dettaglio - crv
- Home
- Comunicati stampa
- Guarda (EV): “Olimpiadi Milano-Cortina 2026: la...
Guarda (EV): “Olimpiadi Milano-Cortina 2026: la demolizione della pista da bob Eugenio Monti, è irrazionale e certifica che la priorità di questa maggioranza è avere un veneto glamour in un ambiente che cade a pezzi”
28 febbraio 2023
(Arv) Venezia 28 feb. 2023 - “La demolizione della pista da bob Eugenio Monti certifica come questa politica abbia definitivamente perso ragione e buonsenso”. Commenta così la consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde la notizia dell’imminente demolizione della storica pista da bob a Cortina.
“Ritengo assurdo – afferma la Consigliera – che nel pieno di una emergenza determinata dalla crisi energetica si possa tranquillamente mettere in conto di spendere 100 milioni di euro di soldi pubblici per un impianto nuovo la cui unica prospettiva garantita è di segno negativo, con perdite annue di migliaia di euro, come già nel 2020 segnalato dallo Comitato Olimpico Internazionale che, a partire dall’approvazione del dossier, segnalava le prospettive di deficit e suggeriva, ignorato, di non procedere alla costruzione di una nuova pista da bob”.
“Come Europa Verde – sottolinea Guarda - dobbiamo purtroppo prendere atto, ancora una volta, della diffusa negazione da parte di questa maggioranza delle vere urgenze di questa regione, di Cortina e della montagna veneta: insopportabile pensare che verranno usati i fondi dei Comuni montani al confine, sia trentini che bolzanini e veneti, per far fronte alle perdite certe che il presidente Zaia pone già oggi sulle spalle e sui bilanci di chiunque in futuro dovrà gestire la pista da bob! Prendiamo dunque le distanze da tutto questo, specie oggi, con i disastri ambientali e sanitari che colpiscono il Veneto, quali l’ inquinamento da Pfas e la mancata bonifica del sito ex Miteni, la sempre più temibile diffusione del bostrico che, nell’assenza di una vera politica di intervento, distrugge i nostri boschi, per non parlare della sanità in zona montana messa a dura prova dalla continua emorragia di medici, insoddisfatti del livello organizzativo e di una prospettiva professionale non adeguata al livello di studio e preparazione", conclude Guarda.