"Giornata della memoria 2022" presentazione del volume "Gli Italiani ad Auschwitz (1943-1945)” di Laura Fontana edito dal Museo Statale di Auschwitz-Birkenau. Evento organizzato dal Consiglio regionale del Veneto di concerto con la sede italiana del Consiglio d'Europa e con la collaborazione di Coop Culture, il Museo Ebraico di Venezia, l’associazione Figli della Shoah in attuazione della Legge regionale 3 febbraio 2020, n. 5 “Iniziative per la conoscenza della Shoà e per il Giorno della Memoria” . Ingresso su prenotazione nel rispetto della normativa anti-Covid

Domenica 16 gennaio alle ore 16 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto in campo San Fantin a Venezia nell’ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria  verrà presentato il volume “Gli Italiani ad Auschwitz (1943-1945)” di Laura Fontana. L’evento è stato promosso dalla sede italiana del Consiglio d’Europa in collaborazione con il Consiglio regionale del Veneto, Coop Culture, il Museo Ebraico di Venezia, l’associazione Figli della Shoah.  L’ingresso potrà avvenire solo su prenotazione inviando una mail a  luca.volpato@coe.it . “Si tratta di un libro particolarissimo – ha spiegato Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto -Uno studio complesso e articolato, che apre nuovi campi di indagini su i 7.800 italiani ebrei e sui 1.200 non ebrei, prevalentemente donne, che furono deportate ad Auschwitz, in specialmodo tra l’autunno del 1943 e la fine del 1944.  Il fatto che si tratti, in assoluto,  del primo lavoro di una studiosa non polacca edito dal Museo Statale di Auschwitz-Birkenau dimostra la rilevanza della ricerca  svolta dall’autrice,  apprezzata studiosa della Shoah e responsabile per l’Italia del “Mémorial de la Shoah” di Parigi.   A  questo primo event  seguirà  Lunedì 24 gennaio alle 16:30 nella sala delle Conferenze del palazzo Grandi Stazioni della Regione del Veneto, la presentazione dell’ultimo libro di Matteo Corradini e Virginia Gattegno “Per chi splende questo lume”, sulla vita appunto di Virginia Gattegno, nata a Rodi deportata ad Auschwitz da cui si salvò fino a giungere a Venezia come maestra “dove, finalmente, a un passo dalla pensione, troverà il coraggio di raccontare la sua esperienza nel lager, taciuta fino ad allora” come leggiamo nella quarta di copertina del volume edito da Rizzoli. “Presentiamo questi due libri e cureremo per le scuole anche una presentazione speciale di “Per chi splende questa luna”  che metteremo a disposizione sia nella pagina Facebook come su Youtube per commemorare il Giorno della memoria, il 27 gennaio. Il Consiglio regionale del Veneto è stato il primo in Italia a varare una legge specifica,  la Legge regionale 3 febbraio 2020, n. 5 “Iniziative per la conoscenza della Shoà e per il giorno della memoria”,  con cui si sostiene la necessità di tener viva la coscienza di quello sterminio e di diffondere, soprattutto tra i giovani e nelle scuole, la conoscenza di quanto avvenne. Con questo spirito e in adesione alla nostra legge abbiamo aderito alle iniziative del Consiglio d’Europa, in collaborazione con il  Museo Ebraico di Venezia, Figli della Shoah e Coop Culture.  Siamo convinti che non basti commemorare ma bisogna anche diffondere la conoscenza di quanto accadde contrastando così quell’ignoranza che rappresenta da sempre l’humus ideale in cui crescono violenze, tirannidi e appunto stermini. Questi due volumi presentati a Venezia non sono solo due preziose testimonianze, ma costituiscono uno stimolo e un invito a studiare, ricercare e riflettere. Il Novecento è stato definito secolo sterminato per le sue incredibili conquiste, ma fu anche  il secolo degli stermini iniziati con quello del popolo armeno,  continuati con la Shoà sino a giungere ai nostri giorni  con il conflitto etnico fra i Tutsi e gli Hutu negli  stessi anni in cui nei Balcani veniva praticata su scala sistematica la Pulizia etnica con esiti drammatici come del resto era già accaduto tra il 1943 e gli anni Cinquanta del Novecento appunto tra Istria e Dalmazia.   Ciò dimostra come la Shoah non sia parte di una storia lontana, ma è vicenda viva che si ripropone drammaticamente e può ripetersi e proprio per questo abbiamo bisogno di costruire una coscienza e una conoscenza sempre più diffusa”