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Piano Cave Regione Veneto. Zanoni e Masolo (Europa Verde): “Offensive le accuse della consigliera Rizzotto: è pericoloso per l'interesse collettivo ridurre a contrapposizione personale un tema importante come aggiornamento piano cave”
03 marzo 2025
(Arv) Venezia 3 mar. 2025 - “La collega Rizzotto è evidentemente troppo occupata a impedire alle opposizioni le audizioni in commissione sulle modifiche del Piano Cave, e lancia accuse clamorose quanto offensive e infondate. La invitiamo a studiarsi le carte della sua stessa commissione così da evitarsi figuracce. Ci attribuisce la diffusione di fake news, ma prima di lasciarsi andare in accuse gravi farebbe bene a dedicarsi alla lettura della modifica dell’articolo 5 comma 8 del Piano Cave, solo così potrà rendersi conto del fatto che i volumi autorizzati di ghiaia e sabbia sono passati da 9,5 del piano del 2018 ai 14,5 milioni come da modifica approvata giovedì 27 febbraio. La collega dovrebbe sapere che la matematica non è opinione e che l’incremento concesso è del 53%. Nel dettaglio, l’ambito di Treviso passa da 0 a 2,5 milioni di metri cubi, l’ambito di Verona da 5 a 8,5 milioni, l’ambito a cavallo tra Vicenza e Treviso passa a 3,5”. Lo dichiarano i consiglieri regionali Andrea Zanoni e Renzo Masolo di Europa Verde.
“Troviamo altamente offensive le dichiarazioni di una collega consigliere, la quale abbandona spesso e volentieri il ruolo istituzionale di Presidente di commissione. Cogliamo l’occasione per ricordarle di ricoprire il ruolo di Presidente di tutti i commissari, e non solamente quello dei suoi colleghi di partito. Può sempre trarre esempio dalle prassi e dal contegno istituzionale dei Presidenti delle altre commissioni. In ambito di fake news poi, sul fronte occupazionale, alla collega sembra sfuggire che i posti di lavoro prodotti dalle cave sono numericamente esigui; inoltre, sul tema dell’approvvigionamento dimostra di non conoscere le cosiddette ‘riserve’, ovvero la quantità di ghiaia e sabbia già autorizzata in passato, considerata sotto la voce: ‘Diritti acquisiti’, che solo per la provincia di Treviso è di circa 50 milioni di metri cubi, tutti purtroppo ancora da scavare. Il nostro territorio – aggiungono i consiglieri - è vittima della visione leghista, che insaziabilmente spinge per scavare ancora e ancora, massacrando quel che rimane dei campi della nostra regione”.
“Ci sono, poi, decisioni, come quella di non aver posto una quota minima obbligatoria di utilizzo degli inerti nelle infrastrutture stradali e ferroviarie disastrose per il nostro territorio, che riteniamo violare anche gli articoli 9 e 41 della Costituzione che tutela l’ambiente. Nel 2018 – evidenziano i consiglieri - fu proprio Rizzotto a bocciare i nostri emendamenti che prevedevano che una infrastruttura dovesse utilizzare almeno il 30% di inerti riciclati. La collega preferisce trasformare in discariche le ex cave riempiendole di inerti, anziché utilizzarli al posto della ghiaia: Tutto questo per la gioia delle imprese di escavazione, ma in conflitto con quanto indicato da Unione Europa e l’ONU, che hanno posto tra gli obiettivi della sostenibilità e dell’economia circolare il riciclo dei materiali per contrastare il consumo di risorse ambientali”, concludono Zanoni e Masolo.