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Edilizia pubblica: Centenaro (ZP), “le Ater si organizzino per partecipare ai Superbonus”
08 aprile 2021
(Arv) Venezia 8 apr. 2021 - Il consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente, Giulio Centenaro, componente della seconda Commissione consiliare, invita le Aziende Territoriali di edilizia popolare del Veneto a cogliere l’opportunità dei Superbonus governativi per l’edilizia. “Non è un mistero che una parte di alloggi di proprietà dell’Ater risultino sfitti perché necessitano di ristrutturazioni – dichiara Centenaro - ora il Decreto Rilancio ha introdotto importanti detrazioni per le spese sostenute su interventi finalizzati all’efficienza energetica (Ecobonus) o alla riduzione del rischio sismico (Sismabonus). È auspicabile e urgente che tutte le Ater si organizzino con i propri uffici tecnici per partecipare ai Superbonus, soprattutto per gli alloggi di tipologia Erp (Edilizia residenziale pubblica), cioè quelle abitazioni costruite e riqualificate principalmente con fondi regionali, e quindi pubblici”. Centenaro ricorda inoltre che “grazie anche al lavoro della Seconda Commissione, l’elenco delle zone sismiche in Veneto è stato aggiornato e sarà quindi possibile accedere con più sicurezza al Sismabonus, cioè a quelle detrazioni per le spese di interventi antisismici e la messa in sicurezza statica degli edifici. In questo modo anche le Ater, quindi, saranno agevolate nel recupero del patrimonio edilizio già esistente”.
“Si tratta di un investimento di sostegno sociale, di un’occasione importante per la “mission” a cui rispondono le stesse Ater – raccomanda il consigliere regionale - che permetterà interventi antisismici su edifici ricadenti nelle zone sismiche, nonché ristrutturazioni e riqualificazioni con efficientamenti energetici a quella parte di patrimonio immobiliare che oggi ha bisogno di interventi, come l’isolamento termico, il rifacimento dei “cappotti” degli edifici, facciate e serramenti”.
“Il Superbonus può essere un’occasione per il privato – conclude Centenaro - ma deve diventare un dovere e un buona abitudine per chi opera con soldi pubblici, quindi per le Ater e i Comuni”.