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Seconda commissione – Report sugli appalti pubblici regionali, anno 2020: votata la presa d’atto. Disciplina attività Protezione civile. Prevenzione e limitazione emissioni odorigene
02 settembre 2021
(Arv) Venezia 2 set. 2021 - La seduta odierna della Seconda commissione consiliare permanente si è aperta con l’illustrazione del Rend n. 48 “Adozione della Relazione annuale sull'andamento degli appalti pubblici in ambito regionale, annualità 2020”. Erano presenti anche i componenti della Quarta commissione, in seduta congiunta ai sensi del regolamento. Al termine del Report, la Quarta commissione ha espresso a maggioranza, senza voti contrari, il parere di competenza. Di seguito, la Seconda commissione ha votato a maggioranza, senza voti contrari, la presa d’atto del Rend 48.
Il Report analizza l’andamento del mercato degli appalti in Veneto, a partire dalla fase della programmazione triennale dei lavori pubblici e di quella biennale di servizi e forniture, sanitarie e non. Si tratta di un rapporto unico a livello nazionale, che fotografa bene il settore degli appalti, l’impatto della pandemia e i primi risultati determinati dalla semplificazione del ciclo degli appalti, in forza del DL 76/2020. Vengono valorizzati i dati contenuti nell’archivio SIMOG di ANAC (numero e valore dei CIG richiesti e quindi delle procedure avviate), e i dati forniti dall’Osservatorio regionale sugli appalti.
Nel 2020, la spesa pubblica complessiva in Veneto è stata di oltre 13 miliardi, con 443 mila CIG richiesti. Durante la pandemia, a richiedere più CIG sono state le Aziende ULSS. Sono state preferite le procedure di affidamento veloci, in primis procedure negoziate, confronti competitivi, Accordi Quadro e affidamenti diretti. Il settore dei lavori pubblici ha conosciuto una decisa ripresa, con un andamento positivo sia del numero e dell’importo dei CIG richiesti (4,7 mld), sia delle aggiudicazioni (75 percento rispetto al numero delle gare avviate). Un focus specifico è stato fatto sulle forniture sanitarie, con 3 miliardi di spesa avviata: il Veneto ha dimostrato una capacità di spesa doppia rispetto alla media nazionale, in forza delle gare disposte da Azienda Zero. Quanto alle forniture e ai servizi, in generale, sia pure con una lieve flessione, è stata confermata la competitività delle imprese del territorio. Il Report contiene ulteriori focus: i tempi delle procedure, con il Veneto che si è dimostrato regione virtuosa rispetto alla meda nazionale; l’incidenza degli affidamenti diretti, indubbiamente positiva; l’andamento dei Ribassi.
In ordine al Disegno di legge della Giunta n. 54 “Disciplina delle attività di Protezione civile”, si ricorda che prima della pausa estiva era stato completato l’esame dell’articolato, tenendo conto delle modifiche proposte dalla Giunta regionale, anche in seguito agli incontri avuti con i soggetti portatori di interesse, in particolare con il mondo associativo e del volontariato. Il testo normativo esaminato rappresenta la base per raccogliere contributi e osservazioni scritte da parte dei soggetti portatori di interesse, in vista dell’approvazione in commissione: il 15 settembre è il termine per ricevere la documentazione.
La commissione, con l’intervento dell’Assessore regionale all’Ambiente, ha iniziato l’esame dell’articolato del Testo abbinato per contenere le emissioni odorigene: da una parte, il Disegno di legge n. 46 della Giunta regionale “Misure per la prevenzione e limitazione delle emissioni odorigene in atmosfera ai sensi dell'articolo 272 bis del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152, 'Norme in materia ambientale' e successive modificazioni”, preso come testo di riferimento; dall’altra, il Progetto di legge n. 27, di iniziativa consiliare, "Disposizioni per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene da attività antropiche". I due testi normativi sono già stati illustrati in commissione, che ne ha votato l’abbinamento.
L’obiettivo è prevenire e limitare le emissioni odorigene degli stabilimenti che le producono, dato che le sostanze odorigene emesse da attività antropiche possono limitare fortemente l’utilizzo di un territorio.