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Terza commissione - Via libera al riconoscimento della transumanza quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità
08 luglio 2020
(Arv) Venezia 8 lug. 2020 - La Terza commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Stefano Casali (Fratelli d’Italia-MCR), Vicepresidente Graziano Azzalin (Partito Democratico), nel corso della seduta odierna, ha approvato all’unanimità il Progetto di legge n. 416, primo firmatario e relatore per l’Aula il Consigliere Nicola Finco (Lega Nord), che detta norme in materia di recupero, gestione e valorizzazione del demanio armentizio e disciplina delle vie del pascolo e per il riconoscimento della transumanza quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Con questo provvedimento, in sintesi, si riconosce al demanio armentizio una valenza di utilizzazione economica e un’ulteriore valenza, di rilievo culturale, prevedendo un’attività di ricognizione, accertamento della consistenza e reintegra del patrimonio stesso, avvalendosi della collaborazione di istituzioni pubbliche, enti locali e soggetti privati, ai fini dell’individuazione dei sentieri armentizi suscettibili di utilizzazione economica e per la loro qualificazione, ove di notevole interesse storico, archeologico, naturalistico e paesaggistico, come Vie del Pascolo. La Giunta regionale rilascerà un quadro di assetto a livello regionale attraverso l'individuazione e la perimetrazione dei sentieri armentizi, sia per soddisfare esigenze legate all’attività di gestione di greggi, anche mediante concessione temporanea d'uso, sia al fine di conservare e valorizzare il loro interesse storico, archeologico, naturalistico e paesaggistico e la fruizione, anche turistico-ricreativa, quali Vie del Pascolo del Veneto, istituendo una banca dati dei sentieri armentizi regionali. La Proposta, inoltre, è volta all’inserimento delle vie del pascolo, e quindi del fenomeno della transumanza, nel patrimonio culturale immateriale della umanità (UNESCO), autorizzando la Giunta regionale ad intraprendere, in tutte le sedi istituzionali, le iniziative funzionali a tale riconoscimento. Incardinato in Commissione, inoltre, il Progetto di legge regionale n. 515, di iniziativa della Giunta, che modifica e integra la legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 “Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario”. La Proposta è stata illustrata ai Commissari dall’Assessore regionale Federico Caner ed è volta a modificare la L. reg. n. 28/2012 fin dal titolo, sostituito con “Nuove disposizioni in materia di agriturismo, ittiturismo, pescaturismo, turismo rurale, fattoria didattica, enoturismo”, al fine evidenziare ed esplicitare le diverse tipologie di attività turistiche che possono essere intraprese dalle aziende del settore primario. Tra le novità contenute nel Pdl, l’inserimento della nuova definizione di “enoturismo”, peraltro già previsto dalla normativa nazionale; l’allargamento di quella di “turismo rurale” e della gamma dei “prodotti di qualità e territoriali” con l’inserimento dell’Indicazione Facoltativa “Prodotto di montagna”, delle “PPL”, le piccole produzioni locali e i prodotti delle aziende agricole e delle imprese artigiane alimentari regionali. Vengono ampliate le tipologie di strutture mobili per gli agricampeggi, purché in sintonia con l’ambiente rurale e pertanto prive di impianti e strutture fisse, con la delimitazione alla percentuale del 49% il numero massimo di piazzole preallestite sul totale di quelle autorizzate. Per quanto attiene la “Somministrazione di pasti e bevande e limiti all’attività”, viene diminuita dal 65% al 50% la quota obbligatoria di autoproduzione aziendale che può essere integrata da una quota di prodotti di qualità e territoriali (DOP, IGP, QV) pari al 35%; il resto, il 15%, rimane reperibile sul mercato. La proposta legislativa è destinata ad essere ulteriormente esaminata anche dalle altre Commissioni consiliari. In apertura dei lavori, la Commissione ha dato all’unanimità il proprio via libera alla Proposta di Deliberazione Amministrativa n. 125, illustrata dall’Assessore regionale Giuseppe Pan, relativa al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 per il Veneto, finalizzata a garantire un contributo da parte del FEASR alla gestione dell’emergenza coronavirus, relativamente alle aree rurali del territorio Veneto. In estrema sintesi, tramite un recupero di risorse di varia natura, derivanti da economie e rimodulazioni su diversi tipi di intervento e misure, saranno destinati circa 23 milioni di euro alle filiere del settore primario che hanno subito le perdite maggiori a causa della crisi determinata dall’emergenza Covid, ovvero, a titolo esemplificativo, i diversi settori dell’allevamento, le filiere legate alla produzione della carne, il florovivaismo. Relatore per l’Aula, il Consigliere Nazzareno Gerolimetto (Zaia Presidente).