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Consumo di suolo. Masolo (EV): “Un Veneto olimpionico in consumo di suolo, con impatto su bilancio regionale”
04 dicembre 2024
(Arv) Venezia 4 dic. 2024 - “Anche quest’anno, il Veneto sale sul podio delle regioni che più consumano suolo, un triste primato a cui dobbiamo urgentemente rinunciare. I dati Ispra fotografano un Paese in cui, a livello nazionale, meno di un terzo della popolazione urbana può raggiungere un’area verde pubblica entro i 300 mt di distanza. Mentre il Veneto è la prima regione in Italia per incremento di consumo di suolo tra il 2022-2023, verosimilmente anche a causa di una legge regionale ad hoc, in tema di cantieri, ad esempio, che noi Verdi ribattezzammo ‘Veneto Cantiere Vorace’ e che in parte fu pure bocciata dalla Corte Costituzionale. Ma la responsabilità principale è da attribuire all'attuale legge sul consumo di suolo del Veneto: la classica legge che fagocita i propri stessi principi grazie a una serie di nutrite deroghe. Non che la promessa legislativa di un Veneto Territorio Sostenibile faccia meglio, anzi, se possibile, riesce a fare pure peggio”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale di Europa Verde, Renzo Masolo.
“Con i nostri 92mila capannoni abbandonati, strisce di cemento enormi come la SPV (la cava di ghiaia più estesa di Europa), deroghe a tavoletta che sembrano quasi incentivare il consumo ulteriore di suolo, difficilmente il primato potrebbe essere sottratto alla nostra regione. Perfino per le Olimpiadi invernali 2026, che dovevano essere l’edizione più sostenibile della storia dello sport, - commenta Masolo - stiamo riuscendo a consumare suolo come se ne avessimo da regalare. La pista da bob da 130 milioni di euro di Cortina è un buon esempio della Veneto philosophy su questo fronte. Poi, possiamo piantare tutti gli alberi che vogliamo, ma l’effetto è quasi nullo se pensiamo che in realtà le piante sottraggono CO2 per trasferirla nel suolo, in mancanza del quale i benefici quasi si annullano. Inoltre, Ispra è riuscita a stimare un costo tra i 79mila e i 97mila euro l’anno per ciascun ettaro di terreno libero che viene impermeabilizzato, ma in sede di approvazione di bilancio regionale cala la notte su questi dati, preferendo la perpetuazione del costruire sempre più infrastrutture con effetto impattante”.