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Cristina, seme di speranza
In data 23 febbraio 2022, è stato presentato - nella sala Cuoi di palazzo Ferro Fini - il libro “Cristina, seme di speranza”, curato dall’Associazione culturale Mondo di carta e edito da Linea Edizioni.
Si tratta di una pubblicazione dedicata a Cristina Pavesi, la studentessa universitaria trevigiana che nel dicembre 1990 rimase vittima incidentale “senza giustizia” dell’assalto al treno della banda Maniero, divenendo con il suo sacrificio un simbolo e un punto di riferimento per i giovani nel contrasto alla criminalità organizzata.
Nel 2008, da un’idea del Magistrato Alfonso Sabella e di un’insegnante di Cristina, delusa del fatto che per la sua morte nessuno avesse mai pagato in termini giudiziari, si decise di istituire in sua memoria un concorso letterario per ragazzi dai 13 ai 25 anni, patrocinato tra l’altro dalla Commissione Europea e dalla Regione del Veneto.
Proprio dall’esigenza di raccogliere i racconti e le riflessioni di tanti giovani che hanno partecipato a questo concorso è nato il libro in argomento, con il quale si è inteso anche fare un’opera di promozione dei valori della vita, della giustizia, della convivenza civile e della legalità.
Il Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti ha aperto l’evento portando i saluti istituzionali e ricordando come Cristina rappresenti il simbolo doloroso della migliore Italia e come la sua storia segni la sconfitta di uno Stato incapace di darle giustizia da oltre trent’anni, ma sia divenuta anche segno di speranza perché dimostra che è possibile educare alla legalità, seminando bene e conoscenza tra le nuove generazioni, affinché mafie e criminalità organizzata non abbiano a riemergere.
Questo monito-appello a combattere mafie e illegalità attraverso la conoscenza, l’educazione e “l’indignazione civile” e a tenere viva “la memoria delle vittime della mafia del Brenta” è stato fatto proprio e ribadito anche dal rappresentante “dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità” Pierluigi Granata, che ha concluso il proprio intervento esprimendo l’auspicio che questo volume possa avere larga circolazione e lettura.
E’ seguito infine l’intervento di Michela Pavesi, zia di Cristina, la quale ha ricordato come, anche attraverso la propria testimonianza diretta nelle scuole, la morte della nipote non sia stata inutile, poiché “continua a parlare ai giovani rivolgendo loro l’invito ad affermare il valore della giustizia e della legalità, semplicemente facendo il proprio dovere nel quotidiano”.
Hanno partecipato all’evento, raccogliendo quindi l’appello di zia Michela, anche il sindaco di Campolongo Maggiore Mattia Gastaldi e l’editrice Lisa Marra, oltre a numerosi consiglieri regionali.