Montanariello (Pd): "Prima della modifica della legge per la protezione della fauna selvatica serve emanare i decreti attuativi del Piano Faunistico Venatorio"

01 giugno 2023

 

(Arv) Venezia 1 giu. 2023  - "Nulla da eccepire sulla decisione della Giunta regionale di presentare un aggiornamento della Legge 50, vecchia di 30 anni, relativa alle norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio: le leggi devono essere sempre migliorate, ed adeguate. Però in questo momento la priorità del settore sta nel superare lo stallo in cui si ritrova il Piano Faunistico Venatorio". La considerazione è del consigliere regionale del Partito Democratico e componente della Terza Commissione, Jonatan Montanariello.

“Il Piano, approvato più di un anno fa, è ancora per buona parte incompleto di normativa: non sono ancora stati emanati i regolamenti applicativi della caccia in zona alpi, della caccia di selezione, dell’albo dei cani da traccia, delle zone di addestramento cani e delle gare cinofile. Per non parlare poi di ciò che riguarda gli istituti privati, la cui regolamentazione è ferma al 2007 ed è stata oggetto di una interrogazione del collega Andrea Zanoni. La legittimità del Piano Faunistico Venatorio - osserva l'esponente dem - è poi messa in discussione da ben quattro ricorsi, di cui due al TAR Veneto. Non si può dimenticare il caos vissuto durante la scorsa stagione venatoria e non si può dimenticare i due ricorsi presentati alla Corte Costituzionale, tutti già discussi e ad oggi in attesa di sentenza. C'è il rischio concreto di vedersi invalidata la pianificazione prevista per la Zona Alpi, una delle più sensibili e delicate sotto il profilo ambientale e sociale, al pari della Zona Lagunare e Valliva, o addirittura l’intero Piano”.

“I nodi in sospeso sono vari, a partire dalla correttezza delle nomine nei comitati direttivi degli ATC/CA e dal fatto che questi si ritrovino tutt'ora commissariati. Manca inoltre un piano organico per il controllo della PSA, nonostante il mondo venatorio abbia già espresso da tempo l'intenzione di mettere a disposizione i propri volontari. Si tratta di criticità per le quali in molte occasioni abbiamo dovuto, per poter capire e poter quindi fare delle proposte, fare delle interrogazioni alle quali vengono date risposte di rito, spesso evasive. Manca il confronto con le Associazioni venatorie e con tutti gli stakeholders che gravitano attorno a questo mondo. Non è difficile pensare che anche la proposta di modifica della Legge 50 sia carente di condivisione. Bisogna avviare un iter di audizioni con le associazioni venatorie ma anche con le polizie provinciali e volontarie. Siamo pronti a proporre ed integrare il Pdl con un articolato quadro emendativo che nasce dall’ascolto del territorio e non dai desideri dei palazzi. Da parte nostra, - conclude Montanariello - come abbiamo fatto nel passato, daremo il nostro contributo affinché i cittadini che svolgono una corretta attività venatoria trovino nelle istituzioni un interlocutore attento, capace di ascoltare e non un rigido burocrate".