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26 novembre 2020

(Arv) Venezia 26 nov. 2020 - “Al Magalini di Villafranca Ulss 9 Scaligera, chiude nuovamente la maternità e alle preoccupazioni si risponde che serve senso di responsabilità, considerando la gravità della situazione. Da parte di tutti, però. Ricordo che nella primavera scorsa, quando ci fu la prima riconversione a Covid Hospital, furono contemporaneamente assegnati dieci posti letto aggiuntivi in Ostetricia e Ginecologia al privato convenzionato, in questo caso la casa di cura Pederzoli di Peschiera. Si farà nuovamente così, considerato che è già stato autorizzato l’ulteriore incremento di posti letto in terapia intensiva, pneumologia semi intensiva e medicina-malattie infettive?” . La domanda arriva dalla consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità, Anna Maria Bigon, che interviene in merito alle proteste per la nuova chiusura del punto nascite dell’ospedale di Villafranca, ‘decisione inevitabile’ secondo il sindaco.

“È impensabile attendere l’arrivo del vaccino per tornare a una situazione di normalità delle attività ospedaliere. Oltretutto, risulterebbe l’unica delle strutture Covid del Veneto, ad aver chiuso il reparto maternità, tra l’altro inaugurato da pochissimo. Vista anche la situazione a Borgo Trento – osserva la consigliera - si pone un problema oggettivo per quanto riguarda l’area di Villafranca e Verona. Con il Magalini a pieno regime i parti erano circa ottanta al mese. Diventare madri non può essere un’odissea, tra punti nascite chiusi e carenza cronica di personale - sottolinea Bigon - la lotta al Covid-19 e l’assistenza ai malati, è indubbiamente la priorità, ma non si può dimenticare tutto il resto. C’era tutto il tempo durante l’estate per pensare a una riorganizzazione in vista della seconda ondata, ma non è stato fatto”, conclude Anna Maria Bigon.

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