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Quarta commissione – Auditi rappresentanti sindacali di medici e infermieri e dell’Ordine professioni infermieristiche su infortuni e malattie professionali.
30 giugno 2022
(Arv) Venezia 30 giu. 2022 - La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), ha ospitato oggi in audizione il dott. Giovanni Leoni, in rappresentanza di CIMO Veneto, il Sindacato dei Medici, che rappresenta i medici, i veterinari e gli odontoiatri in servizio e in quiescenza, il dott. Egidio Busatto, Coordinatore regionale di NurSind Veneto, il Sindacato infermieristico, il dott. Denis Piombo, in rappresentanza dell’Ordine delle Professioni infermieristiche, e la dott.ssa Flavia Pezzino, per Nursing Up, l’Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sanitari della Funzione Infermieristica autonomo di categoria.
È così proseguito il giro di audizioni per approfondire il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nella nostra regione, dando così seguito all’impegno iniziato il 17 marzo 2022 e indicato come prioritario dai commissari.
Gli auditi hanno in particolare denunciato l’alto livello di stress psicofisico accumulato da medici e infermieri nel proprio lavoro, anche correlato allo scoppio della pandemia, con la difficile gestione dei pazienti Covid, soprattutto nelle Terapie Intensive. È stato inoltre evidenziato l’elevato pericolo di aggressioni in ambito sanitario, con violenze subite e spesso non denunciate. La conseguenza delle aggressioni, fisiche e verbali, in aumento negli ultimi anni, è anche di natura economica, alla luce del consistente numero di giornate di assenza dal lavoro accumulate. Fondamentale è l’attività di prevenzione, anche con l’avvio di appositi corsi formativi. Sarebbe opportuno, inoltre, avviare percorsi aziendali di supporto psicologico alle vittime di violenza. I relatori hanno individuato, tra le possibili cause delle violenze perpetrate in ambito sanitario, la cronica carenza di personale medico e infermieristico: la mancanza di tempo sufficiente per assistere i pazienti in modo adeguato può dare vita a forme di esasperazione, le quali sovente sfociano in aggressioni fisiche e verbali, in particolare nei Pronto soccorso e nei reparti psichiatrici. Anche i prolungati periodi di attesa nei Pronto soccorso possono innescare nei cittadini forme di frustrazione che vengono riversate contro il personale medico e infermieristico. Gli auditi hanno chiesto che la Regione Veneto promuova a livello nazionale la revisione delle competenze in capo al personale infermieristico, per valorizzarne di più le capacità. In ambito psichiatrico, i relatori hanno denunciato l’insufficiente numero di professionisti in servizio e l’inadeguatezza delle strutture che spesso non sono funzionali al recupero dei pazienti. È stato altresì auspicato che la Regione promuova forme di collaborazione con le Forze dell’ordine.
Tra i contributi offerti dai relatori, il Sindacato Nursing Up ha realizzato uno studio incentrato sulle aggressioni fisiche e verbali in ambito sanitario, con l’obiettivo di acquisire informazioni utili per poi calibrare azioni efficaci nell’ottica della prevenzione. Tra le proposte avanzate, l’incremento del personale e una sua maggiore formazione, la riduzione dell’orario di lavoro, miglioramenti ambientali, l’adozione di adeguate misure di sicurezza, limitazioni delle fasce di accesso per il pubblico.
A margine della seduta, il Presidente Zanoni ha osservato come “le audizioni di oggi sono state molto interessanti perché ci hanno raccontato una realtà piuttosto grave: in particolare, le aggressioni fisiche e verbali a cui sono sottoposti i medici e, soprattutto, gli infermieri. Alla luce dei dati veramente allarmanti che tutte le Organizzazioni sindacali ci hanno rappresentato, è evidente che le azioni finora intraprese per prevenire e contrastare questa odiosa situazione lavorativa non hanno sortito gli effetti voluti. Servono quindi maggiori controlli, orari più umani, restrizioni per il pubblico e misure di sicurezza, nonché la formazione del personale e una gestione migliore dei reperti psichiatrici”.
Il Vicepresidente Bet, nel prendere atto che “le audizioni di oggi hanno portato all’attenzione la difficile condizione in cui versano medici e infermieri, che sovente sono sottoposti a forme di aggressione fisica e verbale”, ha chiarito come “la Regione del Veneto è sempre attenta a quelle che sono le esigenze dei professionisti della sanità, i quali svolgono un lavoro difficile ma fondamentale per la salute dei nostri cittadini. Siamo sempre vigili e pronti a investire nella prevenzione di ogni forma di violenza e nella formazione del personale. Gli operatori della sanità ci stanno a cuore e il nostro impegno anche in futuro sarà sempre massimo per metterli nelle migliori condizioni per rispondere in modo pronto e adeguato ai bisogni assistenziali dei veneti”.