Ostanel (VcV), Guarda (EV), Camani (Pd), Baldin (M5S) e Lorenzoni (Portavoce Opposizione): “Zaia non garantisce nessuna eredità al Veneto, questo bilancio si regge sulle spalle dei cittadini”

12 dicembre 2023

 

(Arv) Venezia 12 dic. 2023 -       “Il bilancio cui ormai ci hanno abituati il Presidente Zaia e la sua Giunta è uno strumento che solo formalmente programma. La realtà sostanziale è che l'utilizzo degli strumenti concessi a normativa vigente alla Regione, cioè le leve tributarie e fiscali e la capacità di indebitarsi per spese di investimento, sono inutilizzate o scarsamente utilizzate”. A dirlo, i consiglieri regionali Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Cristina Guarda (Europa Verde), Vanessa Camani (Partito Democratico), Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle) e Arturo Lorenzoni (Portavoce Opposizione).

“Pensiamo certamente all'addizionale regionale Irpef dei soggetti con redditi alti o all’aumento dell’Irap alle imprese altamente inquinanti, guardando al fallimento della Cop28 di Dubai, e a quelle che producono armi e munizioni, in un tempo nel quale chi chiede la Pace si sente sempre più solo. Sono imprese che ad oggi – sottolineano i consiglieri - usufruiscono quasi a costo zero di risorse naturali, ai beni comuni concessi a privati da parte della Regione rinunciando ad intervenire per rispondere alle emergenze elencate da tutti i rappresentanti della società civile auditi nelle commissioni nel corso dell’anno. Questo bilancio non si occupa nei fatti di questioni sociali, sanità, crisi ambientali e piani di settore per la transizione ecologica e strategica delle filiere”.

“Con uno sforzo minimo si potrebbe generare entrate correnti a sostegno delle famiglie finanziando l'iniziativa, già prevista dalla legge, degli asili nido gratis o per affrontare emergenze ambientali ed economiche sostanziali, come la siccità. Se vogliamo generare fiducia nelle istituzioni – commentano i consiglieri - occorre essere istituzione ed evitare di gestire il Veneto come una azienda che deve generare profitto a tutti i costi, anche a discapito degli interessi dei cittadini. Occorre inoltre agire sul deficit spending, sull'indebitamento, per sostenere, ad esempio, opere a impatto zero per l'ambiente, come le note aree forestali d'infiltrazione o la gestione delle reti irrigue richieste a gran voce da ANBI, che denuncia la totale assenza di finanziamenti regionali per la gestione delle opere per la sicurezza idrogeologica e la siccità”.

“Di fatto il presidente Zaia non sta lasciando alcuna eredità al Veneto. Un buon padre di famiglia non gestisce con l'immobilismo laddove ha gli strumenti per generare un cambiamento vero e favorevole all'ambiente, alla salute, al benessere dei cittadini. Un bilancio, quello di Zaia, il cui equilibrio si regge sulle spalle dei cittadini. Il bilancio non può essere un diligente esercizio contabile, deve segnare una direzione verso il bene dei cittadini, ma non si vede alcuna direzione nella congerie di interventi spot assicurati dal lavoro paziente degli uffici e dell’assessore Calzavara. Un’altra occasione perduta”, concludono Ostanel, Guarda, Camani, Baldin e Lorenzoni.