Guarda (EV): “Legge regionale fotovoltaico a terra. Mesi di confronto, ma legge ancora insoddisfacente”

05 luglio 2022

(Arv) Venezia 5 lug. 2022 - “Prima seduta in Consiglio regionale del Veneto dedicata al progetto di legge sul fotovoltaico a terra. Il provvedimento in discussione non accontenta nessuno. Dopo le proteste dei mesi scorsi, la maggioranza aveva sperato in una proposta di legge ‘paracadute’, ma oggi è evidente come in realtà non si riesca ad andare oltre la solita manovra comunicativa". Con queste parole, interviene sull’argomento la consigliera di Europa Verde, Cristina Guarda che spiega: “Apprezzo sia stato accolto il nostro suggerimento di distinguere tra impianto a terra e agrivoltaico, quello vero ‘a misura di trattore’, unico modo per far convivere e garantire l'attività agronomica, ma per raggiungere l’indipendenza energetica e la decarbonizzazione i cittadini e le imprese ci chiedono regole chiare, non indicazioni fumose”.

“Avrei preferito – prosegue la consigliera - attendere i decreti ministeriali e le linee guida nazionali, evitando quindi di arrivare ad approvare un provvedimento che rischia di essere ribaltato completamente in pochi mesi. Pur riconoscendo il lavoro svolto dal proponente, e dai consiglieri di opposizione presenti in Seconda Commissione nei mesi scorsi, alcune nostre osservazioni sono state accolte, tuttavia, il testo in discussione si limita a essere meramente orientativo, e non introduce criteri precisi e inconfutabili sugli impianti di fotovoltaico a terra”.

“Tra gli aspetti critici di questo provvedimento – chiarisce Guarda - segnalo l’art.4 sulla proporzione 1 a 20, che prevede che la porzione agricola dedicata all’impianto fotovoltaico non sia superiore a una frazione corrispondete a 1/20 dell’intera area. Questa disposizione, è fortemente a rischio di incostituzionalità per irragionevolezza. E’ purtroppo rappresentativa dell'intera logica di questa legge, che punta a restringere piuttosto che avvantaggiare, procedendo a un equo contemperamento di esigenze talvolta confliggenti, con la transizione energetica”.

“Mi auguro che alla fine il buon senso prevalga e  per questo ho presentato alcuni emendamenti al fine di rendere almeno in parte praticabile l’indirizzo che questo provvedimento si prefigge. L’obiettivo deve essere quello di favorire la produzione di energia da solare fotovoltaico su aziende agricole integrata con le colture e con l’allevamento, in questo modo i pannelli fotovoltaici vengono posizionati nei campi, con sistemazione ‘mobile’ a inseguimento solare, a una altezza che consentirebbe anche ai mezzi agricoli di poter lavorare i campi. Ricordo – continua Guarda - che tra i benefici derivanti dall’installazione di pannelli agrovoltaici, vi è anche la riduzione di consumo di acqua. I pannelli consentirebbero di ridurre i giorni di irrigazione, grazie a una regolazione del clima a livello locale. Infine questa norma, proprio in virtù degli indicatori presuntivi di non idoneità, delega completamente ai funzionari di Giunta qualsiasi decisione sulla idoneità di un impianto”, conclude Guarda.