Soranzo (FdI): “Seduta del Consiglio regionale del Veneto, a Longarone, dove 60 anni fa si è consumata una delle più grandi tragedie umane della storia repubblicana”

16 ottobre 2023

 

 

(Arv) Venezia 16 ott. 2023  -“Il rispetto della vita umana, prima di tutto e sopra ogni altra cosa, e il tempo che stiamo vivendo ce lo ricorda quotidianamente. Oggi terremo la seduta del Consiglio regionale del Veneto a Longarone, dove 60 anni fa si è consumata una delle più grandi tragedie umane della storia repubblicana. Un piccolo gesto simbolico di rispetto per le vittime e i sopravvissuti, appunto, che ha però il grande significato di testimoniare quanto teniamo a questo martoriato territorio e ricordare l’immane devastazione che ha dovuto subire. C'è un momento nella storia di una nazione in cui lo Stato deve saper anche affrontare la responsabilità più difficile e grave: chiedere scusa ai propri cittadini”. E’ quanto dichiara in una nota il presidente del gruppo consiliare regionale Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, Enoch Soranzo

“Non so se in tutti questi anni le Istituzioni abbiano fatto tutto ciò che avrebbero dovuto, ma so che noi oggi abbiamo il dovere morale non soltanto di continuare ad onorare il ricordo delle vittime, ma anche di chiedere scusa. La memoria del Vajont – aggiunge Soranzo - è continuata a riaffiorare grazie alle inchieste, alla letteratura, al cinema, al teatro civile che ne hanno fatto uno straordinario racconto collettivo. Un racconto che non deve però perdersi nel tempo ma radicarsi nella coscienza nazionale, che non può essere dimenticato, ma deve essere scolpito nelle nostre coscienze e in quello delle future generazioni. Questo credo sia proprio il senso della Legge regionale del 2019, cui crediamo molto, che ha istituito la ‘Giornata in ricordo della tragedia del Vajont’. Per chi come me è nato dopo quel tragico 9 ottobre 1963, il disastro del Vajont non può essere infatti soltanto un pallido ricordo appreso dalle narrazioni, ma deve diventare un simbolo degli errori, delle tragedie, e di quanto avremmo potuto e dovuto evitare. Non possiamo permetterci di usare termini come ‘incuria dell'uomo’ per giustificare un'opera che è stata fin da subito una tragedia annunciata, causata da colpe e complicità umane. Correggere questo errore è quindi un dovere morale di tutte le Istituzioni del nostro Paese, e di chi le rappresenta”.

“Il Vajont – osserva il consigliere - è anche un monito per il nostro tempo, un richiamo a riconsiderare il rapporto con la natura nei diversi processi di sviluppo. La difesa del suolo e la sicurezza idrogeologica sono questioni che non possiamo più ignorare, così come è un imperativo senza condizioni investire nella prevenzione e nella tutela del territorio anche se le risorse richieste sono ingenti, perché il costo di un non intervento sarebbe assolutamente inaccettabile in termini di vite umane e danni naturali. Il Vajont ci ricorda e insegna anche questo, che non possiamo violare la natura e mettere in pericolo la vita dei cittadini nel nome del profitto e, spesso, di un falso progresso. Dobbiamo necessariamente trovare un equilibrio tra tecnologia e tutela dell'ambiente, e soprattutto ascoltare la saggezza delle comunità locali, che conoscono il loro territorio meglio di chiunque altro”, conclude Soranzo.