Qualità dell’aria, Ciambetti in Commissione Enve a Bruxelles: “Considerare specificità territori

11 maggio 2023

(Arv) Venezia 11 mag. 2023 -         “Pur condividendo gli obiettivi della direttiva europea sulla qualità dell’aria bisogna tener conto delle specificità dei territori dell’Unione e di una complessa realtà come quella del bacino padano, che ha condizioni orografiche e meteo climatiche assolutamente peculiari. Il miglioramento della qualità dell’aria è certamente una necessità imprescindibile per la tutela della salute dei cittadini che ha richiesto e richiede sforzi molto significativi a livello amministrativo, economico e sociale. Nonostante gli enormi passi avanti, l’Italia si mantiene ancora sopra i limiti imposti dalla normativa vigente: raggiungere gli standard imposti rimane infatti un obiettivo complesso, che coinvolge più livelli, da quello amministrativo a quello economico-sociale. La direttiva va nella direzione giusta e deve senz’altro essere uno strumento operativo e concreto per definire nuovi e ambiziosi standard qualitativi. Il metodo tuttavia dev’essere rivisto tenendo conto delle diversità locali: il traguardo deve essere raggiungibile attraverso azioni sostenibili, tempistiche adeguate e realistiche. Credo si debba riconoscere al nostro Paese un impegno notevole, tanto più che si è realizzato a partire da una condizione oggettiva di svantaggio: un’accelerazione scomposta e incongruente rischia di essere percepita quasi come utopistica oltre che frustrante per le amministrazioni. Per questo il gruppo ECR voterà contro questo parere e presenterà ulteriori emendamenti in sessione plenaria”.

Così il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti relazionando a Bruxelles in occasione della riunione della Commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia (ENVE) in qualità di componente del gruppo ECR. All’ordine del giorno la revisione della legislazione dell’UE sulla qualità dell’aria, alla quale sono stati presentati diversi emendamenti. La proposta legislativa fa parte del pacchetto “inquinamento zero”. Di fatto, la Commissione mira ad allineare le direttive sulla qualità dell’aria alle raccomandazioni dell’OMS, che pongono la UE su una traiettoria verso l’azzeramento dell’inquinamento entro il 2050. I punti salienti della proposta vedono soglie più rigorose per l’inquinamento, il rafforzamento del diritto all’aria pulita, sanzioni più efficaci e possibilità di ottenere un risarcimento per le violazioni della normativa sulla qualità dell’aria, norme più solide per il monitoraggio, requisiti per migliorare la modellizzazione e migliori informazioni pubbliche.

“Esprimo in ogni caso soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento che riconosce l’importanza della necessità di misure ampiamente condivise tra le rappresentanze degli Stati membri: un segno che si va nella direzione giusta, considerando le specificità delle aree di applicazione e quindi, in definitiva, il ruolo delle Regioni e degli enti locali, prosegue Ciambetti.

“Il conseguimento degli obiettivi per un’aria più sana dovrebbe essere una responsabilità condivisa tra gli Stati membri e la Commissione europea e non un’imposizione calata dall’alto. Piuttosto, si dovrebbero introdurre più misure dal basso verso l’alto per consentire ai cittadini di comprendere meglio l’importanza di un tema che ha ricadute effettive sulla loro salute”, conclude il Presidente.