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Cecchellero (Lega-LV): “Ripopolare la montagna, in partenza due corsi per futuri montanari dell’Università di Padova. E con la Val Posina a fare da buon esempio”
14 luglio 2025
(Arv) Venezia 14 lug. 2025 - “Vogliamo la montagna come un luogo vivo e dinamico, scandito dal lavoro e dalle relazioni di chi ci abita per davvero. Tutto ciò, a maggior ragione, se le aree montane costituiscono una cospicua parte del territorio regionale e nazionale. Per questo sono in programma dei corsi di “alfabetizzazione” per futuri montanari, orientati al fondamentale obiettivo di ripopolare le zone alte. Si tratta di Rimont e Newmont, entrambi organizzati dall’Università di Padova con il supporto del DARA - Dipartimento Affari Regionali e Autonomie della Presidenza del Consiglio. Una formazione che si basa sulle buone pratiche già messe in atto nella mia Val Posina, di cui sono stato a lungo amministratore, nonché altrove nel Nordest come nella Val di Zoldo e in Carnia”. Sono le parole di Andrea Cecchellero, consigliere regionale dell’intergruppo Lega - Liga Veneta, già sindaco di Posina (VI).
“Nello specifico - spiega il consigliere - i corsi partiranno dalla gestione dei processi di ripopolamento, prima fase essenziale. Passeranno quindi alla valorizzazione del patrimonio insediativo, dalla disponibilità di alloggi all’accesso agli incentivi per le ristrutturazioni. Altro tema trattato sarà l’inserimento all’interno del tessuto economico e sociale dei territori, sui rapporti tra vecchi e nuovi abitanti, sulle forme di cooperazione e l’accesso ai servizi. Senza dimenticare la gestione e la valorizzazione del patrimonio boschivo. Coordinerà il tutto il geografo Mauro Varotto, docente dell’ateneo patavino e già autore di diverse pubblicazioni sul tema. Le iscrizioni, entro venerdì 18 luglio, sono aperte non solo agli aspiranti nuovi abitanti della montagna, ma anche ad amministratori locali, realtà associative, proprietari di abitazioni o imprenditori. Per cui, invito caldamente a partecipare: c’è in ballo una sfida molto impegnativa, ma che possiamo e dobbiamo vincere. Le nostre zone alte non possono essere considerate soltanto località turistiche dove passare il fine settimana. Al contrario, si devono vivere ogni giorno, attraverso la valorizzazione e la ridefinizione delle attività umane su di esse presenti. Quindi, con i dovuti servizi e le infrastrutture per i residenti attuali e futuri, garantendo allo stesso tempo possibilità di socializzazione. E sempre tenendo conto delle specificità del territorio montano”.