Baldin (M5S): “No allo smantellamento del reddito di cittadinanza: il taglio del cuneo fiscale è troppo esiguo, oltre che provvisorio. Contro i voucher e la precarietà dei contratti senza causale serve una tassazione progressiva”

03 maggio 2023

(Arv) Venezia 3 mag. 2023  - Le recenti misure adottate dal governo Meloni in tema di lavoro e di sostegno al reddito non vanno giù al MoVimento 5 Stelle. Nessuno nega che fossero necessari alcuni correttivi ma il reddito di cittadinanza è uno strumento che ha funzionato per dare dignità a coloro che avevano perduto il proprio impiego, spesso a causa di decisioni scellerate delle imprese che hanno preferito delocalizzare all’estero, dove i diritti di chi lavora sono aleatori e pagare un dipendente costa molto meno”. Questo il commento della capogruppo in Consiglio regionale del Veneto, Erika Baldin, che spara a zero contro la sostanziale eliminazione del reddito di cittadinanza e l’esiguità del taglio del cuneo fiscale. “Cosa ne sarà ora degli oltre 22mila nuclei familiari veneti percettori del reddito di cittadinanza, che copriva i fabbisogni di quasi 44mila persone? Peraltro, l’ammontare medio è di soli 516 euro mensili, e osservando le cifre si vede come negli anni questo strumento coinvolgeva un numero sempre minore di destinatari, anzi diminuiti già prima dell’entrata in carico dell’attuale governo. Toglierlo del tutto e sostituirlo con lo ‘strumento di attivazione’ che eroga solo 350 euro a chi secondo la Meloni sarebbe in grado di lavorare, - aggiunge la consigliera - rappresenta un errore. Nel dettaglio, il taglio del cuneo fiscale, prevede 7 punti percentuali fino a 25mila euro e 6 punti percentuali per chi percepisce una paga tra 25mila e 35mila euro. Ha ragione la CGIL, quando evidenzia che la misura non è strutturale e quindi non sarà resa permanente, come invece richiesto da più parti. Ricevere 50 o 100 euro in più di stipendio per soli sei mesi non serve a niente, se l’aumento dell’inflazione li assorbe, con bollette di luce e gas prossime all’aumento di un ulteriore 10% come riportato da ARERA. Per quanto riguarda i mutui bancari i tassi crescono e decine di aziende vanno in crisi, con il rischio di nuovi licenziamenti e ricatti occupazionali soprattutto alle donne. Questa è la fotografia dell’Italia oggi”. “La CGIL auspica una riforma che accentui la progressività fiscale: Il governo invece risponde con la flat tax, che favorisce solo alcune imprese e non certo il lavoro dipendente. Con gli ultimi provvedimenti, lavoratrici e lavoratori diventano più ricattabili di prima, precari a vita, soggetti a mini contratti senza causali e al ritorno dei voucher che disimpegnano il datore. Altri tempi da quando il MoVimento 5 Stele faceva approvare il decreto Dignità. Poi a Roma si domandano come mai la meglio gioventù se ne fugge dal Veneto, in cerca di certezze e stabilità lavorativa. Secondo i dati forniti dal Rapporto Italiani nel Mondo, pubblicato dalla CEI lo scorso novembre, sono infatti quasi diecimila le giovani e i giovani laureati veneti che hanno deciso di migrare verso lidi più ospitali, e di costruire altrove la propria esperienza professionale e di vita”, conclude Baldin.