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Baldin (M5S): “Energia, trivelle? Zaia disse ‘Mai con me’”
07 novembre 2022
(Arv) Venezia 7 nov. 2022 - “La Regione del Veneto confermi la propria posizione di netta contrarietà a nuove trivellazioni in mare imposte dal governo Meloni”. A chiederlo è la Capogruppo del Movimento 5 Stelle Erika Baldin, prima firmataria di una mozione depositata oggi in Consiglio regionale del Veneto e sottoscritta anche da Cristina Guarda (Europa Verde), Elena Ostanel (il Veneto che Vogliamo), Arturo Lorenzoni (Gruppo misto) e Andrea Zanoni (Partito Democratico). “La Regione - ricorda la Capogruppo - si è sempre dichiarata contraria alle trivelle fin dal 2015 con l'impugnazione del Dl “Sblocca Italia” che consentiva le trivellazioni in Alto Adriatico e la successiva promozione del referendum abrogativo del 2016 chiesto dal Veneto assieme ad altre 9 regioni. Un referendum in cui l'85,6% dei votanti veneti bocciò le trivelle”. Le ragioni del No alle trivelle restano tutte: parliamo di gravi pericoli geologici e ambientali come quelli connessi al fenomeno della subsidenza, a fronte di benefici che restano dubbi e di ridotta entità. Si tratta poi di una fonte fossile, inquinante e obsoleta. Se vogliamo affrontare seriamente la crisi energetica la strada è quella delle energie rinnovabili e della transizione ecologica: non lo dico solo io, ma lo confermano anche gli atti più recenti approvati dal Consiglio regionale in materia di comunità energetiche, fotovoltaico e grandi derivazioni idroelettriche”.
“Zaia nel 2015 sulle trivelle prometteva ‘mai con me’ - continua l’esponente del M5S - rassicurando gli ambientalisti e attaccando una disposizione ‘adottata a livello centrale, prevaricando le competenze regionali’. A livello nazionale Lega e Fratelli d'Italia erano per il Sì al referendum (quindi contrari alle trivelle), assieme al Movimento 5 Stelle. Noi non abbiamo cambiato idea, rimaniamo coerenti e auspichiamo che lo sia anche la Regione del Veneto a partire dal Presidente Zaia”.
“Invito quindi tutti i Consiglieri regionali a sottoscrivere la mia mozione - conclude Baldin - e spero possa essere approvata all'unanimità: sarebbe un primo, vero segnale di autonomia da parte della Regione nei confronti del governo Meloni che ha deciso di rimangiarsi la parola data”.