Sesta commissione: ok a valutazione risultati 2019-2021 delle politiche regionali sull’occupazione

30 novembre 2022

 

(Arv) Venezia 30 nov. 2022 –        La commissione Cultura del Consiglio regionale del Veneto, guidata da Francesca Scatto (Lega-Lv), vicepresidente Elena Ostanel (Vcv), ha preso atto del report sull’applicazione della legge regionale in materia di occupazione e mercato sul lavoro nel triennio 2019-2021. La rendicontazione – presentata dall’assessore al lavoro Elena Donazzan e dall’autorità di valutazione indipendente impersonata dalla sociologa Daniela Oliva, presidente dell’Istituto per la Ricerca Sociale - mette a fuoco l’attività di Veneto Lavoro e dei 39 centri per l’impiego e fa il punto sugli strumenti e sui servizi per il lavoro erogati dall’ente pubblico e dagli enti accreditati nell’arco di un triennio segnato dalla pandemia e da una forte contrazione del Pil. Il Veneto – si legge nella relazione – “è uscito dalla crisi con un ampio recupero delle posizioni lavorative, sostenute in particolare dal maggior impiego di contratti part time e a tempo determinato”. A fine 2021 il saldo regionale tra assunzioni e cessazioni risultava positivo di 55 mila unità, quasi il doppio del saldo 2019 (+27.400 unità). I disoccupati veri e propri iscritti ai Centri per l‘impiego nel dicembre scorso erano circa 300 mila, in flessione del 10 %. Il valutatore indipendente ha messo in rilievo l’efficacia degli strumenti messi in campo dalla Regine Veneto per l’occupabilità e l’occupazione. In particolare il giudizio appare positivo per i due dispositivi di maggior impiego: gli assegni per il lavoro - strumento di accompagnamento, formazione e ricollocamento occupazionale dei disoccupati che dal 2017 a fine 2021 ha coinvolto circa 72mila disoccupati con una spesa complessiva di oltre 80 milioni di euro, e le work experience, vale a dire i percorsi per rafforzare le competenze e l’inserimento professionale che ha registrato 2553 destinatari e 12 milioni di euro impegnati. Tra i suggerimenti avanzati dal valutatore l’invito a garantire velocità e snellezza alle procedure, collaborazione e interscambiabilità tra i diversi strumenti, a rafforzare l’orientamento, a offrire corsi più pratici che teorici, a rafforzare il welfare aziendale e gli indicatori per misurare l’occupazione femminile e ad ampliare la platea dei destinatari (persone, imprese e soggetti vari). Da ultimo, la commissione ha dato avvio all’iter di esame del disegno di legge della Giunta che inserisce tra le tipologie di strutture ricettive in ambiente naturale anche le stanze panoramiche, cioè ambienti in vetro, in legno o altro materiale, a basso impatto, caratterizzate da ampie superfici finestrate. Il ddl della Giunta di modifica della legge quadro sul turismo (lr 11/2013) prevede inoltre la possibilità di realizzare queste strutture di tipo panoramico anche sopra i 1600 metri.