Guarda (EV):"Piano siccità non inverte la rotta su opere idrovore, come la pista da bob a Cortina”

08 maggio 2023

(Arv) Venezia 8 mag. 2023  - “In Consiglio regionale del Veneto non abbiamo ancora ricevuto il piano siccità di Zaia, ma immagino includa, come logica conseguenza degli inviti del governatore a risparmiare acqua, e tal proposito anche lo stop della pista da bob da di Cortina, un'opera, questa, in grado di consumare anche l'acqua potabile che ci manca, e cioè 22 milioni di litri all'anno per raffreddamento (20 mln) e formazione del ghiaccio (ca. 2 mln)". Così la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde), che interviene relativamente alla notizia sull’annunciato piano regionale a contrasto della siccità.

"Da quanto emerge dalle dichiarazioni rese, - aggiunge la consigliera - il piano siccità sembrerebbe tuttavia ignorare la parte essenziale di ricarica del più grande bacino naturale: la falda. Nessun riferimento, poi, al progetto AFI - Aree Forestali di Infiltrazione, che ha consentito al Consorzio di Bonifica Brenta di ricaricare la falda di un milione di metri cubi d'acqua in un anno e tutto attraverso un solo ettaro e con una spesa davvero irrisoria: 10-15mila euro per ettaro. Manca nei piani di Zaia, eppure è un progetto conosciuto e sostenuto negli anni passati non solo da Consorzi di Bonifica ma studiato e promosso anzitutto da Veneto Agricoltura, ente regionale oggi presieduto dall'attuale Commissario nazionale per la siccità”.

“Pensare per grandi e costosissime opere sarà anche benefico dal punto di vista comunicativo, ma ho l'impressione – evidenzia Guarda - che non tutte siano ben ponderate. Personalmente, sostengo la realizzazione del Bacino di Meda, un’opera multifunzionaleche prevede il contenimento, ricarica, rilascio controllato di acqua e produzione energetica, ma altre opere inserite nel Piano annunciato sembrano aver dimenticato criticità e rischi, come conferma il Prof. D'Alpaos, citando il Bacino di Vanoi”.

“Peraltro, - sottolinea Guarda - faccio mie le considerazioni del Prof. D’Alpaos, spesso citato dal presidente Zaia a conferma delle bontà dei progetti regionali, ma si tratta di un Piano bocciato dallo stesso Prof., in cui si ricorda al presidente Zaia e ai politici veneti di non sottovalutare i rischi delle grandi dighe e della fragilità del territorio durante i periodi di grandi piogge. Il 9 ottobre 2023 ricorreranno sessanta anni da quella immane tragedia: quel disastro non deve solo condurci ai giustissimi momenti commemorazione, ma deve guidarci, come monito, nella ricerca delle migliori strategie”, conclude Guarda.