00)
D.LGS. 2011, N. 118 – ART. 46 – DISPOSIZIONI
IN MATERIA DI ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI E DEGLI SCHEMI DI
BILANCIO DELLE REGIONI, DEGLI ENTI LOCALI E DEI LORO ORGANISMI, A NORMA
DEGLI ARTICOLI 1 E 2 DELLA LEGGE 5 MAGGIO 2009, N. 42:
Cassa 2016: (-12.100.000,00)
Competenza 2016: (-12.100.000,00)
TOT SPESA:
Cassa 2016: 0,00
Competenza 2016: 0,00"
Questo emendamento è proposto dalla Giunta
regionale ed è stato già illustrato abbondantemente in fase di
discussione generale da parte dell'Assessore.
Ci sono interventi su questo emendamento?
Non ci sono interventi.
Parere del relatore favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento n.
A0008.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. A0003 è precluso,
perché non ci sono più i soldi nel fondo di riserva.
Quindi l'emendamento n. A0003 è precluso
perché non c'è più la capienza sul capitolo
indicato.
Anche gli emendamenti n. A0004, n. A0005, n. A0006, n.
A0007 e n. A0001 sono preclusi per la stessa motivazione: mancanza di
capienza sul capitolo indicato.
Pongo in votazione l'articolo 1, come
emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2
Non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
C'è un emendamento.
Emendamento n. A0002 presentato dalla consigliera
Guarda, che prevede:
l'articolo 3, comma 2, è così
modificato:
"Scheda finanziaria relativa alla proposta di
variazione
Legge regionale di spesa
MISSIONE 05 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE
ATTIVITÀ CULTURALI
Programma 0502 Attività culturali e interventi
diversi nel settore culturale - L.R. n. 4/2006
"Interventi regionali per le celebrazioni speciali in occasione della
commemorazione di eventi storici di grande rilevanza o di personalità
venete di prestigio nazionale o internazionale":
Variazione proposta anno 2016: +50.000,00
MISSIONE 05 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE
ATTIVITÀ CULTURALI
Programma 0502 Attività culturali e interventi
diversi nel settore culturale - L.R. n. 70/1975 Contributi e
spese per l'organizzazione di mostre, manifestazioni e convegni di
interesse:
variazione proposta 2016: -50.000,00
SALDO:
variazione proposta 2016: 0,00."
La parola alla consigliera Cristina Guarda.
Cristina GUARDA (Alessandra Moretti
Presidente)
Grazie, Presidente.
Questo emendamento era volto a spostare delle risorse
pari a 50 mila euro dalla legge regionale per i contributi e spese per
organizzazione di mostre, manifestazioni e convegni di interesse, scelti a
discrezione da parte della Giunta e dall'Assessore alla Cultura,
nella legge 4/2016 che riguarda la realizzazione di un aiuto nel
finanziamento per interventi regionali per celebrazioni speciali in
occasione della commemorazione di eventi storici di grande rilevanza o di
personalità venete di prestigio nazionale e internazionale.
È una legge che sicuramente va nella dimensione di
una valorizzazione di quello che è il patrimonio culturale del nostro
Veneto ed entro il 31 marzo di ogni anno le associazioni culturali, i
cittadini, i Comuni possono presentare all'Assessorato alla Cultura
una serie di progetti per l'anno successivo volti a commemorazioni e
grandi eventi commemorativi.
All'interno di questi progetti ad esempio proprio
quest'anno sono stati presentati diversi programmi molto interessanti
dall'Università di Padova piuttosto che da altri Enti
territoriali, Comuni, associazioni culturali, che vanno proprio a
valorizzare quello che è un sistema culturale veneto. Questa legge non
è più stata finanziata e quest'anno nel Bilancio, nel
momento in cui c'era la possibilità di inserire delle risorse
per fare una programmazione per l'anno successivo, questi soldi non
sono stati inseriti.
Queste persone hanno speso tempo, denari ed energie per
presentare progetti interessanti di valore culturale nel nostro territorio
e ad oggi non hanno avuto nessuna risposta per capire se davvero questi
progetti verranno valutati dalla Commissione tecnica, di cui io insieme al
consigliere Barbisan facciamo parte.
Di conseguenza la mia domanda è: in Bilancio questa
legge funziona ancora oppure no?
C'è bisogno di dare delle risposte comunque a
chi si impegna per portare avanti dei progetti culturali, quindi domando
che queste risorse vengano prese in considerazione.
Capisco che ormai siamo allo scadere del 2016 per cui
è difficile dare esito a quella che è la realizzazione della
legge 4, però annuncio già fin da ora l'impegno nel
Bilancio di previsione di inserire risorse proprio per andare incontro a
questi programmi/progetti, altrimenti si faccia chiarezza e si indichino
strade alternative ai cittadini che si impegnano per valorizzare la cultura
nel Veneto.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Cristina Guarda.
La parola all'assessore Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
Relativamente alla richiesta formulata con questo
emendamento sottolineo come sia assolutamente lo strumento dato dalla legge
4/2006, uno strumento importante che purtroppo non è stato dotato di
adeguato finanziamento nel Bilancio del 2016 e anche in quello del 2015 a
causa delle ben note contrazioni in termini di risorse finanziarie che
hanno interessato tutti i nostri capitoli di Bilancio.
Devo anche sottolineare come, seppur in linea di
principio, questa richiesta sia assolutamente condivisibile, proprio per la
natura stessa di questa legge e per i procedimenti sottesi a questa legge.
Il fatto di dare una dotazione in questo momento impedirebbe, essendo che
le progettualità devono essere costruite su una programmazione e
vagliate da una apposita Commissione, di poterle impegnare entro
l'anno in corso.
Invece qualora ci siano progettualità di rilievo
che possono essere oggetto non solo della legge 4/2006 ma anche di altre
norme del nostro impianto normativo relativo alla cultura, queste possono
comunque essere prese in considerazione. A tal proposito sottolineo come la
legge 49/1975 possa essere lo strumento adeguato.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Corazzari.
Parere del relatore contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n.
A0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione dell'articolo.
Pongo in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Pongo in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto?
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Mettere 6 milioni per questo interminabile lodo –
e speriamo veramente che sia l'ultimo - che sommandosi ai 40
precedenti fanno 46, è la certificazione del fallimento
dell'operazione SFMR.
Anche se l'ex Presidente Galan aveva proclamato
più volte "parte l'SFMR" non è mai partita.
Sono partiti i ricorsi e ci troviamo anche con queste variazioni. Neanche
la precedente Giunta Zaia, da questo punto di vista, è riuscita a
raddrizzare questi binari del Servizio Ferroviario Metropolitano
Regionale.
Per noi questo è più che sufficiente per
esprimere ovviamente un voto contrario a queste variazioni.
Abbiamo presentato una serie di emendamenti che
riprenderemo nel confronto che riguarda il Bilancio a partire dal
fabbisogno per le scuole paritarie del Veneto che rimangono sotto
finanziate e per le quali credo si debba e si possa fare di
più.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Conte.
Maurizio CONTE (Lista Tosi per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Nell'anticipare quello che è il voto
contrario solamente per quella che è una valutazione di questa
variazione di Bilancio che non vede nuovi investimenti, non vede nuovi
impegni, non vede una progressione di quello che deve essere garantito
rispetto a quelle che sono le necessità in base alle esigenze dei vari
capitoli di spesa.
Guardo ancora una volta a quelle che erano le esigenze
soprattutto ad esempio della sicurezza idraulica. Spero che
nell'ambito del Bilancio di previsione si possa ragionare in maniera
consapevole dopo le emergenze, dopo le criticità, dopo un momento di
attenzione che c'è stato, mi sembra che si sta un po'
allentando quella che è l'attenzione su certi settori.
Quindi soprattutto a livello finanziario, Assessore - se
lei non ha risorse sicuramente non può fare opere.
Lei aveva 20 milioni l'anno scorso nella
variazioni ma non li ha impegnati. Nella variazione aveva recuperato 20
milioni e non li ha impegnati.
È colpa mia se siete arrivati in ritardo?
No!
Questa è una variazione che va solamente a
risolvere dei ritardi di pagamento, a risolvere degli impegni che non erano
stati garantiti con le risorse necessarie.
Spero che il prossimo Bilancio di previsione possa
prevedere veramente anche un piano di impegni effettivi da parte di questa
Amministrazione per quelle che devono essere delle priorità.
Le risorse sono poche ma le priorità le potete
scegliere sulla base di quelle che sono le reali necessità che possa
vedere inaugurazioni a completamento di opere che partono da questa nuova
Amministrazione.
È quello che sto attendendo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Conte.
Non vedo altri interventi.
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta-Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Devo ringraziare i Colleghi di questo Consiglio per il
lavoro che è stato fatto in modo assolutamente puntuale nelle
Commissioni e anche oggi in Consiglio sui temi importanti come quelli che
sono stati espressi nel maxiemendamento della Giunta e nell'aver
recepito anche l'esigenza e l'urgenza di mettere queste somme
nel circuito veneto affinché le strutture possano impegnare e
liquidare queste risorse.
Sui temi sui quali si è dibattuto, posso dire che
sicuramente ci sarà nel Bilancio di previsione motivo, modo e tempo
per discutere su temi quali ad esempio i nostri giovani, le scuole
paritarie, 0-6 anni, la questione della formazione.
Però debbo dire, con altrettanto orgoglio a questa
maggioranza che lavora in Giunta ma anche a tutta la maggioranza di questo
Consiglio regionale, che noi abbiamo comunque fatto uno sforzo notevole nel
2016 e lo riproponiamo nel 2017 con 31 milioni di euro per quanto riguarda
la fascia 0-6 anni. Assieme al lavoro fatto nelle Commissioni a Roma dalla
collega Manuela Lanzarin ulteriori 5 milioni sono arrivati nel Bilancio
regionale e abbiamo portato comunque a 36 milioni di euro che è una
cifra assolutamente importante rispetto a quello che è
l'impianto nazionale per conto delle scuole paritarie. Sappiamo che
il Veneto è una Regione particolare dal punto di vista delle paritarie
per cui quella sensibilità romana è un po' lontana da
quello che è invece l'impianto paritario dei quasi 100 mila
bambini che frequentano le nostre scuole paritarie con quasi il 70% dai 3
ai 6 anni.
Altrettanto importante è il lavoro della collega
Elena Donazzan. Sto parlando della formazione quindi dell'aspetto dei
nostri ragazzi. Attraverso un Bilancio di previsione ha sviluppato un
modello che portato a girare 90 milioni di euro e che ha avuto modo di
creare questo tipo di volano. Ma ha messo anche nelle condizioni di poter
ottenere 11 milioni come prima tranche e altri 11 milioni nella seconda
tranche dal Ministero, ossia 22 milioni di euro.
Quindi 112 milioni di euro messi per la formazione con
il sistema dei fondi e dall'altra parte col sistema duale e con i 36
milioni per la fascia 0-6 anni, credo abbiano un impatto importante in
questo Bilancio e ci vede soddisfatti del lavoro fin qui svolto.
Vogliamo rilanciarlo, vogliamo mantenerlo, però il
rapporto è fondamentale anche nelle Commissioni romane perché
altrimenti la battaglia non può essere solo ed esclusivamente
veneta.
Con questo messaggio che è anche quello di apertura
per un dialogo proficuo sul prossimo Bilancio di previsione, mi corre
l'obbligo di ringraziare per il Rendiconto la struttura del Bilancio
per il lavoro fatto anche nel rispetto e nella collaborazione con la Corte
dei Conti che quest'anno ha parificato il Bilancio in modo
sicuramente egregio rispetto a quello dello scorso anno con qualche
eccezione ma sul quale abbiamo lavorato in modo importante.
Ringrazio chi ha proceduto al lavoro, fatto prima dal
dottor Masullo e dal dottor Trapani e oggi fatto dal dottor Masullo, dal
dottor Vignotto e da tutta la struttura, per il supporto e l'egregio
lavoro che ha portato ad approvare questo provvedimento di Rendiconto e la
variazione di Bilancio. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
Siamo sulla votazione del provvedimento nel suo testo
complessivo.
Pongo in votazione il PDL n. 186.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Come deciso in Conferenza dei Capigruppo, adesso
anticipiamo il punto 13 che è la Risoluzione n. 23 della collega
Alessandra Moretti ed altri, per intitolare una sala di Palazzo Ferro-Fini
a Valeria Solesin.
RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MORETTI, DALLA LIBERA,
FERRARI, AZZALIN, FRACASSO, GUARDA, PIGOZZO, RUZZANTE, SALEMI, SINIGAGLIA,
ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
INTITOLI UNA SALA DI PALAZZO FERRO FINI A VALERIA SOLESIN, VITTIMA DEL
TERRORISMO" (RISOLUZIONE N. 23) (DELIBERAZIONE N. 146/2016) TITOLO COME MODIFICATO
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- il periodo storico che stiamo vivendo è
drammaticamente segnato e condizionato dal fenomeno del terrorismo
internazionale di matrice fondamentalista, che con sempre maggiore
frequenza e cieca violenza colpisce in tutto il mondo;
- i cittadini europei e l'Europa stessa sono
divenuti bersaglio e scenario di attacchi stragisti, attuati con
l'obiettivo di destabilizzare un assetto democratico che dal secondo
dopoguerra sta garantendo al continente il più lungo periodo di pace
della sua storia;
- è dovere di tutte le istituzioni democratiche
contrastare con il massimo sforzo e ad ogni livello la vile strategia
terroristica;
- la costante memoria delle vittime e
l'affermazione dei valori di pace, di convivenza e solidarietà
tra popoli, razze, religioni e culture, sono da considerarsi a pieno titolo
come strumenti irrinunciabili nella lotta al terrorismo;
CONSIDERATO CHE:
- lo scorso 13 novembre, nel corso degli attentati
terroristici che si sono verificati a Parigi, è stata assassinata la
cittadina europea, italiana, veneta e veneziana Valeria Solesin;
- Valeria Solesin, giovane ricercatrice di soli 28
anni, era testimone di quell'impegno e di quella visione sociale,
aperta e solidale, che devono continuare a rappresentare elementi
fondamentali di spinta nella costruzione di un futuro di pace;
- il Consiglio regionale del Veneto ha il dovere
morale ed istituzionale di farsi custode attivo della memoria di Valeria
Solesin;
- all'interno della sede istituzionale del
Consiglio regionale del Veneto, l'attuale sala denominata
"Cuoi" rappresenta un luogo simbolo dell'ospitalità,
delle discussioni e delle riflessioni pubbliche dedicate a questioni
sociali, culturali, politiche ed economiche;
- intitolare questa sala a Valeria Solesin
significherebbe conservare e valorizzare la sua memoria, legandola a doppio
filo con uno spazio vivo, luogo di incontro, partecipazione e visita dei
cittadini veneti, italiani, europei e del mondo;
impegna l'Ufficio di Presidenza
ad intitolare a Valeria Solesin la sala attualmente
denominata "Cuoi" all'interno di Palazzo Ferro Fini, sede
istituzionale del Consiglio regionale del Veneto."
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Il contenuto della Risoluzione è già noto ai
Colleghi, è già stato illustrato questa mattina all'inizio
dei lavori dell'Aula. Ringrazio i colleghi Capigruppo per aver
consentito l'inserimento del punto all'ordine del
giorno.
Ci ricordiamo tutti, perché è passato circa un
anno, questa tragedia che ha colpito l'Europa intera e che ha colpito
anche la città di Venezia attraverso la figura di Valeria
Solesin...
Credo che quest'Aula sia sufficientemente matura
per poter esprimere oggi un voto in occasione di una scadenza che riguarda
tutto il Veneto.
Credo che vada portato rispetto per la presentazione di
una Risoluzione che riguarda una persona che è mancata un anno fa e
che è stata ricordata con i funerali solenni in Piazza San Marco. Lo
abbiamo già ricordato oggi, era dai tempi di Daniele Manin che non
veniva ricordata una persona in Piazza San Marco.
Credo che Valeria Solesin vada ricordata a nome dei
tanti italiani che sono all'estero. Ogni anno se ne aggiungono circa
10 mila che se ne vanno dalla nostra Regione, cittadini veneti che trovano
lavoro all'estero e soprattutto in Europa. In particolar modo Londra
e Parigi sono due tra le realtà che ospitano il maggiore numero di
italiani.
Credo che sia un bel gesto. Ho ascoltato anche le parole
dell'assessora Manuela Lanzarin dove ha ricordato alcuni degli
impegni che erano stati assunti da una mozione votata
all'unanimità da questo Consiglio e che la Giunta ha deciso di
dare seguito a quegli impegni con alcune iniziative di solidarietà.
Credo sia una cosa bella se oggi, mi auguro all'unanimità,
decidiamo di ricordare per sempre il ruolo di una ricercatrice veneta, ma
soprattutto le condizioni nelle quali è avvenuto quello che io
definisco con tutta tranquillità un atto di guerra che è avvenuto
nella città di Parigi e che ha colpito non solo i parigini. Non ha
colpito solo i francesi, ma ha colpito persone che arrivavano da tutto il
mondo. Quindi credo sia un atto importante e giusto quello di ricordare
Valeria Solesin attraverso la dedica di una sala di questo Consiglio,
affinché resti nella memoria e come monito anche rispetto al
futuro.
Sono state tante le vittime venete in giro per il mondo:
ricordo i lavoratori, ricordo i minatori, veneti morti nelle stragi in
tanti luoghi di lavoro. Quindi credo sia bello ricordare attraverso Valeria
Solesin tutti i lavoratori veneti che hanno perso la vita all'estero.
C'è un di più in quella morte perché è
rappresentata non solo nell'ambito di una attività lavorativa
che lei svolgeva a Parigi, ma nell'ambito di un atto di
terrorismo.
Credo che qualsiasi polemica che sporchi questa giornata
e questa votazione sia assolutamente ingiustificabile. Credo ci siano mille
cose che si possono fare. Ma qui c'è un elemento che riguarda il
rispetto istituzionale che noi dobbiamo avere. Gli scontri politici li
facciamo su mille altri argomenti, ma qui c'è solo una
questione: quella di rispettare la vita di una persona, quella di
rispettare il moto popolare che si è visto in Piazza San Marco.
Sarebbe bello che lo stesso clima si potesse ripetere oggi in
quest'Aula attraverso la votazione di questa Risoluzione. Un ricordo
duraturo nel tempo che possa consentirci di ricordare per sempre Valeria
Solesin e l'atto terroristico e criminale che l'ha condannata
alla morte ad un'età in cui si dovrebbe fare tutt'altro
fuorché morire.
Mi auguro che quest'Aula voglia votare
all'unanimità questa Risoluzione. Ovviamente resta la
disponibilità da parte del Gruppo del Partito Democratico a una
condivisione di questa Risoluzione con la firme anche degli altri
Capigruppo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola al consigliere Barison.
Massimiliano BARISON (Forza Italia)
Grazie, Presidente.
Sul tema posto da questa Risoluzione come Gruppo di
Forza Italia riteniamo che sia opportuno evitare una divisione politica.
È un tema a tutti caro il fatto di ricordare una giovane ricercatrice
veneziana che è mancata, vittima del terrorismo islamista, e che
merita sicuramente di trovare l'intitolazione di un'Aula di una
struttura pubblica della Regione del Veneto.
Proprio per evitare divisioni politiche
all'interno di quest'Aula, noi riteniamo che sia opportuno
evitare di scrivere all'interno di questa Risoluzione quale deve
essere il luogo cui intitolare a Valeria Solesin.
Quindi facciamo la proposta ai proponenti di emendare
quanto inserito in questa Risoluzione, dando mandato all'Ufficio di
Presidenza di stabilire quale debba essere la struttura o l'Aula di
rappresentanza da intitolare. Chiaramente, come Forza Italia facciamo una
nostra proposta, e la faremo qualora ci sia la possibilità di
accettare l'emendamento che chiediamo, in quanto riteniamo che sia
migliore, sia più appropriato individuare come sede, come struttura,
come aula da intitolare una proprietà dell'ESU di Venezia in
quanto, come voi sapete, ente strumentale che sostiene il diritto allo
studio universitario. Trattandosi di una giovane ricercatrice questa
può essere la soluzione e la proposta più appropriata per
mantenere viva la memoria di Valeria.
Per cui proponiamo ai sottoscrittori e ai proponenti di
modificare questa Risoluzione dando mandato all'Ufficio di Presidenza
l'individuazione della struttura, della sala di rappresentanza da
intitolare a Valeria, dove ciascuno di noi, ciascun Gruppo potrà fare
una propria proposta. Dal nostro punto di vista, questo rappresenta un modo
per condividere e soprattutto per evitare che ci sia una divisione politica
all'interno di quest'Aula su un tema, su una proposta che
invece, dal nostro punto di vista, deve trovare una larga condivisione che
debba essere addirittura unanime.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Barison.
La parola all'assessora Elena Donazzan.
Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)
Grazie, Presidente.
Ringrazio il mio Capogruppo di avere proposto questo
emendamento per due ragioni, sostanzialmente, ed intervengo a sostegno in
qualità di Assessore all'istruzione con delega
all'università.
Non sto a ripetere quanto sia stato emozionante per
tutti noi dover intervenire in quella celebrazione laica. È per quello
che si usò la Piazza di San Marco. Ma non è questo il tema. Oggi
rischiamo di aprire un dibattito che non avrebbe alcun senso rispetto a
voler intitolare una sala di questo Palazzo, che non ha un precedente,
eppure ci sono stati nella storia diversi momenti e diverse riflessioni ma
che non ha avuto mai l'esigenza di vedere intitolata un'Aula
alle tante personalità che pure ci sono nella storia della nostra
Regione e alle tante vittime. Se ricordiamo il tema del terrorismo la
memoria deve andare al Caporal Maggiore dei lagunari Matteo Vanzan o al
Caporal Maggiore del VII Reggimento Alpini Matteo Miotto. Se di terrorismo
dobbiamo parlare parliamo del terrorismo degli anni '80, sono 11 le
vittime di questa terra veneta, partendo dai due militanti del Movimento
Sociale Mazzola e Giraluci nel '74, Niedda, Battagliarin, Sabbadin,
un commerciante nel '79, Albanese un ispettore capo, Gori, un
dirigente industriale di Venezia, i Carabinieri Maronese e Condotto
nell'81, Taliercio dirigente di Venezia, Furlan nell'82 a
Rovigo . Era terrorismo anche questo ed è terrorismo accaduto in
Veneto.
Se parliamo di donne che hanno sacrificato la loro vita
ne avremmo altrettante: la prima donna laureata della storia che dovrebbe
diventare un simbolo e quindi diventare un monito anche per una luogo della
politica e della cultura veneta che si vuole elevare a riflessioni, come
è stata Elena Lucrezia Corner. Oppure ricordare ancora più
recente il poliziotto Giazzon che nel '93 fu vittima di una
criminalità cruenta che poi ha fatto tante vittime perché si
trattò della Mala del Brenta.
Mi chiedo: le epoche storiche passano e lasciano dei
segni indelebili e noi dovremo cercare di contestualizzarli e di pensare
che qui è il luogo che non può avere connotazione di alcun genere
se non diventare l'assemblea del confronto e della sintesi. Concordo
con il mio Capogruppo con convinzione, Valeria Solesin era una
ricercatrice, universitaria, dal percorso accademico iniziato qui e
proseguito e fermatosi in quel di Parigi, fermato da un terrorismo
islamico, o islamista, che noi dobbiamo con forza condannare. Se questo
episodio lo contestualizziamo e vogliamo che resti, forse dovremo pensare
di rivolgerci non tanto a questa Assemblea legislativa o a questo Palazzo,
ma ai luoghi dove i giovani trovano quella formazione e quella cultura. Se
noi riteniamo che Valeria Solesin debba essere inscindibilmente legata a
Venezia non è la sede del Palazzo del Consiglio regionale il suo
luogo, ma qualche cosa che ha a fare con la più alta formazione
accademica e quindi all'università dovremo legare quel
nome.
Noi abbiamo residenze che sono istituzioni regionali, le
residenze dell'ESU, abbiamo luoghi dell'università che
sono della Regione del Veneto, a cui penso si possa ben offrire anche con
un maggiore risultato in termini di cultura e di riflessione a quei giovani
che devono determinare una società diversa da quella che abbiamo visto
a Parigi. Sono quei giovani che molto spesso depositano le loro speranze
all'interno della ricerca e che questa nazione non riesce a offrire e
sono costretti ad andare fuori. Ecco perché attorno a questo caso, noi
dovremo riuscire a trovare un risultato che non sia politico. Condivido la
proposta del mio Capogruppo e la sua riflessione. Non è
partitico/politico questo, questo dovrebbe essere educativo/formativo e
allora vi chiedo di sostenere la proposta di modificare la Risoluzione e di
individuare invece una sede che abbia a che fare con
l'università e con i giovani principalmente della Regione e
quindi all'interno delle residenze o
dell'Università.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elena Donazzan.
La parola al consigliere Guadagnini.
Antonio GUADAGNINI (Siamo Veneto)
Grazie, Presidente.
Voglio anch'io dire la mia senza che questa sembri
una polemica, perché rivendico il diritto di dire la mia
opinione.
Valeria Solesin era una ragazza straordinaria,
splendida, figlia perfetta, studentessa modello che ha avuto la sventura di
trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato; come è capitato a
tantissime altre persone molte delle quali sono state ricordate anche
dall'assessora Elena Donazzan.
Il fatto che abbia subito, suo malgrado un processo di
beatificazione dopo l'attentato non ne fa una persona diversa da
quella che è stata. Io credo che il fatto di voler portare avanti
questa iniziativa non faccia del bene neanche a lei, perché si pone
proprio la sua figura al centro di inevitabili punti di vista che
fatalmente possono non convergere. Di conseguenza non credo sia stata una
bella operazione quella di presentare questa risoluzione. Onestamente non
ne voglio fare una questione di principio e quindi voterò
tranquillamente la Risoluzione, così o emendata, secondo me ha poca
importanza. Il problema di fondo è che ci sono tante persone qui nel
Veneto che hanno dato la loro vita magari con la volontà di farlo,
mentre Valeria Solesin si è trovata per caso in quel posto. Se fosse
stata in un altro posto in quella serata sarebbe rimasta
nell'anonimato e nessuno ne avrebbe parlato.
Allora, l'idea di voler - magari mi sbaglio -
sacralizzare questa persona che ha avuto la sfortuna di trovarsi in quel
posto nel momento sbagliato, secondo me non fa del bene neanche a lei
stessa. Io non vorrei che diventasse, come nel caso di Regeni che, tra
l'altro, era in quel posto perché voleva portare diritti e
libertà a delle persone, quindi sapeva il rischio che correva e quindi
in una situazione ancora più importante di quella di Valeria Solesin,
una questione politica perché sono due giovani straordinari, etc., Non
voglio dilungarmi e ripetere cose già dette.
Ripeto, secondo me l'operazione di presentare
questa Risoluzione ha creato più danni rispetto agli effetti positivi
che ha avuto. Io mi adeguerò, ma non sono tanto contento di quello che
è stato fatto.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Guadagnini.
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa proposta, che fino a qualche minuto fa sembrava
condivisa dall'Assemblea nel senso che sentendo anche le opinioni, i
pareri in Conferenza dei Capigruppo, non erano state sollevate obiezioni di
sorta. Quindi mi sembrava che con gli aggiustamenti previsti
dall'emendamento che avete sottomano, dove si allargano le
possibilità demandando all'Ufficio di Presidenza di individuare
una sede del Consiglio adatta allo scopo, si potesse trovare un punto di
incontro uniforme che portasse ad una votazione unanime. Tra l'altro,
ricordo che è stata unanime la votazione di quel documento che
unitamente al Comune di Venezia ci siamo assunti come Consiglio regionale
all'indomani dei funerali, forse anche il giorno prima del funerali
in Piazza San Marco l'anno scorso.
Credo che abbiamo un dovere di chiarezza, coerenza e
tranquillità istituzionale nell'adottare questo tipo di scelta.
Quindi mi pare che adesso trovare ulteriori obiezioni o modifiche possa
solamente, come accennava adesso il collega Guadagnini, creare più
difficoltà che tranquillità. Quindi mi appello al buon senso e
alla responsabilità dei Colleghi per poter portare avanti la votazione
di questa Risoluzione così come emendata.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
La parola al consigliere Berlato.
Sergio Antonio BERLATO (Fratelli
d'Italia-AN-Movimento per la cultura rurale)
Grazie, Presidente.
Trovo strano l'intervento del consigliere Pigozzo,
eccessivamente pessimista, mi sembra. Perché mi sembra che tutti
abbiamo convenuto sull'opportunità di riservare questo atto di
giustizia, di riconoscimento nei confronti di Valeria Solesin.
Semplicemente, come abbiamo previsto anche con
l'altra risoluzione che affronteremo dopo, affidiamo
all'Ufficio di Presidenza il compito di stabilire quale possa essere
la sede più adatta da intitolare a Valeria Solesin, senza specificarlo
nella Risoluzione, come dopo lo faremo con Oriana Fallaci.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio vede
rappresentata sia la maggioranza che l'opposizione, quindi sarei
dell'avviso di dare questo compito all'Ufficio di Presidenza
senza creare ulteriori ed inutili specificazioni in modo tale che poi
sarà l'Ufficio nella sua autorevolezza a stabilire quale
può essere la scelta migliore.
Quindi sono dell'avviso di votare a favore di
questa Risoluzione. Credo sia un atto importante però lasciando
all'Ufficio di Presidenza il compito di individuare la sede più
adatta. Quindi il mio voto sarà sicuramente favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berlato.
La parola al consigliere Conte.
Maurizio CONTE (Lista Tosi per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Visto che l'emendamento proposto dalla consigliera
Alessandra Moretti nella sede istituzionale del Consiglio regionale del
Veneto, c'è anche la biblioteca che è sicuramente uno
spazio più legato alla cultura e a quella che è la
formazione.
Penso che sia una opportunità che possiamo avere
nell'ambito di una approvazione di un testo come questo che dà
libertà all'Ufficio di Presidenza di valutare.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Conte.
La parola al consigliere Montagnoli.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Quando si parla di persone decedute, in questo caso
vittime del terrorismo islamico, sono cose talmente difficili e personali
che penso tocchino tutti come è successo l'anno scorso e come
è capitato in tanti casi.
È una Risoluzione presentata dalla collega
Alessandra Moretti che ha fatto un giro a Venezia, ha fatto un giro con la
stampa e adesso se ne è andata via. Già questo starebbe a
significare tante cose, ma valutiamo Valeria Solesin.
Tecnicamente può l'Aula emendare, penso che
la proposta del collega Barison possa essere molto intelligente, la
proposta di una persona che in Aula non c'è più, che ha
fatto toccata e fuga? Mi sembra assurdo. Chiedo se tecnicamente è
possibile fare questo visto che la presentatrice non c'è.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Montagnoli.
Il problema che si sta affrontando è proprio
questo: tecnicamente il presentatore non c'è e quindi non è
semplice proporre delle modifiche senza l'assenso del primo
firmatario del provvedimento.
La parola al consigliere Casali.
Stefano CASALI (Lista Tosi per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Pochissime e brevi riflessioni. Credo che intitolare una
sede della Regione dovunque sia a Valeria Solesin, oltre che riconoscere il
lutto e la partecipazione nei confronti di questo dramma, vuole essere un
segnale forte contro l'attuale forma di terrorismo che oggi sta
colpendo il mondo. L'assessora Elena Donazzan ha ricordato gli anni
di piombo, la Mala del Brenta e quant'altro; oggi purtroppo il mondo
e l'Occidente è vittima del terrorismo islamico, il maledetto,
vigliacco, bastardo terrorismo islamico. Credo quindi che una risposta e un
segnale contro questo fenomeno barbaro e vile debba essere dato.
Credo anche che la proposta fatta dal Capogruppo Barison
sia intelligente. Il messaggio più importante dobbiamo darlo ai
giovani, agli studenti, a chi si mette in gioco. Quindi andare a pensare di
individuare in una sede della Regione dove si fa istruzione, quindi è
stato detto l'ESU o altro, è qualcosa di assolutamente
intelligente; per dare coraggio e dare un esempio di partecipazione a
quelle centinaia e migliaia di giovani che magari vogliono, come Valeria
Solesin, andare in giro per il mondo a portare un contributo.
Credo sia distonico pensare ad una sede del Palazzo
Ferro-Fini che è una sede legislativa. Questo messaggio va dato ai
giovani, va dato all'esterno e quindi condivido con convinzione
l'ipotesi che è stata ventilata e proposta dal collega
Capogruppo di Forza Italia. Questo mio intervento ha anche il senso di
tenere presente che politicamente il Gruppo da me rappresentato accoglie la
proposta del Capogruppo di Forza Italia.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Casali.
La parola alla consigliera Orietta Salemi.
Orietta SALEMI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Mi pare che la piega che sta prendendo la discussione ci
porta su una memoria che invece di unirci ci divide. Ci divide sui
distinguo: dove è meglio e dove è peggio. Credo che là dove
c'è una memoria sia più corretto veramente affidarsi al
buon senso.
Siamo tutti concordi nel pensare che è stata
falciata una giovane vita. Gli antichi dicevano: muore giovane chi è
caro agli Dei, ahimè. Cosa vuol dire questo? Che evidentemente la vita
di Valeria Solesin, come di tutti quei giovani che si spendono per un
ideale, è una vita che ha fecondato in qualche modo una speranza, che
ha fecondato lo spirito di libertà, il senso anche del valore di un
ideale. Credo che noi dovremo guardare a questo più che a decidere a
dividerci su che cosa intitolare.
Dico questo perché Valeria Solesin deve essere un
esempio e un modello per le generazioni future e c'è la borsa di
studio che attesta anche questo impegno da parte della Regione rispetto
all'intento che noi vogliamo affermare, cioè un segnale per le
nuove generazioni. È anche vero, però, che se vogliamo dare un
segnale al terrorismo islamista, e la risposta la devono dare le
Istituzioni. Allora, quale può essere il luogo più adatto per
dare un segnale da parte delle Istituzioni rispetto al terrorismo che non
ha regole e che non rispetta regole? Credo che il segnale più giusto
che possa dare una Assemblea come la nostra sia quello di fare in modo che
il luogo dell'Istituzione risponde con un segnale di memoria, un
segnale di pace, un segnale di rispetto nei confronti di chi invece non ha
né regole, né rispetto della vita e tantomeno evidentemente anche
della cultura e della società nei confronti della quale si
pone.
Chiudo come diceva il collega Berlato che poi ci
sarà l'intitolazione anche ad un'altra donna, sono due
donne e una memoria. Stiamo attenti a non confondere queste cose e a non
fare in modo che questa memoria venga oltraggiata anche dai nostri
particolarismi e da questa visione così ristretta che non ci spinge ad
andare ad un voto che sia unanime.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Orietta Salemi.
La parola al consigliere Finco.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta - Lega
Nord)
Grazie, Presidente.
Per il nostro Gruppo ha già parlato il consigliere
Montagnoli e voglio aggiungere ben poco. Ma visto che questo è un
argomento molto delicato, ci sono diverse sensibilità e non vorrei mai
che da quest'Aula ne uscisse un messaggio distorto e non
corrispondente a ciò che l'Aula vuole testimoniare con questa
Risoluzione.
Visto che l'opposizione ha fatto una proposta e la
maggioranza ha chiesto alcune modifiche però la proponente non è
qui presente, le chiederei di sospendere il punto in modo da trovarci la
prossima settimana e insieme alla proponente, la prima firmataria, vedere
se c'è la possibilità di trovare un'intesa in modo da
uscire in maniera unitaria da quest'Aula senza divisioni. Penso che
un argomento come questo non meriti strumentalizzazioni politiche, né
tantomeno battaglie politiche su argomenti così delicati.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Finco.
La parola alla consigliera Silvia Rizzotto.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Mi unisco a quanto detto dal Capogruppo Finco e quanto
hanno detto anche altri Capigruppo. Penso che delle proposte di buon senso
siano state espresse, spiace che non possano essere valutate e condivise
proprio perché manca la proponente della Risoluzione. Però
proprio perché si vuole arrivare ad una Risoluzione che sia il
più possibile condivisa e darne un significato che non venga
strumentalizzato e che questa memoria non venga oltraggiata dai nostri
particolarismi, vi chiedo di poter sospendere, rifletterci e arrivare a
condividerla.
Il nostro intento è quello di trovare condivisione
e non è possibile perché mancano le condizioni in questa sede,
quindi propongo una sospensione in questo senso e riaprire questo argomento
quando ci saranno le condizioni per poter condividere questa Risoluzione.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Silvia Rizzotto.
Sospendo la seduta.
La Seduta è sospesa alle ore 20.06
La seduta riprende alle ore 20.18
PRESIDENTE
Proseguiamo i nostri lavori.
La riunione fatta è servita a chiarire i dubbi e ad
evitare fraintendimenti, quindi sarà compito dell'Ufficio di
Presidenza di trovare la soluzione più adeguata per ricordare Valeria
Solesin.
Passerei alla votazione della Risoluzione che prevede
prima l'emendamento n. C0001 presentato dalla collega Alessandra
Moretti che tutti avete.
Emendamento n. C0001 presentato dalla consigliera
Moretti, che prevede:
alla Risoluzione sono apportate le seguenti
modifiche:
a) il Quarto considerato è così
costituito:
- le sale della sede istituzionale del Consiglio
regionale del Veneto sono luoghi simbolo dell'ospitalità, delle
discussioni e delle riflessioni pubblicate dedicate a questioni sociali,
cultural, politiche e economiche;
conseguentemente
al quinto considerato le "questa sala" sono
sostituite con le parole "una sala"
b) impegna l'Ufficio di Presidenza
a intitolare a Valeria Solesin una sala nella sede istit
istituzionale del Consiglio regionale del Veneto
e conseguentemente è così modificato
l'oggetto
Il Consiglio regionale del Veneto intitoli una sala di
Palazzo Ferro–Fini a Valeria Solesin, vittima del
terrorismo"."
Pongo in votazione l'emendamento n.
C0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione la Risoluzione n. 23, come
modificata.
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
PREMESSO CHE:
-il periodo storico che stiamo vivendo è
drammaticamente segnato e condizionato dal fenomeno del terrorismo
internazionale di matrice fondamentalista, che con sempre maggiore
frequenza e cieca violenza colpisce in tutto il mondo;
-i cittadini europei e l'Europa stessa sono
divenuti bersaglio e scenario di attacchi stragisti, attuati con
l'obiettivo di destabilizzare un assetto democratico che dal secondo
dopoguerra sta garantendo al continente il più lungo periodo di pace
della sua storia;
-è dovere di tutte le istituzioni democratiche
contrastare con il massimo sforzo e ad ogni livello la vile strategia
terroristica;
-la costante memoria delle vittime e
l'affermazione dei valori di pace, di convivenza e solidarietà
tra popoli, razze, religioni e culture, sono da considerarsi a pieno titolo
come strumenti irrinunciabili nella lotta al terrorismo;
CONSIDERATO CHE:
-lo scorso 13 novembre, nel corso degli attentati
terroristici che si sono verificati a Parigi, è stata assassinata la
cittadina europea, italiana, veneta e veneziana Valeria Solesin;
-Valeria Solesin, giovane ricercatrice di soli 28
anni, era testimone di quell'impegno e di quella visione sociale,
aperta e solidale, che devono continuare a rappresentare elementi
fondamentali di spinta nella costruzione di un futuro di pace;
-il Consiglio regionale del Veneto ha il dovere
morale ed istituzionale di farsi custode attivo della memoria di Valeria
Solesin;
-le sale della sede istituzionale del Consiglio
regionale del Veneto sono luoghi simbolo dell'ospitalità, delle
discussioni e delle riflessioni pubbliche dedicate a questioni sociali,
culturali, politiche ed economiche;
-intitolare una sala a Valeria Solesin
significherebbe conservare e valorizzare la sua memoria, legandola a doppio
filo con uno spazio vivo, luogo di incontro, partecipazione e visita dei
cittadini veneti, italiani, europei e del mondo;
IMPEGNA L'UFFICIO DI PRESIDENZA
ad intitolare a Valeria Solesin una sala nella sede
istituzionale del Consiglio regionale del Veneto."
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Come concordato in Conferenza dei Capigruppo, quindi
utilizzando l'articolo 122, alla Risoluzione n. 8 proposta dal
collega Berlato.
PUNTO
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AGGIUNTIVO ALL'ORDINE DEL GIORNO
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RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERLATO E BASSI RELATIVA A
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO INTITOLI UNA SALA DI PALAZZO FERRO
FINI AD ORIANA FALLACI" (RISOLUZIONE N. 8) (DELIBERAZIONE N. 147/2016)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- la scrittrice Oriana Fallaci viene ricordata sia
per il Suo impegno nell'attività di giornalista che per essere
stata la prima donna italiana ad andare in molti scenari bellici di tutto
il mondo come inviata speciale;
- le sue numerose opere letterarie ed i suoi articoli
pubblicati dalle più importanti testate giornalistiche nazionali ed
internazionali hanno suscitato, al di là di qualche sporadica critica
strumentale, diffuse valutazioni di apprezzamento;
- le prese di posizione di Oriana Fallaci hanno
spesso suscitato un acceso dibattito in merito all'atteggiamento da
tenersi nei confronti del fondamentalismo islamico, anche alla luce degli
attentati dell'11 settembre 2001 verificatisi a New York dove lei ha
per lungo tempo vissuto;
CONSIDERATO CHE:
- Oriana Fallaci è stata tardivamente rivalutata
per avere ampiamente previsto, in modo più lucido rispetto a chiunque
altro, che la civiltà e la cultura dell'Europa sarebbero state
drammaticamente minacciate dalla crescente avanzata del fondamentalismo
islamico;
- pur dichiarandosi atea Oriana Fallaci, negli ultimi
anni della sua esistenza terrena, si era riavvicinata alla Chiesa
cattolica, difendendo i simboli cristiani in quanto simboli della
civiltà europea;
- la scrittrice veniva definita come una vera e
propria bandiera della cultura Italiana nel mondo per le sue numerose
produzioni letterarie e per la testimonianza del suo alto impegno
letterario, civile e culturale;
- il 4 dicembre del 2005 il Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito ad Oriana Fallaci la medaglia
d'oro quale benemerita della cultura;
si impegna
ad intitolare ad Oriana Fallaci una delle prestigiose
sale della sede del Consiglio regionale del Veneto presso il Palazzo
Ferro-Fini per onorarne la memoria e l'alto impegno civile e
culturale."
Il consigliere Berlato la dà per letta.
Pongo in votazione la Risoluzione n. 8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Disegno di legge
relativo a "Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori
bilancio derivanti dalle prestazioni eseguite dalla Regione Liguria nel
corso degli anni 2008 e 2009 per la gestione della tassa
automobilistica" (Progetto di legge n. 148/2016) APPROVATO
Relazione della Prima Commissione consiliare.
"Con il presente DDL si propone al Consiglio
Regionale il riconoscimento di un debito fuori bilancio di complessivi
664.800,00 euro relativi ad attività svolte nel corso del 2008 e 2009
dalla Regione Liguria, per il tramite della propria società
informatica Datasiel SpA, a favore della Regione Veneto relativamente alla
gestione degli applicativi riguardanti la tassa automobilistica
regionale.
In particolare si descrive quanto segue.
Nell'ambito dell'accordo quadro con la
Regione Liguria ed altre, annualmente la ex-Direzione Ragioneria e Tributi
approvava con proprio decreto il piano di attuazione delle attività
concordate (PAT) proposto dalla Regione Liguria impegnando complessivamente
l' importo a copertura del corrispettivo per le attività che la
società Datasiel S.p.A. (società in house di Regione Liguria) si
impegnava a svolgere per conto della Regione Liguria in favore della
Regione del Veneto.
Con decreto n. 185 del 27 ottobre 2008 è stata
approvata la proposta di PAT per l'anno 2008 e si è impegnata la
somma di 506.400,00 euro, iva compresa, a favore della Regione Liguria sul
capitolo 5210 "Spese per l'accertamento e la riscossione dei
tributi e per i programmi di evoluzione, sviluppo e aggiornamento delle
attività gestionali regionali in materia
contabile-tributaria-fiscale" (impegno n. 4878/2008) mentre con
decreto n. 153 del 28 luglio 2009, sul medesimo capitolo, è stata
impegnata la somma 264.000,00 euro a copertura di quanto dovuto per le
attività ricomprese nel PAT relativo all'anno 2009 (impegno n.
3379/2009).
A valere su detti impegni risulta essere stato
regolarmente pagato il solo acconto per le attività concordate per
l'anno 2009.
Dalla Regione Liguria non risulta agli atti essere
mai pervenuta alcuna richiesta di pagamento né trasmessa alcuna
fattura per le attività commissionate ed effettivamente svolte dalla
società Datasiel.
In data 14 maggio 2015, ns. prot. 204439, è
pervenuta, in occasione del riaccertamento straordinario dei residui, la
richiesta di pagamento da parte di Regione Liguria delle prestazioni
effettuate a favore di Regione Veneto nell'anno 2008 per
l'importo a loro risultante di 506.400,00 euro. Su richiesta della
Regione del Veneto è stata poi effettuata una più accurata
verifica da parte della Regione Liguria che ha appurato anche
l'esistenza tra i residui di un ulteriore credito, mai richiesto in
pagamento, relativo all'annualità 2009, pari a 158.400,00 euro
(nota in data 16 giugno 2015, ns. prot. 239052). A corredo di tali
richieste la Regione Liguria ha trasmesso anche la documentazione
necessaria alle verifiche anche da parte di Regione Veneto.
Le attività ricomprese nel PAT 2008 e 2009 del
contratto sottoscritto tra Regione Veneto e Regione Liguria, dalle
verifiche del Settore Tributi, risultano effettivamente svolte consentendo
senza problematiche la gestione e accertamento della tassa automobilistica
negli anni 2008 e 2009. Per le verifiche più prettamente contabili, la
Sezione Risorse Finanziarie e Tributi si è rivolta alla Sezione
Ragioneria che, con nota in data 16 novembre 2015, ha riepilogato le
registrazioni contabili risultanti dalla contabilità confermando
l'assunzione degli impegni citati sopra e la registrazione di
economia di spesa su esercizio 2010 e 2011 rispettivamente per
l'impegno n. 4878/2008 e n. 3379/2009 su disposizione del Direttore
della ex-Direzione Ragioneria e Tributi in sede di operazioni contabili di
chiusura.
A fronte delle verifiche è ora necessario
procedere con il riconoscimento del debito che risulta quindi, per quanto
sopra esposto, fuori bilancio, verso la Regione Liguria, al fine di
impegnare e liquidare quanto ancora dovuto.
L'impegno totale di 664.800,00 euro sarà
imputato al capitolo 5210 "Spese per l'accertamento e la
riscossione dei tributi e per i programmi di evoluzione, sviluppo e
aggiornamento delle attività gestionali regionali in materia
contabile-tributaria-fiscale" – piano finanziario
U.1.03.02.16.999 - art. 21 "Servizi Amministrativi", missione
01 "Servizi istituzionali, generali e di gestione" Programma 04 "Gestione
delle entrate tributarie e servizi fiscali"- Titolo 01 "Spese
correnti" del bilancio di previsione 2016-2018, esercizio
2016.
La Prima commissione nella seduta n. 54 del 21
settembre 2015 ha approvato il provvedimento a maggioranza con il voto
favorevole dei rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord,
Zaia Presidente, Forza Italia e con il voto di astensione dei
rappresentanti del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle."
Il relatore la dà per letta.
Passiamo all'articolato.
Articolo 1.
Pongo in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Pongo in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Pongo in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto passo alla
votazione del PDL 148.
Pongo in votazione il PDL 148.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
PIANO
DEGLI INTERVENTI A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO DA PERSEGUIRE NEL TRIENNIO
2016-2018. TRASMISSIONE DELLA RELAZIONE SULL'ATTIVITà SVOLTA NEL TRIENNIO 2013-2015 (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 27) (DELIBERAZIONE N. 148/2016)
Relazione della Terza Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Sandonà.
"Con Deliberazione n. 87 del 29 ottobre 2013,
il Consiglio regionale ha approvato il Piano triennale 2013- 2015 relativo
agli interventi regionali in materia di emigrazione, individuando, ai sensi
dell'articolo 14, comma 1°, della L.R. 9 gennaio 2003, n. 2 ,
"Nuove norme a favore dei veneti nel mondo e agevolazioni per il loro
rientro", modificata con L.R. 7 giugno 2013, n. 10 ,
gli indirizzi, gli obiettivi e le priorità da perseguire
nell'arco temporale di riferimento, per il raggiungimento delle
finalità stabilite dalla citata legge regionale.
Concluso ormai il triennio 2013-2015, occorre
provvedere alla nuova programmazione triennale delle iniziative volte a
garantire, nei confronti delle collettività venete all'estero,
il mantenimento della identità veneta e a migliorare la conoscenza
della cultura di origine.
La nuova pianificazione degli interventi a favore dei
veneti nel mondo, è stata definita in ossequio a quanto disposto
dall'art. 16 della nominata legge regionale di settore, tenendo conto
delle proposte dei componenti la Consulta regionale dei veneti nel mondo,
massimo organismo rappresentativo del mondo dell'emigrazione, i quali
sulla stessa hanno espresso il proprio parere positivo. Tale nuova
pianificazione, pur non discostandosi dalle linee strategiche già
individuate nel precedente arco temporale, cerca di rispondere alle
rinnovate esigenze e alle principali necessità espresse dalle
collettività venete nel mondo e, in generale, dal mondo
dell'emigrazione, anche alla luce dell'attuale situazione
economica.
Infatti, la grave e profonda crisi economica che da
anni sta colpendo a livello mondiale, nazionale e locale, ha ridotto anche
le risorse pubbliche di modo che la Regione, come tutte le altre Pubbliche
Amministrazioni, è ora chiamata a programmare la propria attività
individuando gioco forza degli interventi prioritari da perseguire.
E' quindi necessario, anche nell'ambito delle politiche
migratorie, operare delle scelte basate sulla valutazione di quei settori
che, più di altri, necessitano di sostegno.
Con riferimento alla materia dell'emigrazione,
la Regione ritiene quindi che nei prossimi tre anni sia opportuno garantire
innanzitutto la sopravvivenza del mondo associazionistico, che sta vivendo
un momento di difficoltà economica e di carenza di mezzi. Sono proprio
le nostre collettività venete nel mondo e le associazioni di
emigrazione in Veneto infatti, che con il proprio lavoro volontaristico,
mantengono vivo il legame tra il Veneto e i numerosi corregionali che
vivono all'estero, un connubio questo che costituisce un elemento
senz'altro utile per promuovere nel mondo il "Sistema
Veneto" e creare le basi per lo sviluppo di future relazioni
commerciali tra la nostra Regione e i Paesi di maggiore
emigrazione.
Tra le priorità da perseguire nei prossimi anni,
rientra senza dubbio anche l'organizzazione annuale degli eventi
istituzionali, previsti dalla normativa di settore, quali la riunione della
Consulta dei veneti nel mondo e l'organizzazione del Meeting del
Coordinamento dei giovani veneti ed oriundi veneti, al fine di favorire al
massimo occasioni di incontro e di confronto tra i veneti e i veneti nel
mondo, anche per calibrare efficaci politiche a favore delle
collettività venete che operano all'estero.
Altri obiettivi importanti delineati per i prossimi
tre anni sono, inoltre, quelli legati alla valorizzazione della cultura
veneta nel mondo, alla conoscenza e alla promozione del territorio
regionale e delle sue eccellenze, alle iniziative a favore delle migliori
intelligenze giovanili, promuovendo percorsi formativi che sappiano
coinvolgere i giovani veneti ed oriundi nei settori più strategici
anche al fine di favorire lo sviluppo di relazioni commerciali in grado di
avere, nei prossimi anni, concrete ricadute positive sullo sviluppo del
territorio regionale.
Si ritiene quindi opportuno favorire anche scambi
culturali tra giovani veneti ed oriundi, nonché collaborazioni
sinergiche tra imprenditori veneti e imprenditori di origine veneta che
lavorano all'estero, per aumentare la conoscenza reciproca e ridurre
le distanze, avvicinando il Veneto ai Paesi di maggiore emigrazione e
favorendo così auspicabili intese, innanzitutto
commerciali.
Alla luce di quanto evidenziato, si propone di
approvare il nuovo Piano triennale 2016- 2018 degli interventi a favore dei
veneti nel mondo, di cui all'Allegato A, parte integrante e
sostanziale del presente atto.
Si propone, altresì, di prendere atto della
relazione sull'attività svolta a favore dei veneti nel mondo nel
triennio 2013- 2015, di cui all'Allegato B, parte integrante e
sostanziale del presente atto.
La Terza Commissione, nella seduta del 20 luglio
2016, ha approvato all'unanimità il nuovo Piano triennale 2016-
2018 degli interventi a favore dei veneti nel mondo (Allegato A),
nonché la presa d'atto della relazione sull'attività
svolta a favore dei veneti nel mondo nel triennio 2013- 2015 (Allegato B)
che vengono ora sottoposti all'esame dell'Assemblea
consiliare.
Hanno votato i rappresentanti dei gruppi: Fratelli
d'Italia-AN- Movimento per la cultura rurale (Berlato); Liga
Veneta-Lega Nord (Possamai con delega Finco, Finozzi); Zaia Presidente
(Gerolimetto, Sandonà); Partito Democratico (Azzalin, Zottis);
Alessandra Moretti Presidente (Guarda con delega Ferrari); Veneto Civico
(Dalla Libera); Movimento 5 Stelle (Scarabel con delega
Baldin)."
C'è un emendamento presentato dal consigliere
Sandonà, un minuto di tempo per eventuali subemendamenti.
La parola all'assessora Manuela Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
L'emendamento relativamente al discorso della
prosecuzione dei lavori del sito GlobalVen era stato concordato in
Commissione.
Le risorse sono quelle che ci sono, non ce ne sono di
aggiuntive.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Manuela Lanzarin.
Emendamento n. D0001 presentato dal consigliere
Sandonà, che prevede:
Il paragrafo 6.3.1 è così
sostituito:
"6.3.1 Valorizzazione degli strumenti di
comunicazione telematica e del sito web "Veneti nel
mondo"
Le moderne tecnologie consentono di veicolare le notizie
praticamente in tempo reale e rappresentano quindi uno strumento
imprescindibile per rafforzare il legame e la vicinanza tra il Veneto e le
proprie comunità all'estero. La Regione, anche al fine di creare
una rete di rapporti fra i nostri corregionali all'estero, le imprese
estere e le imprese venete, sostiene le finalità del progetto
GlobalVen, già realizzato con il contributo della Regione e nato con
lo scopo di creare una rete di conoscenza dei talenti veneti nel mondo per
stabilire nuovi contatti professionali e imprenditoriali e ampliare le
relazioni tra persone che hanno in comune l'origine veneta, si
propone ora di promuovere la diffusione e l'ampliamento della banca
dati con l'obiettivo di facilitare la conoscenza dei professionisti e
ultime imprese venete nel mondo e stimolare lo sviluppo di rapporti e di
scambi tra chi lavora in Veneto e chi è di origine veneta e lavora
all'estero, oltre a potenziare la rete del contatti con i veneti nel
mondo per favorire l'ideazione e realizzazione di progetti comuni di
natura economica e imprenditoriale.
Di conseguenza, la Regione continuerà nel prossimo
triennio a garantire lo sviluppo della banca dati in
argomento."
Pongo in votazione l'emendamento n.
D0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
La parola al consigliere Azzalin.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Noi siamo d'accordo e voteremo a favore.
Io seguo questo punto a nome del Gruppo del Partito
Democratico e ho intenzione di fare un intervento come farò su quello
successivo. Questi sono piani importanti e non sono piani per fare una
rimpatriata ogni anno con un po' di amici che stanno oltre oceano,
credo che vadano valutati pienamente. Ho partecipato anche ai ritrovi dei
veneti nel mondo e credo sia un fatto importante e qua ci sono scritte
tutte le ragioni. Io non voglio fare la morale a nessuno, però voglio
solo dire una cosa: sapete che nell'arco di 100 anni sono 3 milioni e
300 mila gli italiani emigrati all'estero e di questi 3 milioni e 300
mila gran parte sono veneti.
Vi leggo due righe, perché bisognerebbe leggerli
bene i Piani: "Chi lascia il proprio paese non lo fa a cuor leggero,
ma perché è costretto a farlo lasciando, quindi, i propri affetti
e il proprio contesto sociale per trovare quel lavoro e quelle prospettive
di crescita che qui non trova". Hanno un senso queste parole, eh!
Quindi sappiamo il motivo di quelle emigrazioni.
Andiamo avanti. L'altra cosa è questa:
c'è una consulta che è fatta dal Presidente o suo delegato,
dal Presidente della Commissione o suo delegato, dall'Assessore o suo
delegato; chiedo all'Assessore a nome della Giunta che questa
consulta sia integrata come lo è l'altra, quella dello sport,
l'immigrazione e quant'altro, almeno da un componente della
minoranza. Prevedete di integrare questa con una apposita
Commissione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Azzalin.
Pongo in votazione la PDA n. 27, come
modificata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Relazione della Terza Commissione consiliare.
Relatore il consigliere Nicola Ignazio Finco
"La proposta di Piano Triennale di massima
2016-2018 di iniziative ed interventi nel settore dell'immigrazione,
è uno strumento di programmazione fondamentale, previsto dalla Legge
Regionale 9/1990, nell'ambito del quale vengono delineate le linee di
azione regionale volte a realizzare un ampio ed organico piano atto a
promuovere il consolidamento di un sistema regionale di attività e
servizi di accoglienza, integrazione, protezione e controllo.
In continuità con la precedente programmazione,
l'obiettivo generale del Piano Triennale 2016-2018 è quello di
promuovere la coesione e lo sviluppo della comunità regionale
residente, debellando ogni forma di discriminazione e realizzando politiche
di accoglienza, integrazione e rimpatrio volontario efficaci, rispettose
dei diritti umani, sensibili alle condizioni di svantaggio e fragilità
dei gruppi beneficiari, sinergiche rispetto alle esigenze e coerenti
rispetto ai valori condivisi dalla popolazione ospitante.
La Consulta Regionale per l'Immigrazione,
organismo consultivo che riunisce le rappresentanze del mondo economico,
sociale, delle istituzioni oltre che dell'associazionismo di settore
e dell'immigrazione, condividendo l'obiettivo indicato, ha
espresso parere favorevole all'unanimità relativamente alla
proposta oggi in esame.
Nel definire gli obiettivi generali e le linee di
indirizzo finalizzate a garantire la piena integrazione sociale e
lavorativa dei cittadini stranieri presenti sul territorio regionale
veneto, si intende consolidare il pluriennale percorso intrapreso assieme
agli attori del territorio, andando a rafforzare e mettere a sistema le
esperienze di maggiore successo, favorendone il trasferimento a livello
territoriale attraverso pratiche di mutuo apprendimento e
miglioramento.
La Regione del Veneto, negli ultimi anni, ha
sviluppato e consolidato interventi, progetti e metodologie efficaci ed
innovative. Ciò anche attraverso l'attivazione di significative
risorse provenienti dai livelli di regolazione centrale ed europea,
destinate al finanziamento di azioni di sistema e di misure sperimentali.
Sempre più la programmazione strategica diventa momento cruciale per
l'integrazione verticale di interessi ed obiettivi. In una logica
plurifondo, la gestione multi-livello della politica poggia sulla
capacità di mettere a fattor comune le visioni strategiche della
filiera istituzionale e di attivare strategie che sappiano comporre in modo
unitario i diversi sforzi promossi dagli attori e dalle loro
reti.
Pertanto, il presente Piano poggia su due assunti
metodologici:
1. la governance degli interventi attuativi deve
avvalersi di un ampio partenariato locale nel quale trovino aggregazione
attori espressione di tutti i settori (pubblico e privato economico e
sociale);
2. l'individuazione dei Piani Annuali di
interventi dovrà favorire l'integrazione con gli strumenti di
finanziamento e di programmazione europei e nazionali, privilegiando
l'addizionalità alla duplicazione.
Uno dei principi di fondo del Piano Triennale
2016-2018 rimane quindi il rafforzamento delle reti di governance. In
particolare la Consulta Regionale per l'Immigrazione viene
ulteriormente confermata quale organismo partecipativo essenziale del
territorio alle politiche regionali.
I Tavoli Territoriali di Coordinamento, composti da
rappresentanti di Regione, Conferenze dei Sindaci e/o Comuni capoluogo,
Ufficio Scolastico Regionale e Prefetture rimangono lo strumento operativo
principale di attuazione e realizzazione degli interventi previsti dalla
Programmazione di settore.
Per ciò che concerne l'integrazione
plurifondo delle risorse per l'attuazione del Piano, assume
centralità strategica e finanziaria il nuovo Fondo dell'Unione
Europea denominato Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI), la cui
Autorità Responsabile a livello nazionale è il Ministero
dell'Interno.
La presente strategia sarà attuata per tramite
dell'implementazione dei Piani Annuali, che saranno attivati
compatibilmente con le risorse disponibili.
Gli ambiti di intervento individuati sono:
- Formazione linguistico-civica e inserimento
scolastico;
- Sostegno all'occupabilità dei cittadini
stranieri;
- Prevenzione e contrasto alle discriminazioni su
base etnica o razziale;
- Supporto per la piena integrazione dei soggetti
deboli;
- Incentivazione delle forme produttive di rientro
volontario assistito;
- Integrazione dei titolari di protezione
internazionale;
- Promozione delle attività di ricerca e analisi
del fenomeno migratorio e consolidamento del coordinamento
informativo.
La Terza Commissione consiliare nella seduta del 18
ottobre 2016 ha espresso, a maggioranza, parere favorevole.
Hanno votato a favore oltre al presidente Berlato del
gruppo Fratelli d'Italia-AN-Movimento per la cultura rurale, i
rappresentanti dei seguenti gruppi: Zaia Presidente (Sandonà,
Gerolimetto), Liga Veneta-Lega Nord (Possamai, Finozzi, Finco), Partito
Democratico (Zottis, Azzalin), Alessandra Moretti Presidente (Guarda),
Forza Italia (Giorgetti) e Veneto Civico (Dalla Libera); si è astenuto
il rappresentante del gruppo Lista Tosi per il Veneto
(Casali)."
La parola all'assessora Manuela Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Volevo solo dire che è già stata approvata
dalla Consulta e anche in Commissione, quindi condiviso sia dalla Consulta
che dalla Commissione.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Manuela Lanzarin.
La parola al consigliere Azzalin.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Avrei gradito che il relatore Finco leggesse in Aula la
relazione, perché ci sono delle cose importanti che parlano di
integrazione; spiegano cos'è l'integrazione, su quali
pilastri deve poggiare il problema di gestione del fenomeno immigratorio,
di quanti sono e di come questo si intreccia con i richiedenti asilo ovvero
a chi è riconosciuto e ha lo status di richiedente asilo nel nostro
paese e quindi deve godere di queste cose.
Su queste cose non voglio fare la polemica ed
esemplifico per comodità di ragionamento. Esistono due Zaia, lo Zaia
che firma e sottoscrive questi Piani dicendo che bisogna affrontare il
problema e noi a piace, piace moltissimo, perché rappresenta la
Regione; e poi esiste lo Zaia barricadero che dice che è giusto fare
le barricate perché in casa nostra decidiamo noi. Comunque su questo
è bene che facciamo mente locale. Se vogliamo strumentalizzare le
questioni possiamo farlo; se vogliamo affrontare i problemi come fate qua e
li risolvete o tentate di risolverli, bene. Questo Piano è andato
all'ordine del giorno su richiesta nostra e io sto qua, Presidente,
fino all'ultimo secondo per approvarlo perché è giusto che
vengano utilizzati i soldi del FAMI e si facciano quegli interventi di
gestione. Mi auguro che si esca dal facile propagandismo e
strumentalizzazione di un fenomeno complesso che va oltre di noi, per
affrontarlo in maniera seria come qui c'è scritto. Credo che
questo per analogia e per coerenza si dovrebbe intrecciare rispetto a
quelle che sono le altre questioni. Tutti citano il Papa, perfino Libero ha
il coraggio e la spudoratezza di citare il Papa. Il Papa ha detto che
è ora di sconfiggere e di mettere da parte questa atrofia morale che
caratterizza le persone nell'affrontare questa questione. Questo
è il punto e siccome oltre il Papa c'è solo qualcun altro
mi limito a dire che voterò sì. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Azzalin.
Mi permetto di correggerla: questo punto è stato
iscritto perché l'ha chiesto l'assessora Manuela Lanzarin
attraverso lettera scritta
Ho spiegato questo in Conferenza dei Capigruppo quando
ho fatto l'ordine del giorno.
La parola all'assessora Manuela Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Credo che bisogna essere onesti e seri in
quest'Aula. Il Piano immigrazione è un piano che poggia su
quelle che sono le linee regionali per quanto riguarda l'integrazione
e l'inclusione dell'immigrazione regolare, che non ha nulla a
che fare con il discorso dei profughi e l'emergenza che stiamo
vivendo. Quindi credo sia forma di serietà e non ha nulla a che fare
con la discussione in atto oggi, che è relativa a un fenomeno non
controllato. Il Veneto ha sempre fatto la sua parte per quanto riguarda
l'immigrazione regolare, l'integrazione dei soggetti più
deboli come le donne e i bambini. Inseriamo anche i profughi che hanno lo
stato di profugo già conclamato perché esulano ed escono dalla
gestione ministeriale.
Quindi dire che dovremo imparare da questo Piano che
l'abbiamo fatto e che ripete le linee guida non mi sembra corretto.
Se vogliamo fare gli show in Aula li facciamo, però sono due cose
diametralmente opposte.
PRESIDENTE
Grazie, assessora Manuela Lanzarin.
La parola al consigliere Berlato.
Sergio Antonio BERLATO (Fratelli
d'Italia-AN-Movimento per la cultura rurale)
Grazie, Presidente.
Propongo di votare il provvedimento.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berlato.
Pongo in votazione la PDA n. 21.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Come comunicato in Conferenza dei Capigruppo, la Seduta
di domani viene revocata e ci rivedremo con l'ordine del giorno
concordato in Conferenza dei Capigruppo lunedì mattina.
Buonasera.
La Seduta termina alle ore 20.35
Il Consigliere segretario
f.to Maurizio Conte
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Il Presidente
f.to Roberto Ciambetti
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Resoconto stenotipico a cura di:
Copisteria Sassaro – Stenotype Transcription
Multimedia srl
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Giuseppe Migotto
Elaborazione testo a cura di: Elisabetta Fabris
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