Unanimità all’incremento delle risorse per la remunerazione del personale impegnato nell'emergenza COVID​​​​​​​

Il Consiglio regionale del Veneto ha votato all’unanimità l’incremento delle risorse destinate alla remunerazione del personale dipendente impegnato nell'emergenza epidemiologica da COVID-19, già licenziato con voto corale dalla Quinta commissione. Come ha fatto notare il presidente Roberto Ciambetti, l’Assemblea Legislativa Veneta chiude così la decima Legislatura con un provvedimento che rende il giusto merito al personale sanitario dipendente che, con professionalità, coraggio e abnegazione ha lavorato in prima linea contro il Coronavirus, rischiando in prima persona. Il Relatore Fabrizio Boron (ZP) ha evidenziato “la portata del provvedimento: oltre 40 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 20 milioni di euro già messi a disposizione della Regione Veneto da norme nazionali. Si tratta di un progetto di legge importante, che rende merito a tutti gli operatori sanitari che si sono trovati in prima linea nella lotta contro il Coronavirus: gli eroi dei nostri giorni”. Per l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. “E’ giusto che il Consiglio regionale concluda la legislatura con questo importante riconoscimento al personale dipendente che è stato in prima linea durante l’emergenza Covid. Ringrazio la Quinta commissione e il Consiglio per l’importante lavoro svolto e per la sensibilità dimostrata. Siamo una delle sei regioni che ha adottato questo provvedimento e le risorse sono già state distribuite alle Aziende sanitarie. Tuttavia, ritengo giusto estendere il riconoscimento anche ai medici di Medicina generale, ai farmacisti, al personale distrettuale e delle strutture extra ospedaliere (case di riposo e RSA), ai medici specializzati e agli specializzandi: purtroppo il DL 18/2020, da cui traiamo le risorse, oggi non ce lo consente perché parla solo di dipendenti pubblici, ma c’è un Tavolo aperto a livello nazionale per permettere di estendere il beneficio anche alle altre categorie di lavoratori che hanno avuto un ruolo strategico per combattere l’emergenza sanitaria. Accolgo pertanto volentieri gli ordini del giorno presentati dai consiglieri Bassi e Bigon, che impegnano la Giunta regionale affinché a livello nazionale venga riconosciuto un percorso che consenta di prevedere un beneficio economico a tutto il personale sanitario. E dobbiamo farci trovare pronti nel caso di una eventuale recrudescenza del virus”. Il Capogruppo Dem Stefano Fracasso ha “condiviso il giusto riconoscimento nei confronti dell’impegno profuso dagli operatori sanitari, che purtroppo è costato anche in termini di vite umane”, ma ha chiesto alla Regione di “tornare a investire sulla crescita professionale del personale sanitario; il Fondo sanitario va incrementato almeno per raggiungere la media degli altri paesi europei. Non vanno trascurati i dipendenti di strutture non regionali, mi riferisco in particolare agli operatori dei centri servizi per anziani e delle strutture private convenzionate, che hanno operato in condizioni molto difficili: con gli ordini del giorno presentati chiediamo alla Regione di avviare un percorso per riconoscere i bonus anche a favore dei dipendenti privati della sanità”.

Andrea Bassi (FdI/MCR) ha presentato un “ordine del giorno per estendere il beneficio economico anche ad altre figure professionali, come ad esempio gli specializzandi, il personale delle strutture private convenzionate e delle strutture per anziani: dobbiamo trattare equamente tutti i lavoratori che sono stati in prima linea per combattere il Covid”. Anna Maria Bigon (PD) ha illustrato un “ordine del giorno per riconoscere una indennità anche agli operatori delle case riposo, delle Ipab e delle RSA che hanno svolto un lavoro fondamentale per arginare il virus”. Silvia Rizzotto (ZP): “E’ giusto concludere così la legislatura, riconoscendo il grande impegno profuso dal personale sanitario durante l’emergenza sanitaria”. Rizzotto ha anche fatto un bilancio della legislatura, rivolgendo “un plauso alla maggioranza che è stata coesa ed è riuscita a realizzare importanti provvedimenti a favore dei cittadini veneti. Ringrazio anche quei colleghi di opposizione che hanno avuto un atteggiamento costruttivo”.

Pietro Dalla Libera (Veneti Uniti): “L’ultimo provvedimento della decima legislatura votato oggi dal Consiglio regionale dimostra l’importante sensibilità dimostrata dalla politica nei confronti degli operatori della sanità che si sono spesi per salvare vite umane, anche rischiando in prima persona: si tratta quindi di un atto dovuto, un riconoscimento innanzitutto morale, oltre che economico. La nostra sanità, anche grazie al personale in servizio, rimane di eccellenza assoluta e di questo va riconosciuto il giusto merito anche al Presidente Zaia”.

Jacopo Berti (M5S): “Ben vengano i riconoscimenti economici, un atto dovuto verso il nostro personale sanitario, ma dobbiamo rivedere i livelli salariali complessivi, perché ci sono discrepanze di trattamento economico tra le diverse Ulss e l’Azienda Ospedaliera. Dobbiamo rinnovare la visione della sanità veneta”.

Orietta Salemi (CpV): “Appoggio gli ordini del giorno presentati dai primi firmatari Bassi e Bigon, peraltro accolti dall’Assessore Lanzarin. Mi fa piacere accordare la giusta attenzione a tutti gli operatori sanitari, anche a quelli del privato accreditato che lavorano fuori dal comparto pubblico, ma che assicurano la stessa competenza professionale”.

Franco Ferrari (CpV) ha esordito riconoscendo “l’impegno di persone che hanno con grande professionalità e coraggio lavorato per noi durante il Coronavirus”. Ferrari ha infine tracciato un bilancio personale della legislatura: “Ringrazio innanzitutto chi mi ha permesso di maturare questa straordinaria esperienza in Consiglio regionale: Alessandra Moretti. Ringrazio poi il Presidente Ciambetti perché mi ha insegnato tante cose: ha diretto il Consiglio in modo egregio. Ringrazio anche tutti gli Assessori per la collaborazione che hanno sempre avuto nei miei confronti, e tutto il personale. Mi sono accorto che scrivere una legge è molto difficile, fare politica in modo serio e responsabile è difficile, ma solo una percentuale minima di cittadini è a conoscenza del lavoro che viene svolto qui a palazzo Ferro Fini”. “Non credo che mi ricandiderò – ha concluso il consigliere - perché il Covid ha lasciato il segno nel tessuto imprenditoriale: a settembre ci saranno migliaia di nuovi disoccupati e sento forte la responsabilità nei confronti dei miei dipendenti. Chiedo a voce alta di indirizzare le risorse disponibili per sostenere le imprese che non possono essere lasciate a morire”.

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