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Caso Donazzan: Forza Italia non partecipa al voto su mozione in Consiglio
19 gennaio 2021
(Arv) Venezia 19 gen. 2021 - I due consiglieri di Forza Italia in Consiglio regionale non hanno partecipato al voto sulla mozione di riserve nei confronti dell’assessore all’Istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan, a seguito delle sue esternazioni nella trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’.
“Esprimo solidarietà all’assessore Donazzan per le minacce di morte ricevute, espressione di ferocia e violenza inammissibili e intollerabili – ha dichiarato in aula la presidente del gruppo, Elisa Venturini - Ho preso parte negli anni passati ai tavoli di mediazione delle crisi aziendali con lei e ho sempre apprezzato la capacità di Elena Donazzan di affrontare con decisione le vicende più complesse e di dare dignità a tutte le istanze che venivano portate ai tavoli di crisi, tanto quelle dei datori di lavoro che dei lavoratori. Mi dispiace per l’errore dell’assessore, se si ricoprono ruoli di responsabilità istituzionale bisogna stare doppiamente attenti a fare certe dichiarazioni, specie se queste possono ferire sensibilità che costituiscono un bagaglio di valori collettivi qual è la Resistenza, cui sono collegati vissuti di profondo dolore. Forza Italia è il partito della libertà e noi non possiamo essere a favore di regimi, persecuzioni e dittature. Anzi, noi siamo quelli che in occasione della Giornata della Memoria hanno caldeggiato un’iniziativa su vita e opere dei musicisti ebrei di origine veneta. Però non vedo coerenza in quei consiglieri che parlano di ambiguità e che nel Consiglio del 22 dicembre scorso si sono astenuti o hanno addirittura votato contro a un’iniziativa di alto valore simbolico come il riconoscimento della cittadinanza onoraria al Milite ignoto proposta da Anci nazionale e regionale”.
Dal canto suo, il consigliere Alberto Bozza ha invitato a distinguere “da un lato la persona di Elena Donazzan, dall'altro la figura istituzionale che lei rappresenta”. “Come persona – ha affermato Bozza in aula – Elena Donazzan ha le sue idee, la sua storia e la sua sensibilità che non sta a noi sindacare; come assessore invece ha un ruolo che implica un’attenzione e ponderazione nelle azioni, nei comportamenti e quindi anche nelle dichiarazioni. In questa vicenda Donazzan, per sua stessa ammissione, ha peccato di leggerezza ed è stata colpevole di un atteggiamento superficiale, considerato finanche offensivo da molte persone. L'Assessore tuttavia ha chiesto scusa, anche su invito del presidente Zaia. Prima per mezzo stampa, poi con una lettera a noi indirizzata e infine anche oggi in quest'aula”. Bozza ha invitato a porre attenzione in particolare ad un passaggio della sua lettera ai consiglieri: “Nella lettera chiede di guardare al futuro con unità d'intenti e invita a una vera pacificazione - ha ricordato Bozza - Il principio basilare a cui mi ispiro è la ferma condanna a qualsiasi forma di odio nel pensiero e nell’azione, ed è secondo questo principio che oggi guardo alla vicenda. Proprio per questo voglio evitare che in quest'aula si consumi una contrapposizione ideologica, che alimenterebbe l'odio e che indebolirebbe il processo di pacificazione storica nel nostro Paese. Pacificazione che si deve nutrire del rispetto delle idee e della sensibilità di ognuno, pur nel rispetto dei valori e dei principi sanciti dalla nostra Costituzione. Lo dico oggi per Donazzan, minacciata di morte nei giorni scorsi, lo dirò domani per qualsiasi esponente di qualsiasi parte politica. Non voglio che quest'aula diventi luogo di censura, con istinti giustizialisti. Tra l'altro si creerebbe un precedente, che domani potrebbe incoraggiare l'aula a valutare qualsiasi episodio concernente la libertà di espressione”.
Per il consigliere forzista veronese “l'assessore rimane una figura istituzionale scelta in via fiduciaria dal Presidente della Giunta regionale Luca Zaia, a cui rinnoviamo il nostro sostegno. Pertanto spetta a lui medesimo valutare l'operato e la posizione dell'assessore, non certo a questo Consiglio. Al quale, in un momento così difficile per il Paese e per il Veneto, spetta, invece, concentrare gli sforzi e l’azione politica e amministrativa nel dare risposte alle priorità e ai bisogni dei cittadini”.