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Venezia nell'agro opitegino

In data 14 settembre 2021, è stato presentato - nella sala Cuoi di palazzo Ferro Fini - il volume “Venezia nell’agro opitergino - Il dialogo col paesaggio e la devozione degli artisti, degli intellettuali e della nobiltà imprenditoriale” (Antiga edizioni), a cura dell’architetto Cristina Vendrame, con saggi dello storico Giuliano Ros ed il contributo fotografico di Pietro Casonato.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio regionale, l’avvocato e già Consigliere regionale Pietro Dalla Libera ha sottolineato come “il libro approfondisce il Rinascimento veneziano a Oderzo e nei comuni vicini, mettendo in luce l’importante influsso della Repubblica Serenissima nel territorio opitergino, straordinariamente ricco di arte e cultura”. 
L’autore Cristina Vendrame ha illustrato le principali finalità del libro, soffermandosi in particolare su quella di “promuovere un turismo che incontra le radici più profonde”, in quanto in questi anni di studio del proprio territorio si è resa conto di come quest’ultimo racchiuda un ricco patrimonio culturale ancora poco conosciuto, che merita invece di suscitare un notevole interesse per il suo stretto legame con Venezia, che emerge appunto dai vari dettagli architettonici ed artistici dei beni culturali oggetto del libro.  Inoltre nel presentare la struttura della pubblicazione - che si articola in 21 schede, con approfondimenti su altrettante ville e palazzi storici ed un focus su Portobuffolè, che ha conservato in modo straordinario l’impronta veneziana - ha evidenziato l’altra sua importante finalità, quella di rivolgersi prevalentemente agli studenti delle scuole, affinché possano conoscere di più e quindi appassionarsi al proprio territorio e alla propria storia. 
Lo storico Giuliano Ros, coautore del libro, ha presentato il proprio contributo, che è stato quello di ricostruire “la storia delle grandi famiglie nobiliari, di origine veneziana e opitergina, che hanno abitato il territorio a partire dal 16° secolo, come gli Ottoboni, i Tiepolo, i Casoni, lasciando significative tracce nell’ambito della cultura e dell’arte. Famiglie che hanno intrattenuto importanti rapporti con illustri personalità europee dell’epoca, anticipando in qualche modo la moderna globalizzazione”. Ha inoltre accennato ad alcune riflessioni, inquietudini e contraddizioni in seno alla nobiltà opitergina, soprattutto in ambito religioso.  
All’evento, ha preso parte anche Maria Teresa De Gregorio, Presidente della Fondazione “Oderzo Cultura”, che ha evidenziato come “questa pubblicazione racchiude uno studio molto documentato del ricco patrimonio culturale del territorio opitergino e degli otto comuni limitrofi, in quanto grazie alla dettagliata cartografia, alle numerose immagini e alla curata ricerca d’archivio viene ricostruito il rapporto tra Venezia, la Serenissima e la terraferma veneta”.  La Presidente della Fondazione “Oderzo Cultura” ha concluso il proprio intervento esprimendo l’auspicio che si possa creare in un prossimo futuro un vero e proprio ‘sistema’, un circuito delle ville venete nel territorio opitergino.