Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie: scaricabile APP con i materiali didattici propedeutici alla celebrazione e un Podcast per ricordare quattro veneti assassinati senza colpe

08 novembre 2022

(Arv) Venezia 8 nov. 2022 - È stata presentata oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, l’APP ‘GRMI Veneto’, promossa dalla Regione del Veneto e realizzata da Avviso Pubblico. Raccoglie tutti i materiali e le informazioni relativi al progetto “Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, reperibili sul sito www.grmiveneto.it

Ricordiamo che l’articolo 17 della L.R. 48/2012 “Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile" prevede che “in memoria delle vittime della criminalità, la Regione del Veneto istituisce per il ventuno di marzo di ogni anno la ‘Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie’, al fine di promuovere l’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione in materia di legalità su tutto il territorio”.

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha portato i saluti istituzionali e ringraziato Pierpaolo Romani e Paolo Galeano, rispettivamente Coordinatore nazionale e regionale di Avviso Pubblico, intervenuti alla presentazione.

“Avviso Pubblico oggi presenta una sua nuova iniziativa o, meglio, un suo nuovo servizio, attraverso una APP specificatamente realizzata per noi tutti – ha esordito il Presidente del Consiglio – E’ una rete di Enti Locali impegnati concretamente per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, innanzitutto, anche se non solo, attraverso la memoria dei fatti e delle vittime della mafia. Il Veneto, purtroppo, ha una lunga storia di episodi di organizzazioni mafiose e di vittime innocenti che non possiamo dimenticare. Secondo il grande regista Luis Bonuel ‘Si deve incominciare a perdere la memoria, anche solo brandelli di ricordi, per capire che in essa consiste la nostra vita. Senza memoria la vita non è vita… La nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Senza di essa non siamo nulla… ‘, affermazione, questa, che, non a caso, venne scelta da Oliver Sachs come premessa a un capitolo di un suo libro. È sempre ‘tempo di Memoria’, dobbiamo dire noi, e ancora di più lo è oggi, momento di bivio, dove siamo chiamati collettivamente a cambiare, a stravolgere e a rivoluzionare a 360° il nostro modo di concepire la vita, perché ce lo impongono i mutamenti socio-politico ed economici che stiamo vivendo e le sfide epocali che abbiamo davanti, a iniziare dalla lotta su scala mondiale alla povertà, dal contrasto ai mutamenti climatici, dalla questione demografica, sfide che non cancellano però l’urgenza di combattere la malavita organizzata e le mafie di ogni dove, a iniziare da quelle di casa nostra”.

“Ciascuno di noi ha delle storie e cronache di mafia da ricordare, dei volti e dei nomi che non dobbiamo cancellare se non vogliamo perdere la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento – ha evidenziato Ciambetti - C’è la memoria, il riportare alla mente fatti e violenze, c’è il ricordo, il riportare al cuore, come spiega l’etimologia, vittime innocenti. Come non pensare, in questo momento, a Cristina Pavesi, una ragazza innocente, uccisa dalla Mafia del Brenta e dal suo boss Felice Maniero, e per il cui assassinio nessuno è stato chiamato a pagare? Cristina non è l’unica ma è un simbolo, una bandiera di libertà e di vita che dobbiamo sventolare sempre davanti all’ingiustizia e alla violenza”.

“Lo spettro di Cosa Nostra, della Camorra e della ‘Ndrangheta continuano ad aggirarsi indisturbati nel nostro Paese, siedono assieme ai signori della morte e a quanti si arricchiscono vendendo armi sempre più sofisticate e munizioni con cui si alimentano guerre sanguinarie che feriscono la nostra stessa Europa – ha ammonito il Presidente dell’Assemblea Legislativa veneta - E’ la cultura della morte che dobbiamo sconfiggere, quel buio della mente, la lunga notte e il sonno della ragione”.

“Avviso Pubblico ha il grande merito di tenere alta la guardia – ha rimarcato il Presidente del Consiglio - Ha il merito di continuare a stimolarci; è, per molti aspetti, una coscienza critica che ci pungola e che agisce soprattutto, ma non solo, tra i giovani”.

Roberto Ciambetti, in conclusione del suo intervento, ha invitato a “parlare il linguaggio dei giovani e a mettere a disposizione di tutti gli strumenti per promuovere la cultura, argine fondamentale contro le mafie”. Il Presidente ha anche ringraziato “i consiglieri Andrea Zanoni e Roberto Bet, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione consiliare Legalità, e il vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Zottis, con delega alla Legalità”.

Pierpaolo Romani ha ricordato che “a monte dell’APP ‘GRMI Veneto’ c’è il lavoro di 8 anni del progetto ‘Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie’, grazie alla Regione del Veneto e alla L.R. 48/2012. Ogni anno, vengono coinvolte tra le 14 e le 16 Scuole Superiori Secondarie del Veneto, con più di 5mila ragazzi e quasi 300 insegnanti che, se messi in rete, costituirebbero la prima rete contro l’infiltrazione della cultura mafiosa e di un modo errato di ragionare che va combattuto anteponendo sempre l’adempimento dei propri doveri. Gli Istituti scolastici hanno seguito un percorso di quasi sei mesi, durante i quali abbiamo incontrato i ragazzi, ai quali è stato insegnato, con cognizione di causa, cosa sono le mafie, come sono organizzate e come agiscono. Gli studenti hanno potuto incontrare i parenti delle vittime innocenti di mafia e, alla fine del loro percorso, hanno prodotto un elaborato, testuale e multimediale, una pièce teatrale”.

“L’Applicazione è lo strumento, facilmente consultabile, per mettere a frutto questo importante lavoro di squadra, questo tesoro, questo patrimonio inestimabile fatto dai giovani per i giovani, che ha innanzitutto la finalità di prevenire le infiltrazioni mafiose – ha aggiunto Romani - I nostri ragazzi hanno capito che dietro c’è una squadra che lavora per contrastare le mafie, con in prima fila la Regione e la sua Legge 48/2012. Hanno compreso cosa sono le mafie e che grande pericolo rappresentano per il nostro tessuto socio economico sano”.

Paolo Galeano ha portato i saluti “della Rete dei Comuni veneti, che ha ormai superato le 100 unità”, e ha invitato “tutte le istituzioni a fare la propria parte, in funzione del ruolo ricoperto, per contrastare le mafie. È fondamentale l’apporto di tutti: forze di polizia, magistratura e politica, la quale è chiamata a promuovere la cultura della conoscenza del fenomeno mafioso in un’ottica di prevenzione. E questo percorso di conoscenza è stato intrapreso da 14 Istituti Comprensivi del Veneto”.

Ermelinda Damiano, consigliere comunale di Venezia, ha portato "i saluti del Sindaco e dell'amministrazione del Comune di Venezia" e ha ricordato "il percorso formativo intrapreso con i giovani del nostro territorio per promuovere la cultura della legalità. In quest'ottica, la APP rappresenta uno strumento molto utile che si inserisce in questo progetto di conoscenza delle mafie che coinvolge i nostri ragazzi".

L’APP è scaricabile gratuitamente su tutti i dispositivi Apple o Android. Al suo interno è possibile consultare tutti i materiali didattici messi a disposizione per il percorso formativo propedeutico alla celebrazione della Giornata regionale: bibliografia, sitografia, filmografia e tutti i lavori realizzati dagli studenti del Veneto, presentati durante le passate edizioni del progetto. È inoltre possibile ascoltare un Podcast intitolato “Storie di vittime innocenti di mafia”, con la voce narrante di Agnese Piola, la produzione, le interviste e i testi del giornalista Antonio Massariolo, l’audio design di Tommaso Rocchi, tutti ragazzi giovani! Il podcast è stato realizzato da Avviso Pubblico grazie ai fondi della L.R. 48/2012 e finanziato dalla Regione del Veneto. Racconta le storie di quattro veneti vittime innocenti della mafia: Cristina Pavesi, uccisa dalla Mafia del Brenta; Marco Padovani, giovane imprenditore rapito dalla ‘Ndrangheta e tenuto prigioniero per più di 160 giorni; Silvano Franzolin, carabiniere originario del Polesine e ucciso nella strage della circonvallazione a Palermo; Matteo Toffanin, ragazzo assassinato a Padova per un tragico scambio di persona.