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CRV – “Nuovo Piano Regionale dei Trasporti: conclusa la discussione generale e completato l’esame degli emendamenti. Martedì 14 luglio il voto in aula”
07 luglio 2020
(Arv) Venezia 7 lug. 2020 - Il Consiglio regionale del Veneto ha concluso la discussione generale sul nuovo Piano Regionale dei Trasporti e ha esaminato tutti gli emendamenti depositati. Martedì 14 luglio il PRT verrà votato dall’Assemblea legislativa.
Diversi gli interventi che si sono succeduti in aula nel corso del pomeriggio.
La consigliera Francesca Zottis (PD) ha condiviso diversi obiettivi contenuti nel Piano, come “l’incentivo all’uso dei mezzi pubblici per il trasferimento delle persone dal posto di lavoro a casa”. La consigliera ora però si aspetta “che siano stanziate risorse pubbliche adeguate per concretizzare le buone intenzioni: incentivi a beneficio di quanti optano per il mezzo pubblico e la mobilità sostenibile; il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche e dei soggetti privati per progettare assieme forme alternative di mobilità. Va sostenuta la mobilità condivisa ed elettrica per abbattere l’inquinamento; deve essere implementato il numero delle colonnine di ricarica”. “Ma ci aspettavamo una maggiore attenzione su alcuni aspetti importanti – ha posto l’accento Zottis – i collegamenti con gli aeroporti, con le località turistiche: penso alla Treviso Mare; con i luoghi di interesse storico, artistico e culturale, ad esempio le Ville Venete. Auspicavamo interventi specifici anche sulla governance della navigazione interna”. “Siamo favorevoli a una visione di un Veneto verde che rispetta il paesaggio, ma credo che su molti aspetti la Regione si trovi notevolmente in ritardo: vedi il trasporto su ferro”, ha concluso Francesca Zottis.
Anna Maria Bigon (PD) ha chiesto “l’aumento delle piste ciclabili, non solo per il rilancio del turismo, ma anche per facilitare l’accesso alle scuole da parte dei nostri ragazzi. Abbiamo la necessità di implementare i mezzi del trasporto pubblico, che vanno anche ammodernati e sanificati, alla luce del Covid. Va accresciuto il numero dei treni e velocizzato il trasporto ferroviario, senza dimenticare le barriere antirumore, i sottopassi. Servono progettualità importanti per garantire ai cittadini salute e sicurezza”.
Orietta Salemi (Civica per il Veneto) ha osservato come “il piano, oltre che rappresentare una bella fotografia del presente, deve anche pensare al Veneto del futuro: investire nella mobilità, in quest’ottica, è fondamentale”. “Le infrastrutture vanno adeguate – ha aggiunto la consigliera – Quello che abbiamo vissuto, il Coronavirus, non deve essere archiviato semplicemente come un incidente di percorso, ma fungere da stimolo per progettare nuovi e diversi investimenti anche nel settore dei trasporti: cambieranno le abitudini delle persone, si svilupperà lo smart working, diverse saranno le priorità della mobilità regionale. Va ridotto il più possibile il traffico veicolare e incoraggiato quello pubblico. È necessario aumentare il numero dei treni regionali, almeno lungo le tratte importanti. Servono infrastrutture adeguate per rendere il Veneto una regione veramente attrattiva”.
Il Vicepresidente del Consiglio Massimo Giorgetti (FdI) ha condiviso gli obiettivi del Piano, ma ha anche evidenziato “la necessità di un maggiore collegamento tra Giunta e Consiglio regionale su alcune scelte; l’Assemblea Legislativa va maggiormente coinvolta in vari passaggi: questo non per sfiducia nei confronti dell’Esecutivo regionale, ma perché ci sono alcune progettualità che contrastano tra loro; alcuni investimenti non possono essere portati avanti assieme perché sono incompatibili: penso alla Nogara mare piuttosto che alla cosiddetta ‘Mediana’. Servono parcheggi scambiatori anche per le località turistiche: devono diventare centrali per questo Piano, non sono un dettaglio. E i nostri anziani hanno bisogno di più servizi. Presenterò alcuni ordini del giorno, che sono istruzioni per la Giunta regionale, chiamata a realizzare le progettualità su cui poi il Consiglio deve votare”.
La discussione generale è stata conclusa dall’intervento dell’Assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti. “Innanzitutto voglio replicare all’intervento della consigliera Guarda, che ho trovato decisamente inopportuno” – ha esordito l’Assessore – “Mi riferisco alla ventilata accusa di aver aggirato le procedure di gara nel settore del trasporto pubblico locale. In realtà, una Direttiva europea prevede che possano non essere bandite gare ma scelta la procedura dell’affidamento diretto per la gestione del servizio di trasporto pubblico locale su ferro, qualora gli investimenti lo giustifichino: noi abbiamo ritenuto particolarmente vantaggiosa la proposta di Trenitalia”. “Alcuni interventi hanno descritto il nostro PRT come inadeguato e tra i peggiori d’Italia: in realtà, noi utilizziamo bene le poche risorse che abbiamo, senza sprechi. D’altra parte, non applichiamo l’Addizionale Irpef, come invece fanno altre regioni – ha continuato De Berti - Porto a conoscenza dell’aula come l’Università La Sapienza di Roma ha indicato proprio il Veneto come esempio virtuoso. Sicuramente, è sempre possibile fare meglio, ma il nostro sistema di trasporto pubblico locale è efficiente. Faccio presente come il SFMR, tanto invocato, richiede in realtà a monte tutta una serie di investimenti sull’infrastruttura ferroviaria. È stato chiesto l’aumento del numero dei treni, ma alcune linee sono già sature. Sarà proprio l’Alta Velocità che, liberando la linea storica Milano- Venezia, permetterà di implementare l’offerta dei treni”.
Conclusa la discussione generale, è iniziato l’esame della parte emendativa.
Piero Ruzzante (Veneto 2020/Leu) ha chiesto, con un emendamento poi bocciato, “un coordinamento interregionale per definire regole omogenee in materia di trasporto pubblico locale”. L’esempio portato in aula sono le differenti regole sul distanziamento sociale nei treni adottate dalla Regione Veneto e dalla confinante Lombardia. Via libera, invece, a un emendamento dello stesso Ruzzante, appoggiato da Giorgetti, per tradurre in italiano i termini stranieri utilizzati nel Piano. “Anche nel monitoraggio del Piano vanno coinvolti diversi soggetti, garantendo una maggiore compartecipazione”, ha chiesto Ruzzante con un emendamento che non è stato votato. “Penso al coinvolgimento delle amministrazioni locali, dei lavoratori del settore, delle realtà produttive”. “Qualsiasi atto significativo della Giunta in materia di trasporti deve essere prontamente comunicato al Consiglio regionale, serve una tempestiva informativa”, ha invocato Ruzzante in un altro emendamento, che è stato accolto. “Va implementato il trasporto ferroviario delle merci”, ha chiesto l’esponente di Leu: l’emendamento non è stato votato. “E’ necessario ridurre il costo degli abbonamenti per gli studenti universitari, come avviene in altre regioni. Non è possibile che il Veneto non consideri la mobilità scolastica; così non si attraggono studenti da altre parti d’Italia e si rinuncia a un significativo indotto economico”, ha denunciato Ruzzante. L’emendamento è stato appoggiato da Orietta Salemi, per la quale “serve un impegno di indirizzo nel Piano per garantire l’effettivo diritto allo studio”. L’Assessore De Berti ha accolto il principio “che verrà inserito nel Piano, al di là della bocciatura dell’emendamento”. Ruzzante ha chiesto “la misurabilità degli impegni di riduzione del traffico per attenuare l’impatto ambientale”. L’emendamento non è stato accolto. “Chiedo anche la riduzione del costo degli abbonamenti e sgravi fiscali per favorire il passaggio a forme di mobilità a basso impatto ambientale, privilegiando i mezzi pubblici”, ha chiesto il consigliere di Leu. “Pensate ai benefici che potremmo ottenere in campo economico, ambientale, sociale e sanitario se solo avessimo il coraggio di abbattere il flusso dei veicoli privati”. L’emendamento è stato sottoscritto da Cristina Guarda (CpV), per cui “è educativo incoraggiare il trasporto pubblico, che va reso più accessibile per famiglie, giovani e pendolari”. “La Regione potrebbe coprire il costo degli abbonamenti per studenti e persone fragili”, ha proposto il capogruppo Dem Fracasso, chiedendo “uno studio comparativo per valutare l’impatto positivo del trasporto pubblico”. “Bisogna investire sulla qualità dei mezzi di trasporto pubblico per renderli più competitivi e attrattivi rispetto alla mobilità privata”, ha affermato Piero Ruzzante “anche sperimentando nuovi mezzi tecnologici e informatici”. Accolto un emendamento dello stesso Ruzzante “per realizzare impianti funzionali a mezzi elettrici e a metano”. Stefano Fracasso (PD), con un emendamento, ha voluto riprendere il tema del “Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale per aumentare la frequenza dei treni (ogni 15 minuti) e la velocità del traffico ferroviario”. “L’area centrale veneta, che interessa i comuni di Verona, Vicenza, Padova, Mestre/Venezia e Treviso, con uno sviluppo di 120/130 chilometri circa da un capo all’altro, deve disporre del SFMR, possibilmente integrato con il trasporto su gomma”, ha detto il Capogruppo Dem. L’emendamento, sottoscritto da Orietta Salemi (CpV), non è stato approvato.
Il Vicepresidente del Consiglio Bruno Pigozzo ha annunciato la “presentazione di uno specifico ordine del giorno per chiedere investimenti finalizzati alla messa in sicurezza dei viadotti insistenti sulla rete viaria regionale, con priorità a quello sulla A-27 Venezia/Belluno”. Pigozzo ha poi illustrato un ordine del giorno per “semplificare le diverse gestioni e coordinare i servizi di trasporto, raggruppando il Veneto in tre macro aree: centrale, montana e rodigina: migliorerebbe la qualità dell’offerta complessiva”. “Spiace che non sia stata accolta la nostra proposta di integrazione sulla valenza paesaggistica”, ha sottolineato l’esponente Dem. “Spiace anche che non sia stato accolto un altro nostro emendamento finalizzato a inserire, in caso di rinnovo dei contratti di trasporto in essere, la clausola del miglioramento delle prestazioni qualitative e quantitative”, ha osservato Pigozzo. “Ci preoccupa che il Consiglio regionale, limitandosi ad indicare le strategie del PRT senza entrare nel merito delle diverse azioni, abbia in un certo senso abdicato al suo ruolo di indirizzo: i nostri emendamenti denunciano questa impostazione che rappresenta una deriva pericolosa: una Assemblea Legislativa non può limitarsi a condividere gli indirizzi generali, ma deve dare specifiche indicazioni alla Giunta, che poi è chiamata ad attuarle”, ha concluso il Vicepresidente Pigozzo. La consigliera Salemi ha condiviso l’intervento.
Piero Ruzzante ha chiesto che “le opere infrastrutturali che verranno realizzate per le Olimpiadi invernali 2026 possano essere poi utilizzate anche negli anni successivi”. L’Assessore De Berti lo ha rassicurato.
“Sul tema delle grandi navi, che reputo centrale per la salvaguardia della città di Venezia, chiedo l’adozione di un provvedimento che vieti il transito della Crocieristica attraverso il canale della Giudecca, prevedendo un percorso alternativo”, ha aggiunto Ruzzante. “Siamo tutti d’accordo che le grandi navi debbano restare fuori dal bacino di San Marco, abbiamo già fatto una precisa scelta politica in tal senso, che ora deve essere attuata dal competente Ministero”, ha replicato l’Assessore De Berti. Ruzzante ha anche invocato “il completamento dell’idrovia per collegare l’interporto di Padova a Venezia: una via di trasporto alternativa per le merci e forse anche per le persone; mi dispiace che il mio emendamento sia stato bocciato”. L’Assessore De Berti ha sottolineato, sulla questione, che “l’idrovia dal punto di vista trasportistico è inefficace, mentre è utile per garantire la sicurezza idrogeologica del territorio, come è stato attestato da esperti del settore auditi in commissione”. Concluso l’esame degli emendamenti, la seduta è stata interrotta alle 18.40. Il Consiglio regionale è convocato martedì 14 luglio, alle 10.30, per votare il nuovo Piano Regionale dei Trasporti.