Sandonà (Lega – LV): “Alla riscoperta delle antiche radici della Serenissima a Candia – Creta. E del valore dei condottieri veneziani come Biagio Giuliani che fermò proprio a Chania l’avanzata dei Turchi”

28 giugno 2024

 

(Arv) Venezia 28 giu. 2024 - “Un viaggio alla riscoperta non solo della “veneziana” Candia, ovvero l’attuale Creta, ma anche degli eroi che hanno contribuito a rendere grande la Repubblica della Serenissima. È quello che ho fatto ieri a Creta, nella regione di Chania per riscoprire i luoghi “da mar” della nostra Repubblica della Serenissima e dei condottieri veneziani, in particolare nella figura del capodistriano Biagio Giuliani reso celebre da un’azione molto coraggiosa”. Così Luciano Sandonà (Lega-LV), presidente della Prima commissione del Consiglio regionale del Veneto.

“A Chania - continua Sandonà - ho avuto modo di incontrare Nikos Kalogeris, Vicepresidente Regione di Creta/Responsabile Distretto di Chanià, Panagiotis Simandirakis, Sindaco di Chania; Giannis Malandrakis, Sindaco di Platanià, Eleni Papadopoulou del Ministero della Cultura e Sovrintendente di Chania e ancora il Sindaco di Apokopronas e il Sindaco Charalambos Koukianakis e ho visitato alcuni edifici rurali di origine veneziana (mulini, frantoi, ville) oltre al Forte di San Teodoro nel quale con una azione memorabile, per salvare la Repubblica Veneta, perse la vita Biagio Zulian o Giuliani. L’incontro rientra nel progetto, del quale fanno parte anche Valentina Petaros Jeromela (archivista incaricata), Mariella Zorzet (vicepresidente Fameia Capodistriana), Marianna Angelaki (coordinatrice progetto), “Le popolazioni della Serenissima alle guerre veneto turche. La storia del capodistriano Biagio Giuliani eroe a Creta”. Il progetto è già stato presentato anche a Trieste con Alberto Montagner, Presidente dell’Associazione Culturale Veneto Nostro capofila del progetto, Valentina Petaros Jeromela, responsabile del progetto, Pietrangelo Petenò, referente di Marco Polo Project Venezia, e Piero Sardos Albertini, Presidente della Fameia Capodistriana, associazione che raccoglie gli esuli da Capodistria e che nel 1963 donò al Comune di Venezia una lapide commemorativa di Biagio Giuliani che fu installata nell’isola del Lido di Venezia. Il progetto è stato approvato dalla Regione del Veneto nell’ambito della Legge Regionale n.39/2019 “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale risalente alla Repubblica Serenissima di Venezia nell’Istria, nella Dalmazia e nell’area mediterranea” e intende ricordare il grande eroe cavresano, Biagio Giuliani, attraverso l’avvio di ricerche presso gli Archivi Storici, lo spoglio delle varie pubblicazioni che negli anni si sono occupate dell’evento storico, i dipinti, le dediche, le poesie, la toponomastica che ricordano Biagio Giuliani in diverse realtà. “Biagio Giuliani, condottiero veneziano, fu il comandante del Forte S. Teodoro, piccolo isolotto di fronte la città di La Canea - Chania, il primo lembo di terra cretese ad essere stato attaccato dai turchi alla conquista di Candia nel luglio del 1645. Giuliani e la guarnigione sotto il suo comando resistettero disperatamente ai ripetuti assalti degli ottomani e quando si videro sopraffatti, invece di arrendersi, diedero “fuoco alle polveri” e “fece saltare in aria col piccolo avanzo della guarnigione, seppellendo nelle rovine un gran numero di nemici”. Questo il racconto del valoroso sacrificio di Giuliani descritto da De Franceschi nella sua “L’Istria. Note storiche” del 1879. Un evento che fermò l’avanzata dei Turchi. Creta - Candia non può esimersi dalla forte influenza sulle proprie coste, del dominio della Serenissima”.

“E nel contesto delle guerre che videro la contrapposizione tra Venezia e l’impero Ottomano sia nell’Egeo che nei Balcani - conclude Sandonà - si registrò una forte e uniforme presenza di sudditi veneziani tra le truppe e gli equipaggi della Serenissima che si opponevano alle dilaganti espansioni ottomane a partire dalla partecipazione alla grande e drammatica battaglia di Lepanto, con galee interamente armate da singole città e territori, alle altre tragiche guerre che coinvolsero la Repubblica di Venezia e l’Impero Ottomano a partire dal ‘400 e fino al ‘700, prima fra tutte la guerra di Candia”.