Zanoni e Masolo (Europa Verde): “Piano Cave regionale, via libera a nuove escavazioni, negate le audizioni con le associazioni ambientaliste e il passaggio in Consiglio per il voto dell'aula"

28 febbraio 2025

(Arv) Venezia 28 feb. 2025 -     “Ieri la Seconda Commissione consiliare ha approvato l’aggiornamento del PRAC, il piano Cave, dal quale emerge che nella sola Treviso, nonostante una cinquantina di milioni di metri cubi di riserve, ovvero autorizzazioni di vecchia data incassate dai cavatori, si prevedono altri 2,5 milioni di metri cubi. Nonostante le autorizzazioni in mano ai cavatori per scavare ghiaia in Veneto siano già di circa cinquanta di milioni di metri cubi, il piano aggiornato concede altri 2,5 milioni di metri cubi nella provincia di Treviso, 3,5 milioni negli ambiti a cavallo tra Treviso e Vicenza, 8,5 milioni a Verona, per un totale di 14,5 milioni di metri cubi”. Lo dichiarano i consiglieri regionali Andrea Zanoni e Renzo Masolo di Europa Verde. “In sostanza, con la proposta di aggiornamento, passiamo dai 9,5 milioni di metri cubi totali di ghiaia e sabbia del precedente piano (0 metri cubi a Treviso, 5 milioni di metri cubi a Verona, 4,5 milioni di metri cubi a Vicenza) a 14,5 milioni di metri cubi, senza nemmeno passare dal voto in Consiglio regionale: un aumento del 53% dei volumi autorizzato con un semplice e indolore parere della commissione. Una revisione che prevede un incremento del 53% dello scavabile solo per la ghiaia e sabbia è di per sé un aumento che incide sui criteri informatori e sulle caratteristiche essenziali del Piano, per questo riteniamo che sarebbe stata necessaria la discussione in aula per il voto dell'intero Consiglio regionale. Aver negato questo passaggio è di fatto un azzoppamento della democrazia. Non è possibile cambiare un piano Cave ritenendo non necessaria, come è accaduto, una nuova Valutazione Ambientale Strategica, motivo utile per giustificare il non passaggio in Consiglio regionale. La maggioranza che sostiene di governare questa regione – aggiungono i consiglieri - ha considerato valida la VAS del 2014 fatta su dati del 2012, un’epoca fa: una vera e propria ingiustizia che manifesta espressamente la noncuranza del mondo che è cambiato in termini di cambiamenti climatici, inquinamento, consumo del suolo e obiettivi ONU e UE sulla sostenibilità e riciclo. Gravissima poi la decisione della maggioranza di vietare le audizioni delle associazioni, anche se si è registrato il voto difforme di un consigliere di maggioranza. Ieri si è consumato l’ennesimo attacco all’ambiente e regalo ai cavatori con la ciliegina sulla torta dell’attacco alla democrazia e trasparenza”, concludono Zanoni e Masolo.