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Quarta commissione – I dati del Veneto relativi agli infortuni sui luoghi di lavoro e alle malattie professionali: audito responsabile Direzione regionale INAIL
17 marzo 2022
(Arv) Venezia 17 mar. 2022 - La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), ha audito la dott.ssa Enza Scarpa, responsabile della Direzione regionale Veneto di INAIL, per acquisire i dati degli infortuni sui luoghi di lavoro e delle malattie professionali.
Proprio quello degli infortuni sui luoghi di lavoro è un tema che la commissione ha indicato tra le priorità da affrontare nei prossimi mesi, dopo aver già approfondito il fenomeno delle Ecomafie.
La dottoressa Scarpa ha fornito i dati degli infortuni relativi a quattro filoni: andamento infortunistico 2016- 2020; andamento infortunistico 2020- 2022; gli infortuni nel settore Sanitario; gli infortuni da Covid.
È stato innanzitutto indicato il numero dei lavoratori impiegati, con riferimento all’anno 2020: 1.485.462, in 275.711 aziende.
Tra i principali settori di impiego, le industrie alimentari, il commercio all’ingrosso, le costruzioni, la sanità e il sociale, la fabbricazione di prodotti in metallo e di macchinari, il trasporto e il magazzinaggio, le attività di servizi di alloggio e ristorazione.
Sono stati quindi forniti i dati relativi agli infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL, distinti tra infortuni in occasione di lavoro e in itinere. Nel complesso, mentre nel 2016 sono stati 74.959, nel 2020 c’è stato un decremento dovuto alla pandemia, con il dato sceso a 68.893.
La parte maggiore degli infortuni denunciati ha interessato il settore dell’industria e dei servizi: 61.529 nel 2016, 62.322 nel 2020. Tra le province maggiormente colpite, quelle di Verona, Vicenza, Padova e Treviso, con dati comunque in decrescita nel 2020 rispetto ai numeri registrati nel 2016. Il maggior numero di infortuni ha colpito la fascia di età compresa tra i 25 e i 59 anni.
Riguardo agli infortuni mortali, mentre nel 2016 sono stati 128, nel 2020 sono scesi a 107, di cui 20 da Covid. Tra i settori più colpiti, quelli della manifattura e delle costruzioni. La fascia di età più interessata è stata quella compresa tra i 35 e i 59 anni.
Quanto alle malattie professionali, è stato evidenziato che rispetto agli infortuni esse si sviluppano in un arco temporale maggiore. I numeri: si passa dai 3.269 casi registrati nel 2016, ai 2.747 nel 2020, soprattutto nel settore dell’industria e dei servizi. Treviso, Verona, Vicenza, Padova le province più colpite.
In merito alle tipologie di malattie professionali, i casi maggiori hanno interessato le patologie infettive, tumorali (soprattutto mesoteliomi), del sistema nervoso e circolatorio, osseo e muscolare.
Nei due anni di pandemia, da gennaio 2020 a gennaio 2022, sono state 21.667 le denunce di malattie dovute al Covid, di cui 37 con esito mortale. Più colpite le donne e la fascia di età compresa tra i 35 e i 68 anni. Quasi l’80 percento delle denunce ha riguardato la sanità e l’assistenza sociale: in particolare, nel quinquennio 2016- 2020, in Veneto, sono state 1200 le denunce di violenza, aggressione e minaccia pervenute, circa il 10 percento della media nazionale.
A margine della seduta, il presidente Zanoni ha sottolineato come “quella di oggi è stata una seduta molto interessante perché ci ha finalmente consentito di avere una visione completa ed esaustiva della casistica degli infortuni sui luoghi di lavoro e delle malattie professionali. I dati sono stati raggruppati per tipologie di lavoro e classi di età. È stato indicato l’andamento dei dati nell’ultimo quinquennio, 2016- 2020. Ciò ci consentirà, durante il lavoro di approfondimento di queste tematiche, di poter disporre di dati di base utili per poter comprendere a fondo il fenomeno e quindi per proporre eventuali migliorie normative”.
Per il vicepresidente Bet, “è stata una commissione molto utile, decisamente proficua. Sono stati forniti numeri importanti ed è stata un’occasione propizia per inquadrare i dati degli infortuni sul lavoro in Veneto al fine di valutare eventuali proposte di legge migliorative della sicurezza dei lavoratori”.