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Terza Commissione: intervento regionale per il credito di esercizio a favore delle imprese agricole del Veneto
19 ottobre 2022
(Arv) Venezia 19 ott. 2022 - La Terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Marco Andreoli (Lega-LV), e dalla Vice presidente Cristina Guarda (EV) nel corso della seduta odierna, ha approvato a maggioranza, la PDA n. 52 “Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 per il Veneto. Modifica ai sensi dell'art. 11, lettera b) del Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio e dell'art. 4 paragrafo 2 primo comma del Regolamento (UE) n. 808/2014 per la gestione degli effetti sull'agricoltura dell'invasione russa dell'Ucraina e per l'aumento della resilienza dell'agricoltura ai cambiamenti climatici”. La presente proposta di modifica fa perno sostanzialmente su tre elementi: Viene attivata la Misura 22 “Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e PMI particolarmente colpiti dall'impatto dell'invasione russa dell'Ucraina”; è previsto un’ulteriore sostegno a investimenti nelle aziende agricole, sostegno agli investimenti per orientare i sistemi irrigui aziendali verso tecnologie che usino l’acqua con maggiore efficienza e ne consentano il risparmio; infine, l’introduzione di investimenti in prevenzione e sicurezza degli allevamenti. I cambiamenti climatici in atto e la diffusione di nuove specie alloctone favoriscono infatti l’insorgenza di fitopatologie e di epizoozie, quali la comparsa in alcune Regioni italiane della Peste Suina Africana.
Via libera a maggioranza da parte della Commissione per il Parere alla Giunta regionale n. 209 “Intervento regionale per il credito di esercizio a favore delle imprese agricole del Veneto. L.R. 7 agosto 2009, n. 16 art.2. Campagna agraria 2022-2023. Di fatto, il conflitto tra Russia e Ucraina, iniziato nel febbraio 2022, ha determinato una progressiva destabilizzazione del panorama economico europeo portando con se l'aumento dei prezzi dei fattori di produzione in particolare concimi, mangimi e, soprattutto energia, provocando perturbazioni economiche anche nel settore agricolo e nelle comunità rurali, determinando infine, problemi importanti di liquidità per le imprese agricole impegnate nella produzione primaria e nella trasformazione dei prodotti agricoli. Vista la premessa, si ritiene opportuno provvedere alla concessione di contributi sugli interessi corrisposti dalle imprese alle banche, per operazioni di credito di esercizio finalizzati, per la campagna agraria 2022-2023, al fine di ridurre i problemi di liquidità delle imprese che operano nel settore. L’importo previsto destinato al finanziamento del presente intervento ammonta ad euro 900.000, bilancio di previsione 2022-2024.
Per quanto riguarda l’esame della Rend n. 115 “Stato di attuazione della legge regionale n. 14/2013 'Disposizioni in materia di agricoltura sociale'. Relazione alla Commissione consiliare ai sensi dell'art. 8, comma 1, legge regionale 28 giugno 2013, n. 14, biennio 2020/2021'”, la Commissione, ha espresso a maggioranza parere favorevole. E’ importante premettere, che grazie alle fattorie sociali, s’investe su un approccio terapeutico attraverso un’attività semplice e secolare come l’agricoltura. Di fatto, le fattorie sociali favoriscono l’inclusione di chi vi lavora e induce processi positivi di autostima e di recupero di sé. Le fattorie sociali offrano una o più tipologie di attività che, per la maggior parte, sono attribuibili all’inserimento socio-lavorativo rivolto in particolare a persone con fragilità sociali e con disabilità, percorsi abilitativi e riabilitativi, che di fatto si traduce in iniziative educative, assistenziali, formative e per il benessere personale e il reinserimento e reintegrazione sociale di detenuti ed ex detenuti. In questi ultimi due anni, si registrano 32 aziende sociali. Al fine di dare una informativa completa della materia s’invita a consultare il sito istituzionale: http://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/fattorie-sociali
La Commissione, ha successivamente illustrato il Progetto di legge statale n. 21 prima firmataria consigliera Alessandra Sponda (Lega-LV) “Modifiche alla legge 30 dicembre 2020, n. 178 'Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023' in materia di contributi all'attività olivicola”. Nello specifico, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha emanato il decreto 23 novembre 2021 “Interventi per la filiera olivicola ai sensi dell’articolo 1, comma 128, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 che istituisce il «Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura»“, con il fine di favorire l’aggregazione nel settore olivicolo e per incrementare la produzione nazionale delle olive, aumentando la sostenibilità complessiva del settore. La presente proposta ha, pertanto, l’obiettivo di integrare la normativa vigente affinché vengano aggiornati i parametri previsti dal decreto ministeriale attuativo. Le priorità sono diverse: priorità per i produttori olivicoli associati ad organizzazioni di produttori riconosciute, ivi compresi i produttori olivicoli soci di cooperative associate ad organizzazione di produttori; priorità per i produttori olivicoli iscritti ai Consorzi di tutela; priorità agli impianti a partire da 250 piante/ha, fatta salva diversa densità per impianti di valenza storica, ambientale e paesaggistica.
Al termine della seduta, la Terza Commissione ha illustrato il Pdl n. 158 primo firmatario consigliere Soranzo (FdI) “Modifiche alla legge regionale 23 maggio 2002, n. 11 'Disciplina del settore fieristico'”. Si è fatto presente ancora una volta, della forte sofferenza che vive il comparto anche fieristico frutto del combinato disposto della epidemia da Covid- 19, che ha paralizzato il settore per due anni, e per questo assistiamo alla recente “fuga” di alcune manifestazioni fieristiche di rilievo nazionale ed internazionale come “Auto e Moto d’Epoca” verso sistemi fieristici contermini più attrattivi. Va ricordato che il sistema fieristico nazionale, nel quale quello veneto è inserito, è uno strumento di grandissima importanza per la nostra economia: ogni anno il comparto italiano coinvolge circa 200.000 espositori e 20 milioni di visitatori, genera affari per 60 miliardi di euro e dà origine al 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano. Alcune modifiche all’articolato, autorizza per esempio, la Giunta regionale a concorrere finanziariamente alla promozione e allo sviluppo sui mercati italiano ed estero del sistema fieristico regionale. Gli oneri quantificati per gli esercizi 2023 e 2024 sono pari ad euro 200.000.