Cortina 2026 - Possamai (Pd): “Da oltre un anno la Fondazione Dolomiti Unesco attende dalla Regione i progetti sugli impianti di collegamento con Arabba e Alleghe”

12 aprile 2021

 

(Arv) Venezia 12 apr. 2021 -     “Dopo oltre un anno, la Fondazione Dolomiti Unesco non ha ancora ricevuto dalla Regione la documentazione sul progetto degli impianti di collegamento tra Cortina, Arabba e Alleghe in vista delle Olimpiadi del 2026. I tentativi di ottenere una risposta, almeno tre, sono finora caduti nel vuoto: un controsenso, se si considera che la Regione fa parte del Cda della Fondazione. Come mai?”.

Lo chiede il Capogruppo del Partito democratico a palazzo Ferro Fini Giacomo Possamai, che informa: “Ho presentato una dettagliata interrogazione a risposta scritta, sottoscritta anche dai colleghi Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis, rivolta, non solo al presidente Zaia, ma anche all’Assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, al Turismo, Federico Caner, e alle Infrastrutture, Elisa De Berti”.

“Siamo tutti convinti che le Olimpiadi rappresentino una vetrina eccezionale e un’occasione unica di rilancio del territorio – chiarisce Possamai – Quindi, se ci sono delle criticità, queste devono essere affrontate e risolte per tempo. E una di queste, sottolineata più volte, riguarda proprio la costruzione di nuovi impianti di collegamento sciistico tra Cortina d’Ampezzo e i comprensori limitrofi. La Fondazione Unesco ha chiesto le carte per valutare il potenziale impatto su un sito naturale unico al mondo e patrimonio dell’umanità dal 2009; la Regione ha risposto con un silenzio che diventa sempre più imbarazzante col passare dei mesi”.

“Non abbiamo dubbi sul fatto che la Regione voglia rispettare i criteri di sostenibilità ambientale, precondizione ineludibile per ottenere le risorse del Recovery Fund – spiega il Capogruppo Dem - E ci accodiamo quindi anche noi all’appello per conoscere finalmente nel dettaglio questo progetto: numero delle stazioni di partenza e arrivo, tracciati e cabinovie previste”.

“Si tratta di un’opera ambiziosa e costosa, 64 milioni, definita dal presidente Zaia addirittura il simbolo della rinascita della montagna – sottolinea Giacomo Possamai in conclusione - Arrivare a uno scontro senza neanche essersi confrontati sui contenuti, sarebbe una sconfitta per tutti, in primis per il territorio bellunese”.