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Guarda (EV): “Abbiamo portato il Veneto ad aderire al manifesto europeo per bandire i PFAS”
12 marzo 2024
(Arv) Venezia 12 mar. 2024 - “Un voto davvero desiderato da parte di chi, in Veneto ed in Italia, ha sostenuto fin dall’inizio, dal 2013, l'urgenza di fermare l'uso e la diffusione dell'inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche. Un importante risultato conseguito da Europa Verde Veneto in Consiglio regionale”. Così la consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda.
“Con la nostra risoluzione – aggiunge Guarda - abbiamo proposto al Consiglio di aderire e sostenere il Manifesto Ban Pfas scritto da numerosissime organizzazioni della società civile europea, tra cui alcune italiane come: Isde, ovvero, Medici per l'ambiente, Greenpeace e Pfas.land, da sempre attive su questo tema, insieme a molte altre realtà venete. Tra gli impegni contenuti nel testo vi è quello di mettere, gradualmente seppure a tappe forzate, al bando la produzione di PFAS e la loro dispersione. Questo obiettivo è raggiungibili solo attraverso la completa sostituzione dei PFAS con sostanze certificate sicure per la salute umana e per l’ambiente. Settori produttivi quali imballaggi alimentari, cosmesi, abbigliamento, conciario, fitosanitario, o di oggetti di largo consumo come pentole antiaderenti, carta alimentare, carta da forno e tanti altri contribuiscono purtroppo all'inquinamento di aria, suolo e acqua da PFAS, sostanze classificate cancerogene e particolarmente pericolose per neonati e bambini. Alla luce dei dati che confermano quanto la presenza di sostanze perfluoroalchiliche in Europa sia diffusa, si impegna l’ Unione Europea a sostenere l'abbandono dell'uso dei PFAS e le azioni di bonifica delle varie aree contaminate e di adottare il principio ‘chi inquina paga’. Il prezzo che paghiamo, in termini di salute e di economia, per la mancata adozione di provvedimenti preventivi e stringenti, sono incalcolabili. Molte aziende già sono riuscite ad arrivare all'obiettivo sostituzione PFAS. Lo hanno fatto per etica o per la pressione dei consumatori”.
“Dopo 9 anni di lotte che ho condiviso con cittadini e associazioni in Veneto, al fine di far riconoscere l'urgenza di un intervento, il Veneto assume un importante impegno nei confronti dei cittadini. Ringrazio i colleghi di opposizione e maggioranza per il sostegno. Ricordo che sono ancora tanti passi da fare in Veneto per la salute e la sicurezza in ambiente e agricoltura. Rimane una nota dolente: nonostante in Veneto e Piemonte si registrino i casi peggiori in Europa per contaminazione da PFAS, l’Italia non è tra le 5 nazioni europee che hanno proposto la revisione della normativa REACH riguardante i PFAS. È tempo di accelerare a questo cambiamento epocale, per rispetto della dei cittadini vittime di questo avvelenamento e, oggi come in futuro, saranno costretti a fare i conti con la presenza di PFAS nel sangue”, conclude Guarda.