Piano Faunistico - Zanoni (PD) e Guarda (Europa Verde): “Proposta l’ennesima proroga del Piano faunistico-venatorio, ormai siamo alla farsa totale”

17 novembre 2020

 

(Arv) Venezia 17 nov. 2020 -    “Tutto cambia, tranne il Piano faunistico-venatorio. Oggi è stata proposta l’ennesima proroga di un provvedimento approvato nel dicembre 2006. Ormai siamo alla farsa”. Così il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni e la collega Cristina Guarda di Europa Verde commentano quanto illustrato in Terza commissione dall’assessore Cristiano Corazzari, ovvero il prolungamento dell’attuale Piano fino al 31 agosto 2021.

“Solo nella scorsa legislatura abbiamo approvato ben quattro leggi di proroga ma evidentemente vogliamo superare ogni record. A febbraio 2017, l’allora assessore Pan, in aula, promise che il nuovo Piano sarebbe arrivato in Consiglio entro l’estate, in effetti non aveva però specificato di quale anno – sottolineano i consiglieri - Ci pare chiaro che il vero problema è la mancanza di volontà politica, abbiano il coraggio di spiegare quali sono i motivi!”.

“Il Piano - insistono Zanoni e Guarda - è redatto sulla base di una fotografia vecchia del Veneto, che nel 2007 era assai diverso da quello attuale. La fauna selvatica, è stata ‘scacciata’ da una larga fetta di territorio, pensiamo alle infrastrutture come la Valdastico Sud o la Superstrada Pedemontana, che hanno consumato centinaia di ettari di campagna, pesantemente colpita anche dai cambiamenti climatici che hanno investito la nostra regione, dalla siccità agli uragani. Oggi necessita di maggiori tutele rispetto a tredici anni fa. Sono dati oggettivi di cui si dovrebbe tener conto”.

“Tuttavia,  la proroga, - puntualizzano i consiglieri -  suona anche come una beffa per agricoltori e tutti coloro che vivono in campagna o collina: Sia la legge nazionale sulla caccia,  n. 157 del 1992, che quella regionale n. 50 del 1993, prevedono una finestra di 30 giorni dopo la pubblicazione del Piano in cui chiedere alla Regione di vietare la caccia nei propri terreni. Con la proroga, però, questa possibilità salta automaticamente. È un’ingiustizia che priva di un diritto migliaia di cittadini, trasformati in veneti di serie B da una Giunta che, come le precedenti, si conferma schiacciata sulle posizioni delle associazioni venatorie”, concludono Andrea Zanoni e Cristina Guarda.