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Formaggio (FdI): “Flop dell’elettrico, è tempo di rilanciare l’automotive con il motore endotermico”
14 ottobre 2024
(Arv) Venezia 14 ott. 2024 - “Il recente insuccesso delle case automobilistiche europee nel mercato dei veicoli elettrici, come dimostrano i casi di Volvo, Mercedes, Volkswagen e altri giganti del settore, è l’ennesima prova che l’elettrico non è la soluzione ideale per il futuro dell’automobile”. Sono le dichiarazioni del consigliere regionale Joe Formaggio (Fratelli d’Italia) che ricorda: “Come aveva preannunciato Sergio Marchionne, che già anni fa aveva definito questa tecnologia un ‘flop’, oggi vediamo chiaramente i limiti di un modello che non è riuscito a imporsi in maniera competitiva, né a garantire il rilancio dell’industria automobilistica. Luca Cordero di Montezemolo ha recentemente dichiarato che anche le case automobilistiche italiane si stanno allontanando dal mercato dell’elettrico, segno che c’è una riflessione in corso tra i principali attori del settore. Non possiamo permetterci di ignorare la realtà: è necessario tornare a puntare con forza sul motore endotermico, un settore in cui l’Italia ha una tradizione consolidata e un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale. Ci sono migliaia di posti di lavoro in gioco, non solo nella produzione, ma in tutta la filiera dell’automotive. Dobbiamo avere il coraggio di difendere il nostro patrimonio industriale e tecnologico, rilanciando il settore delle auto a combustione interna che è ancora in grado di garantire efficienza, performance e sostenibilità economica. E su questo chiederemo un intervento ai nostri parlamentari in Europa”.
“Non possiamo sempre stare a ruota delle case automobilistiche tedesche - conclude Formaggio - e, ancor meno, permettere che il racconto della sinistra, che ha cavalcato il tema dell’elettrico come panacea di tutti i mali, continui a dominare il dibattito. Il Pd prenda atto della sconfitta e dell’abbaglio che ha preso. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una politica imprudente, spinta da ideologie miopi, ha portato all’attuale crisi del settore. Ora, è tempo di invertire la rotta e difendere con fermezza il nostro futuro industriale, senza inseguire chimere che si sono rivelate fallimentari”.