Baldin (M5S): “Ora i fondi per finanziare il Servizio Civile universale ci sono anche in Veneto, grazie ai gruppi consiliari e all'Ufficio di Presidenza. Ma il governo di Giorgia Meloni snobba il volontariato e le fasce deboli della popolazione”

17 luglio 2024

(Arv) Venezia 17 lug. 2024 - “I fondi mancanti al Servizio Civile universale nel Veneto li stanzia la Regione e non il governo Meloni. La conferma viene dalla risposta che la Giunta regionale di palazzo Balbi, ha fornito alla mia interrogazione”. Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, la quale chiedeva all’esecutivo veneto di conoscere come intendesse arginare il problema dei tagli.

“I 700mila euro trovati nella legge 269/2024, ovvero, l’assestamento di bilancio -spiega la consigliera- sono il frutto del risparmio di oltre 5 milioni di euro dalle spese del Consiglio regionale. È quindi merito dell’Ufficio di Presidenza, nonché dei singoli gruppi consiliari, se queste risorse ci sono ancora, e quindi non utilizzate nonostante siano state assegnate.

Il Dipartimento nazionale per il Servizio Civile universale aveva infatti comunicato alla Regione del Veneto che, a fronte di una richiesta complessiva per 2337 operatori e operatrici di Servizio Civile universale, ne finanzia solo 1709, pari al 73%. Meno male che anche la giunta di Luca Zaia riconosce le ricadute negative per il territorio in termini di sviluppo di reti sociali e di servizi -prosegue Baldin- oltre alle minori opportunità di crescita personale per la gioventù”.

“Ero preoccupata – sottolinea Baldin - che il vertice regionale non desse seguito all’indirizzo politico, approvato all’unanimità attraverso l’ordine del giorno numero 146/2023 anche in termini di programmazione pluriennale: che ci siano questi fondi è un bene ma non cambia il quadro di un governo che dimentica volutamente le fasce deboli della popolazione.

Ora subentra la Giunta, ai fini di promuovere queste attività: ciò che importa effettivamente sarebbe sapere se questi 700mila euro andranno a impiegare nuovi giovani volontarie e volontari, oppure no”, conclude Erika Baldin.