Bigon (Pd): “Ipab Villafranca, rette per non autosufficienti gravi: sentenza tribunale di Verona sollecita normativa urgente e chiarificatrice. Si voti nostra mozione”

31 agosto 2024

 

(Arv) Venezia 31 ago. 2024 -    “La sentenza del tribunale di Verona che, relativamente alla casa di riposo Morelli Bugna di Villafranca, ha rigettato la richiesta di pagamento della quota alberghiera presentata dai parenti di un ospite in condizioni di grave non autosufficienza, mette in ulteriore evidenza una situazione di massima incertezza”. Lo dice la consigliera regionale veronese del Partito Democratico Anna Maria Bigon che ricorda: “L'attuale normativa infatti non dice con chiarezza se la retta alberghiera per gli ospiti malati di Alzheimer, o in condizioni di grave non autosufficienza, sia a carico del Sistema Sanitario Nazionale o degli ospiti stessi. Tutto questo genera da anni numerosi contenziosi, con cospicue spese a carico delle famiglie e dei Centri di Servizio. Una situazione da risolvere con urgenza. A questo proposito abbiamo già presentato nelle scorse settimane una mozione che impegna la Giunta regionale a farsi parte attiva all’interno della Conferenza Stato-Regioni, affinché venga esaminata ed adeguata la normativa, tenendo conto delle indicazioni emerse nelle sentenze. E, in attesa dell’adozione di queste misure, a individuare degli interventi per sostenere economicamente le famiglie e le strutture sanitarie residenziali penalizzate da questo scenario di incertezza. Si vada dunque urgentemente al confronto in aula per approvare questa mozione e dare un segnale istituzionale forte”.

“Occorre infine precisare - conclude Bigon - che con una sentenza di pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha stabilito che occorrono determinate condizioni per evitare l'illegittimità delle convenzioni stipulate tra la pubblica amministrazione con le organizzazioni di volontariato o le associazioni di promozione sociale. Come ad esempio, la presenza dei volontari, la verifica dell'economicità e la verifica che i costi sostenuti dall'ente del terzo settore siano strettamente correlati all'attività oggetto di convenzione. A maggior ragione serve la massima chiarezza su tutto l'ambito dei servizi per la non autosufficienza”.