ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 23/07/2024 n. 140

Resoconto n. 140 - 11^ legislatura
Resoconto 140 a Seduta pubblica
Martedì, 23 luglio 2024
SOMMARIO
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.38, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.01

PRESIDENTE

Diamo inizio alla 140a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 10309 del 18 luglio 2024.
PUNTO
1


APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 139a Seduta pubblica di martedì 16 luglio 2024.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Laura CESTARI
Daniele POLATO
I congedi sono concessi.
Comunico che due colleghi ci seguono da remoto, ai sensi del nostro Regolamento.
PUNTO
2.1


SURROGA DELLA CONSIGLIERA REGIONALE ELENA DONAZZAN CON IL CONSIGLIERE JOE FORMAGGIO. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 45/2024)

PRESIDENTE

Avete ricevuto ieri un'integrazione dell'ordine del giorno.
Siamo al punto 2.1 "Surroga della consigliera Elena Donazzan con il consigliere Joe Formaggio".
Joe Formaggio lo abbiamo sempre visto, però ricordo che a inizio di questa legislatura, per effetto di una nuova modalità, l'Assessore è stata sospesa dalle funzioni da Assessore ed è subentrato un collega come Consigliere, chiamiamolo supplente.
Adesso vi leggo tutto quello che riguarda questo punto.
Dalle elezioni europee tenutosi l'8 e il 9 giugno l'assessore regionale Elena Donazzan risulta eletta quale membro del Parlamento Europeo. La proclamazione di tale carica è pervenuta con comunicazione dell'Ufficio elettorale nazionale presso la Corte Suprema di Cassazione in data 3 luglio 2024. Andava rimossa la causa di incompatibilità di cui all'articolo 8, comma 1, lettera b), legge regionale 16 gennaio 2012: "Norme per l'elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale".
La consigliera Donazzan ha rassegnato le proprie dimissioni da Consigliere regionale, acquisite al protocollo n. 1381 del 19 luglio 2024, posto che in pari data aveva rassegnato le proprie dimissioni.
L'assessore Donazzan, eletta membro del Parlamento Europeo, ha presentato le dimissioni dalla carica di Assessore e dalla carica di Consigliere regionale il giorno 19 luglio 2024. Conseguentemente, il Consiglio regionale deve procedere alla sua surroga con il Consigliere Joe Formaggio, già supplente dell'assessore Donazzan ai sensi dell'articolo 24, comma 1-ter della legge regionale 16 gennaio 2021, n. 5 "Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale".
Si procederà, quindi, con l'approvazione della deliberazione amministrativa di surroga con cui il Consiglio regionale prende atto delle dimissioni della collega Donazzan e provvede alla sua sostituzione in via definitiva con il consigliere Joe Formaggio, che diviene componente effettivo del Consiglio regionale, previa, appunto, la revoca della supplenza a lui affidata.
Metto in votazione la surroga della collega Donazzan con il collega Joe Formaggio.
Collega, non può votare in questo momento. Non è Consigliere in questo momento.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il collega Joe Formaggio può entrare come componente effettivo del Consiglio regionale. Non ci eravamo accorti di questa vacanza.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
5



GIURAMENTO DEL GARANTE REGIONALE DEI DIRITTI DELLA PERSONA. (LEGGE REGIONALE 24 DICEMBRE 2013, n. 37 , ART. 3, COMMA 3)

PRESIDENTE

Come ricorderete, la settimana scorsa abbiamo rieletto il Garante dei diritti della persona che, ad ogni inizio di mandato, deve, appunto, prestare giuramento in Consiglio regionale in forma solenne.
Nella seduta del Consiglio del 16 luglio il signor Mario Caramel è stato eletto Garante regionale dei diritti della persona. Questo organo garantisce, in ambito regionale, secondo procedure non giurisdizionali, di promozione, di protezione e di mediazione, i diritti delle persone fisiche e giuridiche verso le pubbliche amministrazioni e nei confronti dei gestori di servizi pubblici.
Promuove, protegge e facilita il perseguimento dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Promuove, protegge e facilita il perseguimento dei diritti delle persone private della libertà personale. Così prevede la legge regionale n. 37/2013 , la quale stabilisce, inoltre, che entro quindici giorni dalla elezione giuri davanti al Consiglio regionale per assumere il nuovo mandato.
Con il giuramento il Garante entra in carica per tre anni.
Chiedo al dottor Mario Caramel di entrare in Aula per prestare la formula di giuramento di rito.
Prego, dottor Caramel.

Mario CARAMEL (Garante regionale dei diritti della persona) 

Signor Presidente, signori Consiglieri, giuro di bene e fedelmente svolgere l'incarico cui sono chiamato, nell'interesse della collettività, e al servizio dei cittadini, in piena libertà e indipendenza.
(Applausi)

PRESIDENTE

Grazie.
Se vuole, può aggiungere qualche parola all'inizio di questo suo nuovo mandato.
Per tutti penso che il dottor Caramel sia persona abbastanza conosciuta, soprattutto per la professionalità con la quale ha sempre svolto qualsiasi funzione che lo ha visto professionalmente, o con incarichi, essere oggetto di responsabilità nella pubblica amministrazione.
Prego, dottor Caramel.

Mario CARAMEL (Garante regionale dei diritti della persona)

Grazie, Presidente.
Sono onorato e onerato per questo incarico.
Sono onorato perché, pur trattandosi giuridicamente di un nuovo incarico, sento di doverlo sostanzialmente leggere come una conferma del precedente mandato triennale.
Intanto, colgo l'occasione, perché non l'ho ancora avuta, di ringraziare il Consiglio regionale per aver approvato all'unanimità la mia relazione, che poi è quello il senso vero del mio lavoro. Nello stesso tempo, vorrei anche ringraziare per l'ufficio che il Consiglio mi ha garantito, perché il Garante, pur con le declamazioni "autonomo, libero e indipendente", senza competenti collaboratori non va da nessuna parte.
Il mio ringraziamento va al Consiglio, perché, oggettivamente, vedendo anche i miei colleghi in altre Regioni, non posso dir niente. Si può sempre fare di più rispetto alla dotazione che mi è stata data, gli uffici.
Sono onerato perché sento il peso della responsabilità di cui mi dovrò far carico nei prossimi tre anni, in quanto, per le tre funzioni che esercito, il futuro fa presagire parecchie turbolenze. Sulla difesa civica riscontro un aumento della conflittualità fra cittadini, associazioni e vari gestori di servizi pubblici e gli enti pubblici.
Per i minori abbiamo avuto, soprattutto per i minori stranieri non accompagnati, la crisi degli ucraini. Adesso, però, si denota un incremento dalle rotte balcaniche delle entrate, rotte balcaniche dall'Africa. Questo ha comportato anche la messa in operatività della Prefettura; quindi, oltre al SAI e ai servizi dei Comuni che seguono queste problematiche, la Prefettura si trova a gestire, anche con l'inserimento in casa adulti, questi minori, e la cosa è abbastanza problematica.
In merito all'altra funzione dei minori stranieri non accompagnati, noi gestiamo i tutori volontari, quindi i corsi, la formazione, e poi li assistiamo. Per l'ascolto istituzionale dei minori trovo un po' di allarme nei servizi sociali che devono essere gestiti dai Comuni o dalle ULSS. Ci sono aspettative sull'applicazione della legge sugli ATS, che deve essere sollecita e congrua, evidentemente, perché ad oggi noto parecchi ritardi.
Sul discorso delle persone ristrette nella libertà personale, come indicavo nella mia relazione del 2023, il 2024 si sta rivelando un anno parecchio critico. Abbiamo un aumento del sovraffollamento, rispetto alla relazione che vi ho dato di fine anno, del 3-4%, quindi passiamo da 134 a 137, con punte molto importanti nella Casa di reclusione a Verona e a Santa Maria Maggiore. Siamo a sei suicidi, su un dato nazionale di 57.
Evidenzio una nota positiva. Ho fatto una forma di diffida sull'IPM di Treviso, il competente Dipartimento della giustizia minorile di comunità. Mi hanno risposto che per fine anno pensano di aprire a Rovigo e vorrebbero già trasferire otto minori in quella struttura.
Vi ho fatto anche una scorsa delle competenze.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, dottor Caramel.
Come sempre, è a disposizione dei colleghi consiglieri nel caso vi fossero segnalazioni da fare.
Ricordo l'indipendenza con cui il Garante deve svolgere il suo mandato e la sua funzione.
Grazie ancora e buon lavoro per i prossimi tre anni.
PUNTO
6



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "DISPOSIZIONI DI ADEGUAMENTO ORDINAMENTALE 2024 IN MATERIA DI AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E BILANCIO". (PROGETTO DI LEGGE N. 272) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 18/2024)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Giacomin
Correlatrice: Consigliera Luisetto

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6, progetto di legge n. 272.
Relatore è il collega Giacomin. Prego.

Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, con il presente progetto di legge, anche per l'anno 2024, in continuità con quanto avvenuto nel corso degli ultimi anni, si propone l'approvazione di norme finalizzate alla semplificazione, alla manutenzione o all'adeguamento dell'ordinamento regionale vigente.
Nello specifico, il testo del provvedimento interviene in materia di affari istituzionali, personale e bilancio e si compone di quattro articoli più due.
L'articolo 1 è in materia di affari istituzionali e reca la disciplina per la nomina dei commissari regionali. In particolare, la proposta normativa di carattere generale è eventualmente integrativa di norme già esistenti, purché compatibile con queste ultime e consente alla Giunta regionale di provvedere alla nomina di commissari ad acta o commissari liquidatori o straordinari nell'ipotesi in cui manchi nell'ordinamento regionale un'analoga previsione di intervento sostitutivo in caso di mancato funzionamento di un ente, azienda o organismo istituito con legge regionale o di mancata adozione di atti obbligatori ove la nomina sia prevista dalla normativa statale e regionale e non disciplinata puntualmente.
All'articolo 2 troviamo la modifica dell'articolo 24 della legge regionale n. 54 del 2012 in materia di personale regionale. Con l'intervento normativo si introduce una disposizione che consente alla Giunta regionale, su proposta del Segretario generale della programmazione, di nominare un dirigente di ruolo regionale che si avvalga delle funzioni di direttore di area che, per qualsiasi causa, cessi dall'incarico nelle more del conferimento del nuovo incarico. Dette funzioni possono essere può essere svolte temporaneamente, per non più di sei mesi.
All'articolo 3, introdotto nel testo in esito all'approvazione da parte della Prima Commissione di un emendamento a firma di tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, illustrato nella seduta del 17 luglio scorso, si intende assicurare forme di continuità nel presidio e nello svolgimento delle funzioni di Segretario generale del Consiglio, attesa la dichiarata centralità della Segreteria generale, forma organizzativa della struttura amministrativa del Consiglio nell'assetto dell'organizzazione delle strutture a supporto delle funzioni e delle prerogative istituzionali del Consiglio e dei suoi organi. Quanto sopra fa riferimento alla complessa fase di transizione fra legislature.
La soluzione proposta prevede, da un lato, la messa a regime dell'incarico, allo stato comunque risolto di diritto, non oltre i sei mesi successivi alla fine della legislatura e non oltre la data prevista dalla legge per il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia per l'incarico e solo qualora la stessa ricada nel secondo semestre successivo alla fine della legislatura, e, dall'altro, il recepimento nell'ordinamento regionale in termini di auto applicabilità della previsione di cui all'articolo 5, comma 9, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, come convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 e successive modifiche, che contempla la possibilità di proseguire, a titolo gratuito, salvo il rimborso delle spese, l'incarico dirigenziale cessato per il conseguimento di diritto a pensione per un periodo non superiore ad un anno dalla data del collocamento in quiescenza del titolare e comunque non oltre l'età di conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia.
Quanto sopra vale rimanendo salve le prerogative sia dell'Ufficio di Presidenza, che dell'Assemblea del Consiglio regionale di individuare altra e diversa figura da preporre alla Segreteria generale, ma disponendo, in particolare nel caso di transazione di legislatura, dei termini tecnici funzionali all'assunzione delle relative determinazioni ed avvalendosi nel contempo del presidio delle funzioni da parte del Segretario generale e rimanendo salva parimenti la facoltà dell'interessato di risolvere il contratto a titolo gratuito stipulato.
L'articolo 4 interviene in materia di bilancio, modificando l'articolo 4 della legge regionale di contabilità n. 39 del 2001, al fine di adeguare la disciplina regionale alla normativa nazionale, che ha innovato la definizione delle leggi di spesa rispetto alle indicazioni contenute nella normativa statale precedente, accogliendo in tal senso le osservazioni formulate dalla Corte dei conti sulla modifica giuridica degli oneri finanziari, che distingue le spese a carattere continuativo da quelle pluriennali. A tal fine, viene soppresso dall'articolo in questione il riferimento a spese ricorrenti, la cui dicitura non è più ricompresa fra i principi contabili nazionali.
Conclude il testo normativo ordinamentale il Capo IV, con due disposizioni finali. All'articolo successivo contiene la clausola di neutralità finanziaria e l'ultimo l'entrata in vigore della legge, che avviene il giorno successivo dalla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.
Grazie.

PRESIDENTE

La parola alla correlatrice Luisetto. Prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il progetto di legge n. 272, come abbiamo sentito, oggi al voto, si occupa di affari istituzionali, personale e bilancio. In particolare, con l'articolo 1 si disciplina la nomina dei commissari ad acta, liquidatori straordinari nelle ipotesi nelle quali manchi la previsione di un intervento sostitutivo in caso di mancato funzionamento di un ente, azienda o organismo istituito con legge regionale.
L'articolo 2 introduce la possibilità di nominare un dirigente per svolgere le funzioni di direttore di area, su proposta del Segretario generale alla programmazione, nel caso in cui il direttore cessi le sue funzioni per qualsiasi ragione, in attesa del conferimento di un nuovo incarico, per non più di sei mesi. Si amplia, quindi, la possibilità di agire, con tale procedura, non solo a seguito delle dimissioni della figura dirigenziale, ma anche ricomprendendo ogni altra fattispecie in cui questo incarico cessi.
Vi è poi l'articolo 3, ovvero l'introduzione di alcune clausole che consentono al Segretario generale del Consiglio di poter svolgere la propria funzione a titolo gratuito per un periodo, come abbiamo sentito, limitato e in coerenza con quanto previsto dalla normativa nazionale sul lavoro dei dirigenti pubblici, oltre alla messa in quiescenza, al fine di assicurare forme di continuità nel presidio, nello svolgimento delle funzioni di una figura centrale nel funzionamento di questo organo. Conclude il progetto una disposizione che, in coerenza con i principi nazionali della contabilità pubblica, aggiorna la legge di contabilità regionale.
La nostra attenzione si è concentrata in particolare sul primo articolo, con cui ci si pone l'obiettivo di superare situazioni di stallo per una serie di enti molto importanti che si trovino in una delle gravi situazioni elencate al comma 1.
Stiamo parlando, tra gli altri, dei Consorzi di bonifica, delle ATER, di AVEPA, di Veneto Agricoltura, ARPAV, ESU e degli Enti Parco della nostra Regione.
Per questi soggetti si prevede, infatti, la possibilità da parte della Giunta di nominare un commissario, specificando in quali situazioni si possa procedere al commissariamento e quali debbano essere le caratteristiche del commissario.
Posta l'utilità di garantire continuità e coerenza nelle funzioni di organismi fondamentali che si occupano di diritti altrettanto centrali, dalla tutela dell'ambiente al diritto allo studio, riteniamo sia importante non sottovalutare alcuni aspetti e orientare questo provvedimento, di cui discutiamo oggi, nella direzione di una maggiore trasparenza e correttezza.
Sappiamo che ricorrere a un commissario significa legittimare in via emergenziale un accentramento di poteri, agire una deroga, non seguire le ordinarie e codificate procedure e modalità di nomina.
Possiamo non essere precisi e trasparenti su una questione così delicata? Credo di no. Dobbiamo rifuggire da confusioni ed espressioni incerte nelle quali si possono infilare scelte che rischiano di portare su terreni discrezionali e poco trasparenti.
Per questi motivi abbiamo presentato alcuni emendamenti che riteniamo possano meglio specificare i limiti di tale procedura e rendere massima la condivisione con il Consiglio regionale. Un esempio è la diffida inviata all'ente ai sensi del comma 2 dell'articolo 1, con la richiesta di adempiere a quanto previsto prima di procedere con il commissariamento.
L'articolo prevede di non procedere all'invio della diffida, genericamente, in casi di necessità e urgenza. Si tratta, a nostro avviso, di termini vaghi, che lasciano una eccessiva discrezionalità.
Al comma 3 dell'articolo 1 si prevede che la Giunta indichi le motivazioni della nomina del Commissario, i presupposti sui quali avviene, le funzioni e le attività che è chiamato a svolgere e gli oneri economici, ma non è scritto da nessuna parte, in questo provvedimento, che tale decisione, tutta interna alla Giunta, debba essere immediatamente condivisa con il Consiglio.
Se enti come il Consorzio di bonifica del Brenta, ad esempio, l'ATER di Treviso o Veneto Agricoltura dovessero trovarsi nella condizione di venire commissariati, i Consiglieri regionali e l'organo legislativo del Veneto dovrebbero venirlo a sapere dai giornali o addirittura da successiva comunicazione del BUR.
È evidente che sono situazioni gravi, quelle di cui stiamo parlando, che richiedono chiarezza e immediata condivisione con chi questa Regione ha la responsabilità di rappresentarla, ciascuno per il proprio ruolo.
È altrettanto evidente che, come molte volte chiesto da queste minoranze, il Consiglio non può essere un orpello, ma il centro delle attività legislativa e di controllo, consapevole e informato nell'immediato di situazioni delicate come quelle di cui discutiamo con questo articolo.
Un'ultima sottolineatura di forma, che diventa però sostanza, sono i termini importanti ed è necessaria la precisione: alla lettera d) del comma 3 dell'articolo 1, si dice che la Giunta decide la durata dell'incarico del commissario, inserendo infine la dicitura "eventualmente rinnovabile". Noi sappiamo che il principio generale alla base dell'ordinamento regionale in materia di incarichi pubblici prevede la possibilità di rinnovare una sola volta l'incarico, per non più di due mandati.
Riteniamo, quindi, che vada chiarito e messo nero su bianco anche in questa norma, e non lasciato ad una non meglio definibile eventualità, dove si possa infilare una reiterazione senza fine.
Se davvero si vuol mettere ordine, come si propone in questo provvedimento, lo si faccia con puntualità e non ci si affidi a termini imprecisi che creano confusione e allargano le maglie di provvedimenti che dovrebbero essere il più ristretti possibili. Si cerchi di operare per rafforzare le Istituzioni anche attraverso queste scelte, che possono sembrare molto tecniche, ma diventano di sostanza nel momento in cui un ente si trova in una condizione tale da doverne ordinare il commissariamento.
Lo si faccia con precisione, con trasparenza, comunicandolo ai consiglieri e costruendo azioni che uniscano gli organi regionali, invece di allontanarli. Si eviti di scegliere la strada dell'esecutivo per non dover rispondere o rendicontare il proprio operato a tutti noi che abbiamo il dovere di una rappresentanza piena solo quando veniamo messi nelle condizioni di conoscere e quando ci sia garantita la possibilità di esprimerci.
Ne va della nostra facoltà di agire in piena condivisione con i cittadini, le realtà sociali e le imprese del Veneto, che – ricordiamo – sono i destinatari dei tanti servizi garantiti dagli enti strumentali della nostra Regione, su cui oggi chiediamo di mettere ordine.

PRESIDENTE

Grazie, collega Luisetto.
C'è qualche altro intervento in discussione generale? Non mi pare.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ci sono degli emendamenti che vanno valutati al punto emendamenti.
Presidente Sandonà, di quanto tempo ha bisogno? Ripresa lavori ore 11.35.
La Seduta è sospesa alle ore 11.26
La Seduta riprende alle ore 11.39

PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione ha speditamente affrontato gli emendamenti, quindi passiamo all'articolato.
Articolo 1.
Emendamento n. A0001 presentato dai consiglieri Luisetto, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni, Zottis, articolo 1, comma 2, modificativo, che prevede:
Al comma 2 dell'articolo 1 dopo le parole: "comunicata all'ente interessato, salvo" sono soppresse le parole: "i casi di necessità ed urgenza a provvedere o".
Prego, collega Luisetto.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'emendamento mira a togliere una frase relativa ai casi di necessità e urgenza a provvedere, che, a nostro avviso, è molto vaga e recepisce anche le indicazioni previste dall'Ufficio legislativo.

PRESIDENTE

Bene. Il relatore dà parere favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0001. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0002 presentato dai consiglieri Luisetto, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni, Zottis, articolo 1, comma 3, lettera d), modificativo, che prevede:
Alla lettera d) del comma 3 dell'articolo 1 dopo le parole: ", eventualmente rinnovabile" sono aggiunte le parole: "una sola volta".
Prego, collega Luisetto.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Come delineato nella correlazione, l'obiettivo era quello di ancorare la lettera d) del comma 3, articolo 1, al principio generale secondo il quale il rinnovo è possibile, in particolar modo sottolineando la straordinarietà di questa nomina, una sola volta. Nella riformulazione si chiede appunto che ci sia l'aggiunta nell'emendamento delle parole: "una sola volta".

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n. A0002. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0003 presentato dai consiglieri Luisetto, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni, Zottis, articolo 1, comma 3bis, modificativo, che prevede:
Dopo il comma 3 dell'articolo 1 è aggiunto il seguente comma:
"3bis. Il provvedimento di cui al comma 3 è immediatamente inviato a tutti i Consiglieri regionali del Veneto."
Collega Luisetto, prego. Mi pare ci sia una riformulazione.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Esatto.

PRESIDENTE

La specifichi lei.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Certo.
Questo emendamento andava nella direzione di mettere in maggiore connessione Giunta e Consiglio rispetto alla comunicazione della scelta del commissario, in modo che la comunicazione arrivasse tempestivamente all'organo legislativo.
Do lettura della riformulazione, che accettiamo: "3bis. Il provvedimento di cui al comma 3 viene inviato al Presidente del Consiglio regionale", che poi si occuperà di comunicarlo al Consiglio.

PRESIDENTE

È la procedura corretta per farlo arrivare il prima possibile a tutti i colleghi.
Con questa riformulazione, il relatore dà parere favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0003, così come riformulato ai sensi dell'articolo 102.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 1, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Metto in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6.
Metto in votazione l'articolo 6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Collega Luisetto, prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Intervengo brevemente solo per annunciare il voto favorevole a seguito del proficuo confronto e ribadire che l'intenzione era proprio quella di portare il provvedimento verso una maggiore attenzione e trasparenza nei termini.
Lo abbiamo detto, è una questione tecnica, molto tecnica, ma che ha, poi, riverberi importanti in momenti delicati della vita degli enti. L'intenzione era proprio quella di migliorarlo in questo senso.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione il progetto di legge n. 272 nel suo complesso, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
7



DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE RELATIVO A "RECESSO DA ITALY CHINA COUNCIL FOUNDATION ICCF ETS, QUALE TRASFORMAZIONE DELLA FONDAZIONE ITALIA CINA. ABROGAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 30 GIUGNO 2006, n. 9 "PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE DEL VENETO ALLA FONDAZIONE ITALIA CINA". RINVIO IN COMMISSIONE. (PROGETTO DI LEGGE N. 271) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 46/2024)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Piccinini
Correlatrice: Consigliera Luisetto

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 7, progetto di legge n. 271.
Relatore è il collega Tomas Piccinini. Prego.

Tomas PICCININI (Veneta Autonomia)

Grazie, Presidente.
Con la legge regionale n. 9 del 30 giugno 2006, la Regione Veneto ha deciso di aderire alla Fondazione Italia-Cina, Fondazione costituita già nel 2003 da Cesare Romiti, con lo scopo di promuovere i rapporti tra l'Italia e la Cina, in particolare nell'ambito economico, commerciale e culturale in qualità di socio fondatore.
Nel giugno del 2022 dall'integrazione della Fondazione Italia-Cina e della Camera di Commercio italo-cinese nasce Italy China Council Foundation; un terzo settore giuridicamente coincidente con la Fondazione, che mantiene le sue funzioni e comprende anche un gran numero di aziende di privati italiani e cinesi, dedicata allo sviluppo delle relazioni internazionali tra i due continenti europeo e asiatico e in particolare tra Italia e Cina.
A distanza di anni, i compiti affidati alla Fondazione e alle regioni in partecipazione, a partire dalla Regione Veneto, possono dirsi conseguiti. Tra i soci fondatori pubblici originali si sono registrati negli anni progressivi recessi: Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Friuli-Venezia Giulia.
Oggi la Regione del Veneto si interfaccia ormai direttamente con gli enti territoriali cinesi per il tramite delle sue rappresentanze diplomatiche italiane. Pertanto, non si ravvisa più alcun interesse regionale nel rimanere associati e si propone di recedere dall'ICCF.
In merito, si rileva che lo Statuto dell'ICCF, all'articolo 9, disciplina le modalità di recesso, prevedendo che tutti i partecipanti possano, con preavviso scritto di quattro mesi dall'inizio dell'esercizio successivo, recedere dall'ICCF, fermo restando il dovere di adempiere a tutte le obbligazioni assunte. In tal senso si dispone il progetto di legge all'esame, che si compone di quattro articoli.
Con l'articolo 1 la Regione manifesta la volontà di recedere dall'ICCF, la trasformazione dalla Fondazione Italia-Cina.
Con l'articolo 2 si procede all'abrogazione della legge regionale n. 9 del 30 giugno 2006, con la quale la Regione aveva aderito in qualità di socio fondatore alla Fondazione Italia-Cina.
Con l'articolo 3 si precisa che il provvedimento non comporta alcun onere a carico del bilancio.
Con l'articolo 4, infine, si danno disposizioni sull'entrata in vigore della legge.

PRESIDENTE

Correlatrice è ancora la collega Luisetto. Prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Cari colleghi, oggi vorrei raccontarvi una storia che ha radici lontane e che vede al centro una collaborazione tra imprese, Regioni, Stati e una infinità di partner del mondo produttivo e istituzionale, perché davvero di numerosi enti, società, realtà imprenditoriali e associazioni stiamo parlando.
È la storia della Fondazione Italia-Cina, nel cui Consiglio di amministrazione sedeva anche la Regione Veneto fino allo scorso anno in qualità di socio fondatore; una realtà che rappresenta un interlocutore nazionale fondamentale per i rapporti economici, di sviluppo turistico e di formazione tra i due Paesi.
La domanda che vi porrò alla fine di questa breve e mi auguro puntuale relazione è se siamo sicuri che uscire da questo organismo, tra l'altro in questo modo, sia nell'interesse del Veneto, in particolare alla luce di alcune informazioni che vorrei condividere con voi e che non sono di secondaria importanza rispetto alla decisione che oggi siamo chiamati a prendere.
L'uscita da questo ente oggi, Italy China Council Foundation, è stata presentata come una fonte di risparmio in Commissione, un risparmio di 30.000 euro che, fino allo scorso anno, venivano versati per far parte del CdA, poi diventati 10.000, fino a quando, nel 2023, si è scelto di farne parte solo in qualità di soci, uscendo dall'organo direttivo.
Si tratta di un risparmio e di una fuoriuscita motivati – ci è stato detto – dall'inerzia di questa realtà e dalla poca attrattività delle sue iniziative e, parallelamente, dal fatto che siamo perfettamente in grado di arrangiarci da soli nelle relazioni con i centri produttivi e commerciali cinesi.
Messa così dalla dirigente durante la seduta di Commissione, perché il presidente Zaia non ha neanche lontanamente valutato di venirci a spiegare questa che dovrebbe essere una sua scelta, è fisiologico pensare che non ci sia motivo di rimanere legati a questa realtà e che, seppure non centrali nel bilancio regionale, queste poche risorse è bene investirle in ambiti più proficui.
I numeri, le informazioni e le voci che ho e abbiamo raccolto in questi giorni, però, raccontano tutta un'altra storia. La Fondazione ha 448 soci e partecipanti. Nell'ultimo anno ne ha aggiunti 62, tra i quali Montblanc, Visottica, Mapei, Sace, e collega un network di realtà, tra le quali Unioncamere e la Camera di Commercio italo-cinese.
Va sottolineato, inoltre, che il 20% dei soci sono cinesi. Nel Consiglio di amministrazione siedono, oltre alla Regione Emilia-Romagna, realtà imprenditoriali quali Pirelli, Generali, Intesa Sanpaolo, Ariston, Brunello Cucinelli, per citarne alcune e, ancor più importanti realtà istituzionali che comprendono i Ministeri della cultura, dell'ambiente, il MIMIT e l'Ambasciata d'Italia a Pechino.
Sia nel 2023 che nel 2024 le delegazioni cinesi accolte sono state numerose. Dal 2023 la Fondazione ha un nuovo ufficio a Guangzhou. Il suo centro studi propone una serie di pubblicazioni e webinar per le aziende e le Istituzioni. Faccio due esempi molto concreti: la guida operativa delle leggi sulla protezione dei dati e delle informazioni personali in Cina o i focus dedicati alle aziende sugli investimenti diretti esteri.
Vi è poi l'Accademia, con 145 studenti cinesi. La formazione è dedicata a manager e studenti universitari; un training che nei primi mesi di quest'anno ha coinvolto sei aziende del calibro di Valentino, Diesel, The North Face, Hermès, per citarne alcune. Numerosi sono i percorsi avviati nei tre campus presenti in Cina, a Pechino, Chengdu e Chongqing, in collaborazione con l'Università per Stranieri di Siena.
Tra gli eventi curati nei mesi scorsi dalla Fondazione ci sono state la visita a Verona del Ministro per il commercio cinese che ha incontrato il Ministro Tajani, la visita del Ministro Urso in Cina il 4 luglio, ci sarà quella della Premier Meloni il 29 e il 30 luglio e una serie di iniziative successive di promozione, scambio e costruzione di relazioni, che culmineranno a novembre con la visita del Presidente Mattarella, oltre alla partecipazione a fiere e alla presentazione periodica di un rapporto, che quest'anno sarà semestrale, per il 2024.
Aggiungo che il direttore della Fondazione, veneziano e molto legato al Veneto, racconta ‒ a chi ha la pazienza di ascoltarlo ‒ che fino ad alcuni anni fa era attivo un tavolo con associazioni di categoria, università e stakeholder di grande livello, voluto proprio della Regione del Veneto con l'assessore Caner, nel quale la Fondazione presenziava raccogliendo spunti e mettendo in atto strategie di sviluppo, come quella di creare una serie di gemellaggi, uno di questi ancora ben attivo, per la Regione del Veneto.
Negli ultimi due anni, nonostante i diversi tentativi di contatto da parte della Fondazione, i rapporti con la Regione si sono sostanzialmente interrotti, mentre, ad esempio, è proseguito l'accordo con Confindustria Veneto Est e numerose realtà produttive. Solo noi, in buona sostanza, abbiamo deciso di non crederci più. La Giunta ha deciso che "chi fa da sé fa per tre", in un ambito nel quale avere una solida voce nazionale pubblico-privata è essenziale per la credibilità di progetti e relazioni.
Abbiamo pensato, anzi avete pensato, in questa logica da "piccolo mondo antico" che continua ad animare il governo del Veneto, che fare rete contribuendo con proposte e richieste mirate non fosse necessario. La domanda che ci si è posti, ad esempio, è se, prima di decidere di chiudere le porte a questa realtà, abbiamo interloquito con la Fondazione, magari evidenziando gli aspetti che si ritenevano deboli, pretendendo azioni più incisive o dando linee guida precise da seguire. Si è fatto questo tentativo? La risposta pare sia "no". Dopo alcuni giorni dalla pubblicazione sulla stampa di un articolo in cui si riportava l'intenzione di chiudere questa collaborazione, il presidente della Fondazione si è rivolto direttamente al presidente Zaia per chiedere spiegazioni, perché avevano saputo dai giornali che si stava per uscirne. Nemmeno ‒ si legge nella pur elegante comunicazione ‒ ci siamo presi il disturbo di presentarci alle occasioni di rendicontazione del lavoro fatto e tantomeno si era instaurato un dialogo che chiarisse le intenzioni e l'eventuale malcontento della Regione.
Domando se si fa così, se questo è il modo di gestire una partecipazione a un organismo, con partner come quelli che vi ho citato prima.
C'è chi ha agito diversamente? Possiamo chiederci anche questo. La Regione Emilia-Romagna, ad esempio, sta accogliendo con grande favore e attenzione alcune proposte turistiche seguite dalla Fondazione. Faccio un esempio: la promozione di un turismo familiare di medio-alta spendibilità, dove in particolare famiglie con ragazzi in età scolare decidono per il Capodanno cinese, dunque durante la nostra bassa stagione, di mandare i propri figli a fare un'esperienza in Italia nelle zone costiere della Romagna, che potevano essere anche quelle del Veneto.
Ci tengo anche a rispondere a quanto affermato in relazione rispetto all'uscita di altre Regioni, alle quali sembriamo solo accodarci passivamente. La Lombardia è stata citata come una Regione che è andata via dalla Fondazione. La Lombardia entrò in CdA al momento della costituzione della Fondazione e vi è rimasta fino a circa cinque anni fa, quando fu la Fondazione a non rinnovare l'associazione alla Regione, a seguito di un contenzioso per il mancato versamento di quote associative. Il Piemonte, citato anche questo, non è mai entrato nella Fondazione, però in passato ha collaborato proficuamente su progetti specifici. Il Friuli ha deciso, per scelta politica, di uscire, senza dare alcuna motivazione specifica, scelta che in Veneto sta assumendo contorni quantomeno discutibili, nascondendosi dietro motivazioni che non stanno in piedi.
Vi propongo, allora, la domanda che avevo fatto all'inizio: siamo davvero sicuri che questo sia il modo corretto di affrontare sfide e relazioni di portata internazionale? Ci guida la logica del maso chiuso? Possiamo uscire dalla logica della retorica del "paroni a casa nostra" per provare a essere volano di sviluppo per le imprese?
È desolante assumere una decisione del genere davanti a una realtà consolidata, in grado di costruire rapporti, strutture e collegamenti di alto livello, perlopiù denigrando l'ente stesso, sostenendo – come è stato fatto – che non serva e che la Regione si interfaccia direttamente con le rappresentanze diplomatiche italiane. Agire con questa superficialità, mi permetto di dire, rispetto al modo in cui ci è stata presentata la scelta, senza un'audizione, ad esempio, di chi guida la Fondazione, senza sapere cosa noi abbiamo chiesto a questa realtà, quali siano realmente i vantaggi nel continuare a far parte dell'ICCF, non mi sembra all'altezza di quel Veneto eccellente che ritroviamo tra gli obiettivi del Documento di economia e finanza e che dovremmo tradurre da parole ad azioni precise.
Siamo sicuri di voler uscire, senza nemmeno instaurare un dialogo, da quella che ha tutte le carte in regola per rappresentare un'opportunità di sviluppo? Se questa è l'idea di autonomia che ci sta animando, se questo è il modo in cui attrarre talenti, capitali, investimenti e trattenere qui il meglio, ho idea che, più che verso l'autonomia, stiamo andando verso l'isolazionismo, una chiusura che non fa bene per prime alle nostre imprese. Noi crediamo non sia la strada giusta e ci auguriamo possiate ripensarci anche voi.

PRESIDENTE

Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Non ho seguito, perché non sono in questa Commissione, le motivazioni di questa decisione, ma vorrei fare alcune osservazioni.
Ci troviamo in un mondo sempre più globalizzato, piaccia o non piaccia. Anche se spesso viene vista come minaccia, come competitor, la Cina è un Paese con cui dobbiamo per forza relazionarci. Tra l'altro, abbiamo anche rapporti storici con il Veneto, con Venezia. Pensiamo a Marco Polo, a Ricci, che non è veneziano, e a tutti gli italiani arrivati in Cina in passato, che sono sempre stati coinvolti nel governo della Cina stessa, guardati con rispetto e attenzione, a partire dai veneziani.
Abbiamo città gemellate, come Hangzhou con Verona. Io stesso durante il periodo del Covid ho avuto contatti con un'area di montagna alle spalle di Hangzhou, nella regione del Zhejiang, dove c'è una minoranza etnico-linguistica. Abbiamo fatto una specie di gemellaggio virtuale, a distanza, con la minoranza cimbra. In quell'occasione ci mandarono ‒ ricordo questo bel gesto ‒ 10.000 mascherine, che a noi mancavano, che consegnai alle case di riposo e a varie strutture nelle quali erano carenti.
Abbiamo iniziato un rapporto anche culturale con quel mondo. Riteniamo, come diceva un inglese, che il libro preceda il manufatto. Oggi prima si conosce la cultura, ci si conosce, si conosce ciò che di positivo si ha, si mette in scambio e poi si può arrivare anche a rapporti commerciali di reciproco interesse.
Qualche giorno fa ero insieme a un grande produttore di vino di Verona, il quale era preoccupato per la sovrapproduzione di Valpolicella e diceva: "Per fortuna mi si è aperto il mercato cinese, nel quale sono riuscito a piazzare quel vino che avevo fermo e non riuscivo a vendere degli anni passati, e abbiamo un ottimo rapporto commerciale". Il mondo ha sempre due facce. Gli interessi sono sempre reciproci. I cinesi, ovviamente, ci fanno concorrenza in certi settori, però ci sono cinesi, come in questo caso particolare, che hanno permesso a un'attività di evitare il collasso. Quell'imprenditore di Verona ha detto: "Il bilancio me lo sono fatto aprendomi una grande strada verso la Cina".
Forse ci sono motivazioni valide, che non ho approfondito; quindi, non entro nel merito di questo fatto. Parlo di un principio generale. Noi dobbiamo avere la capacità di relazionarci con il mondo. Non possiamo pensare che il mondo si esaurisca con noi, non possiamo vedere gli altri sempre come una minaccia, ma alcune volte li dobbiamo vedere come opportunità.
Tutte queste iniziative che in passato sono state fatte hanno avuto lo scopo di far veicolare l'italianità nel mondo e, soprattutto, vista la nostra Regione, fortemente manifatturiera, di dare la possibilità di vendere e piazzare i nostri prodotti di qualità in quei Paesi.
Mi ricordo – e concludo – un intervento avuto proprio in occasione di questi gemellaggi, che sono stati, anche a livello locale, molto allentati, molto trascurati. Non abbiamo colto la potenzialità che queste relazioni hanno, cercando di trasformarle in maggiori opportunità anche economiche. Una persona della comunità cinese di Verona, consolidata da tanto tempo, che curava questi gemellaggi, un giorno è venuta da me, che non ho alcun titolo, per cercare di promuovere un'idea che il Governo cinese aveva dato proprio per Hangzhou, per il fatto di essere città gemellata con Verona: la possibilità di fare un porto franco per prodotti veneti in Cina, dare un punto di sbocco, un hub per i prodotti veneti che arrivano in Cina proprio presso questa città. Lui aveva la disponibilità del Governo per fare questo. Io mi sono rivolto al Comune, mi sono rivolto alla Camera di commercio, mi sono rivolto a tante Istituzioni, ma ho trovato tutte le porte chiuse. Poi, però, non dobbiamo lamentarci se i loro prodotti arrivano e se dalla Cina abbiamo solo problemi e non opportunità. Molte volte l'opportunità ce la giochiamo noi.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Manifesto il mio sconcerto di fronte a questo provvedimento, soprattutto alla luce di quello che ha messo in evidenza la correlatrice, che non era stata data comunicazione alla Fondazione stessa, cioè che il direttore della Fondazione è caduto dal pero. È veramente incredibile che un'Istituzione come la nostra possa immaginare di prendere posizione, di uscire da un'Istituzione come questa, senza nemmeno aver proceduto a un confronto con l'Istituzione medesima. Questa cosa veramente mi ha colpito e credo ci debba far pensare.
Io sono andato a vedere cos'è la Fondazione, come ha operato e chi sono i soggetti coinvolti. Mi ha colpito perché c'è una presenza di Istituzioni, di imprese e di studi professionali. I più grossi studi legali d'Italia sono tutti presenti. Mi ha colpito questa cosa. È difficile che uno studio legale entri in un'Istituzione di questo tipo. Significa che c'è una ragione, significa che gestire i rapporti commerciali tra imprese italiane e cinesi è complesso, quindi la richiesta di un'Istituzione.
Voglio fare una considerazione che ritengo importante. Non so se qualcuno di voi ha provato a fare business con la Cina. Io ci ho provato a livello accademico e ci ho provato anche a livello istituzionale, come rappresentante del Comune di Padova, e mi sono reso conto che per un'impresa cinese non esiste fare business con un'impresa italiana se non c'è il supporto della politica. Questa è una cosa che da noi non esiste, non è nella nostra tradizione. Le imprese spesso si arrangiano. Da loro, se un'impresa si presenta senza il supporto dell'Istituzione politica non è credibile.
Uscire da un'Istituzione come questa, che dovrebbe accompagnare le imprese, veramente mi fa domandare: ci siamo o ci facciamo? Nel momento in cui la Cina sta assumendo, dal punto di vista commerciale, ma soprattutto dal punto di vista dell'innovazione e della creazione di nuovi prodotti, un ruolo centrale a livello mondiale, noi decidiamo di uscire. Mi sembra veramente una scelta di un tempismo incredibile all'incontrario.
È vero che non c'è stato un grande utilizzo di questo strumento. L'ho visto. La Regione Veneto non ha mai utilizzato questo canale, ma è una colpa della Regione Veneto, questa, non è una colpa della Fondazione. La Fondazione è uno strumento messo a disposizione delle Istituzioni e delle imprese. Se noi non lo abbiamo utilizzato abbiamo fatto male, significa che non abbiamo compreso la logica dietro cui ci si deve muovere per dei rapporti duraturi, solidi e sicuri con la Cina. Non nascondiamocelo: è delicato il rapporto con le aziende cinesi. La concorrenza non sempre trasparente è un dato di fatto, ma proprio per questo serve la rappresentanza istituzionale.
Il flusso di tecnologia non è più dall'Europa alla Cina, ma dalla Cina all'Europa, in una miriade di settori. Quel sentire comune, che io trovo ancora in alcune realtà della nostra regione, che la Cina copia, per esempio, appartiene veramente al passato. Oggi dalla Cina importiamo tecnologia, e dobbiamo farlo con metodo, con sicurezza e con la forza delle Istituzioni.
Credo che questa sia una scelta sbagliata, una scelta non desiderabile, non tanto per l'Istituzione Consiglio regionale, quanto per la realtà economica della nostra regione, che ha bisogno di essere accompagnata con la forza della rappresentanza politica.
Mi ha colpito che tutte le maggiori imprese lombarde ‒ alcune le ha citate la collega Luisetto ‒ siano presenti nella Fondazione. È chiaro: c'è la rappresentanza istituzionale e c'è la rappresentanza imprenditoriale. Noi non stiamo creando quella massa di forza che può avere la nostra Regione, se è capace di far dialogare l'Istituzione con l'impresa. Non possiamo presentarci di fronte a un colosso come il sistema economico cinese se lasciamo le imprese da sole, o se andasse l'Istituzione da sola.
Io sono anche nel Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Confucio presso l'Università di Padova. Ce n'è uno anche presso l'Università di Venezia. Non c'è assolutamente conflitto di interesse, ma un punto di vista privilegiato per comprendere come i rapporti tra Istituzioni richiedano una presenza, richiedano attenzione. Da ogni incontro del board, che è fatto da italiani e da cinesi, imparo qualcosa sulle modalità. C'è tutto un sistema di non detto che è più importante del detto, che, in realtà, costituisce l'insieme delle relazioni con quel Paese. Ho imparato quanto importante sia, per esempio, avere un rappresentante politico, che non sono in questo caso io nel Confucio, quando si vanno a trattare cose importanti.
Vi esorto a fare un ragionamento, a cercare di capire. La somma di 20.000 euro l'anno che andremo a risparmiare è veramente risibile a fronte dei benefici che può avere un'impresa veneta nel momento in cui voglia andare a trattare un investimento in Cina o ospitare un investimento cinese o intraprendere un'importante relazione commerciale. Credo che questo sia uno dei doveri della nostra Istituzione: essere al fianco delle nostre imprese perché operino in sicurezza e perché non si chiudano canali commerciali che possono essere i più importanti nei prossimi anni.

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
Questo è un provvedimento che arriva all'Aula direttamente di competenza del presidente della Giunta, Luca Zaia, il quale, ovviamente, non si è presentato, né lui, per la verità, né nessun altro membro della Giunta, alle Commissioni che hanno organizzato l'istruttoria di questo provvedimento. Non che sia una novità l'assenza del presidente Zaia ai lavori del Consiglio e delle Commissioni, ma, come ha ben spiegato la correlatrice Luisetto, questo è un provvedimento rispetto al quale un minimo di confronto e di discussione politica, fatta da chi ha il compito di fornire al Consiglio regionale la spiegazione politica di alcune proposte, sarebbe stato doveroso.
Spero che almeno la Giunta oggi in Aula ci dia gli elementi sulla base dei quali il Consiglio regionale può deliberare con consapevolezza rispetto a questo provvedimento, che è stato liquidato dalla dirigente che ha presentato il provvedimento in Commissione come una cosa veloce, semplice, senza alcun tipo di implicazione amministrativa e politica. Alla domanda "perché recediamo da questa Fondazione?" la risposta è stata "è un'idea che mi ero fatta io, l'ho proposta al Presidente, che ha detto che va bene". Siamo a questo livello.
Abbiamo analizzato il provvedimento senza alcun tipo di approfondimento. Magari, banalmente, l'audizione del direttore della Fondazione avrebbe potuto davvero metterci nelle condizioni di capire se le affermazioni che ha fatto la dirigente in Commissione, che sono agli atti e che sono anche scritte nella relazione accompagnatoria al provvedimento, corrispondono al vero, viste le iniziative realizzate con la Fondazione e considerata l'esigenza di contenimento della spesa.
Noi stiamo dicendo che decidiamo di recedere da un organismo al quale abbiamo aderito diversi anni fa, rispetto alla cui adesione abbiamo anche speso in questi anni diversi quattrini, semplicemente per ragioni di contenimento della spesa. Uno si chiederà quanto ci è costato e ci costa questa adesione: 10.000 euro. La Giunta ci chiede di prendere in considerazione l'abbandono di un ente così importante ‒ poi dirò qualcosa, ma lo hanno già fatto i colleghi ‒ per risparmiare 10.000 euro. Se queste motivazioni vi sembrano sufficienti per procedere all'approvazione di progetti di legge come questo, vuol dire che in questo Consiglio regionale tutto è possibile.
Passo alla seconda affermazione: nessuna attività regionale è stata realizzata con l'Italy China Council Foundation dal 2022. In altre parole, non solo abbiamo messo soldi in una cosa che ritenevamo inutile, per ragioni a noi ignote, ma neppure ci siamo presi l'impegno, lo sforzo e l'attività di far fruttare per la Regione la nostra partecipazione.
Il membro della Giunta che ha la competenza rispetto a questo, in capo al quale sta la responsabilità di aver buttato via i soldi per la partecipazione in questo ente e per non aver fatto nessuna iniziativa – lo scrivete voi nella relazione – negli ultimi anni, è il presidente Zaia, che dovrebbe essere qui e ci dovrebbe spiegare perché da anni la Regione del Veneto ha deciso di non collaborare con questo Istituto. Come abbiamo sentito, invece, per chi ci ha creduto e per chi si è preso l'impegno e lo sforzo di fare qualcosa, che non siano le dirette Instagram, per la Regione che ha l'onore di rappresentare, qualche risultato è stato prodotto.
Abbiamo detto come il tema sia cruciale, come sia fondamentale costruire le condizioni affinché il Veneto possa avere qualcosa da dire nei confronti di uno dei più importanti partner economici e commerciali mondiali. Fa fatica l'Italia da sola a essere interlocutore con la grande superpotenza economica e commerciale che è la Cina e noi pensiamo, sempre per le assurdità che sono scritte nella relazione del progetto di legge che voi siete disponibili a votare, che la Regione del Veneto si interfacci direttamente con gli enti territoriali cinesi. Volete scherzare? Abbiamo bisogno dell'Europa, dell'Italia, delle Fondazioni internazionali per parlare con la Cina, la più grande superpotenza mondiale sotto il profilo commerciale? No. La Regione del Veneto va direttamente dagli enti territoriali cinesi. Penso che la più piccola regione della Cina sia dieci volte il Veneto, in termini di estensione geografica, popolazione, potenza industriale.
Quando si esce da questo orizzonte di intervento, quando si pensa che la Regione del Veneto da sola possa interloquire su questo piano con i player internazionali, poi non stupiamoci se i player internazionali non ritengono la nostra Regione credibile per fare insediamenti produttivi di rilevanza quantomeno europea.
Questo è il modo in cui pensiamo di sostenere le nostre imprese? A me fa sorridere che ogni volta che parliamo di impatto economico-produttivo della nostra Regione ci spiegate che siamo una Regione che fa dell'export la punta di diamante della propria impresa manifatturiera. L'export certo che lo si può fare nei Paesi europei, con la Baviera, ma ormai nell'economia globale l'export principale non puoi non farlo con il più grande Paese, almeno per numero di abitanti, con il quale le grandi potenze industriali, mondiali ed europee, si confrontano.
Qual è il ruolo che il Consiglio regionale vuole giocare? Capisco le ragioni di ordine disciplinare sui grandi temi (la legge di bilancio, le variazioni, provvedimenti fondamentali), ma su un tema come questo davvero vogliamo essere un Consiglio regionale che si fa prendere in giro da una dirigente che non ci dice perché ci presenta questo progetto di legge per risparmiare 10.000 euro? Un Consiglio regionale in cui non ci siamo posti una domanda sull'utilità di questo recesso? Non possiamo prenderci qualche mese in più? Lo valutiamo l'anno prossimo. Nel frattempo, capiamo qual è lo stato di salute dei rapporti tra la Regione del Veneto e la Cina, come possiamo davvero sostenere le nostre imprese.
A voi davvero basta che arrivi una dirigente e vi dica che vuole risparmiare 10.000 euro e che questa Fondazione non serve a niente per dire "sì, è vero, va bene, impegniamo il Consiglio regionale in questi termini"? Se è così, e lo dico perché ci avviciniamo alla fine della legislatura, se nessuno pensa di avere il dovere di fare approfondimenti, di esprimere un punto di vista, di fare una valutazione, la prossima volta, che ci siate voi o un altro, non cambia niente. Un altro che schiaccia il pulsante, il bottone perché una dirigente vi ha spiegato che si deve uscire da questa Fondazione perché 10.000 euro bisogna risparmiarli... Se nessuno di voi si pone il problema di approfondire se quello che ha detto quella dirigente (neanche la Giunta, quella dirigente, che vi detta la linea) sia giusto, sia fondato, sia utile per il Veneto e per le imprese del Veneto, voi o altri non cambia niente.
Su questo provvedimento abbiamo due ordini di problemi. Il primo specifico, e vado a chiudere, riguarda il merito del provvedimento, la necessità che avrebbe avuto di un approfondimento, la necessità che su questo profilo e sotto questo punto di vista ci fosse uno scatto d'orgoglio di chi, quando deve schiacciare quel pulsante, sa cosa vuole fare, cosa sta facendo. A meno che adesso un Consigliere della maggioranza si alzi e mi dica che ha fatto degli approfondimenti, che ci sono buone ragioni per votare a favore, quali sono i pro di questo provvedimento. Se dovete farlo per risparmiare 10.000 euro e perché, tutto sommato, l'attività fatta finora non la ritenete soddisfacente... Magari mi spiegate anche qual è l'attività che ha fatto la Fondazione che non avete condiviso. Ve lo siete posti questo problema? Qual è l'alternativa? Se non è la Fondazione, non potete davvero credere che la Regione del Veneto da sola vada in Cina. Non è la Fondazione. È un altro soggetto, è il Governo, è un altro contenitore. No. Voi vi accontentate di questo impianto e tranquillamente, come tutte le altre volte, andiamo avanti a votare.
È una questione di dignità con cui questo Consiglio regionale vuole relazionarsi con la Giunta. Non lo volevamo fare qua? Potevamo farlo in Commissione l'approfondimento. Non c'è stata una richiesta di chiarimento in Commissione da nessuno. Arriva una dirigente che vi dice che 10.000 euro vanno risparmiati: nessuna domanda, nessuna audizione, nessun approfondimento.
Relatore Piccinini, nella relazione c'è scritto che la Regione Lombardia e la Regione Piemonte hanno proceduto con recesso, quindi lo facciamo anche noi. Neanche la briga di verificare se quello che ha detto corrisponde al vero. La correlatrice Luisetto gliel'ha spiegato che non è vero. È scritta una cosa imprecisa, una mezza verità, nella relazione. Nessuno si è preso la briga di andare a verificare le informazioni.
Io lo so che è diversa la funzione del Consigliere di maggioranza, che, come mi avete provato a spiegare tante volte, va in fiducia, e del Consigliere di minoranza, che deve verificare, ma è grave che nella relazione di un provvedimento che arriva in quest'Aula ci sia un'informazione non corretta, utilizzata strumentalmente per trovare una giustificazione al recesso. Altrimenti non c'è giustificazione. È grave, lo dico all'Ufficio Legislativo del Consiglio, che arrivino in Aula provvedimenti con relazioni contenenti informazioni scorrette. Anche a me piacerebbe poter avere la sicurezza che le affermazioni che i dirigenti e la Giunta fanno, almeno in quest'Aula, corrispondano al vero.
Vi va bene tutto, anche sapere che hanno scritto una bugia o una mezza verità nella relazione. Neanche questo vi accende una piccola lampadina sul fatto che c'è qualcosa che non torna in questo provvedimento, in termini quantomeno di superficialità, quantomeno in termini di pressappochismo, in una fase in cui, care colleghe e cari colleghi, la politica dovrebbe drizzare le antenne, aumentare il livello di attenzione, di vigilanza, di controllo.
Questo provvedimento ‒ che, per carità, non è, sul piano politico, il provvedimento che segnerà la nostra legislatura ‒ è davvero paradigmatico di un atteggiamento che quest'Aula ha nei confronti delle proposte che ci arrivano dalla Giunta, peraltro le uniche che vengono messe in discussione sul piano significativo. Si va dritti. Riunione di Commissione: favorevole o contrario. Consiglio: favorevole o contrario. Si chiude. Non so se vi divertite a fare i Consiglieri regionali così, non so se pensate sia esattamente questo ciò che le persone che vi hanno espresso consenso si aspettano da voi.
A mio parere, se abbiamo l'onore di stare in quest'Aula, dobbiamo dimostrare che abbiamo voglia di fare il lavoro per cui veniamo pagati, che è principalmente la capacità di studio, di analisi, di riscontro e l'assunzione della responsabilità politica di dire un sì o di dire un no.
Per tutte queste ragioni, e anche per tutelare la dignità di questo Consiglio regionale, rispetto al quale c'è una continua prepotenza da parte della Giunta, chiedo alla Giunta di valutare l'opportunità di ritirare questo provvedimento, di risparmiare questa umiliazione al Consiglio, di riportarlo in Commissione. Chiedo all'Aula, alla presidente Zottis, al termine della discussione generale, di poter votare il rinvio in Commissione del provvedimento. Prendiamoci il tempo che serve. Se volete procedere perché insieme, convintamente, decidiamo, approfondiamo e ragioniamo che è la strada giusta, torniamo in Aula.
Chiedo, pertanto, che sia messo al voto il rinvio in Commissione del provvedimento.

PRESIDENTE

Va bene, ho preso nota.
Finiamo la discussione e poi mettiamo all'ordine la richiesta della capogruppo Camani.
Capogruppo Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Colleghi, mi sento di condividere la proposta della collega Camani, ovvero di chiedere il rinvio. Si tratta di una proposta di legge senza una ragione. Non ci è stato detto fino ad ora quale sia il vero motivo alla base di questo recesso da una Fondazione che ha tra gli scopi quello di favorire l'export della nostra manifattura di qualità, quindi una cosa sicuramente non di poco conto per il nostro tessuto produttivo, finanziario e anche turistico. Basta dare uno sguardo, oggi, ad esempio, a chi sta fuori e passeggia nella nostra città di Venezia per capire benissimo che, oltre ad essere la prima economia mondiale, la Cina è anche un fattore turistico importante di cui non possiamo certamente fare a meno.
L'esigua spesa che comporta, questi 10.000 euro, credo non sia un danno economico per una Regione come il Veneto. Ce lo possiamo permettere. Penso che le economie di spesa vadano fatte in altri settori forse meno importanti. Sono convinta che di sprechi ce ne siano ancora tanti a cui mettere mano.
Tra l'altro, è anche una proposta di legge che ricade nell'anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte di Marco Polo, viaggiatore veneziano famoso in tutto il mondo, autore del bestseller ‒ se così vogliamo chiamarlo ‒ sul suo viaggio in Cina, che ci ha dato veramente tanto. Credo giunga veramente in un momento sbagliato, anche dal punto di vista della nostra storia veneziana.
Inoltre, voglio ricordare che proprio il presidente Zaia ha chiesto ‒ questo fa un po' sorridere ‒ la materia "commercio estero" tra le altre materie non LEA, per quanto riguarda la questione delle materie su cui vorremmo l'autonomia. Quando abbiamo la possibilità di incidere su materie come il commercio estero, possibilità che ci viene data da questa Fondazione Italia Cina, facciamo l'esatto opposto di quanto richiediamo e lasciamo campo libero ai Ministeri e allo Stato centrale di avere rapporti diretti con la Cina, esentandoci dal farlo noi stessi come Regione del Veneto. Credo, quindi, che anche a livello di merito sia una contraddizione bella e buona quella che stiamo per votare oggi.
Il mio voto sarà sicuramente contrario, per tutte queste ragioni. Mi fa piacere che il collega Valdegamberi abbia sollevato gli stessi dubbi che abbiamo sollevato noi come opposizioni. Credo che anche dai banchi della maggioranza ci siano titubanze. Mi auguro che vi sia il ritiro di questa proposta di legge, che giunge con una tempistica veramente assurda, dai contenuti di assoluto non buonsenso. Siamo in una stagione in cui bisogna incrementare il traffico, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche di ampia visione.
Credo che questa proposta sia dettata del tutto da un'idea sottostante, che vede la Cina come un nemico del nostro Paese, probabilmente, da parte di qualcuno. Credo non sia così. Ci dobbiamo aprire al mondo, come diceva qualcuno che mi ha anticipato, dimostrando di essere un po' più avanti di quello che si vuole fare oggi con questa proposta di legge.

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere di sottoscrivere la richiesta fatta dalla collega Camani, cioè di sospendere non solo il giudizio, ma anche la discussione, in attesa di un confronto con qualcuno della Giunta, visto che il presidente Zaia non è qui. Non viene mai. Figuriamoci se viene quando ha un provvedimento suo. Sarebbe la minima cosa istituzionalmente corretta essere qui presente. Chiedo davvero che ci sia qualcuno della Giunta o almeno sapere di chi è la competenza. C'è stata una delega rispetto a un membro della Giunta per poterci dire qualcosa in merito a questo provvedimento?
In Commissione ho posto esattamente questa domanda. Nella Commissione, di cui sono Vicepresidente, prima dell'intervento, ho chiesto: c'è qualcuno della parte politica che ha modo di spiegarmi qualcosa rispetto a questo provvedimento? No, perché non era presente nessuno. Era presente solo una funzionaria, tecnica, dirigente, che molto gentilmente ha risposto alle mie domande, però non fornendo alcun chiarimento politico rispetto alla questione.
A me non basta, ma evidentemente per chi ha votato favorevolmente questo provvedimento è bastato sapere che c'è un risparmio di 10.000 euro ‒ ripeto: 10.000 euro ‒ per dire "va bene, votiamo a favore di questo provvedimento", senza alcuna istruttoria maggiore. Credo che, dal punto di vista metodologico e di rispetto delle istituzioni, sia una cosa molto grave.
Non entro nel contenuto della Fondazione e del lavoro che ha fatto. Entro nel merito di come la Regione del Veneto ha gestito la partecipazione a questa Fondazione. Basta fare un rapido calcolo. Pongo una domanda: c'è una relazione o una spiegazione di come abbiamo buttato via, quindi, 450.000 euro dal 2006 per 15 anni? Secondo me, sono 18. Voi nella relazione scrivete 15. Anno più, anno meno. Tanto chi se ne frega dei soldi dei veneti e degli italiani. Dove sono andati questi 450.000 euro che abbiamo speso, 30.000 euro l'anno, dalla Fondazione, nel 2006, con legge proposta da un collega che era qui nel 2006, ovviamente di maggioranza? Dove sono andati questi 450.000 euro? C'è una relazione? La voglio vedere prima di votare. In Commissione io non ho votato il provvedimento e non lo voterò oggi, se decidete di portarlo avanti, perché io non ho le informazioni per poter svolgere il mio lavoro.
Tra l'altro, domanda: quando noi partecipiamo come ente a una Fondazione, non dovrebbe esserci almeno una relazione nel bilancio che noi vediamo passare qui ogni anno? Perché di questa Fondazione non abbiamo mai saputo niente?
Altra domanda. Nel 2022 esce un bando per partecipare al Consiglio di amministrazione di questa Fondazione. Chi si è candidato? Chi abbiamo nominato? Io queste cose le voglio sapere. In Commissione non c'era nessuno che mi potesse rispondere politicamente su una cosa del genere.
Io non ho voglia di vedere 450.000 euro volatilizzarsi dal 2006 a oggi, venire qui e dire che la Fondazione non ha fatto nulla, che non abbiamo svolto attività negli ultimi anni. Chi è responsabile? C'era qualcuno nominato in Consiglio di amministrazione? Chi era il dirigente? Lo abbiamo visto in Commissione, ma chi era la persona che politicamente, dentro la Giunta, aveva la competenza per gestire i rapporti Italia Cina? Era il Presidente? Se era il Presidente, mi chiedo, visto che era anche presente nella Giunta Galan, che ha approvato nel 2006 questo provvedimento, dove sono i 450.000 euro che abbiamo buttato via? Il Presidente non è presente. Qualcuno della Giunta si degni di prendere la parola per rispondere alle mie domande.
Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Favero, prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Nessun problema ad approfondire la questione. Mi pare che i Capigruppo si ritroveranno per fare una riflessione assieme.
Io vorrei sottolineare una cosa: non è detto che una realtà non possa funzionare per i propri soci privati, meno per un socio pubblico. Si è messa in discussione la buonafede anche del personale dell'ente. Credo che il personale dell'ente sia chiamato a dare un feedback, rispetto alle azioni che si fanno, proprio alla parte politica, e lo ha fatto dicendo che, ad avviso della parte tecnica, la partecipazione a questa Fondazione non è fruttuosa. Non entro nel merito dei contenuti di questa questione.
Il mio intervento è a margine, per prendere atto di una cosa. È un po' stancante sentirsi ogni volta fare la lezioncina morale: "Voi, cari Consiglieri di maggioranza, siete solo qui ad alzare la mano, non vi interrogate, non vi ponete questioni". Permettetemi di partire dalla considerazione che ha fatto la consigliera Baldin, ma rovesciandone l'impostazione: vi state preoccupando di raccogliere firme contro l'autonomia differenziata. Tra le materie dell'autonomia differenziata vi è il commercio estero. Quindi, voi siete contrari al fatto che le Regioni si occupino di commercio estero, visto che state raccogliendo firme contro, e vi preoccupate che si conservi la nostra presenza all'interno di una Fondazione che si occupa di commercio estero. Non si può non ravvisare una contraddizione di fondo, visto che anche lì c'è l'Istituto per il commercio estero, che è gestito dallo Stato.
Con un po' più di serietà, è del tutto legittimo, consigliera Camani, che, come minoranza, chiediate di avere un approfondimento. Penso non ci siano problemi da parte della maggioranza né, presumo, da parte della Giunta, però forse potremmo evitare questi toni leggermente moralistici e cattedratici, per cui da una parte c'è una massa di persone inconsapevoli e dall'altra gli illuminati. No. Voi dovreste dire: "Dovete uscire, perché noi siamo contrari acché la Regione abbia funzioni in tema di commercio estero, poiché stiamo raccogliendo firme contro una riforma che noi stessi abbiamo voluto, che prevedeva, invece, che la Regione potesse normare in materia di commercio estero". Quando si interviene in materia di commercio estero lo si può fare con provvedimenti che sono a favore di alcune iniziative o anche contro o di ripensamento.
Con tutto il rispetto, mi atterrò alle indicazioni che usciranno dalla riflessione tra i Capigruppo, cosa che mi pare corretta, senza alcuna pregiudiziale ideologica, pro o contro, però nemmeno sottovalutando le indicazioni che arrivano dai tecnici, che, fino a prova contraria, paghiamo perché ci assicurino un'azione di controllo sugli enti ai quali partecipiamo. Se poi questa azione di controllo per voi va messa in discussione perché non vi fidate della parte tecnica, dite in Commissione: "Mio caro dirigente, mio caro funzionario, della sua opinione noi non intendiamo tenere conto".

PRESIDENTE

Grazie.
Chiede di poter intervenire l'assessore Calzavara. Prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Visto il dibattito che è emerso questa mattina su questo provvedimento, che ha suscitato più di qualche perplessità, e in considerazione del fatto che si tratta di un provvedimento che arriva da un'area dove c'è o non c'è l'Assessore, forse è meglio, da questo punto di vista, un rinvio in Commissione, alla presenza di un Assessore delegato che, seguendo il tutto in maniera puntuale, possa rispondere in merito alle motivazioni che hanno portato a questo provvedimento e tenere in considerazione tutte le cose, favorevoli e meno, che abbiamo sentito questa mattina.
Credo ci siano stati spunti importanti, che saranno oggetto di riflessione da parte della Prima Commissione, anche con l'incarico ‒ ripeto ‒ in maniera puntuale in capo a un Assessore che abbia la capacità, anche in Consiglio, di difendere eventualmente questo provvedimento. La motivazione non può essere quella dei 10.000 euro. Non posso credere che si arrivi in Consiglio regionale a pensare di uscire per 10.000 euro. Ci sarà qualcosa di molto più profondo e, spero, anche alternativo. Una volta usciti, dove andiamo? I rapporti tra l'Italia e la Cina, tra il Veneto e la Cina devono rimanere costanti. Forse ci manca una parte della storia, che avremo modo in futuro di poter raccontare meglio.
Chiedo, quindi, il rinvio in Commissione.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Come richiesto dalla capogruppo Camani, richiesta adesso condivisa anche dall'assessore Calzavara, votiamo il rinvio in Commissione del punto.
Metto in votazione il rinvio in commissione del progetto di legge in oggetto.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.41
La Seduta riprende alle ore 14.42
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Colleghi, proviamo a ricomporci e riprendiamo i lavori.
Assessore, prego. Devo richiamare per voce l'Assessore per tranquillizzarlo? Bene.
Continuiamo con l'ordine del giorno.
PUNTO
8



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CESTARO, PUPPATO, VILLANOVA, PAN, CIAMBETTI, PICCININI, BISAGLIA, CECCHETTO, FAVERO, MAINO, MICHIELETTO, RIZZOTTO, VIANELLO E ZECCHINATO RELATIVA A "SERBATOIO DEL VANOI: SI ATTIVINO TUTTE LE INIZIATIVE UTILI PER FAVORIRE IL MONITORAGGIO DELLA PROGETTAZIONE". (MOZIONE N. 537) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 47/2024)

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 8, mozione n. 537, presentata dalla consigliera Cestaro ed altri.
Collega Cestaro, prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
La presentazione di questa mozione mi dà l'occasione oggi di scoperchiare finalmente un vaso di Pandora, ovvero quella che è la realtà di come è stata l'evoluzione di questo progetto, un'evoluzione che vede come unico filo conduttore il Partito Democratico, insieme al Movimento 5 Stelle. Sì, signori, perché leggendo le carte – non a chiacchiere –, leggendo gli atti ufficiali che si trovano nei siti, l'ho pubblicato anche sul mio proprio perché tutti quanti potessero leggerli, si vede quanto gli esponenti del Partito Democratico, il ministro Martina nel Governo Renzi, poi la ministra Bellanova nel Governo Conte II e il ministro Patuanelli nel Governo Draghi, siano il filo conduttore di tutto questo progetto che parla di Vanoi, un progetto chiaramente contestato.
Vado a leggere queste carte: "La compagine, nel 2016, con il Fondo sociale di coesione, annualità 2014-2020, in mano al Governo Renzi – periodo in cui la collega Camani sedeva in Parlamento, che oggi non vedo qui a difendere le sue posizioni – e al suo entourage, Delrio, Martina, Bellanova e via elencando, il 26 giugno 2016 nomina l'autorità politica referente per la coesione territoriale e anche la Commissione CIPE. Il 14 novembre 2016 procede all'individuazione delle aree tematiche e il 1° dicembre dello stesso anno all'approvazione del Piano operativo dell'agricoltura – da cui parte tutto quello che poi verrà addivenire – con gli interventi in campo delle infrastrutture irrigue, ovvero lo strumento del Piano invasi".
Stiamo parlando di quel Fondo sociale europeo che la collega Camani, nell'ultimo assestamento di bilancio, ha definito – lo cito – in questo modo: "I Fondi dello sviluppo e della coesione sono fondi nazionali, non assegnati alle Regioni". Se vi ricordate, è la famosa discussione sull'incontro e la firma tra la presidente Meloni e il presidente Zaia. Quindi, senza ombra di dubbio era in mano esclusivamente al Governo Renzi, che non è certo noto per essere amico di questa Regione.
Cade il Governo Renzi e con il Governo Conte I, Lega, Movimento 5 Stelle e il ministro Centinaio la cosa va un po' in pausa. Ma ci tengo a ricordare, cari colleghi, che durante quel Governo lo Stato ha finanziato oltre un miliardo di euro per la riqualificazione e la ristrutturazione del post Vaia, quindi misure concrete per risolvere quello che era e che è una problematica del nostro territorio.

PRESIDENTE

Possiamo lasciar parlare la collega Silvia Cestaro? Grazie.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Evidentemente non gli interessa quando non fanno polemiche loro.

PRESIDENTE

Prego, collega.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Ma torniamo al Governo Conte II, perché è con il Governo Conte II che abbiamo questo sprint incredibile. La ministra Bellanova, sempre del Partito Democratico, in coppia, poi, nel Governo Draghi, con il ministro Patuanelli, riesce a mettere a terra tutte quante le azioni centrali per quanto riguarda il Vanoi. E vi vado ad elencare queste azioni, perché è importante capirle le date: il 6 dicembre 2019, con il decreto FSC, interventi nel campo delle infrastrutture irrigue, bonifica idraulica, difesa delle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati di assistenza tecnica e consulenza, e relativo bando del 31 luglio 2020, si mette in atto quella che è la nascita del progetto Vanoi. L'ho letto per intero perché questa citazione la trovate nelle mozioni della minoranza e la trovate anche sul bando che è stato emesso dal Consorzio di bonifica del Brenta.
La Regione, tenendo conto di tutto ciò che era in itinere, ha presentato, quindi, nell'elenco dei progetti a valere sul PNRR, anche quelli che erano stati messi a bando sul Governo Conte II e per i quali si era conclusa la fase di presentazione del progetto, in coerenza con tutto quello che è stato fatto quando si sono fatte delle scelte sul PNRR. A questo punto si potrebbe pensare, da parte di un Governo di centrosinistra, che ci sia stata un'azione di confronto con i territori per capire se potesse andar bene l'elenco di questi progetti. Invece, pace all'anima degli abitanti delle valli interessate, il nulla.
Dal 2021 si prosegue con un'ulteriore accelerazione. Il 2 aprile il ministro Patuanelli nomina la Commissione esaminatrice, tra i quali anche esimi rappresentanti, e tra il 21 e il 30 dicembre 2021 approva il bando, dove è specificatamente nell'elenco il Vanoi. Bene, lo stesso anno, lo stesso Governo boccia il PNRR. Quindi, paradossalmente ne finanzia la progettazione ma boccia l'esecuzione. A quel punto abbiamo parlato per mesi del PNRR, ma era già stato tolto nel 2021.
Il bello arriva il 2 agosto 2022, dove quest'Aula, all'unanimità, e quando dico all'unanimità significa anche con i voti del Partito Democratico e della minoranza, quindi il Partito Democratico con Camani, Bigon, Zottis, Lorenzoni e Giacomo Possamai, Movimento 5 Stelle con Baldin e Il Veneto che Vogliamo con Ostanel, ma, ancora peggio, con nessun voto astenuto, neanche quello della collega Guarda, che in questa stanza si è spesa molto dentro e fuori...

PRESIDENTE

La invito a chiudere, collega.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Scusi, Presidente. Però, vengo interrotta continuamente.

PRESIDENTE

Non dialogate fra voi.
La invito a chiudere.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie.
Non c'è nessun voto contrario.
Questa maggioranza si è stancata e con questa mozione chiede, cosa che è già stata espressa anche sulla stampa dall'assessore Bottacin, che questo progetto, che ormai è già finito e presentato e ha tutte quante le sue varie scelte da dover prendere, venga monitorato e venga monitorato con attenzione.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
È proprio la chiusura di questo intervento da parte della collega...

PRESIDENTE

Scusatemi, è possibile riuscire a far parlare i colleghi in Aula? Se qualcuno deve discutere con il proprio collega vicino, esce un attimo e poi rientra. Per favore, silenzio. Grazie.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
È proprio la chiusura di questo intervento della collega proponente Cestaro ad avermi fatto proporre un emendamento, che poi appunto vedremo perché...

PRESIDENTE

Scusatemi, oggi ho problemi di audio. Ho l'eco da San Pietro sul mio, però sento poco i colleghi che parlano. Riusciamo ad alzare un po' il volume? Grazie.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente. Vado più vicina al microfono.
È questa chiusura dell'intervento della collega Cestaro che mi ha fatto presentare un emendamento, perché la chiusura di un intervento dicendo "dobbiamo portare questo Consiglio a far monitorare un progetto" non vuol dire niente.
Noi vogliamo, ed è quello che scriviamo in questo emendamento, rispetto anche alle dichiarazioni che eventualmente, se sono vere, sono state fatte dall'assessore Bottacin, assieme anche ad altri esponenti della maggioranza, non però dal presidente Zaia, che, come sapete, ha detto "vedremo cosa diranno i tecnici", quindi c'è confusione nella maggioranza rispetto a che posizione prendere evidentemente in questo progetto, scrivere nero su bianco nella mozione che la contrarietà al progetto della Diga del Vanoi deve essere sancita all'interno di una mozione votata all'interno di questo Consiglio regionale.
È troppo facile, collega Cestaro. Sinceramente evito e voglio evitare di fare una polemica qui oggi, perché se c'è una mozione che lei porta dal territorio e se l'ha condivisa, come io immagino, con gli Enti oggi io penso che ci sarebbe qui l'opportunità di dire: per una volta, dopo aver visto che c'è un dibattito che si è aperto sui giornali, dopo aver visto che c'è qualcuno della Giunta che dice "io sono contrario al progetto", cioè l'assessore Bottacin, riusciamo ad avere le idee chiare e a sancirle, senza dire che è colpa, evidentemente, del Partito Democratico o di qualcun altro? Riusciamo a scrivere nero su bianco cosa vogliamo fare su quel progetto? Punto. Perché gli abitanti – lei lo sa bene – questo si aspettano.
Nell'"impegna" di questa mozione noi leggiamo: "a rappresentare al Consorzio di bonifica del Brenta e alla cabina di regia per l'emergenza idrica le istanze espresse dagli enti locali e dagli stakeholder direttamente coinvolti". Benissimo. Si sono espressi contrariamente tanti degli Enti locali. Lo sappiamo già, l'hanno già detto. Bene, ribadiamolo che all'interno del Consorzio di bonifica vengono riaffermate le posizioni contrarie di alcune delle persone che si sono poste contrariamente, perché la parola "contrarietà" va scritta, perché non si monitora un'opera, ma si dice se la si vuole oppure no. Questo si aspettano gli abitanti, le persone e i rappresentanti degli Enti locali.
Secondo punto: "ad attivarsi affinché si intraprendano tutte le strategie per la tesaurizzazione delle acque, peraltro già sperimentate dalla Regione del Veneto". E questo va bene. Io ho proposto di aggiungere – è un emendamento firmato anche dai colleghi di minoranza – che venga scritta all'interno di questo dispositivo una parola chiara sulla contrarietà all'opera. Quindi propongo – dopo eventualmente interverrò, se è possibile, ma lo volevo annunciare subito – di scrivere: "a valutare di esprimere, anche alla luce della presa di posizione degli enti locali – che lei cita –, della Regione del Veneto e della Provincia autonoma di Trento, la propria contrarietà alla prosecuzione delle progettualità relative all'invaso, al netto delle valutazioni tecniche". Perché noi non possiamo aspettare, come sempre. Come il presidente Zaia ha detto, ad esempio, per le trivellazioni in mare: vediamo, se i tecnici ci diranno che non ci sono conseguenze, allora okay. Ma poi cosa accade sui territori: che la scusa delle migliori tecnologie disponibili... Perché sappiamo bene che alle volte la tecnica è usata dalla politica, motivo per cui in quest'Aula ho sempre detto che la politica si deve prendere le sue responsabilità. C'è bisogno che si dica chiaramente che, dopo aver speso più di un milione di euro per far fare una progettualità, che quei territori non vogliono, bisogna fare un passo indietro. È semplice.
La domanda che rimane aperta è questa, e il voto sul mio emendamento credo che questo sancirà: questa maggioranza vuole scrivere in un dispositivo che si è contrari, come alcuni esponenti hanno espresso, oppure questa maggioranza vuole nascondersi dietro un parere tecnico, come invece dice il Presidente di questa Giunta Zaia, contro la volontà degli abitanti, contro la volontà degli Enti locali che hanno espresso contrarietà? Non ci sono tante altre scelte. Monitorare un progetto non vuol dire nulla. Dal territorio aspettano chiarezza. Oggi vedremo cosa accadrà.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Collega Cestaro, lei ha sprecato tutto il tempo che aveva a sua disposizione per tentare finalmente di dire cosa pensa sulla diga del Vanoi per spiegare al Consiglio e ai tanti cittadini di Belluno che ci stanno seguendo che la colpa della diga del Vanoi è del PD, di Renzi, di Delrio, di Patuanelli, della collega Baldin. credo che questo atteggiamento sia una presa in giro rispetto alle persone che su questa opera stanno provando a fare un ragionamento partecipativo dal basso e penso anche che sia un atteggiamento che presuppone malafede rispetto a quello che lei dice, con la responsabilità dell'incarico che riveste in quest'Aula.
È un atteggiamento che rivela la logica minoritaria di cui lei è vittima, inutilmente difensiva. È un atteggiamento, alla fine, collega Cestaro, che rivela il legittimo imbarazzo in cui lei si trova, vivendo una condizione per cui, quando siede su quel banco qui a Venezia, deve fare quello che le dice di fare la Giunta della Regione del Veneto e quando torna a Belluno deve fare quella che rappresenta il territorio. È imbarazzante, mi rendo conto. Ma il gioco delle due maschere, quella che difende contro il Vanoi a Belluno e quella che si arrampica sugli specchi a Venezia, è finito. Oggi ci sottopone al voto una mozione che ha un impegno superato dai fatti.
Venga, peraltro, registrato agli atti che ho predisposto una mozione rispetto alla quale avevo chiesto la discussione congiunta alla sua, richiesta che non è stata accolta in Conferenza dei Capigruppo per contrarietà del capogruppo Pan. Ma arriverà anche quella.
Lei può perdere tutto il tempo che vuole, consigliera Cestaro, a rifare la storia del perché Renzi si è inventato di fare il serbatoio del Vanoi. Oggi, però, lei ci deve dire chiaramente se è favorevole o se è contraria alla realizzazione di quell'opera. Riesce a rispondere a questa semplicissima domanda? Perché l'ultima volta che gliel'abbiamo chiesto in quest'Aula, con una mozione presentata dalle opposizioni, a prima firma Guarda, lei ha detto che non era contraria all'opera. Questo lo sappiamo noi e lo sanno i cittadini di Belluno. Oggi, con questa mozione, che non ha nessun tipo di impegno formale, di contrarietà all'opera, sta tentando l'ennesima operazione di camouflage.
Io non lo so se sia colpa di Renzi, di Patuanelli, di Delrio, io so che oggi la responsabilità di poter dire una parola definitiva sull'opera della diga del Vanoi sta anche dentro quest'Aula. Allora io le chiedo: è insieme a noi nella battaglia di chi ritiene che sia necessaria una valutazione ulteriore e nella convinzione che l'impatto ambientale di quell'intervento supera di gran lunga i benefìci che ne deriverebbero? Perché ci basterebbe questo, ai suoi concittadini basterebbe questo. Ha il coraggio di dirlo? Soprattutto chiedo: la Giunta, che finora formalmente non si è mai espressa, perché gli atti che finora la Giunta ha fatto erano, di fatto, degli atti dovuti rispetto a quest'opera, Giunta che ora verrà interpellata nel processo di consultazione pubblica iniziato dal Consorzio che ha in capo la progettazione, l'opinione e il parere che dovrà obbligatoriamente esprimere su quell'opera sarà un parere a favore o contrario? Perché noi chiediamo che la Giunta esprima parere contrario all'opera. Possiamo sapere come la pensa lei, consigliera Cestaro? Ci dica come la pensa e cosa farà qualora la Giunta, invece, dirà, se lo farà, che è a favore.
È un'opera controversa. Non pretendo di avere la verità in tasca. È certamente un'opera che mette in conflitto e in contraddizione le legittime necessità dell'agricoltura di pianura ad avere l'acqua per fare attività d'impresa, ma l'altrettanto legittima necessità dei territori di montagna di vedere il loro ambiente rispettato. Ci dica, collega Cestaro, lei da che parte sta, perché in quest'Aula ancora non l'abbiamo capito.
Poteva almeno risparmiarsi di presentare l'ennesima mozione dell'arrampicamento sugli specchi.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Buongiorno, colleghi e colleghe. Saluto tutte le persone che sono collegate e che stanno seguendo questa discussione con attenzione, soprattutto i residenti delle terre alte, che vivono in prima persona e stanno subendo questa fase di progettazione della diga del Vanoi, ma anche tutte le persone che abitano la pianura bassanese e la pianura padovana, per le quali questa diga, questo progetto è stato fatto.
Sono contento che proprio oggi si discuta di questa mozione, tra l'altro presentata il 10 aprile 2024. Ormai è passata quasi un'era geologica, perché i tempi sono così veloci. Peraltro, I territori si stanno attivando. Non so se siete al corrente, ma da quando il Consorzio di bonifica ha indetto questo processo di confronto rispetto a queste ipotesi progettuali i territori si stanno attivando. Proprio oggi nel Comune di Canal San Bovo in Consiglio comunale stanno decidendolo, stanno prendendo una decisione in merito all'acquisizione del Comune rispetto a quest'opera. Ma probabilmente siamo sfasati nei tempi, ed è questa anche un'occasione per fare buona politica, perché abbiamo avuto già degli episodi drammatici. Faccio solo un esempio: si sta parlando di milioni di euro e di episodi drammatici, come ad esempio la pista da bob, 120 milioni di euro, senza confrontarsi, senza ascoltare le alternative, per prima cosa, e le istanze del territorio. Adesso si sta rischiando di entrare in un percorso che può portare di nuovo a soluzioni drammatiche.
Speriamo di essere in tempo, però, perché le premesse sono molto diverse e perché il tema è molto, molto più complesso, come è già stato detto dai miei colleghi, perché le variabili sono complesse. C'è una variabile locale, legata proprio alle problematiche geologiche, di rischio idrogeologico, naturalistiche, legate ad un'area, legate alle attività produttive, in particolare al turismo di quest'area, che potrebbe avere delle conseguenze drammatiche in futuro, rispetto invece ad alternative produttive di un'area di montagna che ha grandissime potenzialità.
Detto questo, si va sulle problematiche tecniche della costruzione di una diga e di un serbatoio. Stiamo parlando di un serbatoio di trentatré milioni di metri cubi, con una colata di cemento che creerebbe poi una discontinuità anche del decorso fluviale.
Su questo tema volevo correggere la collega Cestaro, perché la ex collega Guarda era uscita dal voto perché non aveva trovato un accordo rispetto anche a modificare la mozione presentata. Lei la mozione l'aveva presentata a ottobre 2023, tra l'altro una mozione molto simile, anzi la copia. E sono contento che sia stato tenuto lo stile della collega Guarda. Ma questa mozione è povera di risultato. Io ho firmato la richiesta di emendamento della collega Ostanel, in quanto deve essere chiesta veramente una presa di posizione molto forte da un punto di vista politico rispetto alla Giunta, chiedendo: siete d'accordo o non siete d'accordo su questa opera? Perché bisogna fermarsi, ascoltare non solo i territori, ma la diffida della Provincia autonoma di Trento, che è stata chiarissima. Tra l'altro, è dello stesso Gruppo politico. Ma com'è possibile che una Provincia autonoma dica "no, non si fa la diga" e, invece, dall'altra parte, vi sia una Regione possibilista che dice "sentiremo i tecnici", tra l'altro ripetendo che il discorso è molto, molto più complesso, perché le alternative ci sono e dipendono anche dall'approccio politico che si vuole prendere.
Quella, tra l'altro, è una pianura che ha sete. Quindi, anche su questo bisognerebbe allargare e approfondire molto la discussione. Ma quel modello di agricoltura, quel modello di allevamento, in previsione dei cambiamenti climatici che ci saranno, è ancora sostenibile? Ed è sostenibile da un serbatoio di acqua di trentatré milioni di metri cubi? Oppure, dobbiamo rivedere completamente il modello, metterci a studiare, investire soldi? 150 milioni di euro! Quando potremmo dare voce a imprese per studiare modelli di agricoltura e di allevamento diversi. Poi, le sperimentazioni da dieci anni a questa parte ci sono già. Abbiamo già il progetto "Democrito", queste aree forestali di infiltrazione, che hanno dimostrato dopo dieci anni di essere valide. Anzi, si possono pretendere ulteriori finanziamenti per potenziare ancora di più questi studi e per renderli sicuramente più efficaci, perché non abbiamo tempo da perdere.
Su questo...

PRESIDENTE

Collega, la invito a chiudere.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Scusate.
Sostengo questo emendamento e chiedo che venga votato.
Dico un'ultima cosa. Scusate, ma avevo calcolato male i tempi. Volevo aggiungere che la collega Guarda, tra l'altro, adesso come Europarlamentare ha preso a cuore la questione e sta facendo degli approfondimenti in sede di Commissione europea, perché ci sono varie irregolarità, soprattutto nel processo che è stato scelto. Per cui, anche su questo faremo degli aggiornamenti a breve.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il collega Zanoni. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

L'intervento della collega Cestaro è stato veramente eclatante, nel senso che non ha parlato della mozione e ha fatto una cronistoria, secondo me anche con molti buchi, relativa alle prese di posizione su questo progetto, in realtà su una determinata politica di intervento, più che sul singolo progetto.
Credo che l'emendamento dovrebbe essere votato all'unanimità da quest'Aula, un emendamento, tra l'altro, abbastanza morbido, perché parla di valutare e di esprimere la propria contrarietà, non di esprimere la propria contrarietà. Credo che un'opera del genere non dovrebbe neanche essere progettata, perché è un'opera molto deturpante, è un attacco all'ambiente, ma soprattutto è un'opera che i territori non vogliono. È un'opera che sarebbe imposta. Quindi, quell'emendamento il minimo che potete fare è votarlo.
Credo che bisognerebbe pensare, invece, alle alternative, e ce ne sono molte, per risolvere il problema della siccità, della siccità in agricoltura, della mancanza di acqua. Noi le abbiamo proposte e le abbiamo proposte più volte. Dobbiamo accelerare le procedure per la pulizia degli invasi, attuare con rapidità il piano di micro-invasi già esistente, realizzare un Piano integrato regionale di gestione delle acque che permetta di coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati, migliorando così il governo del settore, rafforzare il Piano per la prevenzione delle perdite nelle reti idriche; promuovere azioni diffuse e capillari di sensibilizzazione di privati, aziende, enti all'utilizzo consapevole e attento della risorsa idrica, adottare un efficace bilancio idrico per verificare effettivi bisogni, accumuli e utilizzi della risorsa idrica, prevedere forme di incentivo e di fiscalizzazione in tema idrico, evitando forme di sostegno o di indennizzo scollegate dall'adozione di investimenti in efficientamento, rafforzare le attività di controllo e chiusura dei pozzi abusivi, prevedere l'istituzione di una cabina di regia regionale che eserciti funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio per il contenimento e il contrasto della crisi idrica, connessa alla drastica riduzione delle precipitazioni e integrata con la presenza delle autorità di bacino distrettuale del Veneto, infine, come ha ricordato il collega prima, la creazione delle aree forestali di infiltrazione (AFI) nelle zone di alta pianura, utili a raccogliere e conservare l'acqua, restituendola successivamente in falda.
Queste sono le opere di cui abbiamo bisogno, non mega-opere, non grandi opere come questa, da 150 milioni di euro, da 33 milioni di metri cubi, dove si prevedono grosse colate di cemento, dove si fanno investimenti a favore dei soliti noti, dove viene deturpato un ambiente importante, dove vengono prodotti in maniera consistente altre emissioni di gas a effetto serra.
È ora di finirla con la teoria del "decidono i tecnici". Qui si tratta di scelte politiche. Il presidente Zaia deve finirla di fare da scaricabarile con i tecnici. Si prenda le proprie responsabilità.
D'altronde, sarebbe veramente interessante capire la posizione della collega Cestaro su questa grande opera. È a favore o contro? Visto che ci siamo, visto che stiamo parlando di grandi opere, mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa, ad esempio, del ponte sullo Stretto di Messina, altra grande opera nefasta.
Per quanto riguarda il collega Pan, che in Conferenza dei Capigruppo ha votato contro l'inserimento della nostra mozione, il collega Pan o ha la coda di paglia o ha difficoltà ad affrontare il tema. Delle due l'una.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, invece di provocare i colleghi, rimanga sul tema.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Sull'ordine dei lavori.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Io non sto provocando i colleghi. Io sto mettendo...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

Lei sta provocando.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Sull'ordine dei lavori.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

No, io sto mettendo...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE

Collega Camani, sta parlando il collega Zanoni. Dopo interverrà sull'ordine dei lavori.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, io non sto...

PRESIDENTE

Quando lei dice "coda di paglia" rivolto a un collega, che poi sicuramente risponderà, lei sta provocando.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

No, io sinceramente sto mettendo il dito sulla piaga perché, quando vi parlo di ponte sullo Stretto di Messina vedo tutti in agitazione.
È un'opera che non si deve fare, è un'opera costosissima, è un'opera che sottrae risorse importantissime ai veri bisogni dei cittadini veneti e italiani. Quindi, è un'opera che è fuori dal tempo. Non siamo più nell'epoca delle grandi opere, opere deturpanti, perché queste opere, come vi spiegavo prima leggendovi i dieci punti alternativi che potremmo realizzare, non risolvono il problema.
Prendete un po' di coraggio, dite come la pensate, diteci se siete a favore o contro, perché anche i vostri, nelle zone interessate, hanno espresso da tempo, e non solo a livello singolo, ma anche come Istituzioni ed Enti locali, una netta contrarietà. Quindi, diteci quello che pensate ed evitate di farci ostruzionismo addirittura nell'evitare di darci la facoltà di discutere...
Collega Villanova, prima la collega Cestaro è andata avanti un minuto in più, io solo venti secondi in più...

PRESIDENTE

Collega Zanoni, lei si rivolge a me.
Io l'ho interrotta? L'ho interrotta? Continui il suo intervento.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Perché Villanova le stava dando degli ordini, per quello sono intervenuto.

PRESIDENTE

Io non ricevo ordini da nessuno, in quest'Aula. Glielo assicuro. Lei parli. Finché io non intervengo, lei ha la parola. So cosa sto facendo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Non mi faccia interrompere, perché è dall'inizio che mi interrompono.

PRESIDENTE

No, è lei che ha interrotto. Lei prosegua il suo discorso, non deve ascoltare gli altri.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Io ho interrotto gli altri? Ho il diritto di parola?

PRESIDENTE

Lei prosegua il suo discorso.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

È o non è il mio tempo, questo?

PRESIDENTE

Ancora?
Vuole intervenire sull'argomento o le tolgo la parola?

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Ho finito.

PRESIDENTE

Collega Puppato, prego.

Giovanni PUPPATO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Io mi atterrò senza tanto chiasso alla mozione. Scusate un attimo, ho sentito Zanoni parlare dello Stretto di Messina, ho sentito il signor Masolo parlare del bob di Cortina.
Parliamo anche un po' della diga del Vanoi.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, lei è qui da tantissimi anni.
Almeno l'educazione. Prego, collega Puppato.

Giovanni PUPPATO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie.
La collega Ostanel dice che "monitorare" non significa nulla. Lo toglieremo dal vocabolario e non ne parliamo più. Proprio lei, come docente universitaria, dovrebbe capire che il metodo scientifico è l'unico modo per affrontare il problema e risolverlo. Dire che "monitorare non significa nulla" lo trovo un po' pesante.
La collega Camani pretende dalla collega Cestaro che si schieri per il no, e un secondo dopo dichiara che nessuno ha la verità in mano. Quindi? È tutto il giorno che parliamo di schierarsi da una parte o dall'altra. Siamo Consiglieri regionali che di tecnico non sappiamo quasi nulla, di problemi idrogeologici non sappiamo quasi nulla, e vogliamo schierarci su cose che neanche conosciamo. Comunque, mi attengo ai fatti.
Questa mozione, se non l'avete capito, è l'unico sistema per dare un chiarimento, sia per chi vuole il sì, sia per chi vuole il no, cioè, fare chiarezza in maniera sintetica. È inutile fare supposizioni, se non sapete neppure cosa sia un lago, o cosa sia una diga, perché non ci compete.
Questa mozione presentata dalla collega Cestaro, quale prima firmataria, ma anche sottoscritta da vari colleghi, che ringrazio, tra cui il Capogruppo e anche il Presidente del Consiglio, non ha fatto altro che ripercorrere l'iter e la storia di quello che riguardava il bacino del Vanoi.
Nelle osservazioni e considerazioni riportate nella memoria stessa, noi pensiamo che questa mozione vada esattamente nella direzione che è stata indicata anche dal nostro presidente Zaia, cioè quella di favorire, se non l'avete capito, tutte le verifiche e le valutazioni tecniche, idrauliche, ambientali, insomma, tutto quello che serve per un monitoraggio, visto che non vale niente, completo, sul progetto e sulle varie soluzioni che sono state indicate nel progetto stesso, al fine di garantire o meno la fattibilità che spetta agli addetti ai lavori, non ai Consiglieri regionali che non sono sicuramente competenti in materia.
È una mozione che vuole, tra l'altro, cercare di affrontare scientificamente, come dicevo, una questione importante come quella della diga del Vanoi, che vede da tempo pareri, come li vediamo adesso, discordi nella sua eventuale relazione, dovuti da una parte ad una necessità e ad un fabbisogno idrico in particolare per la pianura e per il resto delle altre province e, dall'altra, la netta opposizione dovuta a svariati motivi, prevalentemente idrogeologici, quindi di sicurezza, nonché la fragilità di un territorio a cavallo fra due province da parte degli enti interessati.
Con questa mozione, quindi, impegniamo la Giunta regionale a rappresentare al Consorzio di bonifica del Brenta e alla cabina di regia per l'emergenza idrica tutte le istanze e le osservazioni, le documentazioni che perverranno in questi quindici giorni che avranno di tempo gli enti locali, nonché dalla Regione stessa, com'è stato preannunciato dall'assessore Bottacin, e in particolare di tutti quei soggetti coinvolti in questa progettualità, che precedentemente avevano sostenuto, a giusta ragione, lo dico pure, di essere stati poco coinvolti nell'operazione, sia nelle interlocuzioni tra le parti che nelle operazioni che hanno portato poi all'affidamento dell'opera e che quindi, giustamente, non erano stati partecipi a quella che era stata una decisione, o comunque un'idea di progettualità, che tra l'altro costa ed è impegnativa anche sotto l'aspetto economico.
Sappiamo che nel frattempo le cose sono cambiate, nel senso che quanto al progetto di fattibilità, il Consorzio di bonifica del Brenta ha comunicato a tutti gli interessati l'avvio del dibattito pubblico obbligatorio per legge, previsto per le opere di tale portata. Gli stessi, entro quindici giorni, dovranno esprimersi e inviare osservazioni a seguito della documentazione che è stata messa a loro disposizione a fini consultivi, che si chiama il DOCFA, cioè quel documento di fattibilità delle alternative progettuali, che prevede, in sintesi, due potenziali siti di costruzione della diga, una valutazione di indagine per i due siti, quattro alternative progettuali, un'analisi multicriteria e un impatto impianto sotto vari aspetti.
Ecco perché è importante questa mozione, perché, vista la complessità dell'opera, che prevede nella sua progettazione una serie di studi specialistici, indagini, rilievi, relazioni geologiche e idrauliche, eccetera, un monitoraggio, cara collega Ostanel, e quindi un controllo ravvicinato, anche analitico, della sua progettazione nella sua interezza e ad ampio raggio, con la verifica puntuale di tutte le criticità, alcune, tra l'altro, già espresse ed evidenziate da vari enti, al fine di salvaguardare e assicurare la sicurezza di quei territori e delle loro genti.

PRESIDENTE

Collega Puppato, la invito a chiudere.

Giovanni PUPPATO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Se una parte del territorio veneto chiede acqua alla montagna, contemporaneamente, anche la montagna, che conosce il suo territorio, si preoccupa, giustamente, per quest'opera che al momento sembra non fornire, e poi si vedrà, garanzie al 100% in termini di sicurezza per i suoi abitanti, ma non solo, e giustamente, direi io, reagisce con atti formali e con diffide, come nel caso della Provincia di Trento.

PRESIDENTE

Grazie. Collega Puppato, deve chiudere.
Ha superato il minuto.

Giovanni PUPPATO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Chiedo scusa.

PRESIDENTE

Collega Camani, sull'ordine lavori, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Brevemente, Presidente.
Non entro nel merito dei toni degli interventi, ed è anzi sua specifica prerogativa decidere se un Consigliere si rivolge a lei e all'Aula con i toni appropriati. Mi sembra, però, una contraddizione che, quando è un Consigliere di minoranza che genera, diciamo così, le proteste della maggioranza, anziché primariamente tutelare il diritto del Consigliere a proseguire il suo intervento, venga persino rimproverato da lei.
Non entro nel merito della qualità degli interventi, la invito, però, a consentire, al netto del livello di educazione necessario di tutti, di poter far esprimere a ciascun Consigliere il proprio punto di vista su un tema che, evidentemente, è molto sentito.

PRESIDENTE

Le assicuro che il sottoscritto ascolta gli interventi e, se interrompe qualcuno, lo fa con cognizione di causa. Quando un collega si riferisce a un Capogruppo dicendo che ha la coda di paglia o altro è una precisa provocazione.
Il Capogruppo, rispettando le sue prerogative, ha fatto una scelta nella Capigruppo e per questo non va additato come chi può avere la coda di paglia o meno su uno specifico argomento. Specialmente quando in quest'Aula ci si rivolge direttamente e anche con il ditino puntato a un collega, non è sicuramente il modo per affrontare una discussione.
Collega Ostanel, per fatto personale.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo a lei per fatto personale perché il collega Puppato, oltre ad avermi indicato con il ditino, dice una cosa irrilevante per la discussione dell'Aula, cioè che io, da docente universitaria, non so cosa vuol dire la parola "monitorare".
Siccome invece lo so, volevo dire al collega Puppato e a lei che, forse, dopo cinquanta anni che la diga del Vanoi è in campo, la parola "monitorare" non ha significato per i cittadini bellunesi, che si aspettano da lei una posizione chiara.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Rizzotto, prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo perché ho sentito alcuni che mi hanno preceduto che mi hanno lasciato un po' perplessa, più che altro perché non condivido questo atteggiamento pregiudiziale, assolutamente, quando vengono fatte delle opere pubbliche. Anche io ho fatto l'amministratore locale, ho avuto opere pubbliche particolarmente impattanti nel mio territorio e, chiaramente, ho difeso il mio territorio. Alla fine, siamo soddisfatti anche dei risultati ottenuti (mi riferisco alla superstrada Pedemontana veneta) anche se qualcuno è assolutamente contrario.
Questa opera, come diceva poc'anzi la collega Ostanel, sono cinquant'anni che se ne parla. Io non vedo niente di scandaloso nel fatto che, dopo che se n'è parlato per cinquant'anni, finalmente venga fatto un progetto e si valuti attentamente la fattibilità di questo progetto. Si tratta, tra l'altro, di un progetto, come ha detto la collega Cestaro, che ringrazio e voglio anche sottoscrivere, se accetta, la sua mozione, che ha avviato il PD, neanche la Regione. L'ha avviato il Ministero quando era al Governo il PD.
Io, comunque, ritengo che ogni scelta vada valutata, ponderata, verificata. C'è un progetto e quello che chiede la collega Cestaro mi sembra molto condivisibile. Chiede trasparenza, condivisione, monitoraggio, dialogo. Questo ha chiesto la collega nella sua mozione, che io condivido pienamente.
Quando mi dice il collega Zanoni che è ora di finirla che scelgono i tecnici, bisogna fare le scelte politiche, collega Zanoni, quando è comodo a lei devono decidere i tecnici, quando non è comodo a lei devono decidere i politici. Bisogna che ci mettiamo d'accordo, collega Zanoni.
Tanto a lei, lo sappiamo già, non va mai bene niente. Lei a priori è sempre contrario. Dove trova qualcuno che è contrario, lei si butta.

PRESIDENTE

Collega Camani, un conto è fare una critica in tal senso...
Ripeto, se io le dicessi che lei ha la coda di paglia, come reagirebbe?
Assolutamente. Sembra che non stia ascoltando, ma le assicuro che sto ascoltando e da lei non ricevo ordini, come non li ricevo da qualcun altro.
Prego, collega Rizzotto.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Posso continuare e recuperare il tempo perso? Grazie.
Io credo che i tecnici servano. Hanno più competenze di noi sul valutare le cose. A meno che noi riteniamo che tutte le varie valutazioni tecniche che vengono fatte sui vari progetti, di vario tipo, tecnico ambientale, eccetera, non servono a niente, basta che decida la politica. Io non sono di questa idea. Io credo che servano e diano alla politica la possibilità di valutare.
Da questo progetto, che è partito da chi governa anche questa fase attualmente in corso, di confronto con il territorio al Ministero dell'agricoltura... Bene. C'è il confronto con il territorio. Emergeranno tutti i vari elementi sulla base di un progetto. Le azioni sono proposte e valutate e poi, sulla base di queste, si faranno le varie valutazioni oggettive.
Opera imposta? Non credo. Capisco e comprendo i territori che si sono espressi in maniera contraria, come l'ho vissuta anch'io, come ho detto all'inizio, da Sindaco in passato. La contrarietà locale a volte viene fatta a priori, se poi avesse alcuni personaggi come quelli che abbiamo visto qui, sicuramente sarebbe anche più esaltante, però poi bisogna basarsi su dei dati oggettivi.
Verrà fuori che non è fattibile questo intervento? Meglio. Vuol dire che avevamo ragione tutti, che questa è un'opera che forse lì non va fatta. Però, non ha senso continuare a trascinarla ancora dopo cinquant'anni e parlare della diga del Vanoi senza aver mai fatto delle analisi e delle verifiche effettive. Io ritengo che sia giusto farle. È giusto fare queste verifiche e poi si faranno le valutazioni del caso. Nel caso, si deciderà se realizzarle o meno, se fossero positive, ma questo sarà da vedere.
C'è chi parte, invece, dicendo che è costosissima, è fuori dal tempo, basta opere deturpanti. Andremo tutti a piedi dappertutto, non avremo più bisogno di acqua, non ci serve niente, eccetera. Noi abbiamo un ruolo politico e bisogna avere anche un po' di serietà.
Io credo che la collega Cestaro abbia presentato una mozione condivisibile. Siamo in una fase avanzata. C'è modo per tutti di esprimere tecnicamente le criticità. Da sempre in questo Consiglio regionale c'è un ruolo diverso, e non in questo Consiglio regionale, per legge c'è un ruolo diverso, politico e tecnico, valutazioni tecniche, scelte politiche, ma le scelte politiche le fai quando hai le valutazioni tecniche. Adesso ne abbiamo e si possono fare le valutazioni. Se siete contrari a priori, siete fuori dal tempo.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Mi fa piacere intervenire dopo la collega Rizzotto, che dice che le considerazioni politiche vanno fatte dopo quelle tecniche. Certo, ma sul Vanoi la letteratura in merito alla rischiosità del sito è vastissima. Sono rimasto impressionato andando a vedere quanto è stato pubblicato in merito all'inopportunità di un intervento massiccio come quello ipotizzato dal lavoro che è stato prodotto dal Consorzio Brenta recentemente, semplicemente per il fatto che quella è una zona a rischio quattro dal punto di vista idrogeologico. Già questo aspetto pone la zona ad essere poco adeguata a questo tipo di intervento.
Lascio stare tutte le considerazioni in merito all'opportunità o meno. Già abbiamo discusso in quest'Aula, sul fatto che ci sono delle alternative migliori, però la voglio portare proprio sul piano politico, perché, secondo me, al di là di quello che poi diranno i tecnici, ma su quello credo che abbiano già parlato a sufficienza, sul piano politico mi chiedo come facciamo ad accettare un progetto che interessa la Provincia Autonoma di Trento senza che la Provincia Autonoma di Trento sia stata coinvolta. Per me, dal punto di vista politico, questa è una cosa aberrante.
Il 12 luglio il presidente Fugatti ha diffidato il Consorzio Brenta a proseguire nella progettazione. Di cosa stiamo parlando? Mettetela a livello tra Stati. È come se l'Italia progettasse una diga che va in Francia, che va in Austria, che va in Svizzera, senza aver concordato nulla con l'altro Paese. Siamo impazziti? Secondo me, questo dà la misura della poca eleganza o goffaggine istituzionale con cui si è mosso questo progetto.
Vi invito veramente fare un ragionamento. La diffida che il presidente della Provincia Fugatti ha fatto al Consorzio non può essere ignorata da questo Consiglio. Ringrazio la collega Cestaro, che ha cercato veramente di rimanere sugli specchi in tutti i modi, però ne ha montato un caso politico. Secondo me, non ne valeva la pena. Stiamo sul merito, cerchiamo di dare ragionevolezza a questo processo e di dare un peso politico alle questioni tecniche, facendo capire che non è opportuno incaponirsi su questo progetto.
Una cosa, collega, il PNRR non lo ha finanziato, ma il PNRR finanzia opere che vanno concluse entro giugno 2026, non poteva mettere soldi su questa cosa, non avrebbe avuto senso. In nessun modo si poteva pensare entro il 2026 di riuscire a spendere i soldi sul progetto. Per cui, vi invito a prendere visione dei pareri tecnici, visto che ci stanno a cuore, in merito all'opportunità di realizzare un invaso in quella valle, al di là delle considerazioni di tipo ambientale e di gestione del territorio, perché, secondo me, sono sufficienti per passare dalla fase tecnica alla fase politica, come la collega Rizzotto ha richiesto.
Credo che siamo già nella fase in cui i pareri tecnici debbano essere più pesati e si debba prendere una decisione politica, abbandonando un'idea bislacca come questa.

PRESIDENTE

Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo innanzitutto per stigmatizzare la reazione scomposta che ha avuto il PD, in particolare la Capogruppo, nell'attaccare la proponente di questa mozione.
Io capisco, e questo succede più volte, che quando si ricorda la cronistoria, ogni tanto questa cronistoria fa male, però, sinceramente degli attacchi personali di questo tipo, che sono stati reiterati poi anche dal consigliere Zanoni, puntando il dito e facendo battute poco felici e auto-interrompendosi dicendo che gli altri lo hanno interrotto, mi sembra una risposta abbastanza scomposta che, tra l'altro, io vorrei riportare però sul tema della seduta, di questo punto all'ordine del giorno.
Non sono un ingegnere idraulico, non sono un geologo; quindi, non mi azzardo a dare interpretazioni tecniche su quello che è questo progetto, però noi qui stiamo discutendo una mozione che prevede che la Giunta faccia da tramite, vada a portare le istanze del territorio, degli stakeholder, che si faccia da interlocutore privilegiato per portare quelle che sono le istanze del territorio, in modo da ascoltare il territorio. Sbaglio? Sto dicendo qualcosa di sbagliato?
Stiamo chiedendo che la nostra Giunta faccia un lavoro di raccolta sul territorio di quelle che sono le istanze, anche dei cittadini, immagino; il fatto di portare quelle che sono anche le paure di un territorio e di portare quelle che sono le ragioni di un territorio, dei comuni, di tutti gli enti pubblici e territoriali, di portarli e fare in modo che vengano ben rappresentati e soprattutto vengano rappresentati dall'ente superiore, che è la Regione, che ha questo compito.
Credo che l'impegno di questa mozione non sia altro che quello che dovrebbe essere il lavoro che fa la nostra Regione, soprattutto nella difesa del territorio.
Sinceramente, anche per quello che riguarda il secondo punto, quante volte abbiamo sentito dire, un paio d'anni fa, che la Regione doveva occuparsi di far tesoro del bene più prezioso che abbiamo, che è l'acqua? Ricordo quando abbiamo avuto quella estate molto siccitosa, mi ricordo il consigliere Zanoni che veniva a insegnarci come si raccoglie l'acqua. Ci faceva dei corsi.
Non faccio filosofia, come ho sentito fare prima. Nell'impegno c'è scritto che la Regione si deve occupare anche di far tesoro del bene più prezioso che abbiamo, che è l'acqua.
Riportiamo la discussione su questo. Invece di puntare il dito contro la consigliera Cestaro, chiedendo se è a favore o contro, come se oggi dovesse decidere lei su quello che facciamo oppure no, solo perché ha osato ricordare i passaggi storici – e qualcuno mi venga a dire se quello che ha detto è falso, se qualcuno pensa cha ha detto qualcosa di falso, si alzi, lo dica, lo dichiari – invece di puntare il dito sulla consigliera Cestaro, cercando di metterla in difficoltà, sinceramente vorrei vedere l'opposizione che vota contro un impegno di questo tipo, un impegno che mira a rappresentare il territorio, un impegno che mira a far tesoro del bene dell'acqua.
Sinceramente, vorrei che gli animi si raffreddassero un po', che non si scadesse, come ho visto poco tempo fa, con l'intervento del collega Zanoni, e che si potesse continuare una discussione civile su un tema sicuramente molto sentito dal territorio.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Io volevo portare in quest'Aula, intanto, la voce e la rappresentanza di cinquanta amministratori comunali del nostro territorio, del vicentino, del padovano, nonché di tutte le associazioni agricole presenti in questo territorio. Se pensiamo di risolvere il problema della siccità in questo Paese, visti i cambiamenti climatici che tutti noi notiamo, con progetti come il Democrito, o come quei laghetti dispersi nei colli, penso che abbiamo molto da imparare da tanti altri Stati europei e internazionali che in questo momento stanno combattendo la siccità costruendo grandi opere, grandi dighe su tutti i fiumi, dalla Spagna agli Stati Uniti e oltre.
Ricordo ai colleghi che in questo momento il Consorzio di bonifica Brenta, che nel 2022 ha avuto 1,5 milioni per fare questo progetto sulla diga del Vanoi, un progetto preliminare che comporta, com'è stato ricordato dai colleghi, quindici o venti giorni o un mese di osservazioni che l'unico soggetto che è preposto dopo, affinché questo progetto abbia i pareri di sicurezza, stabilità, fattibilità ed esecutività, è la Direzione generale del Servizio dighe del Ministero delle infrastrutture, e nessun altro, né le Regioni, né le Province autonome. Quindi, saranno raccolte le informazioni, saranno raccolte tutte le istanze territoriali, e poi il Ministero delle infrastrutture darà il proprio parere, sentiti naturalmente tutti i soggetti.
Perché questo progetto è così importante? Intanto, questo progetto prevede quattro soluzioni. Si studieranno tutti i problemi geologici; ci saranno tutti gli studi che volete, come è stato ricordato, ma ricordo che per avere acqua sul nostro Brenta, che non è solo l'acqua che viene data all'irrigazione e alla nostra agricoltura, che va da Bassano del Grappa fino a Venezia, ma questo progetto darebbe respiro a tante altre cose.
In primo luogo, l'ho ricordato, darebbe acqua all'agricoltura e poi l'acqua per gli acquedotti. Ricordo che in località Camazzole, tra Cittadella e Carmignano del Brenta, insistono tutte le prese degli acquedotti che danno da bere a metà della popolazione del Veneto, compresa quella dei PFAS di Vicenza. Di cosa stiamo parlando? Allora leviamo via tutte le prese degli acquedotti e vediamo come andiamo a finire, come diamo da bere a tutta questa popolazione.
Abbiamo un altro problema. Nei periodi di grande piovosità, come quest'anno, una diga di questa portata metterebbe in sicurezza il territorio della Val Brenta fino alla foce, accumulando l'acqua come un serbatoio di sicurezza, come una cassa di espansione, per poi essere rilasciata piano piano o usata per ricaricare le falde, che a tanti di voi ecologisti sono così care.
Vi ricordo che avere l'acqua durante i periodi estivi significherebbe avere quello che l'Europa ci chiede, il minimo deflusso vitale, collega Zanoni; quindi, dare a questo fiume tutto quello che abbiamo visto non essere stato dato nel 2022, quando il Brenta è andato in secco fino a Fontaniva, come sa benissimo chi ci abita vicino.
Ci sono quindi tanti motivi per procedere con questo invaso, non ultimo quello che potrebbe essere per la Provincia di Trento e per quei Comuni un ritorno economico dovuto all'utilizzo per energia elettrica, quindi un ritorno ambientale anche in questo senso.
Si è parlato con la società Dolomiti Energia della Provincia autonoma di Trento. Non è vero che non ci sono state le interlocuzioni, che sono anche provate, con la Giunta, il Presidente della Provincia autonoma di Trento e alcuni interlocutori tecnici di quella Provincia. Di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di un'infrastruttura strategica, e non sarà solo quella. Immaginate la città di Padova senza acqua nei canali nei prossimi decenni.
Probabilmente saremo tutti così contrari a questo progetto che non si farà, benissimo, ma un giorno ricordatevi che i vostri nipoti correranno e prenderanno in mano questo progetto, per farlo immediatamente, quando non avranno la stessa miopia politica e lo stesso egoismo che spesso vediamo nelle terre alte.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Colleghi, inizio con un intervento personale. Non l'ho chiesto, perché ho aspettato il mio intervento; quindi, cerco di fare una sintesi del mio intervento.
Sentendo frasi del tipo "il Capogruppo ha la coda di paglia" oppure "investimenti a favore dei soliti noti" mi piacerebbe capire chi sono "i soliti noti", perché è un'affermazione, Presidente, molto grave, che io vorrei che rimanesse a verbale e fosse segnalata. È molto grave che un Consigliere regionale faccia un'affermazione in questa sede e la faccia come se fosse normale. Questo è qualcos'altro.
Collega Zanoni, io la stimo per certe cose, ma non capisco perché a volte lei usi una certa terminologia. Rappresentiamo le Istituzioni e quando si usano determinati termini ce ne dobbiamo assumere la responsabilità. Non si possono fare affermazioni di questa gravità. Per cui, per favore, prenda la parola tra poco e dica a quest'Aula a chi si riferiva quando diceva "investimenti a favore dei soliti noti". Lei fa nomi e cognomi e poi, esce da qua, e va dall'autorità competente. È così, collega Zanoni. Il confine della buona politica, della buona amministrazione, delle buone Istituzioni deve esserci.
Viviamo già un periodo non facile, ne abbiamo avuto dimostrazione qualche settimana fa dall'altra parte del mondo. Forse non è ancora chiaro che qui anche le Istituzioni hanno delle responsabilità e le parole vanno pesate.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, faccia terminare. Grazie.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Vanno pesate.
Se fa un'affermazione di questo tipo, la invito a fare i nomi. Lo fa qui, perché lei ha fatto questa affermazione.
La seconda considerazione è di carattere politico. Rimango colpito perché, con grande tranquillità e con grande senso di responsabilità, quest'Aula, come ha fatto negli atti la Giunta regionale, ha il dovere, come spesso voi dell'opposizione avete chiesto, di fare strategia, di programmare e di fare gli investimenti a tutela del territorio.
Noi non siamo d'accordo con chi continua, in modo preliminare, la politica del no. Mi viene in mente l'autonomia, quando dite no all'autonomia sui LEP, quando ancora non sono stati individuati costi e benefici dei LEP. Lo fate anche in quest'oggi. Sui LEP, livelli essenziali delle prestazioni. Lo fate anche oggi.
Chiedete continuamente e siete i difensori del pilastro della partecipazione e del coinvolgimento, perché questo voi continuate a chiedere in ogni tipo di discussione, e, alla fine, quando viene la collega Cestaro, che io ringrazio, insieme a tanti altri colleghi, anche noi ci uniamo, se possiamo, a condividerla, e ci porta una mozione dove si vuole alzare l'asticella e chiedere che ci sia il dibattito e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder e tutti gli enti locali su una scelta che non è una scelta sull'opera, perché sull'opera è un'altra cosa, lo dice benissimo la mozione, la DGR del 2022-2023 del Piano strategico per mettere insieme la difesa idraulica e idrogeologica ai bacini di recupero delle acque che ci servono per affrontare la siccità, e non solo, anche gli acquedotti, la fornitura idrica, mettere insieme queste due compagini per gli investimenti, non va bene lasciare a chi di dovere esprimere il proprio parere tecnico, non politico, e invece la politica vorrebbe invadere, ancor prima che ci siano le analisi e le valutazioni tecniche, per, in qualche modo, condizionare anche la parte tecnica.
Ne abbiamo viste di esperienze dove la politica ha condizionato la parte tecnica e abbiamo visto i grandi fallimenti. Quindi, c'è da sottolineare un atteggiamento che non è costruttivo per il Veneto, non è costruttivo per i veneti, ma non è costruttivo per nessuno.
Collega Camani, lei era con noi all'incontro di Confagricoltura qualche settimana fa, e lì tutti insieme abbiamo condiviso che c'è bisogno di dare una risposta, perché quei Consorzi di bonifica che adesso noi vorremmo impegnare per coinvolgere tutti, sono quei Consorzi a cui anche lei ha manifestato grande stima e ha confermato la loro grande capacità tecnica, progettuale e di lavoro in questi anni.
L'ha detto lei in un incontro pubblico con noi. Non può essere che, quando siamo lì si dice che la parte tecnica è importante e quando siamo qui, invece, con una mozione che chiede a loro di coinvolgere tutti per l'attenzione, non lo si faccia.
Concludo, Presidente. In quell'incontro abbiamo capito che hanno fatto progetti per 30, 40, 60, 70, 120, 200 milioni di euro per i territori del nostro Veneto, soprattutto sulla parte più a sud, ma c'è anche la parte del Brenta. Quelle sono risorse per quei progetti, per cercare di difendere il territorio. Qualcun altro dice: prendiamo tutto insieme nella strategia regionale e vediamo quali sono gli interventi necessari a un sistema che dà la risposta, accumulare le risorse idriche e difendere il territorio.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Molto spesso, di fronte all'incapacità di controbattere in maniera oggettiva ad alcune affermazioni, ci sentiamo dire che c'è un atteggiamento pregiudiziale nei confronti di alcune opere. Esiste al mondo anche una visione diversa su alcune opere. C'è chi pensa che le opere importanti siano quelle utili e c'è chi pensa che le opere siano tutte importanti, perché c'è una cultura politica del fare delle opere e che comunque le opere fatte possano, in qualche modo, qualificare un'azione amministrativa.
Noi non siamo contrari alle opere. Noi siamo contrari alle opere che crediamo non siano utili, e più di qualche volta la storia ci ha dato testimonianza e ragione. Siamo contrari a quelle opere che chi chiede l'autonomia vuole imporre a un territorio che non vuole. Noi siamo contrari a quelle opere che chi chiede l'autonomia a casa propria vuole imporre a un territorio riconosciuto autonomo nello Statuto stesso della Regione, che però ti dice chiaramente che non vuole. Entriamo da chi ha già un'autonomia sancita nel nostro Statuto a dire che noi decidiamo per loro, però se qualcun altro decide per il Veneto, fortunatamente direi, viste le performance degli ultimi anni, come vi siete qualificati, noi ci arrabbiamo.
È vero che il Ministero, diceva prima la collega che mi ha preceduto, avvierà il confronto con i territori, però, non per presunzione, ma crediamo che questo confronto sia ormai superato, pleonastico, obsoleto, e dopo proverò anche a spiegare perché. Condivido il richiamo che c'è stato alla serietà politica, perché continuare a parlare come se l'opera non fosse una realtà contingente vuol dire che forse quella serietà politica che richiamiamo non la mettiamo per primi in campo.
Sono stati stanziati soldi per la progettazione definitiva, quindi risulta evidente che, quando stanzi soldi per la progettazione definitiva, la politica è a un bivio e deve dire se è d'accordo o no.
Poi, è chiaro che nella fase di progettazione definitiva, se ci sono degli agenti esogeni che impattano, il tecnico non può andare avanti, ma questo è il momento politico in cui bisogna dire se si è d'accordo o no, in un Consiglio regionale che è titolato a farlo, perché lo hanno fatto anche gli altri.
Si dice che non è serio ostacolare le opere, il dibattito. Io, invece, dico che è serio rappresentare i territori e ricordare che la Provincia di Trento si è espressa in modo contrario al progetto. Il Consiglio provinciale di Trento ha votato contro, all'unanimità, una mozione. Il Consiglio provinciale di Belluno si è espresso contro, all'unanimità. Tutti i territori coinvolti si sono espressi in maniera contraria.
Ce ne saranno altri che avranno i benefici, ma non avranno l'opera in loco, che probabilmente saranno, per ovvi motivi, legittimamente favorevoli, ma meno preoccupati di chi, invece, dovrà avere l'opera in loco.
Credo che quei territori abbiano, Presidente, un motivo per dirsi preoccupati, non devono essere tutti ingegneri qualificati per studiare un progetto e dire "non preoccupiamoci". Stiamo parlando di territori che trovano nelle radici della nostra storia moderna legittimi motivi per essere preoccupati.
Se è poco serio ostacolare le opere, io dico che è ancora meno serio non rappresentare i territori che le opere le hanno in casa. È ancora meno serio dire che ci sono dei territori che la vogliono, senza dire che legittimamente la vogliono, ma non ce l'hanno in casa. Trarranno benefici, ma non ce l'hanno in casa, quindi non hanno le preoccupazioni che ha un territorio che ha una storia che siamo andati a ricordare, di preoccupazioni che fanno parte della storia contemporanea. Non si deve permettere il lusso di averle, perché ostacoliamo.
È arrivato il momento di dire cosa pensiamo o no. Sono stati stanziati soldi da Renzi, da Patuanelli, sono stati stanziati soldi per la progettazione definitiva. Vogliamo ancora non dire la nostra per il valore politico che può avere, continuando a chiedere monitoraggi, tavoli, incontri, controlli? Il Consiglio regionale cosa pensa? Credo che, come minimo, lo spirito autonomista che vi dice che voi volete decidere a casa vostra, dovrebbe portarvi a rispettare le decisioni di chi già si è espresso a casa sua e ha detto che non la vuole, sicuramente non per motivi politici, visto che sono più vicini a questa maggioranza che alla nostra minoranza in quest'Aula. Questo, quindi, dovrebbe portarvi a riflettere due volte, cosa che voi oggi non state facendo e ci permettiamo noi di invitarvi a farlo.
Fermatevi un attimo, riflettete, ragionate e mettete da parte l'arroganza e la prepotenza politica, che è troppo facile applicare a casa degli altri. Peccato che, quando qualcuno lo vuole fare a casa vostra, facciate le barricate.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi in discussione generale?
Dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola a Silvia Cestaro, per la replica.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
La discussione politica qui è nata da diversi mesi e non certo perché l'abbiamo voluta noi, ma perché è stata portata in quest'Aula dalla minoranza, che non ha voluto prendersi la responsabilità di aver votato, il 2 agosto 2022, una mozione che richiedeva nello specifico: "Siccità. Serve un nuovo bacino idrico sul torrente Vanoi". Io non ho sentito nessuno di voi chiedere scusa ai bellunesi per quella scelta, che poi è stata a monte di tante altre problematiche, ma abbiamo parlato a lungo di questo.
Il fatto di aver portato avanti questa progettazione è una volontà nata proprio in questo consesso. La progettazione di voler portare avanti questo ragionamento è nata in questo Consiglio perché si vuole dare, finalmente, una ragione su una richiesta di due territori che sono posti, e l'ha spiegato benissimo prima il collega Pan.
In questa sede c'è una parte di territorio, nella quale mi riconosco anch'io, che è contraria alla diga del Vanoi, e lo posso dire pubblicamente, ma vale per il mio voto e l'ho detto più di una volta, collega Camani, ma bisogna anche tenere conto, e li rappresentate anche voi, perché sono dei nostri territori, che ci sono dei cittadini che in questo progetto hanno visto per anni, anzi per decine di anni, una possibilità. Non sta certo a noi fermare questo studio. Sapete perché ve lo dico? Lo ha spiegato bene il collega Pan, perché il rischio è che, se non si arriverà finalmente a dire un no o un sì a questo progetto, fra vent'anni saremo punto e a capo e si continuerà a parlare di questo con le persone che abitano in quelle vallate sempre con la paura e con quelli che sono, invece, nella pianura che avranno sempre la speranza e l'aspettativa di avere una soluzione.
Questa è l'occasione buona. Noi possiamo essere contrari o favorevoli, ma è l'occasione buona per decidere, una volta per tutte, se questa cosa qui è fattibile o no.
Il fatto che ci siano quattro progetti farebbe anche ben pensare che non c'è niente di così scritto, collega Montanariello, non siamo sicuri che ci sia una linea precisa. Non siamo sicuri che ci siano degli interventi migliori o peggiori. Siamo in una fase in cui dobbiamo capire cosa succederà. In questa fase io ho chiesto alla Giunta, e in particolare all'assessore Bottacin, di farsi promotore e soprattutto che si sieda a quel tavolo per controllare che tutto venga fatto nel rispetto dei territori. Questo è il nostro compito.
Sarà il Ministero, poi, è stato detto prima, che dovrà trarne le conclusioni, ma sapete benissimo che quelle conclusioni dovranno tenere conto in maniera pesante anche di tutti quanti i no che sono stati espressi dagli altri enti che avete elencato in quest'Aula.
In quest'Aula ho sentito parlare di malafede, di soliti noti, di code di paglia, a proposito di parole pesanti, che volano spesso. Lo capisco, siete stati messi di fronte a delle responsabilità che probabilmente in questi mesi avete cercato di mettere sotto il tappeto.
È la fine di uno storytelling. In questo momento, non stiamo decidendo sì o no sulla diga del Vanoi. Stiamo decidendo: la completiamo e cerchiamo di capire cosa succederà sui nostri territori? Diamo una risposta alla popolazione della montagna e alla popolazione della pianura? Vogliamo essere parte attiva su quel tavolo che il Ministero ha convocato? Per me, sì. Questa è la conclusione.
Dopo, se volete usare me come capro espiatorio per far vedere che questo Consiglio regionale non vuol prendere una posizione, la mia posizione l'ho detta più volte pubblicamente. Sono contraria, ma la mia è una contrarietà territoriale, valgo uno, e conterò per uno, ma rispetto pienamente la necessità e la richiesta di tutti quanti gli altri miei colleghi.

PRESIDENTE

Passiamo alle votazioni sulla mozione.
Emendamento n. M0001 presentato dai consiglieri Ostanel, Camani, Baldin, Lorenzoni, Masolo, dispositivo X, pagina 3, modificativo, che prevede:
Nel dispositivo della mozione n. 537, dopo le parole "rischio idrogeologico." sono aggiunte le parole "- a valutare di esprimere – anche alla luce della presa di posizione degli enti locali della Regione Veneto e della Provincia Autonoma di Trento – la propria contrarietà alla prosecuzione della progettualità relativa all'invaso, al netto delle valutazioni tecniche".
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Presento questo emendamento perché è in linea con quanto ha appena detto la collega Cestaro. Lo rileggo: "a valutare di esprimere, anche alla luce della presa di posizione degli enti locali della Regione Veneto e della Provincia autonoma di Trento" quindi, ripeto, da giornali e da quello che abbiamo potuto sapere, si sono dichiarati contrari o molto critici non solo l'assessore Bottacin, ma anche il Presidente della Provincia di Belluno ed il Consiglio provinciale di Belluno, il Presidente della Provincia autonoma di Trento e il Consiglio provinciale di Trento, il Sindaco di Lamon, di Canal San Bovo, di Cinto Tesino, i circoli della Lega di Feltre, Forza Italia Belluno, nonché ovviamente i partiti di centrosinistra, che rappresentiamo qui e le civiche territoriali.
Un emendamento che dice "a valutare di esprimere, anche alla luce della presa di posizione degli enti locali della Regione del Veneto e della Provincia autonoma di Trento, la propria contrarietà alla prosecuzione delle progettualità relative all'invaso, al netto delle valutazioni tecniche" significa aggiungere ai dispositivi che lei ha posto il fatto che si possa poi dichiarare la contrarietà. Sa qual è il rischio, senza questo emendamento, motivo per cui nel caso la mozione da me non sarà votabile? È che noi continuiamo a tenere aperta, com'è andata per cinquanta anni, la scusa della tecnica, quando in realtà nel momento in cui noi abbiamo poi valutato e raccolto tutte le informazioni, la politica deve prendersi la responsabilità almeno di scrivere nero su bianco che si dà l'ipotesi di dirsi contraria. È troppo facile sui giornali dichiarare, come membro della Giunta, l'assessore Bottacin che è contrario. Il giorno dopo si gira pagina e si vede il presidente Zaia dire "no, valuteranno i tecnici". Poi si va sulle pagine locali e si vedono, giustamente, le sue dichiarazioni di contrarietà territoriale. Poi si entra qui in Aula e si vede che la presidente Rizzotto è, invece, favorevole, il collega Pan sembra favorevole.
Se io abitassi a Belluno, mi chiederei: anche se valuteranno, raccoglieranno, monitoreranno tutte le carte necessarie, ci sarà qualcuno che avrà il coraggio di dire di essere contrario? È da cinquant'anni che si aspetta una contrarietà. Le carte le potete fare centomila volte, ma prima o poi una decisione politica si dovrà prendere.
Vorrei che quella di oggi fosse l'opportunità di scrivere nero su bianco che almeno valutate l'ipotesi di poter essere contrari. Così sarete conseguenti a quello che avete raccontato sui giornali, altrimenti è solo propaganda politica.

PRESIDENTE

La parola alla consigliera Camani sull'emendamento. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche la collega Ostanel per aver proposto questo intervento.
Presidente, peggio della politica che prende decisioni sbagliate c'è la politica che nasconde la testa sotto la sabbia, abdicando al proprio ruolo e alle proprie responsabilità e delegando questo ruolo e queste responsabilità ai tecnici. Penso che le fasi peggiori della politica italiana siano state attraversate proprio quando la politica ha delegato ai tecnici le scelte.
In questo caso, il richiamo all'intervento dei tecnici, all'approfondimento, al monitoraggio, consigliere Puppato, non ci sfugge, è una scorciatoia che la politica che non vuole decidere sta tentando di percorrere. Il Comune di Belluno, la Provincia di Trento, il Consiglio provinciale di Belluno, i tanti Comuni che, con mozioni e ordini del giorno, si sono espressi contro l'opera. Ci state dicendo che quel parere non conta niente, perché non era costruito sulla base del monitoraggio che voi adesso cercate? Allora, collega Puppato, vada a spiegare lei al Presidente della Provincia di Belluno che il "no" che quel Consiglio provinciale ha pronunciato non vale niente in assenza del monitoraggio e dell'opinione dei tecnici. State dicendo questo.
È ovvio che ogni opera, piccola o grande che sia, ha bisogno del supporto tecnico, è fisiologico, ma voi davvero volete farci fare una mozione in cui dobbiamo chiedere una cosa ovvia e scontata? La discussione dell'Aula e l'impegno verso la Giunta per fare una roba ovvia. Penso che nessuno in quest'Aula immagini di costruire una diga che rischia di crollare, che già i tecnici ci dicono che può crollare. Quella è la tecnica, ma la politica ha un'altra funzione.
Siccome non avete il coraggio di dire come la pensate, una parte di voi, siccome non siete in grado di risolvere il conflitto che esiste tra le cose di buonsenso che ha detto il collega Pan e le cose di buonsenso che ha detto il collega Masolo, non riuscite a risolvere questo dramma e lo delegate ai tecnici. Il problema è che finché lo facciamo noi in quest'Aula va bene, ma mentre proviamo a fare questa discussione, l'assessore Bottacin non è presente. Non è un caso questa assenza. È giusto, capogruppo Villanova, o sono io che penso sempre male? Non posso dire che l'assessore Bottacin ha la coda di paglia e non è venuto per questo. Non lo direi mai. Siccome, però, sappiamo benissimo quanto su questo tema il comportamento dell'assessore Bottacin sia stato ondivago, (posso dire "ondivago", Presidente?), la sua assenza oggi pesa. Così come pesa anche l'assenza del presidente Zaia, fatto ormai acclarato e consolidato. Ma chi, se non il Presidente della Regione, dovrebbe fare ciò che avrebbe il dovere di fare, cioè, condurre sul piano politico questa discussione? Non decido io, che sono in minoranza, figuriamoci, ma neanche voi che siete in maggioranza. Questa è una decisione che assume la Giunta.
Ecco perché, e chiudo, consigliera Cestaro, questa mozione è tra l'inutile e l'imbarazzante, per il contenuto politico.
Di solito io dico la mia opinione. Fatico a dire l'opinione di altri, mi sembra ovvio.
Noi non decideremo se fare o no la diga del Vanoi, a prescindere dall'opinione dei tecnici. L'unica cosa che noi, come Consiglio regionale, possiamo fare è impegnare la Giunta in una direzione piuttosto che in un'altra. Una mozione che non indica in quale direzione vogliamo impegnare la Giunta è, di fatto, un modo per dare una delega in bianco all'assessore Bottacin e al presidente Zaia per fare quello che vogliono. Qui sta l'incoerenza tra venire in quest'Aula e dire che si è contrari all'opera, come fa quando torna a Belluno, e non fare niente che impegni chi ha il potere di decidere ‒ che non ha lei ‒ in una direzione piuttosto che in un'altra. Questa è la politica peggiore, quella che non si assume la responsabilità, quella che non è coerente.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
La parola al consigliere Renzo Masolo. Prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
La mozione, così come espressa, è poco sostenibile e accettabile. Ci deve essere sicuramente, anche nella discussione che c'è stata oggi, perché c'è una divisione anche nella maggioranza, un elemento fortemente di messa in discussione del progetto o, ancora meglio, di contrarietà.
Ho sentito dire cose che veramente non mi quadrano, anche da un punto di vista logico. È stato speso un milione di euro per fare una progettazione di quattro ipotesi progettuali, quattro serbatoi ‒ alla fine non cambia nulla, non ci sono alternative ‒ per tenere l'acqua nel Vanoi.
Voi dite che siamo quelli del "no". Siete voi quelli del "no". Siete quelli del "no" ad alternative possibili, che sono previste dalla vostra Regione. Se avessimo fatto buona amministrazione, il metodo sarebbe stato questo: incarichiamo dei tecnici (perché di tecnici stiamo parlando) che mi facciano capire, come amministratore, quanti soldi ci vogliono e quanto tempo serve per liberare i bacini presenti in questo momento, le quattro dighe del Vanoi e il lago del Corlo. Quanti soldi, quindi, ci vogliono per liberare milioni di metri cubi di acqua e quanto tempo ci vuole. Quanti soldi ci vogliono per tesaurizzare l'acqua in pianura? Abbiamo detto che ci sono progetti già rodati e che abbiamo la possibilità di spendere ‒ studi scientifici ‒ meno di 1 euro a metro cubo a fronte di 4-5 euro per i metri cubi d'acqua nei serbatoi.
Questa sarebbe stata una buona politica. Con questi dati, potevate andare dai cittadini, dagli enti di riferimento e da chi era interessato, dai portatori di interessi, e dire loro: "Questi sono gli studi che abbiamo fatto. Possiamo tesaurizzare un tot di milioni di metri cubi". Fin qua ci siamo. Non sono sufficienti? Benissimo, ragioniamo insieme. È necessario costruire una diga o non è necessario costruire una diga? Abbiamo speso un milione di euro per non avere dati sulle alternative, quelle che voi contrastate.
Il 18 luglio ho presentato un'interrogazione ‒ qualche giorno fa ‒ proprio su questo, sulla diga del Vanoi, per far capire che questa mozione di aprile è già superata. Qua ci sono molti dati in più. Primo: la diffida della Provincia autonoma di Trento e Belluno. Secondo: appreso, altresì, che l'onorevole europarlamentare Cristina Guarda, in data 17 luglio, quindi qualche giorno fa, ha trasmesso in Commissione europea e per conoscenza all'ISPRA e al MASE (Ministero dell'ambiente), una lettera di rilievi tecnico-sostanziali in ordine alla violazione di multiple disposizioni di diritto UE, relativamente alle opere in argomento. Questo ad aprile non c'era.
Il discorso dei piani. L'opera non rientra nei piani locali già esistenti, cioè la gestione delle acque a livello distrettuale, quali il Piano di gestione delle acque e il Piano di gestione del rischio alluvioni.
Il discorso della Carta di sintesi della pericolosità della Provincia di Trento. Vogliamo prendere in considerazione questa cosa? Questi sono dati inequivocabili. Il rischio idrogeologico è un dettaglio? È una cosa che ci toglie proprio l'idea di fare un progetto là. Vi è, poi, tutto il discorso delle alternative, che non vi ripeto, tra l'altro promosso da ANBI Veneto, cioè tutta l'associazione dei Consorzi, e da Coldiretti. Tra l'altro, è il regolamento del "Do No Significant Harm", cioè di non arrecare danno ai territori del PNRR.
Concludo dicendo che c'è un altro dato scientifico fatto dai tecnici. Non so se avete visto i progetti. C'è una consulenza che si chiama "dam-break", cioè "rottura della diga". Anche questo è un dato incontrovertibile. Vi rendete conto cosa può succedere se la montagna crolla? Come è già successo. Non so se vi ricordate qualche anno fa. È già successo in un posto lì vicino. Quali sono le conseguenze? Queste conseguenze sono spiegate benissimo nel progetto.
Questo è lo scenario apocalittico, in caso di rottura della diga. Sapete cosa è successo nel Vajont? La diga non si è rotta, ma una montagna è andata dentro il lago e ha provocato un'onda di 200 metri, il che vuol dire che l'onda non arriva a 70 chilometri, fino a Piazzola sul Brenta, ma va molto più giù.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Il famoso terrore del dam-break. Care colleghe e cari colleghi, il dam-break è una valutazione che si fa su tutte le dighe.
Ricordo al collega di Bassano che la diga del Corlo, che lei ha citato, che dà acqua alla nostra pianura massimo venti giorni nel periodo tra luglio e agosto, che è a valle di Primiero, che comunque è sopra Fonzaso, nel bellunese, è stata costruita nel 1954. Quindi, se non erro, ha quasi settant'anni. In settant'anni non si è mai rotta. Dopo il Vajont in questo Paese non si è più costruita una diga, non si è più costruito un invaso, vuoi per il terrore o per altre motivazioni. Sappiamo benissimo il perché.
Se si rompesse la diga del Vajont andrebbe dentro quella del Corlo e, secondo lei, le due dighe andrebbero fino a Bassano del Grappa. Lo dico agli amici di Trento e altoatesini. Se lei va in Val d'Ultimo, ci sono cinque dighe fino a Lago Verde, che contengono milioni di metri cubi di acqua. Se si rompesse quella sopra, a 2.700 metri, arriverebbe a inondare e a spazzare via Verona. I veronesi, allora, dovrebbero opporsi e far svuotare tutte quelle cinque dighe, che servono a tenere in sicurezza l'Adige, che servono a dare energia elettrica e, guarda caso, a creare anche turismo. Un lago di montagna, come tanti laghi di montagna, ha fatto la fortuna di tanti paesi.
Mi rivolgo agli amici bellunesi, agli amici trentini, agli abitanti delle cosiddette "alte terre". Io non sarò un ingegnere idraulico, non sono un grande Solone di ingegneria, ma queste dighe sono super controllate, sono super sicure. Adesso su questo progetto la sfida riguarda la questione della sicurezza geologica. Per forza i tecnici daranno un loro parere. Il presidente Zaia nell'ultimo incontro che abbiamo avuto sulla cassa di espansione di Breganze ci ha detto chiaramente che i tecnici devono esprimersi. È ora di finirla di avere queste paure del progresso. Sono cambiate in settant'anni tutte le tecnologie della terra. Andate a vedere cosa fanno in Cina, cosa fanno in Egitto, cosa fanno in Spagna, cosa fanno in Grecia.
Se pensate di risolvere nei prossimi decenni cambiamenti climatici che sono irreversibili, il problema dell'approvvigionamento idrico per le nostre popolazioni (io sarò già morto chissà da quanto tempo; forse i nostri nonni negli anni Cinquanta pensavano a noi), se pensate di risolvere con i laghetti di collina, con il progetto Democrito e altre "cosette" di questo tipo il problema dell'agricoltura, il problema degli acquedotti, il problema della sicurezza idraulica, il problema di mantenere l'ambiente sui nostri corsi d'acqua senza avere gli invasi in montagna, siete fuori dal tempo, siete fuori dalla realtà di quello che succederà da qui al prossimo secolo.
Comunque, caro collega Zanoni, sulla mia coda hanno detto tante cose, ma non che era di paglia.

PRESIDENTE

Ritengo poco elegante questa affermazione, collega.
Aggiungo che, oltre al Corlo, c'è anche il Senàiga, e altri bacini.
Metto in votazione l'emendamento n. M0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione della mozione n. 537.
Collega Camani, lei non è intervenuta sull'emendamento durante l'emendamento. Pensavo avesse esaurito il suo ragionamento ad ampio spettro su quel punto. Vuole fare una dichiarazione di voto? Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, il fatto di informare l'Aula che si è arrivati al momento delle dichiarazioni di voto non dipende dalle necessità della consigliera Camani, se ha finito di parlare o meno.

PRESIDENTE

Un'altra volta starò più attento, quando parla sull'emendamento, a mantenerla sull'emendamento.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Lei svolga sempre con il consueto rigore la sua funzione.

PRESIDENTE

Certo. Ci mancherebbe.
Ci sono dichiarazioni di voto?
Sospendiamo la votazione e lasciamo fare le dichiarazioni di voto a chi non ha argomentato abbastanza fino a questo momento.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Ho argomentato finora, ma penso sia giusto argomentare la dichiarazione di voto. L'emendamento era chiaro. Due colleghi si sono astenuti, ma non hanno ‒ se ho capito bene ‒ preso parola nella discussione. Mi sarebbe piaciuto comprendere il motivo dell'astensione di alcuni colleghi di maggioranza.

PRESIDENTE

Collega, quando uno vota lo fa con cognizione di causa. Criticare o voler argomentare per quale motivo si è votato o non votato mi sembra veramente una mancanza di rispetto nei confronti dei colleghi. I colleghi votano come e quando vogliono, anche senza motivarlo. Questo a difesa dei miei colleghi.
Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Non stavo criticando, come speravo si fosse capito. Ho detto che mi sarebbe piaciuto "sapere". Un emendamento ha portato una discussione in Aula, che poi, però, non è avvenuta. Lo immaginavo tutto verde, invece ho visto due persone astenute. Mi sarebbe piaciuto avere una discussione, perché credo che l'Aula serva a questo.
Detto questo, vedere che la maggior parte della maggioranza ha votato contro un emendamento che chiedeva solo di valutare di esprimere la contrarietà, assieme agli altri "impegna" presenti già nella mozione, mi fa sospettare quello che sospetto fin dall'inizio, cioè che non ci sia la volontà di potersi esprimere con una posizione contraria. Questo è il tema che oggi abbiamo posto in quest'Aula e che non è stato recepito.
Speravo che, invece, l'insieme dei tre "impegna" avrebbe potuto far uscire da quest'Aula una posizione diversa, quella di dire "prendiamo atto della contrarietà di alcuni enti e portiamo questa discussione nei Consorzi di bonifica, andiamo a fare un lavoro positivo per sostenere la raccolta dell'acqua". Questi due "impegna" sarebbero stati, ovviamente, da me votati. Sull'ultimo, che è quello più importante, che dice "a valle di tutte le valutazioni tecniche, valutiamo la possibilità di esprimere la contrarietà" non c'è stata apertura.
Non posso votare una mozione in cui manca la posizione politica. Non è possibile ‒ lo ripeto ‒ vedere posizioni differenti a seconda di chi parla di questa maggioranza, confondendo, tra l'altro, i cittadini bellunesi, e non solo, sulle posizioni della Giunta. Questo è troppo facile. È troppo facile vedere sui giornali posizioni differenti tra il Presidente della Giunta, l'Assessore, i Consiglieri. Alla fine, le persone non sanno qual è la volontà politica di questa maggioranza.
Quindi, il mio voto sarà contrario.

PRESIDENTE

Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Premetto che, come lei ben sa, la dichiarazione di voto non serve per terminare l'argomentazione, ma per illustrare le ragioni che spingono un Gruppo a esprimere un determinato voto.
Anche in questo caso, siccome è un argomento molto importante, vogliamo utilizzare la possibilità di dichiarare il nostro voto per esprimere perché votiamo contro una mozione che nella realtà e nei fatti non cambia la sostanza delle cose. È un voto contrario a una mozione che noi giudichiamo inutile, che riteniamo utile soltanto per far finta di dire quello che non si vuole dire o che non si può dire.
Penso che, per onestà intellettuale nei confronti di tutti i cittadini che su questo progetto si sono mobilitati, di tutti gli amministratori locali che hanno impegnato le loro assemblee, dovremmo avere anche noi il coraggio di dire qualcosa. Faccio, peraltro, notare che la Provincia autonoma di Trento ha diffidato la Regione del Veneto a proseguire nell'indicazione dell'opera.
Noi siamo l'organo legislativo, non i consulenti della Giunta, e abbiamo il compito di indicare, dal nostro punto di vista, qual è la posizione politica che chiediamo all'organo esecutivo di adottare. Se rinunciamo a esercitare questa funzione, poi non possiamo lamentarci se l'organo esecutivo, cioè l'Assessore, va in una direzione diversa da quella che noi abbiamo auspicato.
Penso che questa mozione sia fragile e debole anche perché prova a nascondersi dietro i pareri contrari degli enti locali per evitare di esprimere il punto di vista del Consiglio regionale: impegno la Giunta a far presente al Consorzio cosa dicono gli altri enti. Lei, consigliera Cestaro, con questa mozione avrebbe dovuto, dal mio punto di vista, avere l'ardire di chiedere alla Giunta di dire "no". In questa sede, lei e ciascuno di noi non rappresentiamo il Comune di provenienza. Rappresentiamo la Regione del Veneto e dovremmo avere il coraggio di svolgere la funzione che siamo chiamati a rappresentare sedendoci su questo scranno, senza ambiguità. Votare "astenuto" sul nostro emendamento, lo dico a lei e al collega Puppato, è la conferma del chi prova a tenere il piede in due staffe, di chi vorrebbe dire "no", ma non può dire "no" in quest'Aula.
Annuncio il voto contrario del Gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Metto in votazione la mozione n. 537.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Siccome ho avuto un problema con il software, lascio a verbale il voto contrario sulla mozione sul Vanoi.
Grazie.

PRESIDENTE

A verbale il voto contrario della collega Zottis.
PUNTO
9



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BRESCACIN, VALDEGAMBERI, BARBISAN, CAVINATO, CECCHETTO, CESTARI, FINCO, GIACOMIN, MAINO, SANDONÀ, SCATTO E VILLANOVA RELATIVA A "DIVINA COMMEDIA, PATRIMONIO DELLA CULTURA ITALIANA ED EUROPEA. SE NE TUTELI E VALORIZZI L'INSEGNAMENTO". (RISOLUZIONE N. 133) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 48/2024)

PRESIDENTE

Passiamo alla risoluzione n. 133.
Collega Brescacin, prego.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Nel 2021 la Repubblica italiana ha celebrato i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Qualche anno prima è stata approvata una legge che ha istituito la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, per il giorno 25 marzo di ogni anno, impegnando le pubbliche amministrazioni in particolare a promuovere giornate per diffondere e comunicare le opere e la figura di Dante Alighieri, con particolare attenzione alle generazioni future, ai giovani e alle scuole.
Non possiamo condividere le proposte di esonerare gli studenti dallo studio di quest'opera, la Divina Commedia, né le iniziative avvenute in Paesi come Olanda e Belgio, che, per motivazioni di carattere religioso, hanno ritradotto l'opera con contenuti mirati, equi e calibrati, proprio per non offendere cittadini di fede musulmana, né iniziative di note organizzazioni non governative impegnate nella tutela dei diritti umani, che hanno proposto di cancellare dai programmi scolastici lo studio della Divina Commedia.
Stiamo parlando della più grande opera mai scritta in Italia, in lingua italiana, capolavoro riconosciuto in tutto il mondo, una tappa fondamentale per il percorso scolastico, sicuramente di un valore fondamentale per la cultura italiana ed europea. Lo studio della Divina Commedia a scuola, inquadrata nel corretto contesto storico, permette di comprendere i costumi europei, la loro evoluzione nei secoli e diventa una tappa fondamentale del percorso di integrazione sociale di tutti gli studenti, di tutti gli alunni e di tutti i cittadini.
Per questo esprimo ferma condanna verso ogni tentativo di censurare lo studio della Divina Commedia e, invece, il pieno sostegno per tutte le iniziative volte a una corretta conoscenza della figura di Dante Alighieri, per lo straordinario ruolo che tuttora gli è riconosciuto nella cultura italiana ed europea.
Grazie.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Capogruppo Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Ringrazio la collega Brescacin per aver presentato questa mozione, perché penso sia importante far capire anche a chi viene da altri posti di questo pianeta e che, magari, ha altri pensieri, che nel 1300, secolo in cui Dante scrisse la Divina Commedia, esule per quanto riguarda la sua vita in molti posti, anche nella nostra Padova, citò anche Cittadella per quanto riguarda la torre di Malta nel Canto 11 del Paradiso, se ben ricordo, che riguardava il vescovo di Feltre... Dante bisogna inquadrarlo in quell'epoca lì, nell'epoca in cui si formano i Comuni, gli Stati di questo Paese. La sua opera è riconosciuta in tutto il mondo come una delle migliori opere letterarie di quell'epoca, ma anche delle epoche successive scritte dal genio umano.
A quei signori che hanno altri credi religiosi, ad esempio islamico, nei cui confronti Dante non è mai stato molto leggero, dico che se arrivano qui, vanno nelle nostre scuole e pensano di cambiare la nostra cultura, le nostre tradizioni, il nostro modo di vivere, di mangiare, di vestire (magari tra qualche decennio dovremo mettere il chador anche alle nostre donne oppure girare con il turbante), se studiassero tutti un po' più Dante e meno il Corano avremmo un mondo più tranquillo, con meno guerre, con meno attentati, magari anche con meno terroristi che girano nel nome di Allah. Se studiassero di più anche la Bibbia, da cui derivano le nostre religioni, il rispetto per le altre culture sarebbe un principio di tutte le religioni.
Purtroppo, cari amici, cari colleghi, viviamo in un tempo difficile, da questo punto di vista. Dovremmo premurarci, al di là della mozione, anche di difendere la nostra cultura e le nostre tradizioni con altri strumenti.

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, per rappresentare il punto di vista, collega Brescacin, secondo il quale affrontare argomenti complessi attraverso semplificazioni eccessive è molto pericoloso. L'intervento del capogruppo Pan in parte lo ha dimostrato. Anche le buone intenzioni, le sue buone intenzioni, presidente Brescacin, rischiano di essere strumentalmente utilizzate per trasferire alla politica di questo Consiglio regionale messaggi che ritengo siano sbagliati, non soltanto sotto il profilo politico, ma anche sotto il profilo culturale.
Naturalmente, non ho tutti gli elementi per esprimere un giudizio articolato e pienamente consapevole dei fatti che l'hanno portata a voler presentare questa mozione, non ho piena coscienza e consapevolezza della discussione che vi è stata dentro quella scuola. Certo, condivido il suo intendimento di rivendicare non soltanto le tradizioni culturali della letteratura italiana, ma anche il valore assoluto dell'opera di Dante Alighieri.
Tuttavia, a proposito dell'utilità delle cose che facciamo in questo Consiglio regionale, credo che questa mozione, che ha la finalità di condannare i tentativi di censura dello studio della Divina Commedia, rischi di dare quasi un'interpretazione macchiettistica del lavoro che stiamo facendo qui. È chiaro che non è con questo tipo di mozione che possiamo farci carico della complessità che le società multiculturali e multietniche, cioè quelle in cui siamo immersi noi, pongono alla politica, ma ovviamente anche al mondo dell'istruzione, dell'educazione e della cultura.
Il fatto da cui prende spunto questa mozione è un fatto rispetto al quale la politica dovrebbe avere la serietà e il coraggio di affrontare una riflessione un po' più seria del limitarsi a dire che la Divina Commedia è l'opera più importante della letteratura italiana, europea, se non mondiale. Se noi, di fronte ai problemi che le culture multietniche ci pongono, ci limitiamo a presentare questo tipo di mozioni e questo tipo di interpretazione della complessità, non soltanto impegniamo male il nostro tempo, ma ci prestiamo anche alle affermazioni ‒ quelle, sì, molto discutibili ‒ che chi sostiene la sua mozione, presidente Brescacin, percorre con convinzione.

PRESIDENTE

Grazie, Capogruppo.
Presidente Scatto, prego.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io non intervengo con la pretesa di difendere la mozione della collega, perché non ne ha bisogno. Mi viene in mente quanto appena detto dalla capogruppo Camani relativamente all'interpretazione macchiettistica. Consigliera Camani, "interpretazione macchiettistica" in riferimento a questa mozione forse è un'espressione che deve usare solo per lei e per il Gruppo che rappresenta. Qui di macchiettistico non c'è proprio niente. Stiamo parlando della Divina Commedia, opera di valore universale. O vogliamo discutere in Aula anche se Dante era uno scrittore che merita di essere ricordato ancora oggi per l'opera che ha scritto? Un'opera, mi permetto di ricordare ai colleghi presenti, che narra di vicissitudini e parla di problematiche attualissime ancora oggi.
Mi chiedo: che cosa ha infastidito? Quali tasti sono stati toccati per aver creato queste sottili insinuazioni da parte vostra, al punto di dire che la politica dovrebbe affrontare una discussione seria prima di dire che la Divina Commedia è un'opera di valore universale? Ma state scherzando? Io veramente vorrei non aver sentito. Oppure che altre erano le affermazioni da fare e bisognava essere stati presenti in quell'Istituto per capire, che cosa? Per voi è normale che un insegnante dica, per non offendere una religione, che oggi non si studia più La Divina Commedia oppure che si esonera qualcuno dallo studio della Divina Commedia? Stiamo parlando di cultura, stiamo parlando di quello che siamo.
Non solo mi dissocio dalle affermazioni che ho sentito, ma invito anche a ritirarle, perché non sono degne di chi rappresenta un Consiglio regionale.
Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Francamente, la notizia rilevata dalla collega l'avevo letta a suo tempo anch'io. Mi ha lasciato una grande amarezza e un grande dubbio se, effettivamente, qualcuno interpreti in modo corretto il concetto di cultura.
Dante è stato un grande poeta che ha fatto una sintesi del pensiero, non solo religioso, ma anche culturale in senso lato, politico e scientifico del Medioevo; è la summa della conoscenza dell'uomo, dello spirito occidentale europeo in quel periodo storico, rappresenta le fondamenta dei valori che oggi fanno parte della nostra società contemporanea. Voler negare a uno studente la possibilità di attingere, seppur in modo critico e aconfessionale, dalla lettura di queste opere significa rigettare aprioristicamente, in maniera del tutto sciocca, stupida, le fondamenta culturali che fanno parte del nostro essere, del nostro imprinting, della nostra identità di società e di civiltà, ed è molto grave.
Ho letto anch'io il Corano, il Ṛgveda e tanti libri che sono alla base di altre filosofie e culture. Li leggo con spirito critico, da occidentale, con la mia formazione, certamente prendendo ciò che di positivo danno, ma non sarei mai d'accordo se qualcuno che viene nel nostro territorio provenendo da altre culture rigettasse a priori la possibilità di attingere a questo patrimonio.
Trovo veramente grave che ci siano professori che accondiscendono nel negare la lezione di Dante come fosse una lezione di religione. La lezione di Dante non è una lezione di religione. È una lezione di cultura, di civiltà e di società. Chiunque venga qui deve accettare almeno il confronto. Qui si nega il confronto con i valori rappresentati in quelle opere. Uno può decidere di condividerli o meno, ma deve esserci almeno un confronto. Non possiamo accettare che la scuola a priori neghi il confronto critico, magari dialettico, magari discutendone anche in Aula, con queste opere. È un atto che mette in discussione l'idoneità stessa dei docenti a svolgere quel compito.
Quando ho letto la notizia, d'istinto, mi sono sentito portato a scrivere al Ministro per chiedere una sospensione, una verifica, un'ispezione. È gravissimo: una società, in cui noi ci poniamo il problema dei nostri valori, di chi siamo, di cosa rappresentiamo, che vuole confrontarsi con gli altri, rinnega le proprie radici. È veramente grave.
Vorrei ricordare ‒ e concludo ‒ un semplice libro scritto da un ateo, un filosofo, una persona, uomo di letteratura, di cultura e anche politico, che è Benedetto Croce nel 1942. Lui scrisse: "Noi non possiamo non definirci cristiani". Indipendentemente dal fatto che uno vada o non vada in chiesa, la nostra vita quotidiana è permeata. Già il fatto di chiamarla "domenica", i giorni della settimana, le scadenze, i valori, lo spirito di libertà, certi elementi che sono andati oltre l'aspetto trascendentale e sono diventati elementi costitutivi delle nostre Carte costituzionali, valori fondanti delle nostre democrazie. Sono valori derivati anche dal cristianesimo, come il concetto di persona, che prima non c'era.
Negare aprioristicamente questo, facendo passare la Divina Commedia come un fatto confessionale, è un grave errore di principio, che mette in discussione la capacità di capire cosa sia la cultura. Non la confessione. Parliamo di cultura.
Sono d'accordo su questa mozione, questi fatti non devono più avverarsi, non devono più capitare. Soprattutto in una società multietnica come la nostra, dobbiamo avere l'orgoglio della cultura che rappresentiamo e anche la capacità di non disconoscerla. Non facciamo un bene a queste persone, a questi ragazzi. Facciamo male a questi ragazzi, li priviamo della possibilità molto grande di apprendere e di conoscere le radici della nostra storia, che sicuramente potrebbero essere utili anche per loro, per crescere loro stessi.
È un'azione che va sicuramente biasimata, condannata. Vanno presi provvedimenti verso coloro che pensano che allontanare dalla lettura di Dante gli studenti sia un segno di rispetto. No. È una mancanza di rispetto nei loro confronti, perché vengono privati della possibilità di conoscere storia, valori, cultura, che magari non hanno mai conosciuto nel loro Paese.

PRESIDENTE

Consigliere Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Inizio ringraziando la collega Brescacin per questa mozione, che condividiamo. Colleghi, abbiamo ascoltato gli interventi di tutti. L'arte della propaganda ‒ o della politica, chiamatela come volete ‒ continua a far rischiare parecchio, credo, a tutti noi. Crediamo che Il fatto che accade a Treviso – ecco perché ringraziamo la collega Brescacin – serva a sottolineare alcuni aspetti che devono essere chiari. Non serve che ribadiamo e sottolineiamo come e quanto Fratelli d'Italia tenga a salvaguardare e a valorizzare la tradizione culturale italiana e del patrimonio artistico e storico della nostra nazione. Siamo conservatori, per noi è come l'aria.
Ci sono, però, tre aspetti da mettere in rilievo. Il primo: questo fatto mette in rilievo che c'è la possibilità, da parte di un insegnante, di farsi in buonafede scrupolo di dover domandare a delle famiglie di due ragazzi della terza media se è offensivo lo studio della Divina Commedia. Alla luce della risposta di queste famiglie, poi procede.
La prima cosa da sottolineare è che i programmi didattici non li decide un insegnante, non decide la famiglia se svolgerli oppure no, ma li decide qualcun altro. Tant'è che il dirigente e il consiglio di classe non ne sapevano niente. Almeno il consiglio di classe e il dirigente dovevano essere informati. Questo è il primo aspetto, che già delinea il problema che qualcuno pensa di poter chiedere "se" può insegnare la cultura e far conoscere la cultura italiana nelle nostre classi e nelle nostre scuole. Chiede il permesso.
La forma di rispetto è una cosa importantissima. Se lo fa un insegnante, ci si chiede il perché. Già questo meriterebbe una riflessione molto attenta da parte di chi, di fatto, è autorità competente. Sono stati inviati gli ispettori e il ministro Valditara ha avviato la procedura per verificare cosa è successo.
Dietro a questo, però, quando si sentono alcuni interventi, come poco prima ho ascoltato, viene sicuramente da ribadire, colleghi dell'opposizione, che a stigmatizzare questa situazione non è stato Fratelli d'Italia o quelli che qualcuno vorrebbe ancora catalogare come fascisti, quando non abbiamo problemi a dire che siamo antifascisti, ma lo hanno fatto Senatori e Senatrici del Partito Democratico. La stessa senatrice del Partito Democratico Simona Malpezzi, Vicepresidente della Commissione bicamerale Infanzia e adolescenza, dice: "Se fosse vero, sarebbe profondamente sbagliato. Conoscere Dante non toglie nulla alla confessione religiosa dei ragazzi, ma aggiunge molto alla conoscenza della cultura italiana". È esattamente quello che diceva il collega Valdegamberi un attimo fa, ossia che conoscere e, quindi, dare motivo di confronto e di ragionare con la propria testa e valutare con il proprio intelletto lo si fa nel momento in cui si ha la conoscenza. Quando, invece, viene a mancare la conoscenza o la possibilità di conoscere, qualcuno lo chiama indottrinamento, ed è altra cosa.
Noi pensiamo a un Paese, a una Nazione che vuole salvaguardare le proprie tradizioni culturali, vuole mantenere i propri pilastri culturali, li vuole far conoscere agli altri, affinché anche gli altri possano comprendere da dove veniamo, che cosa siamo e qual è il nostro patrimonio. Poi ci si confronterà. Questo non è Fratelli d'Italia a dirlo, ma lo condividono anche le Senatrici e i Senatori del Partito Democratico.
Credo, quindi, di poter dire che siamo tutti d'accordo, che qualcuno ha sbagliato e che chi vuole cercare di dare un colpo alla botte e un colpo al cerchio per altri motivi e assume questo tipo di atteggiamento deve stare fuori non solo dalla politica, ma soprattutto dalle Istituzioni e in particolare dalle istituzioni didattiche.
Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Favero, prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Devo dire la verità che parlo con molto imbarazzo. È chiaro che voterò a favore. È sempre importante votare a favore della lettura di Dante, che ognuno di noi ha fatto almeno cinque o sei volte nella propria vita integralmente, usando note critiche e testi di supporto. Tuttavia, credo che le cose debbano essere circostanziate. È stato senz'altro un errore da parte dell'insegnante. Tant'è che, se uno guarda le rassegne stampa, non c'è una forza politica che abbia difeso la scelta della docente. Però, ogni cosa, secondo me, dovrebbe essere riportata alle sue giuste proporzioni.
Se non ho capito male – sono pronto a farmi correggere – stiamo parlando di una insegnante delle scuole medie inferiori. Ho capito male? Terza media, bene. Forse dovremmo guardare i programmi che si fanno alle medie, dove si danno rudimenti di grammatica e indicazioni sui generi letterari, si fanno cenni agli autori. Proprio per questo ha sbagliato l'insegnante, perché di sicuro nel parlare di Dante non si sarebbe arrivati, nel caso specifico, del trattamento che Dante riserva a Maometto. D'altra parte, vi ricordo che Dante mette all'inferno serenamente anche i Papi, anche a ragione, nonché molti politici del suo tempo. E se fosse qui oggi farebbe altrettanto probabilmente, visto il carattere che aveva l'uomo. Senz'altro il caso è da riprendere, però eviterei eccessive enfatizzazioni.
Vi faccio presente che Dante viene proposto in tutti gli indirizzi scolastici superiori nel triennio e non ho visto casi di resistenza particolare da parte di nessun gruppo etnico. Probabilmente l'insegnante, esagerando con gli scrupoli, avrà valutato il fatto che a 12-13 anni si è ancora nella fase di transizione fra pensiero operatorio concreto e pensiero operatorio astratto e, quindi, gli studenti avrebbero potuto rimanere turbati. Sono preoccupazioni soverchie che si potrebbero evitare.
Mi permetto di ricordarvi un caso di venti anni fa, quel caso di quegli insegnanti che, per non turbare gli studenti di religione islamica, non facevano più i presepi in classe, dimenticandosi o forse più semplicemente non sapendo che Gesù Cristo per gli islamici è un profeta di importanza pari quasi a quella di Maometto. Tant'è che si prevede il ritorno sulla terra a Damasco di Cristo e se ne venera la figura nella moschea principale della città, la Moschea Azzurra, se non ricordo male. Probabilmente dovremmo abituarci a prendere questi fatti di cronaca per cogliere gli elementi di riflessione critica che possono esserci utili a incrociare le nostre diverse culture.
Guardate, io non sono affatto d'accordo sulla teoria di Huntington sullo scontro delle civiltà. Si scontrano le nostre reciproche inciviltà. Le civiltà fra di loro dialogano. Se qualcuno di voi si è preoccupato di fonti storiche, dovrebbe sapere che fra l'XI e il XII secolo gli occidentali che avevano distrutto il loro patrimonio di letteratura classica greco e latino se lo sono visti restituire attraverso due vie, una era quella orientale, e arrivava da Bisanzio, l'altra era quella spagnola, erano gli arabi che ci restituivano Aristotele, Platone, Cicerone e gli altri grandi autori.
Credo che questo Consiglio regionale dovrebbe farsi interprete dello spirito di quel Leone che portiamo nell'effige. È vero che noi abbiamo fatto la guerra ai musulmani quando ci faceva comodo, ma quando ci faceva comodo siamo riusciti anche a dialogare con loro. Qui a Venezia si tollerava che di nascosto ci fosse anche un luogo di preghiera islamico, contrariamente alle altre città d'Europa. Mentre nelle altre città d'Europa i libri venivano bruciati, in Olanda e a Venezia nel Cinquecento si stampava di tutto e di più. Non è che Galileo Galilei sia venuto a trovarci in Veneto a caso, è che qui poteva pubblicare con più serenità i suoi scritti scientifici.
Credo, allora, che vada bene approvare questa mozione per ricordare a tutti noi che Dante è una risorsa della nostra cultura. A me piace molto ricordare la figura di Dante perché è la figura di un pensatore critico, non di un baciapile, di un cristiano che vedeva anche gli errori che commetteva la Chiesa del suo tempo, di un cristiano che criticava il potere politico...

PRESIDENTE

Consigliere, la invito a concludere.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Mi perdoni, non me ne sono accorto.
Dicevo, un cristiano che criticava anche il pensiero politico che non sapeva essere universale.
Votiamo, quindi, a favore di questa mozione, ma facciamolo con la consapevolezza critica che il nostro compito è favorire il dialogo fra le diverse culture che oramai compongono anche il mosaico etnico del Veneto.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi, per cui dichiaro chiusa la discussione generale.
Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Presidente Brescacin, prego.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Ci si poteva aspettare che su questo tema ci fossero cinquanta risoluzioni presentate e non che ci si stupisse che qualcuno lo abbia fatto.
I cittadini si aspettano una presa di posizione ferma e su questo tema forse si è parlato poco. Comunque, capisco il dispiacere, perché questo punto è stato posto da un rappresentante della lista Zaia, che mi ricorda un po' una favola di Esopo che vedeva una volpe in difficoltà dire: "Noli tangere possum, nondum est matura".

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Non vedo richieste.
Metto in votazione la risoluzione n. 133, avente ad oggetto "Divina Commedia, patrimonio della cultura italiana ed europea. Se ne tuteli e valorizzi l'insegnamento".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
10



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI OSTANEL, ZANONI E BALDIN RELATIVA A "LA REGIONE ASCOLTI LE ISTANZE DEL TERRITORIO DI MASERÀ CHE CHIEDE DI FERMARE L'ENNESIMO GRANDE POLO LOGISTICO SU 10 ETTARI DI TERRENO VERGINE A MASERÀ (PD)". (MOZIONE N. 528) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione n. 528 presentata dalla consigliera Ostanel ed altri.
Consigliera, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa mozione attende la discussione da oltre cinque mesi, quindi per fortuna oggi arriva in discussione, perché abbiamo l'opportunità di prendere una posizione all'interno di questo Consiglio regionale su un tema che sta impattando il Comune di Maserà ma, come sappiamo, sta impattando moltissimi altri Comuni nel Veneto, con circa un milione di metri quadri di consumo di suolo che verrà effettuato, perché vengono creati dei poli logistici in assenza di una legge che ne possa determinare una gestione da parte dei Comuni. Tra l'altro, questa Giunta e questa maggioranza, nonostante stiamo rivedendo in Commissione Seconda una legge che si chiama "Veneto Territorio Sostenibile", non hanno avuto intenzione di prendere in carico un tema così importante, attuale e impattante per i nostri Comuni, cioè quello del consumo di suolo da poli logistici. Quindi, sta accadendo che il consumo di suolo che avverrà probabilmente a Maserà non verrà conteggiato nel consumo di suolo all'interno di questa Regione.
Rimane una delle questioni più importanti, perché la maggior parte della percentuale di consumo di suolo in questa Regione viene fatta dai nuovi poli logistici e viene fatta senza che questo venga conteggiato nelle riserve di consumo di suolo da parte dei Comuni e della Regione.
Nel Comune di Maserà in particolare, in data 2 ottobre 2023 è stata presentata alla Regione del Veneto la documentazione relativa al PUA "Bolzani" per la verifica di assoggettabilità alla valutazione ambientale strategica per una struttura produttiva ad uso logistico nel Comune di Maserà.
È importante rilevare, come scriviamo al secondo punto di questa mozione, che l'area interessata dall'intervento è 102.000 metri quadri, che non verranno conteggiati nel consumo di suolo – sono quindici campi di calcio – per una capacità insediativa di 42.673,50 metri quadri e 640.000 metri cubi di volume edificato. Davvero vi chiedo di fare attenzione rispetto alle cifre che sto dando, che sono le cifre del progetto in mano agli uffici della Regione del Veneto, non sono le stime che fa la consigliera Ostanel. Tra l'altro, sono aumentabili se chi andrà a insediarsi all'interno della struttura produttiva ne vedrà la necessità per esigenze produttive e tecnologiche.
Alle aree verdi è destinata una quota piccolissima, pari a 16.000 metri quadri, che in gran parte saranno utilizzati per un bacino di invaso, il resto sarà dedicato a parcheggi, strade, spazi di manovra, marciapiedi e altri servizi che riguardano tutti impermeabilizzazione del suolo.
Quale procedura è stata utilizzata? Come per tutti gli altri poli logistici che stiamo vedendo in questa Regione, un semplice SUAP. Che cosa accade? Viene richiesta al SUAP una procedura semplificata. Quindi, non c'è alcun passaggio in Consiglio comunale. Quello che sta accadendo è che l'insieme di metri quadri e metri cubi di edificato che a Maserà, come in tanti altri Comuni del Veneto, stanno nascendo non ha alcun controllo vero da parte dei Comuni dove questi si insediano. Alla faccia del fatto che i grandi poteri internazionali, vedasi i poli logistici gestiti da Amazon, anche a detta di questa Giunta, dovrebbero essere, invece, presi in carico. Ma noi non ci siamo dati nessuno strumento normativo, invece, per prenderli in carico.
Chi paga le conseguenze di tutto questo? I Comuni e i cittadini che vivono attorno alle aree che saranno poi edificate. In particolare, per quanto riguarda il caso di Maserà abbiamo un comitato molto attivo, che oggi ha coinvolto più di 500 cittadini e cittadine all'interno del Comune, che sta cercando di fare in modo che una edificazione di questo tipo – ricordo i numeri che ho dato – venga fermata. Ci sono famiglie che vivono esattamente a ridosso dei confini di quella che sarà la futura edificazione. Ci sono anche strutture parrocchiali lì vicino che saranno messe a repentaglio dal fatto che non solo verrà creato un nuovo polo logistico di queste dimensioni, ma avrà un impatto – andate di persona a vedere, chi è del territorio lo sa, guardo anche i colleghi di maggioranza che vivono in quel territorio, loro lo sanno – a livello viabilistico, di traffico e di gestione del traffico su una strada già trafficata di cui oggi noi non abbiamo valutato le conseguenze.
Con questa mozione, quindi, impegno la Giunta ad inviare la presente mozione – spero con il voto favorevole da parte dell'Aula; davvero vi chiedo di pensare a quello che stiamo andando oggi a votare – agli uffici regionali competenti perché si esprimano sull'intervento descritto in premessa, facendo in modo che nella propria discrezionalità tecnica tengano conto dell'indirizzo politico del Consiglio regionale, che spero oggi indichi contrarietà, per fare in modo che il territorio si senta tutelato da una questione locale importante che la Regione oggi non ha gli strumenti per gestire. A partire da questa mozione, ci dovremmo dire tutti che i poli logistici che stanno nascendo a Maserà, come a Casale sul Sile, come a Zevio e in altri Comuni dovremmo avere gli strumenti per farli.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Anch'io, come la collega Ostanel, che ringrazio per aver presentato la mozione, sono contraria a questo ennesimo nuovo polo logistico. Credo che il Veneto non ne abbia bisogno in questa quantità. Ce ne sono veramente tantissimi sul nostro territorio, per non parlare dei più di 10.000 capannoni vuoti, dismessi e tutto quello che ormai è rimasto sul nostro territorio da decenni, di opere incompiute, con un territorio devastato. I cittadini dell'area si sono già mossi e stanno raccogliendo, come sappiamo, le osservazioni a questo tipo di progetto sicuramente impattante per larga parte del territorio padovano.
A fronte di questo, auspico che il voto possa essere una presa di coscienza di quello che si vorrebbe effettuare su questo territorio in provincia di Padova e che si prenda in seria considerazione l'aspetto della salvaguardia del territorio, anche in termini di inquinamento, che con questo polo logistico si andrebbe a incrementare. I cittadini in larga parte hanno dimostrato di essere contrari. Ci sono associazioni e comitati che si stanno muovendo contro. Noi, che siamo i loro rappresentanti, in questa causa dovremmo sostenerli al massimo.
Da parte mia, tutta la contrarietà a questo progetto e il sostegno alla mozione di Elena Ostanel, che ringrazio.

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
La mozione della capogruppo Ostanel riguarda un tema che oggi occupa, o preoccupa, il territorio di Maserà, ma che in realtà corrisponde a ciò che accade frequentemente nella nostra regione. Mi chiedo, collega Brescacin, in quale girone Dante avrebbe messo i legislatori che lasciano consumare il suolo così. Nel Purgatorio? No. Ormai la responsabilità rispetto al futuro di chi non si occupa di tutelare l'ambiente e il pianeta credo spedisca direttamente all'inferno. Peraltro, Dante metteva all'inferno anche i pusillanimi, cioè quelli che non avevano il coraggio di esprimere la loro opinione, quelli senza vessillo. Quindi, si corre un certo rischio.
In realtà, quello che capita a Maserà è quello che può accadere ovunque, in virtù di quella che voi avete chiamato "legge contro il consumo di suolo", che in realtà è un provvedimento infarcito di deroghe, che sembrano fatte apposta per smentire l'impegno al consumo di suolo zero. Il combinato disposto di questi due fattori ha determinato, in questi anni, che la Regione del Veneto è, nei fatti, la Regione con più suolo consumato in proporzione agli abitanti e che, sostanzialmente, i Comuni, in determinate condizioni, sono disarmati rispetto alle richieste che il privato può fare legittimamente sulla base del finto consumo di suolo zero di cui si è dotata la Regione del Veneto.
Stiamo parlando di un intervento che occuperà un'area di 102.000 metri quadri, con un'edificazione di oltre 40.000 metri quadri, oltre 640.000 metri cubi di un polo logistico. Non per costruire una fabbrica manifatturiera che produce, all'interno della catena del valore, lavoro di qualità, retribuzioni adeguate, posti di lavoro stabili.
Vi chiedo ‒ stavolta davvero chiedendovi di evitare di mettere la testa sotto la sabbia rispetto a ciò che l'ambiente pretende che noi facciamo per tutelarlo, come abbiamo fatto poche mozioni fa ‒ se abbiamo intenzione, almeno in questa vicenda, di dire banalmente da che parte stiamo. Non è una questione tecnica. Ovviamente, non è compito della Regione inibire l'iniziativa di un privato che fa ciò che la legge, di cui questa Regione si è dotata, gli consente di fare, ma esprimere il punto di vista politico di un Consiglio regionale che, a un certo punto, si deve rendere conto che i processi di sviluppo, che riguardano lo sviluppo, in particolare urbanistico dei nostri territori, la Regione del capannone dietro l'altro, della città diffusa... Forse sarebbe il caso che ci prendessimo in carico questo problema, che, colleghe e colleghi, riguarda non soltanto i cittadini di Maserà, che si troveranno la megastruttura davanti a casa, in un campo che ad oggi è coltivato, ma riguarda la qualità della vita di tutta la nostra regione. Non si può continuare a lamentarsi dei danni che il maltempo arreca ai nostri territori, con fiumi che esondano, abitazioni che vanno sott'acqua, e non fare niente per contrastare o quantomeno limitare il consumo di suolo.
Serve un'indicazione chiara sul piano politico, che prima di tutto limiti fortemente le deroghe previste dalla legge sul consumo di suolo e, dall'altro lato, obblighi tutti quelli che hanno intenzione di investire a utilizzare principalmente le decine di migliaia di capannoni dismessi, suolo già consumato, di cui la nostra Regione è ricchissima. Vogliamo prenderci la responsabilità di governare un fenomeno di tipo economico e commerciale, fisiologico, che è quello dello sviluppo della logistica e dei poli di distribuzione? Con questa mozione proviamo a fare un passo in questa direzione.

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Credo che da parte dell'Aula ci dovrebbe essere un voto favorevole unanime. Il problema che viene posto non trova soluzione. Siamo alla legge della giungla, la legge del più forte. In Veneto si possono fare i poli logistici presentando una semplice domanda allo Sportello unico attività produttive. Questo vuol dire che non è stata fatta una legge. Noi le leggi le facciamo per l'inno del Veneto, per la giornata sull'autonomia. Facciamo una serie di leggi e leggine che servono a poco o servono a una parte politica, ma non servono sicuramente ai cittadini.
Queste norme importanti per pianificare dove fare questi mega-capannoni che consumano suolo... Questi sono liberi: uno ha il terreno e fa il polo logistico.
Una Regione che vuole l'autonomia dovrebbe regolare queste cose. Non è una questione che riguarda solo Maserà. È una questione molto diffusa in Veneto. Penso anche agli incontri fatti nel territorio su altri casi: in provincia di Treviso ce ne sono tre o quattro, in provincia di Padova ce ne sono diversi, ma anche a Verona. Ormai sono l'ultimo modo per consumare il suolo, quel suolo che dovremmo lasciare alle future generazioni, che abbiamo già consumato in maniera vertiginosa. Tra l'altro, da quando abbiamo la legge sul consumo del suolo, consumiamo più suolo di prima.
Adesso, con il progetto di legge n. 244, di riordino di tutta la materia edilizia, stiamo riproponendo quelle norme. Noi siamo, come Regione, contro il consumo del suolo a parole, nei princìpi, assolutamente siamo per la difesa del suolo, però, dopo, in concreto, lasciamo carta bianca a chi il suolo lo vuole consumare. Questo è nei fatti. Basta vedere i dati dell'Agenzia governativa indipendente statale, ISPRA, non so per quanto tempo ancora, visti gli attacchi di questo Governo contro questa autorità tecnico-scientifica, che ci dice in maniera chiarissima che ogni anno consumiamo più suolo.
Qui siamo in presenza di un enorme capannone. Siamo stati anche sul posto. Ci sono state più manifestazioni. Sono campi che hanno resistito per migliaia di anni e che adesso devono essere coperti perché qualcuno ha questo nuovo interesse, nonostante in Veneto ci siano 11.000 capannoni vuoti. Mi viene in mente uno dei primi libri del presidente assente, Zaia. O era un libro o una pubblicità elettorale: accarezzava le spighe di grano, mostrando queste bellissime campagne venete. Quando siamo andati lì, c'era questa situazione.
Penso che tutelare i campi sia una cosa importante, soprattutto quando i campi sono stati distrutti, cementificati, asfaltati in maniera imperdonabile. Naturalmente, in questo contesto non ci sono solo campi. Ci sono anche siepi. La collega ha ricordato che vicino c'è l'oratorio della Beata Vergine del Rosario, opera del 1600. Sono intervenuti alcuni cittadini, hanno raccolto anche delle firme. Ci sono 60 famiglie che vivono in questa campagna da tantissimi anni, da generazioni. D'un tratto, un giorno si sveglieranno e non saranno più in campagna, ma saranno all'ombra di questi mega-capannoni, con mezzi pesanti che andranno su e giù, dalla mattina alla sera, magari anche di notte, perché chissà cosa ci faranno là dentro.
La storia dovrebbe insegnare. Siamo arrivati a un punto molto grave, ma la storia non insegna. Cerchiamo di porre rimedio ai danni fatti in passato. Abbiamo fatto danni al Veneto che sono difficilmente risolvibili. Zanzotto lo ha detto bene: siamo passati dai campi di sterminio allo sterminio dei campi.
Credo che questa mozione, colleghi, dovrebbe essere votata. Tra l'altro, dà alla Giunta l'impegno di prendersi carico di questo caso, sperando che da questo caso si arrivi a legiferare affinché non ci sia quella legge della giungla nei poli logistici in Veneto, che vengono fatti quando uno ha il terreno e decide di presentare domanda, senza un minimo di coordinamento da parte dell'ente regionale.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Grazie.
La parola al collega Masolo. Prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Ringrazio anch'io la collega Ostanel per la presentazione di questa mozione. Mi auguro che tutto il Consiglio regionale l'abbia a cuore. Stiamo parlando di temi presentati in precedenza molto trasversali. Il consumo di suolo è un peccato capitale, soprattutto nel 2024, ma già da molti decenni. Il Veneto è sempre primo o secondo in questo tristissimo primato. Tra l'altro, la cosa ancora più attuale è che il consumo di suolo negli ultimi cinque anni sta aumentando. Sapete che quei drammatici 2 metri al secondo inesorabilmente, anche mentre stiamo discutendo adesso, vanno avanti e vengono cementificati.
Nello stesso tempo, negli ultimi cinque anni abbiamo un 1,7% di incremento di consumo di suolo, a fronte di uno 0,7 di decremento della popolazione. Per cui, una flessione sull'incremento demografico completamente fuori logica rispetto a un incremento di consumo di suolo continuo.
Mi domando se questo Consiglio regionale abbia la responsabilità, la lungimiranza, il buonsenso di riprendere questi atti e mandarli agli uffici preposti per fare una seria considerazione se sia il caso o meno di proseguire con questi progetti, che, tra l'altro, sono anche poco chiari rispetto alla committenza. A chi stiamo dando questo suolo, questa impermeabilizzazione del suolo, questa cancellazione per sempre, rispetto a queste famiglie, sessanta famiglie mi pare, con 500 firme del comitato del "sì" – lo ripeto – del "sì" ad alternative, perché le alternative ci sono. Faccio l'esempio mio, molto attuale, di Bassano, dove l'anno scorso, per fortuna, siamo riusciti, con tutte le persone che hanno raccolto le firme, con i Consiglieri comunali che hanno dimostrato responsabilità, a bloccare l'edificazione di trenta ettari di consumo di suolo comunale. Quei trenta ettari in un colpo solo, con deroghe, come in questo caso, avrebbero cancellato all'istante tutti gli ettari che il Comune di Bassano avrebbe potuto edificare fino al 2050. L'anno scorso a Bassano abbiamo rischiato questo, e per fortuna è stato scongiurato questo pericolo, che però oggi si ripresenta a Maserà. A Bassano cos'è successo? È stata bloccata l'edificazione e dopo qualche mese la ditta che voleva costruire ha trovato un grande capannone che era stato dismesso e l'ha rivalorizzato. Ecco, così si può fare sicuramente anche a Maserà e sicuramente il comitato del "sì" per le alternative è alla ricerca di questo o, comunque, la Regione lo potrà aiutare a cercare questo.
Un'altra cosa attuale rispetto ai discorsi che abbiamo fatto. Stiamo pensando di fare una diga, di fare un serbatoio, per cui si stima una spesa di 150 milioni di euro, e nel frattempo – questo è l'assurdo rispetto agli interventi che abbiamo fatto prima – si prevede di cementificare all'istante dieci ettari di tessuto urbano, di suolo infiltrante, tra l'altro sicuramente sarà un suolo agricolo, sicuramente svolgerà tutte le sue funzioni ecosistemiche, e non abbiamo neanche un dubbio sul bloccarlo. Vi prego, blocchiamolo, blocchiamolo, blocchiamolo, e facciamo chiarezza su questa cosa.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Credo che questa mozione della collega Ostanel sia importante non solo per il caso specifico di Maserà, dove, appunto, il territorio si è movimentato, ma in generale, in generale per un tema che nella nostra Regione sta diventando veramente centrale, ed è quello, appunto, del fiorire di questi poli, con procedure autorizzative che sono, secondo me, inadeguate ai tempi. E mi spiego. In questo caso è l'Amministrazione di Maserà, ma qualche settimana fa era l'Amministrazione di Padova con il caso Alì, in Provincia di Treviso ce n'è un'altra, come anche a Casale sul Sile. Insomma, sono veramente molte. Perché? Perché il fatto che realizzazioni così impattanti passino attraverso il SUAP, quindi con una procedura che non passa attraverso il Consiglio comunale, crea delle tensioni che sono veramente forti. In aggiunta a questo, il fatto che, in base all'articolo 12 della legge n. 14 del 2017, non vada a erodere il tesoretto sul consumo di suolo, cioè, sembra che questi progetti non abbiano nessun impatto, questo crea tensioni forti e situazioni difficili da gestire per le Amministrazioni, di qualsiasi colore politico esse siano.
Io credo che dovremmo farci carico di fare regole più sensate, proprio per non mettere in difficoltà tutte le Amministrazioni sotto-ordinate rispetto a questo Consiglio regionale. Allora io, al di là del sostegno a questa mozione, invito questo Consiglio ad intervenire sulle norme di "Veneto Territorio Sostenibile", dove stiamo tenendo una linea estremamente conservatrice. Non si vuole cambiare nulla rispetto alle norme che stiamo andando ad assemblare. Invece, questo è proprio il caso da manuale in cui dovremmo avere il coraggio e la responsabilità di andare a introdurre delle modifiche e far sì che le procedure autorizzative per realizzazioni di questo tipo, 102.000 metri quadrati sono una superficie veramente spaventosa, siano più rispettose delle Amministrazioni locali. Quindi, mi rivolgo a lei, Presidente, perché nel prosieguo della discussione in Seconda Commissione ci sia un input politico forte affinché queste situazioni vengano prese in mano.
È un'occasione che viene una volta ogni qualche decina d'anni, nel senso che quanto alla riforma del Testo unico dell'urbanistica alcune norme sono veramente molto vecchie e non so quando si potrà riprendere un discorso unitario sulla normativa urbanistica. Per cui, mi rivolgo a lei, Presidente, perché in Seconda Commissione possiamo dare un indirizzo politico più adeguato a questo tempo.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zecchinato, prego.

Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, ma intervengo solo per alcuni chiarimenti. Già in quest'Aula sono approdati provvedimenti legati agli sportelli unici. È giusto per far chiarezza. Queste procedure continuiamo a dire che non passano per i Consigli comunali. Io sono stanco di sentire questa cosa, al di là della posizione politica che si può avere, perché la procedura di sportello unico che state citando, qui ma anche in altri provvedimenti, passa per il Consiglio comunale, anche se è in variante urbanistica. È scritto per legge, è un procedimento che tutti conosciamo, perché c'è una Conferenza di servizi che adotta il provvedimento e c'è un Consiglio comunale che lo approva.
Dico questo per smarcare anche la Regione dalla responsabilità su questo: è il Consiglio che vota. Ma questo è scritto dappertutto, non è che me lo sto inventando io. Lo abbiamo già detto tante altre volte. Non addossiamo queste competenze alla Regione. La Regione ne ha in materia di valutazione di impatto ambientale, di VAS, di pareri, come altri enti, ma la Regione è un Ente che partecipa alla Conferenza di servizi, se ne ha competenza in alcuni casi. Questo non lo conosco benissimo, ma già vedendo che si tratta di un Piano urbanistico attuato in sportello unico mi viene da immaginare che sia su un'area in cui si era prevista comunque un'espansione.
Intervengo per dire questo, perché il Consiglio comunale, in questo e in altri casi, nel momento in cui dovrà approvare, dovrà esprimersi. Lo dico per chiarezza. A me va benissimo sentir parlare... Come nel Comune di Padova: il Consiglio comunale di Padova si esprime. Che sia in variante urbanistica, che sia in deroga urbanistica, che sia in qualsiasi forma, il Consiglio comunale si esprime. Se questo non è in variante urbanistica, vuol dire che è già previsto dal piano che si possa fare.
Consigliera Ostanel, sono norme, è scritto in legge. Io l'ho detto solo per chiarezza ed è giusto dirlo, visto che si addossa alla Regione una responsabilità. In materia di sportello unico ci sono delle procedure.

PRESIDENTE

Che prevedono il passaggio in Consiglio comunale, come tutti hanno visto fare – penso – negli ultimi anni in giro per i Comuni.

Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)

Esatto.

PRESIDENTE

Prego, collega Ostanel, per la replica finale.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Replico volentieri, perché qui bisogna fare chiarezza prima di tutto sul fatto che chi ci sta ascoltando da casa ha bisogno di sapere che questo provvedimento non riguarda una variante, riguarda un'area che, come dice lei, tantissimi anni fa è stata messa in edificazione, ma che non si sapeva all'epoca che avrebbe avuto un'edificazione di tipo logistico. Allora, collega Zecchinato, alla faccia dell'autonomia, alla faccia dei poteri dei Comuni! Voi ve ne lavate le mani di quello che sta accadendo nei Comuni. D'altronde, se una cosa in un Comune venti o trent'anni fa veniva dichiarata edificabile e non avevamo i poli logistici che arrivavano così all'interno dei Comuni e che prendevano alcune edificazioni e ne facevano non un comparto produttivo manifatturiero che serviva al territorio – magari – ma dei poli logistici, che hanno una funzione completamente diversa, e lo sa anche lei perché si occupa di questi temi, non è una funzione commerciale, non è una funzione industriale, è una funzione che questa Regione non vuole vedere perché se ne lava le mani. Allora, chi ci sta ascoltando da casa deve sapere che Lega, Lista Zaia, Fratelli d'Italia e le altre liste che compongono questa maggioranza non vogliono prendere in carico il tema dei poli logistici.
Siamo qui da quanti anni ormai eletti in questa legislatura? Ebbene, abbiamo visto 1 milione di metri cubi passare nei Comuni e nei Consigli comunali. Citiamone alcuni: il collega Lorenzoni ha citato Padova, il polo logistico di Maserà, il polo logistico di Zevio, Casale sul Sile, Roncade, Bassano San Lazzaro. E cosa facciamo? Cosa dite voi ai Comuni? Arrangiatevi.
Sapete i Comuni perché alle volte sono costretti a dire di sì? Sì, lo sapete. Perché servono oneri di urbanizzazione, quindi si fa cassa, ma si fa cassa su cosa? Senza avere la possibilità di avere gli strumenti normativi giusti per prendere le decisioni? È questo che volete dire alle maggioranze dei Consigli comunali? Indipendentemente da chi li governa, voi state lasciando soli gli amministratori nei Comuni, perché i poli logistici non hanno una funzione che trent'anni fa, quando i piani urbanistici venivano fatti, esisteva in questa maniera. Allora, basta! Questa mozione chiarisce. E va detto ai cittadini dei comitati che ci stanno seguendo, ma va detto e glielo faremo sapere anche a tutti gli altri cittadini che si stanno mobilitando sui territori diversi in tutta la Regione del Veneto, perché parliamo di 1 milione di metri cubi di consumo di suolo che ad oggi non viene conteggiato né nella riserva del Comune né nella riserva della Regione. E non verrà conteggiato neanche con "Veneto Territorio Sostenibile", perché sappiamo bene e stiamo seguendo quant'è la massima quota che metterete nella riserva.
Abbiamo appreso – lo ridico con forza – che la maggioranza che compone questo Consiglio regionale, a differenza della minoranza, che è tutta intervenuta a sostegno, non ha intenzione di prendere in carico un tema che stanno ponendo i Comuni del Veneto e i loro amministratori in tutti i Consigli comunali, succubi di poteri che si fa fatica a gestire. L'assessore Donazzan, che ne aveva la competenza fino a che era qui, non ha preso in carico il tema dal punto di vista del lavoro. L'assessore Corazzari, che non è nemmeno in Aula, che ha la delega all'urbanistica, non ha voluto prendere in carico questa questione. Evidentemente anche i Consiglieri non stanno spingendo per prendere in carico questa questione. Cosa succede? Riformiamo la legge sul consumo di suolo che definirà per i prossimi vent'anni, trent'anni, cinquant'anni la gestione del territorio regionale e non stiamo facendo nulla. Questo è il dato.
Cosa chiede la mozione? Forse il collega Zecchinato non l'ha letta. Siccome il 5 agosto la procedura va in VAS, e qui sì che la Regione avrà una competenza, io chiedevo, ed è il motivo per cui ho chiesto che questa mozione venisse votata oggi, perché il 5 agosto è dopodomani, di inviare la presente mozione agli uffici regionali competenti – perché hanno competenza, e lo voglio dire a chi ci sta ascoltando da casa, non è vero che la Regione non ha una competenza, ce l'ha eccome – ad esprimersi sull'intervento descritto in premessa affinché, nell'ambito della propria discrezionalità tecnica, tengano conto dell'indirizzo politico del Consiglio regionale che esprime la necessità di dare ampio risalto alle preoccupazioni del territorio di Maserà, affinché sia prioritariamente garantita la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente.
Se voterete contro, vorrà dire che non volete prendere in carico le preoccupazioni del territorio di Maserà, come di tutti gli altri territori che stanno subendo l'attacco della logistica senza che voi ne prendiate carico e considerazione. Questo è molto grave e va detto a tutti.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io sono un po' sconcertata dal fatto che dai tanti Consiglieri regionali che rappresentano Padova e la Provincia di Padova non si sia levata una parola rispetto a questo tema. Collega Pan, è giusto richiamare le necessità della nostra Provincia che ha bisogno dell'acqua per l'agricoltura, facendo le dighe in un'altra Provincia; ma quando poi all'interno della nostra Provincia ci sono delle iniziative o delle richieste di iniziative così pesanti nessuno dei colleghi padovani ritiene opportuno dire come la pensa, esprimere un punto di vista.
Questo lo dico perché – lo dico anche all'unico Consigliere di maggioranza che è intervenuto – i Consigli comunali dei Comuni che sono interessati da questo tipo di intervento subiscono il potere contrattuale dell'operatore economico che avanza questa richiesta. Tant'è che, se avesse cura di vedere dove questi gruppi provano ad avanzare queste richieste, noterebbe che sono tendenzialmente tutti piccoli Comuni, dove ovviamente il potere contrattuale e la capacità, attraverso il pagamento degli oneri, di incidere è maggiore.
Seconda questione. Non si può accettare la giustificazione che questa cosa si può fare perché la legge lo consente. Colleghe e colleghi, vi do una notizia: quella legge l'abbiamo fatta noi. Non è una legge che arriva da Marte. Il fatto che questa cosa, collega Zecchinato, si possa fare perché la legge lo consente dipende dal fatto che quella legge l'avete fatta voi. Non c'è l'Europa o il Governo questa volta. La presidente Rizzotto la conosce bene, perché giace nei cassetti della Commissione una proposta della presidente Rizzotto di revisione di quella stessa legge, che interverrebbe per limitare esattamente questi casi, il cui iter è concluso in Commissione, sarebbe pronta per l'Aula, presidente Rizzotto. Ma quella sua proposta di legge, su cui c'era stata anche una certa condivisione con noi, in quest'Aula non arriva. Questo a dimostrazione, collega Zecchinato, che le leggi le fa il Consiglio regionale, i Presidenti di Commissione, che conoscono l'argomento, presentano delle proposte di legge che ridurrebbero questo tipo di impatto, trovano su quella proposta la condivisione delle minoranze, ma rimane dentro il cassetto, perché i Consiglieri di maggioranza, come lei, non vogliono affrontare il tema concreto.
Per tutte queste ragioni, continuo a non comprendere perché votiate "no" ad un impegno di questo tipo, che non è un impegno vincolante, lo ha riletto la presentatrice Ostanel. Probabilmente perché non avete il coraggio di prendervi almeno questo impegno. La risposta, ovviamente, si intuisce.

PRESIDENTE

Collega Rizzotto, per dichiarazione di voto, prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Anticipando il voto non favorevole da parte della maggioranza, vorrei anche spiegarlo. Nell'impegno che si dà alla Giunta, come è scritto e come ha ripetuto due volte la collega Ostanel, si legge: "gli uffici regionali competenti ad esprimersi sull'intervento nell'ambito della propria discrezionalità tecnica, tenendo conto di un indirizzo politico". Ripeto "discrezionalità tecnica, tenendo conto di un indirizzo politico". Se c'è discrezionalità tecnica, non può esservi un indirizzo politico per governare una discrezionalità tecnica. Quindi, questo tipo di impegno che si dà alla Giunta, mi pare come anche in altre occasioni in questi anni, chiaramente può essere rigettato.
Per il resto, volevo tranquillizzare la collega Camani. A parte che il PDL n. 64 che avevo presentato è stato assorbito dal PDL n. 244 "Veneto Territorio Sostenibile", che abbiamo già votato in Commissione e verrà presentato all'Aula quando verrà portato. Comunque, non rientra in questa casistica. Infatti, da quello che leggo da questa mozione, ripeto, anch'io non conosco pienamente questa situazione specifica, ma leggo un PUA soggetto a SUAP, è una cosa molto particolare e non rientra in nessuna delle casistiche che voi avete indicato. Comunque, un PUA indica che il Comune, come avete anche scritto, aveva già previsto che quella era un'area assolutamente di edificazione, soggetta a un Piano urbanistico attuativo, che, come i colleghi che magari hanno fatto gli amministratori locali sanno, in maggioranza probabilmente, magari quelli di minoranza lo sanno meno, passa in Giunta e non passa in Consiglio.
Il voto da parte della maggioranza della Lista Zaia e della Lega è contrario per le motivazioni che ho esposto. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego, per dichiarazione di voto.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

La mia dichiarazione di voto è ovviamente favorevole.
Vorrei precisare alla collega Rizzotto che poco tempo fa su un'altra questione, la famosa questione della discarica, lei stessa e tutta la maggioranza avete votato lo stesso impegno che oggi io propongo per Maserà.
Presidente, mi faccia parlare.

PRESIDENTE

Lasciamo parlare la collega Ostanel. Grazie.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Lo dico soprattutto a chi ci segue da casa, perché l'arte della politica, per fortuna, tante persone non la conoscono, e allora qui bisogna dire la verità. Lei ha parlato a nome del Gruppo, è Presidente della Commissione Urbanistica e ha votato esattamente lo stesso impegno. Questo perché, quando lo presenta qualcuno della maggioranza ed è su un tema su cui avete dovuto comporre delle difficoltà della Giunta e della maggioranza allora si vota tutto, quando c'è una proposta su Maserà che proponiamo noi non va bene. Guardi che continuare a fare così non fa bene nemmeno a voi, soprattutto a voi, perché la verità noi la diciamo alle persone.
Lei dica se è a favore o contro all'impegno che abbiamo messo in questa mozione, perché l'ha votato uguale per un altro caso locale di una discarica di amianto di un altro territorio. I cittadini di Maserà devono sapere – coloro che stanno ascoltando – che quello che è accaduto qui dentro è esattamente quello che è accaduto un po' di tempo fa, ma questa volta lei, come tutta la maggioranza, non vuole votarla perché sui poli logistici non si vuole prendere una posizione, punto. Va detta la verità: avete voglia di prendere in carico una delle questioni che stanno portando a consumare suolo, oppure no?
La dichiarazione di voto è ovviamente favorevole. Credo che dovremmo ricordarci che, quando un territorio ci fa portare e ci porta delle questioni così importanti all'interno di questo Consiglio, anche perché la politica ha il compito di dire che, se c'è una mancanza normativa, serve dare una direzione, a proposito del fatto, come ho sempre sostenuto in quest'Aula, che la politica ha il compito di prendersi le sue responsabilità e non scaricare sui tecnici, come state facendo molto spesso, la questione è semplice: si vuole o no prendere in carico il tema del consumo di suolo fatto dai poli logistici? Il tema è "no". Non nascondiamoci dietro a impegni che avete votato poco tempo fa uguali e che oggi sono qui pronti per essere votati. Semplicemente non volete farlo.

PRESIDENTE

Collega Rizzotto, per fatto personale, prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Intervengo per fatto personale, Presidente. Solo per dire che va detta la verità e la verità è che io non ero presente alla votazione delle mozioni citate dalla collega Ostanel, perché mi sono dovuta assentare prima dal Consiglio per motivi familiari. Pertanto, lei ha detto una falsità, alla faccia del "va detta la verità".
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Zanoni, lei può intervenire se è in difformità dal Gruppo. Siamo in dichiarazioni di voto. Bene.
Metto in votazione la mozione n. 528.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Chi aiuta la collega Baldin informaticamente? Risulta espresso il voto.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Sospendiamo qui la seduta.
La Capigruppo è convocata adesso in Sala del Leone.
Grazie.
La Seduta termina alle ore 17.36
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 140 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 140
MARTEDì 23 LUGLIO 2024


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 140ª seduta pubblica – martedì 23 luglio 2024
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie ed in conformità alle deliberazioni dell'Ufficio di presidenza n. 25 del 23 aprile 2024 e n. 31 del 30 maggio 2024.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 10309 del 18 luglio 2024.

Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.38, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 11.01.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 139a seduta pubblica di martedì 16 luglio 2024.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo i consiglieri Cestari e Polato; inoltre partecipano da remoto i consiglieri autorizzati ai sensi delle deliberazioni dell'Ufficio di presidenza n. 25 del 23 aprile 2024 e n. 31 del 30 maggio 2024.

Punto n. 2.1) all'ordine del giorno

Surroga della consigliera regionale Elena Donazzan con il consigliere Joe Formaggio. APPROVATA (Deliberazione n. 45/2024)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, dopo una breve illustrazione, a seguito delle dimissioni della consigliera Donazzan pervenute in data 19 luglio 2024, pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il punto in oggetto.

Il Consiglio approva

Il PRESIDENTE invita il consigliere Formaggio ad entrare in Aula come componente effettivo del Consiglio regionale.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto 5) all'ordine del giorno

Giuramento del Garante regionale dei dirittti della persona. (Legge regionale n. 37 del 24 dicembre 2013, articolo 3, comma 3)


Il PRESIDENTE dopo aver illustrato la figura e le funzioni del Garante dei diritti della persona, dà la parola all'avvocato Mario Caramel.

L'avvocato Mario Caramel presta giuramento e su invito del Presidente interviene per ringraziare l'aula ed accennare alle mansioni del Garante dei diritti della persona, anche con riferimento al nuovo mandato.

Punto 6) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2024 in materia di affari istituzionali, personale e bilancio". (Progetto di legge n. 272) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 18/2024)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Giacomin (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Luisetto (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

Il Presidente sospende la seduta per permettere all'Ufficio di presidenza della Prima Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati

La seduta è sospesa alle ore 11.26.

La seduta riprende alle ore 11.39.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

L'emendamento n. A1, all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Luisetto (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A2, all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Luisetto (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A3, all'articolo 1, riformulato verbalmente ai sensi dell'art. 102 comma 7 del Regolamento e illustrato dalla consigliera Luisetto (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Gli articoli 2, 3, 4, 5 e 6, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

In dichiarazione di voto finale interviene la consigliera Luisetto (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.

Il Consiglio approva

Punto 7) all'ordine del giorno

Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale relativo a "Recesso da Italy China Council Foundation Iccf Ets, quale trasformazione della Fondazione Italia CINA. Abrogazione della legge regionale 30 giugno 2006, n. 9 "Partecipazione della Regione del Veneto alla Fondazione Italia Cina". RINVIO IN COMMISSIONE. (Progetto di legge n. 271) APPROVATO (Deliberazione n. 46/2024)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Piccinini (Veneta Autonomia), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Luisetto (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

In discussione generale interviene il consigliere Valdegamberi (Gruppo Misto).

Durante l'intervento del consigliere Valdegamberi assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), Camani (Partito Democratico Veneto) che chiede il rinvio in commissione, Baldin (Movimento 5 Stelle), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che si pone a favore della richiesta di rinvio in commissione, Favero (Liga Veneta per Salvini Premier) che si pone a favore della richiesta di rinvio in commissione e l'assessore Calzavara che si pone a favore della richiesta di rinvio in commissione .

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il rinvio in commissione del progetto di legge in oggetto.

Il Consiglio approva

La seduta è sospesa alle ore 12.41.

La seduta riprende alle ore 14.42.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Punto 8) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Cestaro, Puppato, Villanova, Pan, Ciambetti, Piccinini, Bisaglia, Cecchetto, Favero, Maino, Michieletto, Rizzotto, Vianello e Zecchinato relativa a "Serbatoio del Vanoi: si attivino tutte le iniziative utili per favorire il monitoraggio della progettazione". (Mozione n. 537) APPROVATA (Deliberazione n. 47/2024)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Cestaro (Zaia Presidente), che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Camani (Partito Democratico Veneto), Masolo (Europa Verde), Zanoni (Partito Democratico Veneto), Puppato (Liga Veneta per Salvini Premier).

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) per fatto personale.

In discussione generale intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente), Lorenzoni (Gruppo Misto), Villanova (Zaia Presidente), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Montanariello (Partito Democratico Veneto).

In sede di replica interviene la consigliera Cestaro (Zaia Presidente).

Sull'emendamento n. M1, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Masolo (Europa Verde) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

L'emendamento n. M1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE passa alla votazione della mozione.

Interviene sull'ordine dei lavori la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) per segnalare l'intenzione di effettuare interventi in dichiarazione di voto.

Il PRESIDENTE accoglie la richiesta e annulla la votazione in corso.

In dichiarazione di voto intervengono le consigliere Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Camani (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Punto 9) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Brescacin, Valdegamberi, Barbisan, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Finco, Giacomin, Maino, Sandonà, Scatto e Villanova relativa a "Divina Commedia, patrimonio della cultura italiana ed europea. se ne tuteli e valorizzi l'insegnamento". (Risoluzione n. 133) APPROVATA (Deliberazione n. 48/2024)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Brescacin (Zaia Presidente), che illustra la risoluzione in oggetto.

Durante l'intervento della consigliera Brescacin assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Camani (Partito Democratico Veneto), Scatto (Zaia Presidente), Valdegamberi (Gruppo Misto), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Favero (Liga Veneta per Salvini Premier).

In dichiarazione di voto interviene la consigliera Brescacin (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la risoluzione in oggetto.

Il Consiglio approva

Punto 10) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Ostanel, Zanoni e Baldin relativa a "La Regione ascolti le istanze del territorio di Maserà che chiede di fermare l'ennesimo grande polo logistico su 10 ettari di terreno vergine a Maserà (PD)". (Mozione n. 528) RESPINTA  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), Camani (Partito Democratico Veneto), Zanoni (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

In discussione generale intervengono i consiglieri Masolo (Europa Verde), Lorenzoni (Gruppo Misto), Zecchinato (Zaia Presidente).

In sede di replica intervengono le consigliere Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Camani (Partito Democratico Veneto).

In dichiarazione di voto intervengono le consigliere Rizzotto (Zaia Presidente) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Interviene la consigliera Rizzotto (Zaia Presidente) per fatto personale.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.36.

Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.


Votazione aperta per il punto:
Surroga della consigliera Elena Donazzan
con il consigliere Joe Formaggio

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 32
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - EMA01

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cestari Laura, Corsi Enrico, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - EMA02

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cecchellero Andrea, Cestari Laura, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - EMA03

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cestari Laura, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - ART. 1

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cestari Laura, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - ART. 2

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cestari Laura, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - ART. 3

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cecchellero Andrea, Cestari Laura, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - ART. 4

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cestari Laura, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - ART. 5

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - ART. 6

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:

Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cestari Laura, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 272 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Cestari Laura, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 271 - RINVIO IN COMMISSIONE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 40
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
MOZIONE n. 537 - EMB01

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 47
Votanti: 47
Favorevoli: 10
Contrari: 35
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Cestari Laura, Formaggio Joe, Polato Daniele, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
Cestaro Silvia, Puppato Giovanni
Votazione aperta per il punto:
MOZIONE n. 537 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 46
Votanti: 46
Favorevoli: 37
Contrari: 9
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Assenti:
Cestari Laura, Formaggio Joe, Polato Daniele, Zaia Luca, Zottis Francesca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
RISOLUZIONE n. 133

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 42
Favorevoli: 34
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 1
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Cecchetto Milena, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Formaggio Joe, Masolo Renzo, Polato Daniele, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
Lorenzoni Arturo

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Votazione aperta per il punto:
MOZIONE n. 528

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 10
Contrari: 34
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Formaggio Joe, Polato Daniele, Venturini Elisa, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MASOLO Renzo
BARBISAN Fabiano
MICHIELETTO Gabriele
BET Roberto
MONTANARIELLO Jonatan
BIGON Anna Maria
OSTANEL Elena
BISAGLIA Simona
PAN Giuseppe
BORON Fabrizio
PAVANETTO Lucas
BOZZA Alberto
PICCININI Tomas
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
PUPPATO Giovanni
CAVINATO Elisa
RAZZOLINI Tommaso
CECCHELLERO Andrea
RIGO Filippo
CECCHETTO Milena
RIZZOTTO Silvia
CENTENARO Giulio
SANDONÀ Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
SPONDA Alessandra
DOLFIN Marco
VALDEGAMBERI Stefano
FAVERO Marzio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZANONI Andrea
LORENZONI Arturo
ZECCHINATO Marco
LUISETTO Chiara
ZOTTIS Francesca





IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
f.to Erika BALDIN

IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Paola Lombardo
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian