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Guarda (EV): “Pista bob a Cortina: costruire in tempi record non è garanzia di sicurezza per gli atleti”
09 gennaio 2024
(Arv) Venezia 9 gen. 2024 - “La vicenda della grande pista della discordia, ossia l’impianto di sliding previsto per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, si pregia quotidianamente di un nuovo valzer di dichiarazioni contradditorie. Ma vale la pena ricordare che non ci troveremmo in questa situazione se, fin dall’inizio, si fosse prestato ascolto alla raccomandazione del CIO, ossia quella di evitare la costruzione di nuovi impianti favorendo piuttosto il riutilizzo di quelli esistenti, anche ricorrendo a strutture in altri Paesi. Raccomandazione emersa grazie all'operazione verità condotta da Europa Verde Veneto, dato che Zaia l’aveva colpevolmente tenuta nascosta”. A dirlo, la consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda.
“Purtroppo, - prosegue la consigliera - le ambizioni del Presidente Zaia sono prevalse su quel principio di ragionevolezza che ci avrebbe evitato una pessima figura a livello internazionale, oltre a una buona dose di perdita di credibilità, che in questo momento affligge il nostro Paese. Ciononostante, nel tentativo di salvare la faccia del Presidente Zaia, più che quella degli Italiani, si preferisce ora puntare su una versione mini dell’impianto originariamente previsto. Tutto questo in tempi record e con il rischio di dover richiedere proroghe rispetto alle procedure di omologazione dell’impianto. Ma un impianto sportivo di questa portata, costruito in fretta e furia, può garantire la sicurezza di atleti e spettatori? Tale dubbio è stato espresso anche dai comitati locali che da tempo si oppongono al progetto”.
“Per questo ribadisco la proposta di incrementare i progetti e le risorse a favore delle comunità presenti nelle zone montane, evitando così, uno sperpero di denaro pubblico in grandi opere – osserva Guarda - costruite su misura delle ambizioni politiche di alcuni, e totalmente a carico dei cittadini. Un altro aspetto di questa storia infinita che inquieta non pochi cittadini riguarda la futura gestione dell’impianto. Poiché da parte di nessun ente locale giunge una formale garanzia nelle coperture dei futuri costi di gestione dell’impianto. Insomma, questa sembra la pista di chi predica male e razzola peggio. Un impianto dal forte impatto sull’ambiente e nelle tasche dei contribuenti. Un film già visto in Italia, ma che, a quanto pare, gode del tifo da parte di chi intende costruire il suo futuro politico su fondamenta pericolose per tutti gli altri”, conclude Guarda.