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Ambiente - Zanoni e Bigon (Pd): “Uso del glifosato, dal sindaco di Revine un incomprensibile passo indietro: è dannoso per ambiente e salute”
29 marzo 2021
(Arv) Venezia 29 mar. 2021 - “Il sindaco di Revine va indietro come i gamberi. La revoca del divieto di uso di erbicidi sul territorio comunale è incomprensibile e pericolosa, speriamo in un ripensamento dell’ultima ora: il glifosato, il cui utilizzo è aumentato di 15 volte negli ultimi 25 anni, ha già fatto troppi danni. Le alternative ci sono”.
Lo affermano i consiglieri regionali del Partito democratico Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, i quali esprimono “contrarietà e preoccupazione per la decisione dell’amministrazione comunale di Revine, provincia di Treviso, pronta a modificare il regolamento di Polizia rurale che vieta l’impiego di erbicidi in tutto il territorio”. “Siamo totalmente d’accordo con i consiglieri della civica ‘Insieme per un Bel Comune’ e con il Comitato ‘Marcia Stop Pesticidi’ e aderiamo al loro appello, rivolto a tutti i sindaci trevigiani e bellunesi, di bandire l’uso di questo erbicida nei propri comuni. Le alternative esistono, molte amministrazioni stanno utilizzando con successo il pirodiserbo – spiegano gli esponenti Dem - Quella di Revine è una retromarcia ‘fuori dal tempo’, come se non dovessimo fare i conti con l’emergenza ambientale e climatica, cosa che ci ricordano i giovani del ‘Fridays For Future’, Papa Francesco, con la sua enciclica Laudato Si’ e, non ultima, l’Unione europea, che ha tra i propri assi portanti del Next Generation Eu la transizione energetica ed ecologica”.
“C’è poi il tema non certo secondario della salute, che chiama in causa proprio il glifosato: negli Stati Uniti la Bayer è stata condannata e ha patteggiato un risarcimento complessivo da 10,5 miliardi di dollari per quasi centomila azioni legali sul Roundup, il diserbante al glifosato della Monsanto accusato di causare il cancro – aggiungono in conclusione Zanoni e Bigon - L’Ue ha deciso di proibire questo erbicida da dicembre 2022, ma qualche Regione si è già portata avanti, ad esempio Calabria e Toscana. Zaia, invece, si è limitato ad applaudire l’autoregolamentazione dei Consorzi”.