Bigon e Zanoni (Pd): “Piano venatorio, Negrar deve rientrare completamente nella Zona faunistica delle Alpi. Regione ascolti il Comune”

12 novembre 2021

(Arv) Venezia 12 nov. 2021 -  “Perché la Regione non ascolta le perplessità dell’amministrazione di Negrar sul nuovo Piano faunistico venatorio? La programmazione va fatta insieme al territorio e non contro”.

Questa la posizione dei consiglieri regionali del Partito democratico, Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni.

“Abbiamo presentato un’interrogazione rivolta all’Assessore regionale Corazzari – rendono noto gli esponenti Dem - Al centro, l’esclusione di una porzione del Comune veronese dalla Zona faunistica delle Alpi (Zfa) stabilita dal Piano venatorio 2021-2026”.

“È un atteggiamento incomprensibile viste anche le osservazioni di associazioni e comitati sulla scorta di validi approfondimenti tecnici e scientifici – osservano i consiglieri del Pd - La Regione ha scelto di ‘appiattirsi’ sulle proposte della Provincia di Verona, nonostante le preoccupazioni espresse da più parti per i danni a imprenditoria, agricoltura, turismo e ambiente. Lo stesso Consiglio comunale ha approvato un Ordine del giorno per chiedere di annullare la modifica”.

“Con la nuova classificazione, andranno perse le tutele previste dalla Zfa, a cominciare dalla protezione della fauna selvatica, un controsenso in un’area che fa parte della Rete ‘Natura 2000’ – denunciano Bigon e Zanoni - L’apertura alla ‘caccia libera’ come si concilia con gli obiettivi di tutela dell’habitat naturale di interesse comunitario? Oggi le doppiette autorizzate sono 83, da domani con il nomadismo venatorio potranno arrivare anche i circa 25.000 cacciatori appartenenti agli Atc di tutte le province del Veneto, esclusa Belluno, dove c’è soltanto la Zona faunistica alpina”.

“E aggiungiamo che la Valpolicella è un territorio noto nel mondo per le pregiate colture vitivinicole ed è inserita nel registro nazionale dei Paesaggi rurali storici, motivi per cui anche a Negrar si stanno sviluppando l’enoturismo e il turismo rurale. Permettere un aumento esponenziale dei cacciatori è una mossa tutt’altro che lungimirante”, concludono Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni.