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Masolo e Zanoni (EV): “Nuovo Piano Energetico regionale: accolte parecchie proposte di Europa Verde, ma il nuovo Piano non ci soddisfa. Occasione persa per un netto NO al nucleare anche da una parte delle minoranze”
19 marzo 2025
(Arv) Venezia 19 mar. 2025 - “Molte delle proposte di Europa Verde sul Nuovo Piano Energico regionale sono state accolte e fanno dunque parte del nuovo Piano votato ieri a palazzo Ferro-Fini. Approvata, anzitutto, la proposta di attribuire priorità massima nello sviluppo e nel supporto regionale delle comunità di energia rinnovabile (CER): Europa Verde è stato il primo gruppo in Consiglio regionale a depositare una proposta di legge sul tema, per questo, a rimarcare che per Europa Verde le comunità energetiche costituiscono un elemento di democraticizzazione e di vera sussidiarietà orizzontale nel processo di transizione energetica, abbiamo chiesto e ottenuto la riclassificazione a massima priorità nell’attuazione delle azioni del nuovo piano”.
Lo dichiarano i consiglieri regionali di Europa Verde Renzo Masolo e Andrea Zanoni.
“Ma anche altre nostre proposte – proseguono i consiglieri -sono state accolte positivamente, tra cui: l'inserimento del concetto di economia circolare nelle attività di supporto alla filiera locale della legna; la previsione di una concertazione dal basso con le comunità locali per gli impianti di biometano e biogas; la sostituzione del concetto di "infrastruttura di accumulo" con "Infrastrutture di gestione delle flessibilità", superando così il falso problema dell'aleatorietà delle rinnovabili; l'introduzione dello smart grid per ottimizzare la distribuzione energetica attraverso sensori intelligenti, ampliando la gestione alla domanda elettrica oltre che all'offerta; e infine, la designazione rapida delle Aree di Accelerazione per le Rinnovabili, fondamentali per lo sviluppo del fotovoltaico in combinazione con soluzioni agri-voltaiche”.
“Infine – aggiungono Masolo e Zanoni – è stato approvato il nostro ordine del giorno per il sostegno della filiera della canapa sativa L. nell’ambito delle politiche energetiche regionali, viste le valenze di sostenibilità ambientale di questa pianta e considerato che da tempo la legge regionale dedicata al supporto della filiera non risulta finanziata, di fatto ostacolata da un discorso pubblico e politico da caccia alle streghe”.
“Manifestiamo invece grande rammarico ed esprimiamo la nostra profonda delusione per la mancata approvazione del nostro ordine del giorno al Nuovo Piano Energetico Regionale per dire "No" al nucleare – mettono in chiaro, in conclusione, Masolo e Zanoni - Questo documento non rappresentava, come qualcuno ha affermato, "un'inutile bandiera", ma una chiara e concreta indicazione politica per il futuro energetico della nostra regione. Spiace che una parte dell'opposizione non abbia voluto smascherare la posizione ambigua della maggioranza, che lascia la porta aperta al nucleare in un ipotetico futuro, ed anzi vi si sia accodata. Crediamo fermamente che l'indipendenza energetica regionale sia un obiettivo raggiungibile attraverso le energie rinnovabili. Tutti gli studi lo dimostrano: un futuro energetico basato esclusivamente sulle rinnovabili è non solo possibile, ma anche economicamente vantaggioso. Il nucleare, al contrario, si presenta come una scelta non solo più costosa e pericolosa, ma anche incerta: le tecnologie di nuova generazione sono ancora in fase sperimentale e non vi è alcuna garanzia su quando saranno effettivamente pronte e operative. Per non parlare del rischio legato alla gestione delle scorie radioattive, dei costi elevati e ai lunghi tempi di realizzazione. Fattori che, sommati, rendono questa opzione anacronistica rispetto all'urgenza della transizione energetica. Ricordiamo anche che gli italiani hanno già espresso la loro contrarietà al nucleare in due referendum, nel 1987 e nel 2011. È dovere di chi governa rispettare quella volontà popolare e lavorare per un futuro sostenibile e sicuro, basato su energie pulite e rinnovabili. Il nostro ordine del giorno proponeva null'altro che questo. La sua bocciatura rappresenta un'occasione persa per la nostra regione di dimostrare capacità di visione”.