8 marzo - Camani, Bigon, Zottis, Possamai (PD): “Contributo di libertà, Codice rosa e Bilancio di genere. Le proposte del Partito Democratico per contrastare violenza e discriminazioni”

08 marzo 2021

(Arv) Venezia 8 mar. 2021 - “Tre proposte per contrastare violenza e discriminazioni e promuovere la parità di genere. A presentarle, oggi, nel corso di una conferenza stampa in occasione della Festa della donna, le consigliere regionali del Partito Democratico Vanessa Camani, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, ognuna prima firmataria di uno specifico Pdl, insieme al capogruppo Giacomo Possamai. “Volevamo dare un segno concreto per festeggiare l’8 marzo e abbiamo deciso di farlo presentando un pacchetto di proposte - afferma Possamai - Stiamo andando incontro alla discussione sul Recovery Plan: la parità di genere è uno degli assi portanti su cui è costruito il Piano nazionale, pensiamo sia necessario fare lo stesso in Veneto, dove siamo più indietro rispetto alle altre Regioni del Nord. Sarà uno dei temi cruciali su cui chiederemo impegno forte alla Giunta”.

“La maggior parte dei maltrattamenti contro le donne avviene in famiglia ed è inflitta dall’uomo da cui le vittime sono, o sono diventate, nel tempo, economicamente dipendenti. Non avere risorse per mantenere se stesse e i propri figli è spesso uno dei fattori che impediscono alle donne vittime di violenza domestica di denunciare e uscire dal rapporto violento – spiega la vice capogruppo Camani – prima firmataria del Pdl ‘Contributo di libertà’. Attraverso i percorsi di protezione, le donne maltrattate si allontanano dalla violenza ma, molto spesso, al termine di questo periodo, in assenza di una alternativa concreta, c’è il rischio vero che siano costrette a rientrare in famiglia, dove si consuma la violenza. Con questo Progetto di legge noi chiediamo l’introduzione del ‘Contributo di libertà”’ e cioè di un sostegno economico una tantum di massimo 5.000 euro per consentire alle donne vittime di violenza domestica, di poter affrontare le spese necessarie in vista di una nuova vita, libera ed indipendente. Le spese abitative, le spese mediche, le spese per la scuola dei figli, rappresentano spesso un ostacolo insormontabile per le donne che non hanno autonomia economica. Il ‘Contributo di libertà’ può diventare per loro una concreta possibilità di riscatto”.

Per quanto riguarda il Pdl ‘Codice rosa’, prima firmataria Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità: “Si tratta di provvedimento che riguarda i percorsi di primo soccorso e assistenza per le donne vittime di violenza, il cui numero è esponenzialmente cresciuto durante il lockdown, come testimoniato dalle telefonate al numero 1522. Si rende necessario – prosegue la consigliera - individuare dei referenti specifici per queste tematiche in ogni Unità operativa di Pronto soccorso degli ospedali sia pubblici che privati accreditati e predisponendo all’interno delle strutture aree protette per la prima accoglienza, l’ascolto e, se necessario, per visite e accertamenti clinico-strumentali garantendo così la massima riservatezza. Il Pdl prevede poi una parte relativa alla formazione del personale sanitario in modo che possa procedere a un riconoscimento immediato di ogni segnale di violenza, anche quando non è dichiarata, e l’adeguamento dei sistemi informativi degli ospedali, per creare una rete unica su tutto il territorio regionale e verificare in tempo reale se la vittima sia già stata accolta in altro Pronto Soccorso dopo aver subito violenza”.

Infine, il Pdl ‘Bilancio di genere’, prima firmataria Francesca Zottis:“Dobbiamo assolutamente ridurre il ‘gender gap’ attraverso iniziative, progetti e investimenti mirati. In quest’ottica il bilancio di genere diventa uno strumento importante per valutare l’efficacia delle politiche regionali in tutti i settori della vita quotidiana di uomini e donne. Il Veneto, a differenza di altre Regioni, è ancora indietro - afferma la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Zottis - Il traguardo della parità di genere rimane lontano, anzi la pandemia ha allargato ulteriormente le distanze, basti vedere i drammatici dati sul fronte occupazionale. E’ necessaria una maggiore partecipazione femminile nei processi decisionali, così come sono indispensabili politiche eque ed equilibrate volte a ridurre le diseguaglianze, che favoriscano una conciliazione dei tempi tra vita privata e professionale, obiettivi che possono essere raggiunti in maniera più efficace anche grazie al bilancio di genere”.

“Chiediamo alla Regione di avere un ruolo propulsivo su questo fronte, sostenendo economicamente gli enti locali che decideranno di adottarlo”, concludono Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Francesca Zottis e Giacomo Possamai.