Lavoro - Baldin (M5S): “Fenice: ai precari di cultura e spettacolo non servono le belle parole. Considerarli lavoratori di serie B grave errore strategico per Venezia”

09 luglio 2020

(Arv) Venezia 9 lug. 2020 - “Smettiamola di considerare gli addetti della cultura e dello spettacolo come lavoratori di Serie B. Ci sono persone che hanno visto l'ultimo stipendio a febbraio. Ci sono famiglie quasi sul lastrico, vittime di contratti assurdi e collaborazioni che, più che precarie, sono irrispettose per la loro dignità e la loro professionalità”. Così Erika Baldin, Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, che interviene “Dopo aver incontrato, a Venezia, i sindacati Usb del teatro La Fenice, che hanno protestato per la carenza di ammortizzatori sociali e di progetti per salvaguardare il loro settore, prima dell'incontro a Cà Farsetti. Considerare questo settore come l'ultima ruota del carro, ostaggio della precarietà più selvaggia, è un grave errore strategico perché, al contrario, rappresenta un baluardo della nostra economia, per il forte legame con il turismo e per le ricadute nei settori dell'accoglienza e della ristorazione”.

“Pensiamo - aggiunge la Consigliera M5S - all'offerta turistica di Venezia senza la sua componente di teatri, mostre e musei: sarebbe terribilmente monca. Se non vogliamo che diventi davvero come Disneyland, dobbiamo sostenere questi lavoratori, e mettere la cultura e i suoi addetti in primo piano, non lasciarli indietro, senza sostegno e programmi pragmatici. Ai precari della Fenice non servono più le belle parole. La loro pazienza è finita, come diceva lo striscione esposto in Campo Manin”.

“Sulla loro vicenda e sulla situazione dei lavoratori intermittenti di cultura e spettacolo - conclude Baldin - ho presentato venti giorni fa un'interrogazione in Regione. Ovviamente, vista la flemma e la considerazione del centrodestra leghista, non ho ancora avuto risposta, ma non demordo”.

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