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Ostanel (VcV): “Fine vita, il voto in Veneto non istituiva un nuovo diritto, ma voleva farlo garantire: non si parli di libertà di coscienza. Se Zaia lo vuole davvero può dare garanzie ai malati anche oggi stesso”
26 settembre 2024
(Arv) Venezia 26 set. 2024 - “Questa mattina ho letto sui quotidiani delle decisioni del Consiglio federale della Lega sui temi etici, che hanno portato il Presidente Zaia a intervenire nuovamente sul fine vita, chiedendo al Parlamento di legiferare. Come ho sempre sostenuto, e ribadisco, il Parlamento deve legiferare, ma la Regione non può restare ad aspettare che la sua stessa maggioranza non faccia nulla, abbiamo la possibilità di definire tempi e modalità certe di accesso al suicidio medicalmente assistito anche senza aspettare una legge nazionale e quindi io credo che sia il momento di farlo”. Sono le dichiarazioni di Elena Ostanel, consigliera regionale del movimento civico Il Veneto che Vogliamo, in merito al tema del fine vita.
“Dopo il 16 gennaio, giorno in cui il Consiglio regionale ha respinto il progetto di legge di iniziativa popolare sul fine vita - ricorda Ostanel - più volte il Presidente Zaia è tornato sul tema chiedendo di riaprire il dibattito. Ricordo però a Zaia che è lui il Presidente della Giunta e che se lo volesse veramente potremmo arrivare a dare risposte chiare ai pazienti già oggi, a partire dalla richiesta che ho recapitato alla Presidenza della Commissione sanità: che venga in Commissione assieme dove la proposta di legge popolare è tornata dopo il voto del 16 e decida di far ripartire l'iter di discussione. C’è bisogno di verificare se dopo il dibattito in Consiglio sia cambiato qualcosa in negativo nel modo in cui vengono gestite le richieste di accesso al SMA dei pazienti e se c’è la volontà di prendere in carico i contenuti delle nuove sentenze della Corte costituzionale sul tema. Deve farci riflettere il caso recente di una paziente a cui la richiesta è stata rifiutata ma che la stessa ULSS avrebbe detto che la dovrebbe rivedere a seguito della più recente sentenza della Consulta. Non possiamo lasciare i pazienti in un limbo e in balia delle dichiarazioni sui giornali della politica. Servono tempi certi e procedure chiare, a maggior ragione oggi con le nuove sentenze della Corte”.
“Nei quotidiani di oggi - conclude Ostanel - ho letto più volte usare da parte dalla maggioranza l’espressione “libertà di coscienza” ma vorrei che fosse chiaro che il voto che c’è stato in Veneto non riguardava un tema etico sul quale dare o meno libertà di coscienza perché si trattava di garantire un diritto già esistente e di dare finalmente tempi e procedure certe. Chi ha fatto un discorso diverso ha strumentalizzato una discussione affossando un provvedimento necessario. Se è iniziato un nuovo corso allora la maggioranza sia conseguente, siamo stanchi di interviste sui giornali se poi per chi sta male non cambia nulla”.