dettaglio-presentazione-editoriale - crv
Incolpevoli per aver commesso il fatto - Storia di Cristina Pavesi, vittima della mafia del Brenta
In data 27 giugno 2024, nella sala Oriana Fallaci di Palazzo Ferro Fini, è stato presentato il libro “Incolpevoli per aver commesso il fatto - Storia di Cristina Pavesi, vittima della mafia del Brenta” di Gianluca Ascione e Michela Pavesi, pubblicato da Panda Edizioni.
Erika Baldin, Consigliere segretario dell’ufficio di presidenza dell’assemblea legislativa e promotrice dell’evento, l’autore Gianluca Ascione, Antonino Cappelleri, già Procuratore Capo di Padova, il componente dell’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza Pierluigi Granata e il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico Pierpaolo Romani, hanno dato vita a un evento che è stato per il Consiglio regionale del Veneto un momento per sottolineare ancora una volta l’importanza della memoria delle vittime di mafia.
Il 13 dicembre 1990 la banda di Felice Maniero, nell’assalire vagone postale sulla tratta Venezia – Padova provoca la morte di Cristina Pavesi, ventiduenne studentessa universitaria originaria di Treviso prossima alla discussione della tesi di laurea.
L’autore, grazie alla memoria di Michela Pavesi, zia di Cristina, narra questa vicenda e ne tratteggia le conseguenze raccogliendo nel testo - prefato da Libera, Gens Nova e Avviso Pubblico - un affresco dei progetti e delle speranze di una giovane che si scontrano con le dinamiche di un contesto di criminalità di cui ne sarà incolpevole vittima.
Le pagine del libro sono quindi un monito a non dimenticare, a ricordare che cos’è stato il Veneto negli anni ‘80 e ‘90 e cos’è oggi il Veneto: non una terra di mafia, ma che interessa molto alle mafie, dove è pertanto necessario porre attenzione a ciò che succede nell’economia e nella politica.
“La memoria, e in particolare la memoria narrata nel libro - ha ribadito Antonino Cappelleri, già Procuratore Capo di Padova - serve per capire e immunizzarsi.” Ed è su questo principio che la Repubblica Italiana riconosce il 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafie”.