Lorenzoni (Portavoce opposizione), Zanoni (Pd), Masolo (Europa Verde): “Oggi in Seconda commissione la presentazione del Piano regionale della mobilità ciclistica: gestione disastrosa della presidente Rizzotto”

10 ottobre 2024

 

(Arv) Venezia 10 ott. 2024 -     “La presidente della Seconda commissione Silvia Rizzotto non ha consentito di porre alcuna questione dopo la presentazione del Piano regionale della mobilità ciclistica che si è tenuta stamane”. La denuncia è dei consiglieri regionali Arturo Lorenzoni (Portavoce opposizione), Andrea Zanoni (Partito Democratico) e Renzo Masolo (Europa Verde) che spiegano: “All’inizio della seduta, Rizzotto ci aveva assicurato che avremmo potuto fare delle domande, a cui sarebbe stata data una risposta nella sessione successiva, destinata all’esame del provvedimento. E invece vi è stata una brusca e inattesa interruzione della presentazione stessa”.

“A fronte di quanto accaduto - proseguono i tre consiglieri - siamo intervenuti in merito all’ordine dei lavori per chiedere le ragioni della mancata interlocuzione con i tecnici presenti; la presidente, tuttavia, ha reagito duramente chiudendo improvvisamente la Commissione, senza nemmeno dare la parola al vicepresidente Jonatan Montanariello. Mancava il numero legale, nonostante tutti i consiglieri di opposizione fossero presenti. Dato che i consiglieri di maggioranza non erano in sala, tutti i punti successivi dell’ordine del giorno sono stati rinviati. Sconcertante. Noi siamo consapevoli dell’importanza dei temi in discussione e vorremmo procedere, ma a tutt’oggi non vi sono le condizioni per un’analisi serena. Chiederemo un incontro con il Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti per renderlo edotto della gestione quanto meno opinabile della Seconda commissione. Le prerogative dei consiglieri non sono discutibili e le faremo valere in ogni sede. Ne va della dignità del Consiglio regionale stesso”.

“Peraltro - concludono i consiglieri - il Piano regionale della mobilità ciclistica è un documento corposo, di indirizzo sullo sviluppo delle infrastrutture ciclistiche previsto dalla legge n. 2 dell’11 gennaio 2018. Motivo per cui va analizzato punto per punto, con la dovuta serietà e pacatezza”.