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Lorenzoni (Portovoce Opposizioni): “Prezzi dell’energia alle stelle: unica risposta praticabile, le fonti rinnovabili”
19 novembre 2021
(Arv) Venezia 19 nov. 2021 - “L’attuale contesto storico, con scarsità di materiali e prezzi dell’energia alle stelle, dimostra che l’unica risposta da qui in avanti è la conversione del sistema energetico nazionale e regionale all’eolico e al fotovoltaico”. Così Arturo Lorenzoni, Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale del Veneto, nonché docente di Economia dell’Energia all’Università di Padova, intervenuto stamane “Al webinar di Italia Solare riservato agli operatori del settore, organizzato per fare il quadro sul futuro dei prezzi dell’energia e delle commodity industriali. I prezzi del gas sono quintuplicati nel 2021, l’acciaio ha pure raggiunto dei costi mai visti nell’ultimo decennio, con effetti a cascata sul prezzo dell’energia elettrica: in Italia ha superato i 300 euro/MWh in alcune ore, con un valore medio nel 2021 di 217,6 euro/MWh, rispetto ai 43,6 euro/MWh del 2020”.
“La causa non sta nei vincoli posti dalla transizione energetica - ha sottolineato il Portavoce - bensì nella coincidente spinta di pressioni di mercato e geopolitiche sul mercato delle fonti fossili. Le fonti rinnovabili, con i contratti a prezzo fissato per 15 o 20 anni, possono calmierare questa situazione, non generarla. E così pure l’alto prezzo dei permessi di emissione negoziabili di CO2, 69 €/t (oggi 19 novembre), sono una conseguenza dell’alto prezzo dell’energia elettrica, che giustifica l’uso di fonti fossili pur costose, non ne sono la causa”.
“Il fotovoltaico - sottolinea Lorenzoni - può e deve fare la differenza nella fase, peraltro obbligata, della transizione energetica. Siamo chiamati ad agire ora, senza aspettare ulteriormente. La scelta del Governo italiano è stata quella di intervenire sui prezzi dell’energia. Ma come potrà essere competitiva l’efficienza energetica se si sussidia l’energia? Ecco perché il tema dell’accelerazione sugli investimenti nelle fonti rinnovabili, anche con il fotovoltaico a terra, è dirimente. Il relativo progetto di legge regionale, in fase di discussione, è strategico: uno spazio di convergenza tra le istanze di tutti è possibile, riservando attenzione ai criteri e alle dimensioni degli impianti a terra e privilegiando le realizzazioni dell’agrivoltaico, un settore nuovo, che può aiutare a conciliare la necessaria crescita della potenza fotovoltaica con la conservazione dell’attività agricola dei terreni”.
“Grazie a una normativa equilibrata sul fotovoltaico a terra - aggiunge Lorenzoni - il Veneto può inseguire la sostenibilità del proprio sistema energetico sostenendo al tempo stesso l’economia locale, con una strategia che non può dare spazio a rimpianti. Alla luce degli stringenti vincoli di decarbonizzazione assunti dall’Italia, che comportano circa 40.000 MW di nuova potenza elettrica a fonti rinnovabili nel prossimo decennio, è urgente la necessità di normare con tempestività i criteri per le nuove strutture fotovoltaiche, nel rispetto del territorio, pur tuttavia senza mettere limiti ingiustificati ad investimenti che possono rappresentare una spinta all’economia”.