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Sanità: sì in commissione a nuove disposizioni su personale aziende sanitarie venete
31 marzo 2022
(Arv) Venezia 31 mar. 2021 – La commissione Sanità del Consiglio veneto, presieduta da Sonia Brescacin (Lega-Lv) ha espresso parere favorevole al provvedimento di Giunta in materia di fabbisogno di personale per il servizio sanitario. I consiglieri di opposizione si sono astenuti. Il provvedimento, illustrato dall’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, offre alle aziende sanitarie la possibilità di integrare con nuove assunzioni e collaborazioni i vuoti di organico creati dal turnover e dai nuovi bisogni assistenziali causati da due anni di emergenza pandemica.
Il costo del personale di tutte le aziende sanitarie (comprese quelle universitarie, lo Iov e Azienda Zero) per l’anno 2022 non dovrà superare i 3 miliardi di euro: in base ai parametri normativi nazionali gli obiettivi di costo per l’erogazione e il funzionamento delle strutture aziendali sono stabiliti in 2.991.677.746 euro; quelli per la specialistica ambulatoriale, veterinaria e le altre professionalità ambulatoriali (psicologi, biologi e chimici) sono stabiliti in 84.897.876 euro.
Tuttavia, in attuazione dei decreti emergenziali per la pandemia, le aziende sanitarie del Veneto hanno a disposizione una dote aggiuntiva di 25,8 milioni di euro per acquisire prestazioni aggiuntive al fine di consentire il rispetto delle liste di attesa, il pagamento delle guardie notturne, fronteggiare le carenze di organico dopo i concorsi andati a vuoto negli ultimi anni, garantire i servizi ambulatoriali e l’utilizzo delle apparecchiature diagnostiche per l’utenza esterna, nonchè far fronte alle esigenze assistenziali correlate al Covid-19. Le aziende sanitarie – nell’ambito delle risorse disponibili - potranno quindi ricorrere ad assunzioni a tempo indeterminato e determinato e alla stabilizzazione del personale precario, anche superando i tetti di spesa programmati, per colmare i vuoti causati dal turn-over: sino al 30 giugno 2022 potranno assumere medici di continuità assistenziale, medici in formazione nella scuola di medicina generale o neolaureati per le Unità di continuità assistenziale (Usca) e reclutare personale in quiescenza; e potranno prorogare fino al 31 dicembre 2022 gli incarichi conferiti (o conferirne di nuovi) a medici specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno del corso di specializzazione. L’Azienda Zero è quindi tenuta a inserire nei bandi di concorso la previsione di ammissione degli specializzandi del terzo e quarto anno di corso (o del quarto e quinto se il corso ha durata quinquennale) delle scuole di medicina degli atenei di Padova e di Verona, e degli altri atenei convenzionati extraregione (Ferrara, Milano Bicocca, Brescia e Catanzaro). Il provvedimento di Giunta prevede, inoltre, più risorse per le aziende che re-internalizzano servizi in precedenza affidati all’esterno.
“Il personale assunto in via temporanea per l’emergenza pandemica si rivela indispensabile oggi per il funzionamento della sanità veneta – ha spiegato l’assessore – Siamo consapevoli che le risorse umane sono il vero fulcro del sistema sanitario. Le Regioni, in forza della proroga dei decreti emergenziali, stanno mettendo in campo una serie di azioni per prorogare gli incarichi provvisori assegnati e stabilizzare il personale precario, ma va tenuto presente l’obbligo del rispetto dei tetti di spesa stabiliti a livello nazionale. La Regione Veneto ha coinvolto il ministro Speranza e la Conferenza delle Regioni nello studio di ‘pacchetti’ di misure che valorizzino professionalità e qualità del personale. Ci auguriamo che a livello nazionale ci sia adeguata attenzione verso la questione drammatica del fabbisogno di personale sanitario: servono nuove norme nazionali per modificare i tetti di spesa per il personale, intervenire sui livelli di formazione e rendere più attrattive le professioni sanitarie con adeguate remunerazioni e incentivi”.
“Questo provvedimento, articolato e complesso, si snelliscono procedure e si implementano le risorse per le aziende sanitarie per reclutare personale – ha commentato la presidente della commissione Brescacin - Un aspetto importante da sottolineare è il superamento dell’obbligo di autorizzazione regionale per le assunzioni a copertura del turn over. È chiaro a tutti che le risorse umane sono la vera emergenza del sistema sanitario: basti pensare alle case di comunità e agli ospedali di comunità previsti per lo sviluppo della sanità territoriale e finanziati dal governo solo nell’aspetto strutturale, cioè i muri, ma non nel personale che dovrà assicurarvi i servizi. Il problema, quindi, deve essere posto e affrontato in sede nazionale, perché è quello il livello di governo competente”.