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Lorenzoni (Gm): “In questa fase della transizione energetica, il gas eventualmente estratto dall’Adriatico non servirebbe al paese”
13 aprile 2023
(Arv) Venezia 13 apr. 2023 - “Sulla ripresa delle trivellazioni nell’area dell’Alto mar Adriatico, il punto, oltre che ambientale, è pure economico”. Così il Portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale del Veneto Arturo Lorenzoni “In occasione del convegno di oggi pomeriggio ‘Le trivellazioni in Adriatico: domande per il presente, responsabilità per il futuro’, in agenda a Porto Viro, organizzato dalle Chiese locali. In questa fase della transizione energetica, e lo affermo anche come docente di Economia dell’energia all’Università di Padova, il nuovo gas dell’Adriatico eventualmente estratto non servirebbe al Paese. Anzi, qualora il Governo decidesse di procedere in questa direzione, rischieremmo di ritardare tutti quegli investimenti che possono creare valore ambientale e portare ricchezza al territorio. Ovvero, non rappresenta un’opportunità mettere a rischio un territorio per coprire nella migliore delle ipotesi il 4% del fabbisogno nazionale per qualche anno. L’efficienza energetica ha un potenziale molto maggiore, e per sempre. Lo scorso anno i consumi di gas in Italia sono diminuiti del 10% grazie anche a condizioni climatiche favorevoli e l’intera Europa con un -19% nel secondo semestre 2022, ha mostrato come la contrazione della domanda si possa conseguire senza ridurre l’economia. Abbiamo stabilito di abbandonare i combustibili fossili il prima possibile. I target per il 2030 sono molto ambiziosi, siamo chiamati a premere il piede sull’acceleratore della decarbonizzazione, da subito. Non solo. Le quantità estraibili sono poco significative. Lo stesso Ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha stimato 15 miliardi di metri cubi sfruttabili dai concessionari nell’arco di dieci anni, cioè meno di 2 miliardi di metri cubi all’anno per una decina d’anni a partire dal 2024, nelle migliori delle ipotesi. A fronte di un consumo nazionale intorno ai 70 miliardi di metri cubi l’anno”.
“Da qualsiasi prospettiva la si guardi - conclude Lorenzoni - non ne vale la pena”.